Luigi Pestalozza

musicologo italiano (1928-2017)

Luigi Pestalozza (Milano, 20 febbraio 1928Milano, 23 febbraio 2017) è stato un musicologo, giornalista, critico musicale, scrittore, direttore artistico, partigiano e politico italiano.

Luigi Pestalozza

Biografia modifica

Figlio dell’avvocato milanese antifascista Adolfo e di Carlotta Baragiola (erede di una facoltosa famiglia comasca), Luigi Pestalozza nasce e cresce a Milano insieme con suo fratello e le sue tre sorelle, tutti più grandi di lui. Si diploma al Ginnasio - Liceo Cesare Beccaria (dove giunge al terzo anno dopo essere stato allontanato dal Liceo Ginnasio Berchet perché “agitatore antifascista”) e si laurea nel 1953 in Giurisprudenza all’Università Statale di Milano con una tesi di diritto ecclesiastico con il professore Cesare Magni. Fa una sorta di “praticantato” nello studio dell’avvocato Nicola Jaeger, suo professore di Procedura civile. Nel 1956 svolge la professione di avvocato, frequentando il palazzo di giustizia di Milano insieme con l’amico avvocato Enrico Baj, futuro celebre pittore. A 16 anni appena compiuti entra nella Resistenza, dove sarà attivo nelle formazioni “Gioventù d’Azione - Giustizia e Libertà” sotto la Brigata d’azione partigiana “Carlo Rosselli” comandata da Bruno Trentin[1]. Il suo impegno antifascista e a difesa dei valori della Costituzione prosegue per tutta la sua vita in diverse formazioni politiche e nell’Associazione nazionale partigiani d’Italia (Anpi) di cui diviene vicepresidente provinciale di Milano e presidente onorario della sezione “25 aprile”[2].

Subito dopo la Liberazione, lavora nella redazione de Il Settimanale dei partigiani prima diretto da Abele Saba e in seguito dal poeta Alfonso Gatto, e nella redazione cronaca del quotidiano del Partito d’Azione, Italia Libera, e a Milano Sera. Dopo aver dato vita insieme con Teodoro Celli al Corriere della musica, nel 1948 fonda (con Luigi La Pegna) e dirige il Diapason, la prima rivista italiana di musica contemporanea. Negli anni Cinquanta è tra i fondatori della rivista Problemi del Socialismo[3] su cui scrive di diritto, collabora per la musica per la rivista di arte astratta AZ arte d’oggi diretta dal pittore Mario Ballocco, su Il Verri di Luciano Anceschi, su La Rassegna Musicale diretta da Guido Maria Gatti, e ha una rubrica di musica per film su Cinema Nuovo, rivista diretta da Guido Aristarco. Dal 1948 al 1959 è critico musicale del quotidiano del Partito socialista italiano Avanti! (partito in cui milita nella corrente di Lelio Basso, prima di passare al Psiup e poi al Pci), quindi di Stasera e, dal 1962 al 1989 su invito diretto del direttore Palmiro Togliatti, di Rinascita, il mensile politico-culturale del Partito comunista italiano. Dal 1966 al 1989 dirige il settore Musica della direzione del Partito comunista italiano, del cui Comitato centrale è membro fino al 1991, anno dello scioglimento. In quest’ambito organizza le attività musicali per le Feste de l’Unità, tra cui la prima italiana dell’opera Canto sospeso di Luigi Nono. È quindi tra i fondatori del Partito della Rifondazione comunista (Prc)[4], di cui è membro della direzione e responsabile del Dipartimento Cultura, nonché, vicepresidente dell’Associazione culturale marxista e nel comitato di direzione della rivisita Marxismo Oggi (con Guido Oldrini, Mario Vegetti, Libero Traversa, Domenico Losurdo e altri intellettuali). In seguito è tra i promotori del Partito dei comunisti italiani (Pdci)[5], formazione nella quale milita per diversi anni.

Dalla metà degli anni Cinquanta fino agli anni Ottanta viaggia per il suo lavoro di giornalista e per il suo impegno politico e culturale in Jugoslavia (la prima volta, per un mese, nel 1948 prima della rottura di Tito con Stalin), Unione Sovietica (il suo primo viaggio lo fece nel 1953 insieme con il critico Beniamino Dal Fabbro), Cuba, Cecoslovacchia, Ungheria e Repubblica democratica tedesca (ma anche nella Repubblica federale tedesca negli anni della contestazione studentesca), oltre che in Africa dove segue i movimenti di liberazione e le rivoluzioni in Yemen, Algeria, Libia, Sudan, Angola, Zambia, Repubblica popolare del Congo, Tanzania e Somalia, scrivendo su quest’ultima il libro Somalia, cronaca della rivoluzione[6] (1973, Dedalo libri). I suoi reportage sono spesso firmati con lo pseudonimo di Ermanno Lupi.

Negli anni Settanta dirige il settore Musica contemporanea dell’etichetta discografica Fonit Cetra, organizza e dirige a Reggio Emilia il movimento Musica Realtà[7] (a cui partecipano tra gli altri Luigi Nono, Giacomo Manzoni, Armando Gentilucci, Claudio Abbado e Maurizio Pollini[8]), collabora, organizzando concerti, incontri e convegni, con il http://www.campusmusica.it/festivalpontino.php[collegamento interrotto] di Latina, con il Festival Spaziomusica di Cagliari, e con il Teatro alla Scala di Milano, di cui è stato membro del Consiglio di amministrazione per oltre dieci anni. Nel 1980 fonda la rivista di studi musicali Musica/Realtà che dirige fino all’ultimo (oggi è diretta da Roberto Favaro), insieme con le collane di studi musicali Le Sfere e Quaderni di M/R. Vastissima la produzione saggistica e di studi, con particolare attenzione alla musica del ‘900 e alle musiche russe e italiane dell’800, pubblicati sulle principali riviste musicali e culturali internazionali, così come l’organizzazione di stagioni, concerti, convegni, incontri e manifestazioni musicali sia in Italia che all’estero. Sceglie le musiche che fanno da colonna sonora ai funerali dell’allora segretario del Partito comunista italiano (Pci), Enrico Berlinguer: le esequie, a cui parteciparono circa un milione di persone, si tennero a Roma il 13 giugno 1984 e sono raccontate nel documentario collettivo L’addio a Enrico Berlinguer - Ciao Enrico[9][10][11]. È consulente della Provincia di Milano per Musica nel nostro tempo[12] e collabora con il Teatro del Buratto[13] di Milano. È direttore artistico delle stagioni di musica contemporanea Novecentomusica dell’Orchestra Cantelli di Milano e de L’Officina musicale di Cinisello Balsamo (Milano). Dal 1998 al 2000 per il Teatro alla Scala è, insieme con il compositore Francesco Galante, ideatore e curatore artistico di una rassegna di dieci concerti dedicata alla musica elettroacustica dal titolo Metafonie (pubblicato nel 1998 in un volume edito da Lim e nel 2004 in un doppio DVD audio da Limen).

Docente di Storia della musica alla Scuola d'arte drammatica Paolo Grassi del Piccolo Teatro di Milano e presso l’Accademia di Belle Arti di Brera di Milano, tiene corsi e lezioni della stessa materia nelle università di Pisa, Valencia, Madrid e l’Avana. Fonda nel 1980 e dirige fino al 2016 la rivista Musica/Realtà, le collane di studi musicali I quaderni di M/R e Le Sfere, e il Bollettino della Banca dati delle riviste musicali in Europa. Suoi articoli, saggi e rubriche sono pubblicate, tra gli altri, sui quotidiani l’Unità e Paese Sera, e sui periodici Il Ponte, Il Verri, Problemi del Socialismo (di cui fa parte della direzione con Lelio Basso), Orizzonti, Calendario del Popolo, Realtà Sovietica, Il Contemporaneo, Rassegna Sovietica, L’approdo musicale, il Quindici, Ricordiana, Sipario, Paragone, Omnibus, Avvenimenti, Diario, l’Ernesto. E' inoltre tra i principali animatori della rivista Marxismo Oggi[14].

Vita privata modifica

Il 9 settembre 1956 sposa con rito civile Micaela Cima detta Michi[15] (1933-2012).

Muore il 23 febbraio 2017, a 89 anni, all’ospedale Policlinico di Milano dove era ricoverato per il peggiorare delle sue condizioni. Le esequie in forma laica si svolgono due giorni dopo al Cimitero di Lambrate (Milano)[16][17][18][19][20][21]. Le sue ceneri sono insieme con quelle di sua moglie in un loculo del cimitero di Montevecchia (Lecco).

Opere modifica

  • Il diritto di non tremolare Edizioni Avanti!, 1956
  • Il processo alla Muti (a cura di) Feltrinelli Editore, 1956 (con prefazione di Ferruccio Parri)
  • Il cittadino Edizioni Il Gallo, 1958
  • La scuola nazionale russa G. Ricordi, 1958
  • Stile e idea di Arnold Schönberg (traduzione e saggio introduttivo) Rusconi e Paolazzi Edizioni (1960)
  • Lezioni di educazione civica Parenti Editore, 1961
  • La Rassegna Musicale (antologia a cura di) Feltrinelli Editore, 1966
  • Somalia, cronaca della rivoluzione, Dedalo Libri, 1973
  • La Costituzione e lo Stato Editori Riuniti, 1976 (e 1984 - Giunti Marzocco1987)
  • Il gioco e la guerra Feltrinelli Editore, 1976 (Mobydick Editore, 2008)
  • Memoria e Parafrasi Edizioni del Sud, 1982
  • La musica in Urss: cronaca di un viaggio Lim Ricordi, 1986
  • L’opposizione musicale Feltrinelli Editore, 1991
  • Disordine Strategia della lumaca, 1997 (Società Editrice L’Epos, 2004 - Nemesis Edizioni, 2011)
  • In ricordo di Luigi Arata e I 150 anni del Manifesto, in: Marxismo oggi, Anno XI (nuova serie), n. 3, Milano, Nicola Teti Editore, settembre-dicembre 1998.
  • Storia della musica (impianto e a cura di) Nuova Carish, 1999
  • Luigi Pestalozza - Testi per musica Vol.1 e Vol. 2 EnnErre di Alba Morino, 2007 (edizioni fuori commercio)[22]
  • Musique, rupture Èditions Delga (Parigi), 2013
  • Mie memorie. Vita Musica Altro Lim, 2013

Filmografia modifica

Collaborazioni artistiche modifica

Riconoscimenti modifica

Note modifica

  1. ^ Giovanni Sbordone (a cura di), Una famiglia in esilio. I Trentin nell'antifascismo europeo, Catalogo (Cierre, 2019) dell'omonima mostra che ha girato l'Italia tra 2017 e 2019. Pannello 9 - "Il partigiano 'Leone' a Milano".
    «“Il 24 aprile gli viene assegnato (a Bruno Trentin, ndr) il comando della brigata GL ‘Carlo Rosselli’ e si ritrova in prima linea nella liberazione della città: tra le azioni di cui è protagonista gli scontri del 25 in piazza della Scala e l’occupazione del deposito di armi tedesche all’Arena (tra i giovanissimi partigiani ai suoi ordini anche il futuro musicologo Luigi Pestalozza).”»
  2. ^ La scomparsa di Luigi Pestalozza, partigiano e illustre musicologo, su anpi.it.
  3. ^ Lucia R. Petese (inventario a cura di, 2017), Fondo "Problemi del Socialismo" (PDF).
    «"La prima serie, dal n. 1 (gen. 1958) al n. 11-12 (nov.-dic. 1963), è pubblicata da Luigi Veronelli fino al 1959, con amministrazione a Milano (solo sul n. 1, 1961 l'amministrazione è indicata presso le Edizioni Avanti!). Dal primo numero del 1962 cambia la grafica della copertina. Al momento della chiusura della prima serie, il comitato di redazione risulta composto da Enzo Collotti, Sergio De Santis, Francesco Indovina, Lidia Lonzi, Luigi Pestalozza, Chiara Robertazzi, I. Uberti Bona, Gian Battista Zorzoli. La conclusione della serie è da ricondurre all'uscita di Basso dal Psi".»
  4. ^ Paolo Ferrero (allora segretario di Rifondazione Comunista), In memoria di Luigi Pestalozza, su rifondazione.it, 24 febbraio 2017.
    «"E’ morto a Milano a 89 anni Luigi Pestalozza, militante comunista, grande musicologo, ex partigiano, tra i fondatori del Partito della Rifondazione Comunista. Ho avuto il privilegio di conoscere Luigi nei primi anni di vita del Partito della Rifondazione Comunista, di apprezzarne la grande cultura e la dedizione alla “causa”. Aveva cominciato giovanissimo nelle file di Giustizia e Libertà, in totale controtendenza era entrato nel PCI nel 1956 e – sempre dalla parte del torto – era stato tra i fondatori di Rifondazione. Caro Luigi, la terra ti sia lieve, grazie per gli insegnamenti e l’esempio che ci hai lasciato".»
  5. ^ Ufficio Stampa, Ricordiamo il Compagno Luigi Pestalozza [collegamento interrotto], su Partito Comunista Italiano, 24 febbraio 2017. URL consultato il 27 aprile 2020.
  6. ^ Angelo Del Boca, Gli italiani in Africa Orientale - 4. Nostalgia delle colonie, Laterza, 1984.
    «“I primi giornali che scoprono la rivoluzione somale e le conferiscono subito il massimo credito sono ‘l’Unità’ e ‘Rinascita, attraverso le corrispondenze di Ermanno Lupi e di Luigi Pestalozza, che sono poi la stessa persona. Nei primi tre anni della rivoluzione Pestalozza soggiorna a lungo in Somalia e ciò gli consente, come lui stesso riconosce, di ‘seguire passo passo il processo rivoluzionario, di entrare in amicizia con i dirigenti e di discutere a fondo con loro’. Da questa eccezionale esperienza nasce un libro ‘Somalia, cronaca di una rivoluzione, che è insieme una miniera di informazioni e un atto di fede nella rivoluzione d’ottobre, un libro che per molti anni resterà il solo punto di riferimento per capire la svolta socialista della Somalia”.»
  7. ^ G.B., Reggio piange il padre di Musica-realtà, in Gazzetta di Reggio, 26 febbraio 2017.
  8. ^ Siel Agugliaro, Teatro alla Scala e promozione culturale nel lungo Sessantotto milanese, Associazione Amici della Scala, 2015.
  9. ^ L'addio a Enrico Berlinguer, su patrimonio.aamod.it.
  10. ^ L'addio a Enrico Berlinguer, su cinematheque.fr.
  11. ^ L'addio a Enrico Berlinguer, su cinematografo.it.
  12. ^ Paolo Petazzi, "Archivio Musica nel nostro tempo tratto" da Milano, laboratorio musicale del Novecento (Archinto, Milano 2009), su milanomusica.org.
  13. ^ Teatro del Buratto, su teatrodelburatto.it. URL consultato il 29 aprile 2020 (archiviato dall'url originale il 22 aprile 2020). Teatro del Buratto, su nonsolocinema.com, 4 ottobre 2008.
    «Abbiamo scelto di riaffrontare un’opera importante come ‘l’Histoire du soldat’ di Stravinskij, primo spettacolo messo in scena dal Teatro del Buratto nel 1975, con un nuovo allestimento di teatro su nero. Il lavoro didattico, di analisi e di approfondimento svolto con Luigi Pestalozza, ci ha indotto a ipotizzare nuove possibilità di teatro musicale che raccolgano a un tempo l’universale tema del soldato e l’eredità stravinskiana»
  14. ^ Alexander Höbel, Marxismo Oggi: dalla rivista al sito, su marxismo-oggi.it.
    «“'Marxismo Oggi', fondata nel 1987 assieme all’Associazione culturale marxista, ha lavorato per 25 anni in tal senso, sotto la direzione di Guido Oldrini, avendo nel suo Comitato di direzione studiosi quali Domenico Losurdo, Luigi Pestalozza, Alberto Burgio, Mario Vegetti."»
  15. ^ Nozze Pestalozza-Cima (PDF), in Avanti! (pagina 4, Cronaca di Milano), 9 settembre 1956.
    «“Questa mattina il critico musicale dell’Avanti!, Luigi Pestalozza, sarà chiamato a pronunciarsi su un avvenimento che l’impegnerà per tutta la vita; e già si sa che il parere del nostro Luigi sarà assolutamente positivo. Nulla infatti gli sembrerà più musicale del sì che la sua dolce sposina, la signorina Micaela Cima, pronuncerà stamane per unirsi con lui in matrimonio. Al caro Luigi ed alla gentile signorina Cima tutta la famiglia dell’Avanti! Augura la più completa felicità”»
  16. ^ Addio allo storico della musica e intellettuale milanese, protagonista del Novecento italiano, in Giornale della musica, 23 febbraio 2017.
  17. ^ Franco Fabbri, Addio a Luigi Pestalozza, «partigiano di due battaglie», in Iaspm, 27 febbraio 2017.
  18. ^ Sandro Cappelletto, Addio a Luigi Pestalozza critico musicale e partigiano, in La Stampa, 4 marzo 2017.
  19. ^ Addio al musicologo Luigi Pestalozza. A Sassari è stato direttore del Cerm, in La Nuova Sardegna, 24 febbraio 2017.
  20. ^ Assessore alla Cultura del Comune di Milano, Filippo Del Corno, È venuto a mancare oggi un testimone del mondo musicale e culturale del Novecento [collegamento interrotto], in Comunicato stampa, 23 febbraio 2017.
  21. ^ Sindaco di Reggio Emilia, Luca Vecchi, Reggio Emilia ricorda Luigi Pestalozza con gratitudine: gli deve Armando Gentilucci e la rassegna Musica/Realtà (PDF), in Comunicato stampa, 24 febbraio 2017.
  22. ^ Angelo Foletto, Pestalozza, una vita per la musica (e molto altro), in La Repubblica, 11 maggio 2009.
  23. ^ "La memoria che resta": omaggio alle donne e agli uomini che hanno costruito la democrazia, su la Repubblica, 24 aprile 2016. URL consultato il 17 novembre 2020.
  24. ^ Comune di Milano, Sono 14 i nuovi benemeriti iscritti al Famedio [collegamento interrotto], su numeroplo.comune.milano.it.
  25. ^ Agenzia Ansa, Tettamanzi e Caprotti iscritti Famedio, su ansa.it, 26 settembre 2017.

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