Luigi Guglielmo II Moncada
Luigi Guglielmo Moncada Branciforte | |
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VII Duca di San Giovanni, XIV Conte di Cammarata Grande di Spagna | |
In carica | 1712-1743 |
Predecessore | Ferdinando Moncada Gaetani |
Successore | Francesco Rodrigo Moncada Ventimiglia |
Principe di Collereale | |
In carica | 1716-1717 |
Predecessore | Giuseppe Moncada Gaetani |
Successore | Giovanni Minutoli Bonfiglio |
Trattamento | Don |
Altri titoli | Barone delle Foreste di Troina, di Buonalbergo, Signore di Rapisi, di Gauteri e di Baruni |
Nascita | 1670 ca. |
Morte | Palermo, 24 febbraio 1743 |
Dinastia | Moncada di Paternò |
Padre | Ferdinando Moncada Gaetani |
Madre | Giovanna Branciforte Moncada |
Consorte | Giovanna Ventimiglia Pignatelli |
Figli |
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Religione | Cattolicesimo |
Luigi Guglielmo Moncada Branciforte, duca di San Giovanni (1670 ca. – Palermo, 24 febbraio 1743), è stato un nobile italiano del XVIII secolo.
BiografiaModifica
Unico figlio di Ferdinando, VI duca di San Giovanni, e di Giovanna Branciforte Moncada dei duchi di San Giovanni e conti di Cammarata, dopo la morte di quest'ultima, l'11 settembre 1680, ricevette in eredità i predetti titoli assunti dal padre.[1] Ereditò anche il titolo allodiale di Principe di Collereale dallo zio paterno Giuseppe, morto senza eredi - di cui era stato investito nel 1710 dal re Filippo V di Spagna - che vendette nel 1717 a Giovanni Minutoli Bonfiglio, barone di Callari.[1][2]
Sposò in prime nozze Giovanna Ventimiglia Pignatelli, figlia di Francesco Rodrigo, principe di Castelbuono e marchese di Geraci, da cui ebbe tre figli, ed ottenne anche l'acquisizione di cinque titoli (baronia delle Foreste di Troina, baronia di Buonalbergo, signoria delle terre di Rapisi, Gauteri e Baruni).[1] In seconde nozze sposò Giovanna Beccadelli di Bologna Reggio, figlia di Giuseppe, principe di Camporeale.[1]
Nel 1713, alla morte del cugino Ferdinando Moncada Aragona, VI principe di Paternò, il Duca di San Giovanni promosse una lite giudiziaria contro la sua unica figlia Caterina, erede di tutti i titoli e feudi di famiglia, sposata con Giuseppe Alvarez de Toledo, duca di Ferrandina e marchese di Villafranca.[3] Le ragioni del ricorso si poggiavano sul fidecommisso agnatizio mascolino emanato nel 1500 da Giovanni Tommaso Moncada, conte di Adernò, che stabiliva la successione dei titoli e dei feudi all'interno della famiglia Moncada solo in linea maschile.[4] La vertenza si concluse nel 1752, con l'assegnazione del Principato di Paternò e degli altri feudi e titoli connessi ai discendenti.[5]
Fu governatore della Compagnia dei Bianchi di Palermo nel 1701, Grande di Spagna dal 1713 e Gentiluomo di Camera del re di Sicilia nel 1735.[6])
Matrimoni e discendenzaModifica
Luigi Guglielmo Moncada Branciforte, VII duca di San Giovanni, dalla sua prima unione con Giovanna Ventimiglia Pignatelli ebbe i seguenti figli:
- Caterina (* † 1693)
- Ferdinando (1694-1726), che sposò Agata Branciforte Ventimiglia, figlia di Niccolò Placido, principe di Butera, da cui non ebbe discendenza;
- Francesco Rodrigo, VIII principe di Paternò (1696-1763), che sposò Giuseppa Ruffo Migliorino, figlia di Giuseppe, principe della Scaletta, da cui ebbe sei figli.[6]
La seconda unione con Giovanna Beccadelli di Bologna Reggio non gli diede discendenti.[6]
NoteModifica
- ^ a b c d V. Spreti, Enciclopedia storico-nobiliare italiana, vol. 5, Forni, 1981, p. 641.
- ^ Rivista del Collegio Araldico, vol. 32, Collegio Araldico, 1933, p. 12.
- ^ F. Figlia, Il Seicento in Sicilia: aspetti di vita quotidiana a Petralia Sottana, terra feudale, Officina di Studi Medievali, 2008, p. 145.
- ^ LE INCOGNITE DEI TESTAMENTI: NEMESI STORICA IN CASA MONCADA* (PDF), su core.ac.uk. URL consultato il 2 luglio 2018.
- ^ LA CAPITALE DI UNO STATO FEUDALE CALTANISSETTA NEI SECOLI XVI E XVII (PDF), su dspace.unict.it. URL consultato il 2 luglio 2018 (archiviato dall'url originale il 5 novembre 2017).
- ^ a b c LINEE GENERALE MONCADA DI PATERNÒ, su mariomoncadadimonforte.it. URL consultato il 2 luglio 2018.
BibliografiaModifica
- F. M. Emanuele Gaetani, marchese di Villabianca, Della Sicilia nobile, vol. 2, Bologna, Forni, 1757, p. 18.
- G. Savasta, Memorie storiche della città di Paternò, Catania, Galati, 1905.