Luigi Roncagli (presbitero)

presbitero italiano (1881-1951)

Luigi Roncagli (Mascarino, 1881Castelfranco Emilia, 1951) è stato un presbitero italiano.

Biografia modifica

I primi anni di sacerdozio modifica

Nato da Gaetano e Teresa Cenacchi, agricoltori, rimase orfano di madre a due anni.[1]

Seguì gli studi al Seminario Arcivescovile di Bologna; il 15 marzo 1902 ricevette la tonsura in San Pietro, venne ordinato sacerdote il 28 maggio 1904 e il 1º luglio 1905 divenne cappellano a Castelfranco Emilia.[1] Nel 1908 morì il parroco e il giovane don Luigi venne nominato economo; il 2 marzo 1909, l'allora Cardinale Monsignore Giacomo Della Chiesa, gli conferì l'incarico di parroco di Santa Maria Assunta[1] (a quei tempi le parrocchie di Castelfranco erano due).

Con lo scoppio della prima guerra mondiale e il conseguente aumento di morti ed orfani, don Luigi si dedicò con tutte le sue forze all'asilo gestito dalle Suore Minime dell'Addolorata[1]. Nel 1923, con l'unificazione delle due parrocchie di Castelfranco, il Cardinale lo fece Canonico.[1]

L'orfanotrofio modifica

Negli anni trenta, in seguito alla Grande Crisi, le condizioni di vita di molte famiglie divennero durissime, e don Luigi pensò ad un'opera a favore dei bambini: il 1º luglio 1932 le prime sei bambine furono ospitate presso le suore Minime dell'Addolorata,[1] nel 1934 venne inaugurato l'orfanotrofio. Il 16 maggio 1937 fu nominato monsignore:[1] da quel momento, egli fu per tutti, familiarmente, il «monsignore». L'orfanotrofio e i «suoi» orfani erano sempre al centro dei suoi pensieri: per loro affrontò innumerevoli sacrifici e visse una vita di assoluta povertà, risparmiando persino sul cibo[senza fonte]. Durante la guerra, si prodigò per sottrarre i suoi parrocchiani ai bombardamenti, per soccorrere i militari prigionieri che transitavano per il paese, le vedove e i figli delle vittime, gli scampati alla strage di Marzabotto. Morì il 22 maggio 1951,[1] vittima di un male incurabile. Al suo funerale, celebrato il 24 maggio dal Card. Nasalli Rocca,[1] partecipò tutto il paese e la folla riempì tutta la via Emilia.

Viene descritto come uomo di ordine, vero imitatore di Cristo, uomo della povertà e della carità. Uomo di ordine, perché Dio è ordine: ordine interiore, ordine nei doveri, ordine esteriore. Fu imitatore di Cristo: faceva ed insegnava, soprattutto con l'esempio. Fu uomo della povertà: non predicava la povertà, ma la viveva. Quello che aveva era sempre pronto a darlo a chi era nel bisogno, a cominciare dai bambini. Ed era un sacerdote autentico, alla ricerca continua delle anime: cercava in ogni modo di avvicinare tutti, grandi e piccoli, di stabilire con loro un rapporto di fiducia piena per riuscire poi a portarli in chiesa. E curò molto la chiesa, della quale fece rifare interamente la facciata[senza fonte].

A monsignor Luigi Roncagli è intitolata una sala al primo piano di Palazzo Piella.[2]

Note modifica

  1. ^ a b c d e f g h i Monsignor Luigi Roncagli: “Amerai il prossimo tuo come te stesso”, su lacarbonarablog.it. URL consultato il 1º gennaio 2012 (archiviato dall'url originale il 6 novembre 2013).
  2. ^ Sito del Comune - la storia di palazzo Piella, su comune.castelfranco-emilia.mo.it. URL consultato il 5 gennaio 2012.

Bibliografia modifica

  • Aa. Vv., Città di Castelfranco Emilia, Castelfranco Emilia, 2007.