Luisa di Sassonia-Coburgo-Gotha (1848)

principessa britannica

Luisa di Sassonia-Coburgo-Gotha (Buckingham Palace, 18 marzo 1848Kensington Palace, 3 dicembre 1939), membro della famiglia reale britannica, fu duchessa di Argyll.

Luisa di Sassonia-Coburgo-Gotha
La principessa Luisa di Sassonia-Coburgo-Gotha fotografata nel 1881
Duchessa di Argyll
Principessa di Gran Bretagna e Irlanda
Stemma
Stemma
In carica24 aprile 1900 –
2 maggio 1914
PredecessoreElizabeth Georgiana Leveson-Gower
SuccessoreLouise Hollingsworth Morris Clews
Nome completoLouise Caroline Alberta
Altri titoliMarchesa di Lorne
NascitaBuckingham Palace, Londra, 18 marzo 1848
MortePalazzo di Kensington, Londra, 3 dicembre 1939 (91 anni)
Luogo di sepolturaRoyal Burial Ground
DinastiaSassonia-Coburgo-Gotha
PadreAlberto di Sassonia-Coburgo-Gotha
MadreVittoria del Regno Unito
ConsorteJohn Campbell, IX duca di Argyll
ReligioneAnglicanesimo

Biografia modifica

Famiglia d'origine modifica

 
Ritratto della principessa Luisa, di Franz Xaver Winterhalter.

Nata a Buckingham Palace[1], Luisa fu la sesta dei nove figli della regina Vittoria e del principe consorte Alberto di Sassonia-Coburgo-Gotha. I suoi nonni materni erano il principe Edoardo Augusto di Hannover e la principessa Vittoria di Sassonia-Coburgo-Saalfeld; quelli paterni il duca Ernesto I di Sassonia-Coburgo-Gotha e la duchessa Luisa di Sassonia-Gotha-Altenburg.

La sua nascita coincise con le rivoluzioni che colpirono tutta l'Europa, spingendo la regina a notare che Luisa avrebbe potuto rivelarsi "qualcosa di strano"[2]. Venne battezzata con i nomi di Luisa Carolina Alberta: il nome Luisa era in onore della nonna paterna. I suoi padrini furono il duca Gustavo di Meclemburgo-Schwerin, la moglie del principe Federico di Prussia e la granduchessa ereditaria di Meclemburgo-Strelitz.

Come gli altri suoi fratelli, Luisa venne educata secondo il rigoroso programma di formazione ideato da suo padre, il principe Alberto, e dal suo amico e confidente, il barone Stockmar. Ai bambini vennero insegnati compiti pratici, come cucina, agricoltura, lavori domestici e carpenteria[3]. Fin dall'infanzia, Luisa dimostrò talento artistico ed era molto intelligente[4]. A causa del suo rango regale, una carriera artistica non era considerata adatta. Tuttavia, la regina le permise di frequentare la scuola d'arte sotto la guida della scultrice Mary Thornycroft, e poi, nel 1863, si iscrisse alla National Art Training School[5], a South Kensington.

La sua arguzia e la sua intelligenza la resero una delle favorite del padre, e con la sua natura curiosa si guadagnò il soprannome di "Little Miss Why" dai membri della famiglia reale[6].

La morte del principe Alberto modifica

Il padre di Luisa, il principe Alberto, morì a Windsor il 14 dicembre 1861. La regina era devastata e ordinò alla sua famiglia di trasferirsi da Windsor a Osborne House, sull'Isola di Wight. L'atmosfera della corte reale era diventata cupa e morbosa a seguito della morte del principe[7]. Luisa divenne rapidamente insoddisfatta del lutto prolungato di sua madre[7]. Per il suo diciassettesimo compleanno, nel 1865, Luisa chiese di organizzare un ballo, ma la sua richiesta venne respinta.

La regina stessa trovò conforto rispettando i piani del principe Alberto per i loro figli. La sorella Alice sposò il principe Luigi, il futuro granduca d'Assia, a Osborne il 1º giugno 1862. Nel 1863, il fratello Edoardo sposò la principessa Alessandra di Danimarca. In seguito la regina mantenne la tradizione, la quale stabiliva che la figlia non ancora sposata dovesse diventare la sua segretaria, incarico che Luisa ricoprì a partire dal 1866. Quando si innamorò del tutore del fratello Leopoldo, il reverendo Robinson Duckworth, la regina fece allontanare quest'ultimo nel 1870 (in seguito divenne canonico dell Abbazia di Westminster)[8].

Matrimonio modifica

Pretendenti modifica

 
Principessa Luisa e il marchese di Lorne. Foto ufficiale del fidanzamento (W & D Downey, 1870).

Come figlia della regina, Luisa era una sposa auspicabile; tanto più che era considerata come la più bella tra le figlie della regina dai biografi contemporanei e moderni[9]. Tuttavia, venne accusata dalla stampa, senza prove, di romanticismo[10]. Per questo spinse la regina a trovarle un marito. La scelta doveva soddisfare sia Vittoria sia Luisa, e la regina insisté sul fatto che il marito di sua figlia dovesse vivere vicino a lei, come accadde con la sorella Elena.

I vari pretendenti vennero proposti dalle principali case reali d'Europa: la principessa Alessandra propose suo fratello, il principe ereditario di Danimarca, ma la regina era fortemente contraria a un altro matrimonio danese[11]. Vittoria, sorella maggiore di Luisa, propose il principe Alberto di Prussia, ma la regina disapprovò un altro matrimonio prussiano che sarebbe stato impopolare in Inghilterra (inoltre il principe Alberto era riluttante a stabilirsi in Inghilterra, come richiesto). Venne preso in considerazione anche Guglielmo, principe d'Orange, ma a causa del suo stile di vita frivolo e mondano a Parigi, dove viveva apertamente con la sua amante, fece cambiare rapidamente l'idea alla regina.

A Luisa l'idea di sposare un reale non piaceva, così annunciò a tutti che avrebbe sposato John Campbell, marchese di Lorne, erede del Ducato di Argyll. Tale matrimonio, tra la figlia di un sovrano e un suddito britannico, non si vedeva dal 1515, quando Charles Brandon, I duca di Suffolk, sposò Maria Tudor. Il principe e la principessa di Galles erano fortemente contrari a tale matrimonio. Inoltre, il padre di Lorne, George Campbell, VIII duca di Argyll, era un ardente sostenitore di William Ewart Gladstone.

La regina affermò che il matrimonio di Luisa avrebbe portato "sangue nuovo" in famiglia, mentre tutti i principi europei erano imparentati gli uni agli altri. Era convinta che ciò avrebbe rafforzato la famiglia reale moralmente e fisicamente[12].

Fidanzamento e nozze modifica

 
La principessa Luisa in abito da sposa.

Luisa si fidanzò con il marchese di Lorne il 3 ottobre 1870. Lorne, per l'occasione, venne invitato al Castello di Balmoral, in Scozia. La regina trovò difficile lasciare andare la figlia, confidando nel suo diario che "sentiva dolorosamente il pensiero di perderla". Il fidanzamento causò sorpresa, soprattutto in Germania, e la regina scrisse alla regina di Prussia che i principi delle piccole case tedesche erano "molto impopolari" in Gran Bretagna e che Lord Lorne, era una persona con "una fortuna indipendente" ed non era "davvero inferiore al rango di minore dei nobili tedeschi"[13].

Il Parlamento stabilì una rendita di 19.000 sterline a Luisa poco prima del suo matrimonio. La cerimonia venne celebrata nella Cappella privata del castello di Windsor, il 21 marzo 1871[14] e la folla fuori era così grande che, per la prima volta, i poliziotti dovettero formare barriere a catena per mantenere l'ordine pubblico[15]. Luisa indossava un velo da sposa in pizzo di Honiton che lei stessa aveva disegnato ed era stata accompagnata nella Cappella da sua madre e dai suoi due fratelli maggiori, il Principe di Galles e il duca di Edimburgo. In quella occasione la regina abbandonò il lutto per indossare un abito scintillante ricoperto di rubini e con la fascia dell'Ordine della Giarrettiera. Dopo la cerimonia, la regina baciò Luisa e Lorne che a sua volta si inchinò e baciò la mano della regina.

La coppia poi si recò a Claremont, nel Surrey, per la luna di miele, ma la continua presenza di assistenti e camerieri durante il viaggio e al momento dei pasti resero impossibile per loro di parlare in privato. Inoltre la regina andò a visitarli costantemente per conoscere i pensieri di sua figlia sulla vita coniugale[16]. La coppia non ebbe figli.

Canada modifica

Nel 1878, il primo ministro britannico, Benjamin Disraeli, scelse Lorne come nuovo Governatore generale del Canada. Il 15 novembre 1878 la coppia partì dal porto di Liverpool ed arrivò per l'inaugurazione a Halifax il 25 novembre[17]. Luisa divenne il primo sovrano a risiedere a Rideau Hall, residenza ufficialmente della regina a Ottawa. Tuttavia, la residenza era lontano dallo splendore delle residenze reali inglesi, e, come ogni coppia vicereale, decorò la residenza con i loro arredi. Luisa dimostrò il suo talento artistico nei suoi acquerelli e dipinti ad olio che appese nelle varie sale, mettendo anche le sue opere scultoree.

Le relazioni con la stampa peggiorarono quando il segretario privato di Lorne, Francis de Winton, buttò quattro giornalisti fuori dal treno reale. I primi mesi in Canada furono tristi siccome la sua sorella preferita, la Granduchessa d'Assia e del Reno, morì il 14 dicembre 1878. In Canada, siccome era un rappresentante diretto del monarca, Lorne aveva sempre la precedenza sulla moglie."Luisa e Lorne fondarono la Royal Canadian Academy of Arts, e visitarono Québec e Toronto. Luisa fu la presidentessa della Woman's Protective Immigration Society, della Society of Decorative Arts and of the Art Association a Montréal.

Diede il nome di Regina alla città capitale dei Territori del Nord-Ovest e quello di Alberta ad un altro distretto. Il Lago Luisa venne chiamato così in suo onore. Durante questa visita si prestò anche a curare personalmente gli infermi durante un'epidemia di scarlattina. Il 14 febbraio 1880 rimase gravemente ferita in un incidente occorsole con la sua carrozza mentre percorreva le vie di Ottawa. Si riprese totalmente solo due anni dopo, ritardando in questo modo il ritorno definitivo della coppia in patria fino al 1883.

Anni successivi modifica

 
La Principessa Luisa, anche conosciuta come Marchesa di Lorne e Ducessa di Argyll.

Tornarono in Gran Bretagna, il 27 ottobre 1883[18]. La regina fece preparare i loro appartamenti a Kensington Palace, dove la coppia prese la residenza ufficiale. Lorne riprese la sua carriera politica. Nel 1896, venne eletto per South Manchester, entrando in parlamento come un liberale. Il rapporto tra Luisa e Lorne era teso, e, nonostante i tentativi della regina di tenerli sotto lo stesso tetto, spesso vivevano separati[19]. I rapporti con le due sorelle Beatrice ed Elena, erano tesi al massimo. Secondo i pettegolezzi, Luisa e suo marito non vivevano insieme a causa delle voci diffuse su una presunta omosessualità di lui, invidiando il rapporto che c'era tra sua sorella Beatrice e suo marito.

Ci furono voci che Luisa aveva una relazione con Arthur Bigge, segretario privato della regina. Luisa negò la notizia, affermando che erano solo intrighi orditi da Beatrice e Elena per minare la sua posizione a corte. Nel 1890, lo scultore Joseph Edgar Boehm morì in presenza di Luisa nel suo studio a Londra, circolando voci che i due avevano una relazione. L'assistente di Boehm, Alfred Gilbert, che aveva giocato un ruolo centrale, fu rapidamente promosso come scultore reale. Luisa era stata anche legata sentimentalmente ad un altro artista di Edwin Lutyens, ma anche al suo scudiero, il colonnello William Probert e a un maestro di musica senza nome. Tuttavia, Jehanne Wake, biografo di Luisa, sostiene che non ci sono prove sostanziali che suggeriscono che Luisa avesse rapporti sessuali con chiunque non fosse suo marito.

Insieme alla sorella Vittoria, imperatrice di Germania, Luisa sostenne il movimento delle suffragette. Quando, il 4 aprile 1900 l'ottavo Duca di Argyll morì, John diventò il nono Duca e Luisa duchessa di Argyll. Durante la sua vita Luisa si dedicò alla scrittura e anche all'arte, come scultrice e pittrice; amava dipingere le sue tele sia con la tecnica ad olio che con quella ad acquerello. Il duca John morì nel 1914 e Luisa, durante la prima guerra mondiale trascorse gran parte del suo tempo a visitare le truppe canadesi che arrivavano per combattere in Francia. Dagli inizi degli anni Trenta la principessa Luisa ridusse notevolmente i suoi incarichi pubblici per ritirarsi a vita privata a Kensington Palace. L'ultima apparizione pubblica della principessa fu all'incoronazione di re Giorgio VI e della regina Elisabetta nel 1937.

Morte modifica

La Principessa Luisa, Duchessa di Argyll, morì il 3 dicembre del 1939 all'età di novantuno anni a Kensington Palace. Secondo i suoi desideri i suoi resti vennero cremati.

Ascendenza modifica

Genitori Nonni Bisnonni Trisnonni
Francesco Federico di Sassonia-Coburgo-Saalfeld Ernesto Federico di Sassonia-Coburgo-Saalfeld  
 
Sofia Antonia di Brunswick-Wolfenbüttel  
Ernesto I di Sassonia-Coburgo-Gotha  
Augusta di Reuss-Ebersdorf Enrico XXIV di Reuss-Ebersdorf  
 
Carolina Ernestina di Erbach-Schönberg  
Alberto di Sassonia-Coburgo-Gotha  
Augusto di Sassonia-Gotha-Altenburg Ernesto II di Sassonia-Gotha-Altenburg  
 
Carlotta di Sassonia-Meiningen  
Luisa di Sassonia-Gotha-Altenburg  
Luisa Carlotta di Meclemburgo-Schwerin Federico Francesco I di Meclemburgo-Schwerin  
 
Luisa di Sassonia-Gotha-Altenburg  
Luisa di Sassonia-Coburgo-Gotha  
Giorgio III del Regno Unito Federico di Hannover  
 
Augusta di Sassonia-Gotha-Altenburg  
Edoardo Augusto di Hannover  
Carlotta di Meclemburgo-Strelitz Carlo Ludovico Federico di Meclemburgo-Strelitz  
 
Elisabetta Albertina di Sassonia-Hildburghausen  
Vittoria del Regno Unito  
Francesco Federico di Sassonia-Coburgo-Saalfeld Ernesto Federico di Sassonia-Coburgo-Saalfeld  
 
Sofia Antonia di Brunswick-Wolfenbüttel  
Vittoria di Sassonia-Coburgo-Saalfeld  
Augusta di Reuss-Ebersdorf Enrico XXIV di Reuss-Ebersdorf  
 
Carolina Ernestina di Erbach-Schönberg  
 


Onorificenze modifica

 
Monogramma personale della principessa Luisa, duchessa di Argyll.

Note modifica

  1. ^ Marshall 1972, p. 122
  2. ^ Longford 1987, p. 195
  3. ^ Martínez (2005)
  4. ^ Ralph Lewis (1996)
  5. ^ Dopo Royal College of Art.
  6. ^ Youth McDougall (1848–1878) (1988)
  7. ^ a b Dennison (2007), p. 73
  8. ^ Chomet (1999), p. 20-21
  9. ^ The biographers Jehanne Wake, Elizabeth Longford and Mark Stocker claim this.
  10. ^ Stocker (2004), Louise, Princess, duchess of Argyll
  11. ^ Prussia e Danimarca erano in guerra per il territorio del Schleswig-Holstein.
  12. ^ Paraphrased from Buckle, 1926, pp. 632–633.
  13. ^ Quoted in Benson, 1938, p. 166.
  14. ^ Wake (1988), p. 138
  15. ^ Wake (1988), p. 139
  16. ^ Wake (1988), p. 145
  17. ^ Waite (2000)
  18. ^ Wake (1988), p. 264
  19. ^ Wake (1988), p. 270
  20. ^ https://www.thegazette.co.uk/London/issue/24539/page/113

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