Luigi I Gonzaga

fondatore della casata dei Gonzaga
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Luigi I Gonzaga (Mantova, 1268Mantova, 18 gennaio 1360), conosciuto anche come Ludovico[1] (o Luigi Corradi da Gonzaga), fu il primo capitano del popolo di Mantova e vicario imperiale del Sacro Romano Impero. Fu il fondatore della dinastia dei Gonzaga.

Luigi I Gonzaga
Ritratto di Luigi I Gonzaga

Capitano del popolo di Mantova
Durata mandato25 agosto 1328 –
18 gennaio 1360
Capo di StatoSignore di Mantova
PredecessoreRinaldo Bonacolsi
SuccessoreGuido Gonzaga

Dati generali
Partito politicoGhibellini
Signori di Mantova
Gonzaga

Luigi I
Guido
Ugolino
Figli
Ludovico I
Figli
Francesco I
Gianfrancesco
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Luigi I Gonzaga
Ritratto di Luigi I Gonzaga, Universitätsbibliothek Salzburg
NascitaMantova, 1268
MorteMantova, 18 gennaio 1360
Cause della mortemorte naturale
Luogo di sepolturaCattedrale di San Pietro
Dati militari
BattaglieAssedio di Mantova (1328)
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Stemma primitivo della famiglia Corradi-Gonzaga sino al 1328, anno della presa al potere su Mantova.
Domenico Morone, Cacciata dei Bonacolsi, (Mantova, Palazzo Ducale, 1494).
Mantova, Palazzo del Capitano

Biografia modifica

Luigi I Gonzaga,[1][2] uomo abilissimo militarmente e di ampie vedute, ricchissimo, era figlio di Guido (chiamato anche Corrado[3]) (m. 1318) e di Estrambina, figlia di Strambino, dei conti San Martino di Strambino[4][5]; era nipote di Antonio (m. 1283). Il suo nome compare per la prima volta nel 1312 in un rogito per acquisto di terreni a Palidano di Gonzaga e successivamente a Buscoldo, Carzédole e Volta Mantovana.[6] Nel 1313 venne nominato podestà di Modena da Rinaldo (Passerino) dei Bonacolsi, nel 1318 fu podestà di Mantova e nel 1319 di Parma.

I Gonzaga al potere modifica

  Lo stesso argomento in dettaglio: Presa di Mantova.

Con l'appoggio del ghibellino Cangrande I della Scala, che aveva mire sulla città e che gli fornì fanti e cavalleria, contando sull'appoggio del genero Guglielmo Azzone Castelbarco[7], riuscì a spodestare Rinaldo Bonacolsi, il 16 agosto 1328, e a subentrargli quale capitano generale, con diritto di nominare il proprio successore. Il 25 agosto 1328 venne acclamato capitano generale del Comune e del popolo di Mantova[8]. L'11 novembre 1329, per la sua devozione all'Impero, fu nominato vicario imperiale da Ludovico il Bavaro[9]. Nel 1331 entrò nella lega di Castelbaldo contro Giovanni I di Boemia e nel 1335 divenne signore di Reggio.

A sancire la sua fede ghibellina, fu in questo periodo che Luigi mutò lo stemma primitivo della famiglia, costituito da tre montoni d'argento, cornati e squillati d'oro in campo nero nello stemma a tre fasce nere in campo d'oro (i colori politici dei ghibellini),[10] che rimase per sempre nello scudo della famiglia Gonzaga.

Nel 1337 i Gonzaga, assieme a Venezia, Milano, Ferrara e Firenze, aderirono alla lega antiscaligera contro i signori di Verona. Un decennio dopo non ricambiarono però il favore alla dinastia veronese: Mastino II della Scala, si alleò all'usurpatore Lodrisio Visconti, contro i due fratelli ed il nipote di quest'ultimo, rispettivamente Luchino, Giovanni ed Azzone, Signori di Milano; Ludovico partecipò inviando milizie in appoggio all'esercito ambrosiano, vincitore nella Battaglia di Parabiago (21 febbraio 1339).

Nel 1342 andò in soccorso dei pisani contro i fiorentini e nel 1349 accolse Francesco Petrarca, in visita alla tomba di Virgilio. Combatté contro Bernabò Visconti che per mesi prese d'assedio Castiglione, possedimento di confine dei Gonzaga. È di questo periodo la realizzazione del serraglio mantovano, opera di difesa dei confini gonzagheschi ad ovest.[11]

Morì a Mantova nel 1360 a 92 anni e fu sepolto nella cattedrale di San Pietro.[12] Il suo sarcofago venne distrutto nel Cinquecento, durante i lavori di sistemazione della chiesa.[13]

Il suo motto fu:

(LA)

«Qui vivens laedit mortem medetur.»

(IT)

«Qui vivono i feriti, guariti dalla morte.»

con riferimento forse ai Templari che, sfuggiti al rogo, trovarono riparo nel mantovano.[14]

 
Benedetto Pagni, Giuramento di Luigi Gonzaga, Mantova, Palazzo Ducale.

Discendenza modifica

Ebbe tre mogli e numerosi figli.

Da Richilda Ramberti (o Richelda/Richilde Ramberti) (1269-1319) di Ferrara, soprannominata "Brescianina" perché nativa di Brescia, sposata nel 1312, nacquero:

Da Caterina Malatesta (1275-?), figlia di Pandolfo I Malatesta, nacquero:

Da Giovanna Novella Malaspina (o Francesca), figlia di Spinetta Malaspina, sposata nel 1340, nacquero:

  • Azzo (o Azzone) (?-1412);
  • Giacomo (nel 1369, 22 giugno era in Varzi, presente nel atto di divisione fra i Malaspina condomini in quel feudo che si faceva da Manfredino Beccaria come arbitro amichevole);
  • Mario (morto infante);
  • Tommasina, sposò Alidosio Alidosi, figlio di Roberto Alidosi, signore di Imola;
  • Orietta;
  • Giovanni.

Luigi Gonzaga ebbe anche tre figli naturali: Costanza, Bartolomeo e ancora Costanza.

Ascendenza modifica

Genitori Nonni Bisnonni Trisnonni
Guidone Corradi Abramino Corradi  
 
 
Antonio Corradi  
 
 
 
Guido Corradi  
Ugone de' Pedroni  
 
 
Richilde Pedroni  
 
 
 
Luigi I Gonzaga  
 
 
 
Strambino di San Martino  
 
 
 
Estrambina di San Martino  
 
 
 
 
 
 
 
 

Genealogia essenziale modifica

Filippo Corradi
XII secolo
 
 
Abramino Corradi
1165?-1210
 
 
Guidone Corradi
?-1271/1272
 
 
Antonio Corradi
?-1283
 
 
Guido Corradi
?-1318
 
 
Luigi I Gonzaga
1268-1360
 
 
CASA GONZAGA
 

Note modifica

  1. ^ a b Gonzaga Luigi I, su treccani.it. URL consultato il 19 ottobre 2022.
  2. ^ (EN) Enciclopedia Britannica. Luigi Gonzaga I.
  3. ^ Alessandro Luzio, I Corradi di Gonzaga signori di Mantova, Varese, 1913.
  4. ^ Guido Vigna, Storia di Mantova: Da Manto a capitale della cultura.
  5. ^ Galeazzo Nosari, Franco Canova, I Gonzaga di Mantova. Origini di una famiglia dinastica, Reggiolo, 2019.
  6. ^ Nosari-Canova, p.66.
  7. ^ Roberto Brunelli, I Gonzaga. Quattro secoli per una dinastia, Mantova, 2010.
  8. ^ Elezione di Ludovico Gonzaga a capitano generale
  9. ^ Pietro Torelli, Capitanato del popolo e vicariato imperiale, Mantova, 1923.
  10. ^ Dizionario di erudizione storico-ecclesiastica da san Pietro sino ai nostri ...
  11. ^ Nosari-Canova, p.70.
  12. ^ Rosanna Golinelli Berto. Associazione per i monumenti domenicani (a cura di), Sepolcri Gonzagheschi, Mantova, 2013.
  13. ^ a b Giuseppe Amadei e Ercolano Marani (a cura di), I ritratti gonzagheschi della collezione di Ambras, Mantova, 1980, ISBN non esistente.
  14. ^ Cavazzoli, pp.48-49.
  15. ^ Pompeo Litta, Famiglie celebri d'Italia. Gonzaga di Mantova, Torino, 1835.

Bibliografia modifica

  • Cesare Cantù, Grande illustrazione del Lombardo-Veneto. Mantova e la sua provincia. Volume quinto, Milano, 1859. ISBN non esistente.
  • Giuseppe Coniglio, I Gonzaga, Varese, Dall'Oglio, 1973. ISBN non esistente.
  • Adelaide Murgia, I Gonzaga, Milano, Mondadori, 1972. ISBN non esistente
  • Galeazzo Nosari, Franco Canova, I Gonzaga di Mantova. Origini di una famiglia dinastica, Reggiolo, 2019, ISBN 978-88-99339-67-8.
  • Roberto Brunelli, I Gonzaga. Quattro secoli per una dinastia, Mantova, 2010.
  • Pompeo Litta, Famiglie celebri d'Italia. Gonzaga di Mantova, Torino, 1835..
  • Carlo D'Arco, Studi intorno al municipio di Mantova, Mantova, 1871.
  • Giuseppe Amadei e Ercolano Marani (a cura di), I ritratti gonzagheschi della collezione di Ambras, Mantova, 1980, ISBN non esistente.
  • Alessandro Luzio, I Corradi di Gonzaga signori di Mantova, Varese, 1913. ISBN non esistente
  • Pietro Torelli, Capitanato del popolo e vicariato imperiale, Mantova, 1923.
  • Alberto Cavazzoli, Alla ricerca del Santo Graal nelle terre dei Gonzaga, Reggio Emilia, 2008.
  • Luca Sarzi Amadé, I Gonzaga: una dinastia tra Medioevo e Rinascimento, Bari, Laterza, 2019, ISBN 9788858139714.
  • Mario Vaini, Ricerche gonzaghesche (1189-inizi sec. XV), Firenze, Leo S. Olschki, 1994, ISBN 88-222-4216-5.

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