Lucio Cassio Longino

politico romano
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Lucio Cassio Longino (in latino Lucius Cassius Longinus; ... – 107 a.C.) è stato un politico e generale romano.

Lucio Cassio Longino
Console della Repubblica romana
Le truppe di Cassio Longino passano sotto il giogo dopo la disfatta di Agen del 107 a.C. contro le popolazioni di Cimbri, Teutoni e Tigurini, dipinto di Charles Gleyre
Nome originaleLucius Cassius Longinus
GensCassia
Pretura111 a.C.
Consolato107 a.C.

Biografia modifica

Pretore nel 111 a.C., venne inviato in Numidia. Console nel 107 a.C. con Gaio Mario, nello stesso anno, durante la guerre cimbriche, i Tigurini, tribù degli Elvezi, guidati da Divicone, penetrarono nella Gallia narbonese, provincia romana. Cassio Longino, a quel punto, si diresse con sei legioni e seimila cavalieri verso Tolosa – percorrendo la strada fatta costruire da Gneo Domizio Enobarbo – e ingaggiò battaglia, a poca distanza dalla città celtica, contro il popolo dei Volci Tectosagi, a cui si erano uniti parte dei Cimbri, Teutoni e Tigurini, riuscendoli a battere. Dopodiché il console continuò l'avanzata in territorio nemico, portando con sé i bagagli, come se fosse una normale marcia di trasferimento, risalendo la valle del fiume Garonna, fino a Burdigala. L'esercito romano, ormai distante dalla provincia romana, fu massacrato nella zona di Agen – nei territori dei Nitiobrogi – e i superstiti fatti passare sotto il giogo; lo stesso Cassio Longino perse la vita.[1]

Cesare nel 58 a.C., memore del massacro degli uomini di Longino, impedì il passaggio agli Elvezi che premevano per entrare nella Narbonense, sconfiggendo anche i Tigurini di li a poco, vendicando l'onta romana come afferma nel De Bello Gallico.[2]

Note modifica

  1. ^ Gaio Giulio Cesare, Bellum Gallicum, I, 12.5.
  2. ^ Cesare, De Bello Gallico, I, 7.4 e I, 12.5.