Lupo italiano

razza canina
Lupo italiano
Origine Bandiera dell'Italia Italia
Altezza al garrese Maschio 60-70 cm[1]
Femmina 58-65 cm[1]
Razze canine

Il lupo italiano è una razza canina di origine italiana.

Secondo il creatore della razza, il capostipite del lupo italiano era un ibrido ottenuto dall'incrocio tra un maschio di cane da pastore tedesco e una fattrice di lupo appenninico,[2][3] sebbene siano presenti alcune analisi genetiche che mettono in discussione tale origine.[4][5][6]

Poiché questa razza non è riconosciuta dall'Enci[7], la selezione e l'allevamento del lupo italiano vengono gestiti dall'Associazione degli Affidatari Allevatori del Lupo Italiano (AAALI), che ne vieta la commercializzazione e l'eventuale allevamento al di fuori di tale ente.[8] Il governo italiano sta facendo investimenti sulla selezione di tale razza, facendone un cane d'utilità per il Corpo forestale dello Stato.[9]

Caratteristiche modifica

Descrizione fisica modifica

 
Lupo italiano in profilo

Secondo lo standard di razza stabilito dall'Associazione degli affidatari allevatori del lupo italiano, il lupo italiano ha un muso lupino, mascelle e mandibole forti, e orecchie rette di dimensioni medie.[1]

Gli occhi, idealmente di color oro, sono obliqui e con un'espressione "intensa".[1]

È alto 58-68 cm, con un tronco robusto, un torace disceso e una groppa non troppo bassa.[1]

Ha un'andatura leggera che si intravede anche negli esemplari più grandi.[1] Secondo il creatore della razza, il lupo italiano può correre a una velocità di 70 km/h.[10]

Il manto è grigio con sfumature di fulvo o beige, ma lo standard ammette anche il nero monocromatico o la presenza di una chiazza bianca sul petto.[1]

Possiede una coda lunga che normalmente è tenuta pendente ma, se agitato, assume una leggera curva quando viene elevata.[1]

Temperamento e utilizzo modifica

Lo standard di razza stabilito dall'A.A.A.L.I. descrive il lupo italiano nei seguenti termini:

«Animale estremamente vivace, dotato di un carattere indipendente e fiero, con notevole propensione all'apprendimento, affettuosissimo con l'uomo a cui si attacca in modo esclusivo, con uno spiccato senso della proprietà e della difesa delle persone che gli sono affidate, insuperabile nell'avvistamento.»

Inizialmente allevato come cane da difesa,[2] il lupo italiano è stato impiegato dall'esercito in operazioni d'alta montagna.[11] Altre utilità della razza includono i soccorsi alpini[12] e le operazioni antidroga.[13] La A.A.A.L.I. lo raccomanda anche come cane da guardiania.[1] Per i lupi italiani assegnati al Corpo forestale, l'addestramento richiede due anni, e si conclude con l'affidamento degli esemplari a cinofili conduttori con cui lavorano fino alla morte dell'animale.[14]

Storia modifica

 
Sfilata di lupi italiani durante il Palio di Ceneda nel 2018

Secondo il creatore della razza, il tecnico finanziario Mario Messi, il lupo italiano ebbe origine quando gli fu regalato un cucciolo di lupo ibrido, frutto di un accoppiamento avvenuto nel 1966 tra una lupa appenninica catturata in Provincia di Rieti da un cacciatore in suo servizio[10], e un cane da pastore tedesco[2] specializzato al salvataggio.[15] L'ibrido, "Zorro", fu poi accoppiato con femmine di pastore tedesco e con le cucciole femmine risultanti.[11][10] Gli esemplari furono inizialmente tenuti in una villa ottocentesca a Cumiana[2] fino a che a Messi non fu ordinato di traslocare dal sindaco del Comune dopo lamentele da parte degli abitanti di Borgata Porta per gli ululati dei cani.[16][17] Gli esemplari furono successivamente spostati in un impianto moderno capace di ospitare 200 cani, con recinti modellati sull'ambiente naturale del lupo selvatico.[11]

Nel 1980 venne fondata l'Asoli (Associazione selezione originale di lupi italiani), capeggiata da Messi, dedita alla salvaguardia della purezza della razza[18], senza scopo di lucro,[11] con il mantenimento dell'allevamento reso possibile attraverso le donazioni private. Fu dichiarato da Messi che i lupi italiani potevano essere ceduti solo per motivi di pubblica utilità.[12] Fu previsto il riconoscimento della razza da parte dell'Enci durante l'Esposizione delle razze italiane a Spoleto il 4 luglio 1982,[11] ma non avvenne a causa del rifiuto da parte di Messi di commercializzare i cuccioli.[7]

Nel febbraio del 1984, Messi dichiarò conclusa la fase sperimentale del progetto, avendo omogeneizzato il fenotipo della razza.[13] Nell'estate di quell'anno, però, Messi segnalò che temeva di dover chiudere l'allevamento, malgrado il patrocinio del Ministero della Pubblica Istruzione e del Ministero dell'Ecologia della Regione Piemonte.[19] L'anno successivo, la mancanza di fondi rese difficile l'approvvigionamento del cibo e dei vaccini, e numerosi cuccioli morirono di inedia e malattia.[20][21] Nel 1987, malgrado il rischio dell'abbattimento di 200 cani nell'allevamento, Messi continuò a rifiutare di venderli per coprire i costi.[22]

Il 13 luglio 1987, su proposta del ministro Filippo Maria Pandolfi, il presidente Francesco Cossiga firmò il decreto di riconoscimento dell'Asoli.[23] Successivamente, Pandolfi firmò il decreto che istituì il Registro ufficiale del lupo italiano, affidandone cura e mantenimento all'Asoli.[24] Nel 1989, l'Asoli fu rinominata Ente per la tutela del lupo italiano (Etli) dal presidente della Repubblica, rendendo l'animale formalmente non soggetto alla commercializzazione.[25][26] Ciononostante, Messi lanciò un appello per più fondi, dichiarando che i lupi italiani erano "ormai in condizioni disperate ed insostenibili".[27]

Nel 1990, fu segnalato che i lupi italiani nell'allevamento di Cumiana si trovavano in condizioni precarie a causa della mancanza di cibo e di cure mediche e dell'allagamento dei recinti.[28] Due anni dopo, l'allevamento fu posto sotto sequestro dopo che un'ispezione veterinaria da parte delle Usl di Pinerolo e Torino rivelò la possibilità dello spargersi di epidemie di leptospirosi, piroplasmosi, leishmaniosi e di dirofilariasi. Fu poi richiesto un rinvio a giudizio per mancanza di rispetto di norme igieniche e maltrattamento dei lupi italiani nell'allevamento.[29][30]

Nel 1996, lo scioglimento delle Camere bloccò il disegno di legge per l'intervento finanziario dello Stato per l'Etli e Messi lanciò un appello ai privati per fondi.[31] Con l'appoggio del senatore Giancarlo Tapparo, Messi presentò un nuovo disegno di legge a Palazzo Madama per meglio garantire la sopravvivenza del lupo italiano.[32] Quello stesso anno, il lupo italiano divenne la mascotte della protezione civile regionale del Piemonte.[33]

Nel 2000, citando una continuata mancanza di fondi, Messi insinuò la possibilità di trasferire l'Etli all'estero.[34] L'anno successivo, con il sostegno di Stefania Belmondo, Messi propose di candidare il lupo italiano come mascotte dei XX Giochi olimpici invernali.[35] Nel 2004, il lupo italiano fu ufficialmente nominato aiuto all'assistenza dei Giochi olimpici. Contemporaneamente, Messi lanciò di nuovo un appello per fondi, avvertendo della possibilità di trasferire l'Etli all'estero.[36]

Nel 2007 fu segnalato che il centro di selezione di Cumiana era privo di lupi italiani, essendo occupato da un allevamento di cani di razza diversa. Secondo il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali Luca Zaia, "non viene più portata avanti alcuna attività di allevamento ed addestramento dei lupi, né vengono impartite istruzioni agli affidatari circa gli accoppiamenti. [...] Con la perdita del centro di allevamento di Cumiana, l'assenza di mezzi finanziari per operare, l'indebitamento di cui non si conoscono le dimensioni [...], nonché l'esistenza di uno statuto sociale poco democratico [...], l'attuale ETLI non appare assolutamente in grado di continuare alcuna attività".[4][37] Nel maggio del 2010, l'Etli fu messa in liquidazione dal prefetto di Torino e la tutela della razza fu assegnata all'Associazione degli affidatari allevatori del Lupo Italiano (Aaali).[38][39]

L'Aaali ottenne la gestione del Registro ufficiale del Lupo italiano dal Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali nel 2012, dovendo però far fronte alla mancanza di una struttura di proprietà e di un canile, oltre a un basso numero di lupi italiani, ridotti a poche centinaia di esemplari con gravi problemi di consanguineità. Con l'aiuto dell'Università veterinaria di Milano, l'Aaali avviò un programma riproduttivo che comporta la scelta di riproduttori con valori di consanguineità più lontani.[40]

Genetica modifica

Nel 1982, Mario Messi descrisse il lupo italiano come 62.5% cane da pastore tedesco e 37.5% lupo appenninico.[11] In un'intervista con Stefano Lorenzetto del 2002, dichiarò che la razza era "più lupo che cane: 60 per cento lupo e 40 per cento cane".[10] L'Aaali dichiara un valore medio di contenuto lupino nella razza intorno al 30-35%.[41]

Nel 2007, un gruppo di ecologisti della Regione Piemonte, appoggiato dalla Lega anti vivisezione, incaricò la Camera di commercio di Torino di avviare un'indagine genetica sul lupo italiano. Secondo le analisi, il livello di parentela con il lupo appenninico era inesistente, avendo come risultato una richiesta da parte degli ecologisti e la Lav verso il governo Prodi di bloccare i fondi all'Etli. Il consigliere regionale degli ecologisti citò inoltre la mossa da parte dello Stato di lasciare al presidente Messi il possesso esclusivo del libro genealogico della razza, che apparentemente conteneva irregolarità sui numeri registrati di accoppiamenti e nascite.[37][5][4]

Nel 2017, un ulteriore studio genetico svolto dalle Università di Milano, Messina, Sassari e Bologna, in collaborazione con il National Human Genome Research Institute, analizzò 142.840 polimorfismi a singolo nucleotide di 1.609 canidi, tra cui sette lupi appenninici e 263 cani di origini italiane, inclusi 24 campioni di lupo italiano forniti dall'Associazione degli affidatari allevatori del lupo italiano. Sebbene lo studio confermò la tesi che il lupo italiano è strettamente imparentato con il cane da pastore tedesco, non vi è indizio di condivisione significativo di aplotipi con il lupo appenninico.[6]

Dendogrammi filogenetici che illustrano il livello di distanza genetica (a) e la condivisione di aplotipi (b) tra le razze canine italiane, non-italiane e il lupo appenninico, con il lupo italiano, il pastore tedesco e il lupo appenninico messi in evidenza

Note modifica

  1. ^ a b c d e f g h i j Standard di Razza, su canelupoitaliano.it, Associazione degli affidatari allevatori del Lupo Italiano. URL consultato il 4 settembre 2022.
  2. ^ a b c d Cani lupo all'italiana, in La Stampa, 28 aprile 1977. URL consultato il 4 settembre 2022.
  3. ^ Alberto Leproni, Volti granata: il professore Messi, su toronews.net, 6 luglio 2006. URL consultato il 4 settembre 2022.
  4. ^ a b c Sull-Ente per la tutela del lupo italiano (4-00385) (risp. Zaia, ministro delle politiche agricole alimentari e forestali) (PDF), su Senato della Repubblica, 23 ottobre 2008 (XVI legislatura), p. 264 (14 del PDF). URL consultato il 7 settembre 2022.
    «Una ricerca scientifica sul DNA del cane detto lupo italiano, presentata presso la Regione Piemonte il 30 luglio 2007, ha dimostrato che il patrimonio genetico di tale razza non è assolutamente confrontabile con quello del lupo selvatico che viene richiamato nella denominazione e che tale cane non può fregiarsi di una particolarità rispetto alle altre razze canine, avendo la stessa lontananza dal progenitore lupo selvatico di una qualsiasi altra razza.»
  5. ^ a b Il lupo italiano è un falso. Basta con i finanziamenti, in La Repubblica, 31 luglio 2007. URL consultato il 4 settembre 2022.
  6. ^ a b Andrea Talenti, Dayna L Dreger, Stefano Frattini, Michele Polli, Stefano Marelli, Alexander C Harris, Luigi Liotta, Raffaella Cocco, Andrew N Hogan, Daniele Bigi, Romolo Caniglia, Heidi G Parker, Giulio Pagnacco, Elaine A Ostrander e Paola Crepaldi, Studies of modern Italian dog populations reveal multiple patterns for domestic breed evolution, in Ecology and Evolution, 2018, DOI:10.1002/ece3.3842.
    «While our data support the strong relationship between the Lupo Italiano and German Shepherd Dog, there is no significant level of haplotype sharing between it and the Apennine wolf.»
  7. ^ a b Addio a Mario Messi, il creatore del lupo italiano, su tipresentoilcane.com. URL consultato il 4 settembre 2022 (archiviato dall'url originale il 5 dicembre 2012).
    «[Messi] aveva provato a chiedere il riconoscimento, ma l'Ente non aveva accettato la clausola (ferrea) dell'impossibilità di commercializzare i cuccioli.»
  8. ^ Vorrei avere un Lupo Italiano - Come posso fare?, su canelupoitaliano.it, Associazione degli affidatari allevatori del Lupo Italiano. URL consultato il 5 settembre 2022.
  9. ^ Il cane da lavoro: "Cani da protezione civile" (PDF), su ambiente.marche.it, 12 settembre 2008. URL consultato l'8 settembre 2022.
  10. ^ a b c d Stefano Lorenzetto, L'uomo che finì in bocca al lupo, in il Giornale, 18 agosto 2002. URL consultato il 14 ottobre 2022.
  11. ^ a b c d e f Il lupo made in Italy è più noto in Francia, in La Stampa, 4 aprile 1982. URL consultato il 4 settembre 2022.
  12. ^ a b La vita segreta di 130 lupi italiani nati e cresciuti in un canile-modello, in La Stampa, 23 febbraio 1983. URL consultato il 4 settembre 2022.
  13. ^ a b Il lupo italiano utilizzato nella lotta contro la droga, in La Stampa, 4 febbraio 1984. URL consultato il 4 settembre 2022.
  14. ^ Il cane lupo italiano e il Corpo forestale dello Stato, su K9uominiecani.com. URL consultato il 16 gennaio 2022 (archiviato dall'url originale l'11 aprile 2021).
  15. ^ Adesso c'è il lupo italiano. Fiero, intelligente, affettuoso, in La Stampa, 24 luglio 1980. URL consultato il 4 settembre 2022.
  16. ^ In pericolo 80 "lupi" sfrattati da Cumiana, in La Stampa, 31 ottobre 1977. URL consultato il 4 settembre 2022.
  17. ^ Che succede dei lupi di Cumiana?, in La Stampa, 15 novembre 1977. URL consultato il 4 settembre 2022.
  18. ^ Il lupo italiano è di razza. Perché non riconoscerlo?, in La Stampa, 4 settembre 1980. URL consultato il 4 settembre 2022.
  19. ^ Il lupo italiano è senza denaro, in La Stampa, 12 luglio 1984. URL consultato il 4 settembre 2022.
  20. ^ Si salverà il lupo italiano?, in La Stampa, 7 novembre 1985. URL consultato il 4 settembre 2022.
  21. ^ Lupo «alpino» e antivalanga, in La Stampa, 16 febbraio 1986. URL consultato il 4 settembre 2022.
  22. ^ Lupo italiano, l'amara fine d'un miracolo, in La Stampa, 19 maggio 1987. URL consultato il 4 settembre 2022.
    «Duecento lupi italiani, 170 adulti e 30 cuccioli di pochi mesi, saranno abbattuti a fine mese. [...] A Cumiana sono nati, finora, meno di 500 esemplari: nessuno è stato venduto. "Sarebbero facili guadagni – spiega Messi – che avrebbero però provocato la degenerazione delle peculiarità genetiche della razza".»
  23. ^ Riconosciuto il cane lupo «italiano», in La Stampa, 14 luglio 1987. URL consultato il 4 settembre 2022.
  24. ^ Il lupo italiano è diventato doc, in La Stampa, 5 aprile 1988. URL consultato il 4 settembre 2022.
  25. ^ GU n.73 del 29-3-1989, su gazzettaufficiale.it, Gazzetta ufficiale della Repubblica italiana, 29 marzo 1989. URL consultato il 4 settembre 2022.
  26. ^ Lupo italiano: novità. Ora ha l'ente di tutela, in La Stampa, 3 gennaio 1989. URL consultato il 4 settembre 2022.
  27. ^ S.O.S il lupo italiano rischia di estinguersi, in La Stampa, 18 maggio 1990. URL consultato il 4 settembre 2022.
  28. ^ Un inverno davvero da «lupi». Nell'allevamento di Cumiana poco cibo e si sguazza nell'acqua, in La Stampa, 9 novembre 1990. URL consultato il 4 settembre 2022.
  29. ^ Il lupo italiano sotto sequestro, in La Stampa, 25 ottobre 1992. URL consultato il 4 settembre 2022.
  30. ^ Inquisito allevatore del lupo italiano, in La Stampa, 4 luglio 1993. URL consultato il 4 settembre 2022.
  31. ^ Il lupo italiano cerca mille amici, in La Stampa, 25 maggio 1996. URL consultato il 4 settembre 2022.
  32. ^ Il «lupo italiano» arriva a Palazzo Madama, in La Stampa, 7 agosto 1996. URL consultato il 4 settembre 2022.
  33. ^ Lupo italiano è la mascotte, in La Stampa, 23 ottobre 1996. URL consultato il 4 settembre 2022.
  34. ^ «Legge ferma alla Camera. Il lupo rischia l'estinzione», in La Stampa, 27 marzo 2000. URL consultato il 4 settembre 2022.
  35. ^ Appello per salvare il lupo italiano, in La Stampa, 29 luglio 2001. URL consultato il 4 settembre 2022.
  36. ^ «Aiutatemi a salvare il lupo italiano», in La Stampa, 18 giugno 2004. URL consultato il 4 settembre 2022.
  37. ^ a b Cane lupo italiano, fu vera gloria?, su greenreport.it, 22 luglio 2008. URL consultato il 7 settembre 2022.
    «[...] non è mai stata fornita agli enti istituzionali che hanno sostenuto economicamente l'Etli, la mappa genetica del Dna di tali animali, sì da verificare quanto materiale genetico del lupo è rimasto dopo anni di incroci. [...] In pratica l'Etli asserisce di avere le prove che tutti gli individui sono parenti tra di loro, quando invece, anche in osservanza della denominazione, Ente tutela Lupo italiano, sarebbe da verificare se esiste un collegamento diretto di tipo genetico tra questi cani e il lupo selvatico.»
  38. ^ Chi ha "scippato" il Lupo italiano, in La Repubblica, 2 febbraio 2014. URL consultato il 4 settembre 2022.
  39. ^ Non c'è stato scippo sul lupo italiano, in La Repubblica, 2 marzo 2014. URL consultato il 4 settembre 2022.
  40. ^ Che fine ha fatto il Cane lupo italiano?, su K9uominiecani.com. URL consultato l'11 gennaio 2022 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2021).
  41. ^ Educazione & Addestramento, su canelupoitaliano.it, Associazione degli affidatari allevatori del Lupo Italiano. URL consultato il 5 settembre 2022.

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