Luther Blissett (pseudonimo)
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Luther Blissett è uno pseudonimo collettivo utilizzato da un numero imprecisato di performer, artisti, riviste underground, operatori del virtuale e collettivi di squatter negli anni novanta.

StoriaModifica
Lo pseudonimo apparve per la prima volta in Italia, a Bologna, nel 1994 quando alcuni attivisti culturali iniziarono a usarlo per denunciare la superficialità e la malafede del sistema mass-mediatico. È divenuto celebre con il romanzo Q pubblicato nel 1999. Con azioni, sabotaggi, performance, manifestazioni, pubblicazioni, video, trasmissioni radiofoniche di e su Luther Blissett, il nome collettivo si diffuse in fretta in altre città europee come Roma e poi Londra, fino anche in Germania, Spagna e Slovenia[1]. Sporadiche apparizioni di Luther Blissett si sono avute anche in Canada, Stati Uniti e Brasile.
Lo pseudonimo è stato ricavato da quello del centravanti inglese di origine giamaicana Luther Loide Blissett, ingaggiato dal Milan alla metà degli anni ottanta. Allo scopo di renderlo un'icona pop venne anche costruito e diffuso un volto fittizio, a opera di Andrea Alberti e Edi Bianco, nel 1994[2]. Nel 2000, dalla sezione bolognese del Luther Blissett Project, alcuni autori letterari formarono il collettivo Wu Ming.
Luther Blissett Project in ItaliaModifica
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In Italia, tra le numerose azioni firmate da Luther Blissett si elencano:
- Una serie di "derive psicogeografiche" collettive, pratica di derivazione situazionista, coordinate per via radiofonica dalla trasmissione Radio Blissett a Roma e a Bologna. Durante una di queste derive realizzata sulla rete tranviaria romana il 18 marzo 1995 i carabinieri fermano una ventina dei circa cento partecipanti all'evento e quattro di loro vengono in seguito processati per resistenza e oltraggio.
- Realizzazione delle fanzine Luther Blissett. Rivista mondiale di guerra psichica (3 numeri) e Quaderni Rossi di Luther Blissett (3 numeri).
- Performance di "teatro situazionautico" - non "situazionistico" come a volte si legge (1995/1996).
- Pubblicazione di una serie di libri, tra cui Mind Invaders (Castelvecchi) e Totò, Peppino e la guerra psichica (AAA edizioni).
- Prende parte a Disordinazioni, progetti sull'intervento urbano.
- La beffa alla Arnoldo Mondadori Editore: nel 1996 alcuni aderenti al progetto forniscono alla casa editrice Mondadori, interessata a sfruttare commercialmente il fenomeno mediatico, alcuni testi alla rinfusa tratti da internet e conditi di banalità sociologiche, che Mondadori pubblica con il titolo net.gener@tion spacciandole per "il manifesto delle nuove libertà".
- La beffa a Chi l'ha visto?: nel 1995 l'artista inglese Harry Kipper scompare nelle campagne friulane, mentre è impegnato in un giro di "turismo psicogeografico". La trasmissione Chi l'ha visto? si interessa del caso, ma Harry Kipper non esiste.
- La bufala Naomi: nel 1995 il quotidiano Il Resto del Carlino pubblica la notizia della presenza a Bologna della modella Naomi Campbell per effettuare un intervento estetico. È tutto falso.
- Il 17 dicembre 1996, si tiene, presso il Cinema Imperiale di Guidonia, un convegno sull'ambiente, con la partecipazione di amministratori locali, del mondo associativo e di numerosi cittadini. Quel giorno, viene letta la relazione firmata come Luther Blissett (ordinario di Psicogeografia all'Università di Roma), naturalmente assente all'incontro ma latore comunque di un interessante punto di vista sulla cosiddetta “Fascia di scarto”[3].
- La beffa a don Gelmini: nel 1997 molti quotidiani italiani pubblicano la notizia dell'arresto di Pierino Gelmini, discusso fondatore di alcune comunità di recupero per tossicodipendenti. La notizia, diffusa da Luther Blissett, è però destinata a tramutarsi in realtà dopo dieci anni, con la vicenda reale del prete indagato.
- I sacrifici satanici di Viterbo: tra il 1995 e il 1997 i quotidiani di Viterbo denunciano la pratica di messe nere e di sacrifici carnali nella zona. I giornali condiscono di dettagli le azioni dei satanisti e la notizia finisce anche su Studio Aperto, dando origine ad una psicosi collettiva nella città laziale. La rivendicazione della colossale beffa viene fatta da Luther Blissett durante Tv7, il settimanale del TG1.
- La diffusione della falsa notizia del suicidio di Susanna Tamaro, allora all'apice della popolarità dopo la pubblicazione di Va' dove ti porta il cuore.
- La pubblicazione del pamphlet Lasciate che i bimbi, saggio che analizza il caso del linciaggio mediatico del satanista bolognese Marco Dimitri, ingiustamente accusato di violenza carnale ai danni di minore, per denunciare come l'ombra della pedofilia scateni un'isteria collettiva facilmente manovrabile. Nel libriccino, inoltre, i Luther Blissett si prodigano per la causa dell'emancipazione sessuale dei bambini, citando un'ampia letteratura specialistica in cui sono esposti casi di rapporti sessuali tra adulti e fanciulli di sei e otto anni. Questi ultimi, analizzati dagli psicanalisti, si dichiararono consenzienti. I Luther Blissett, paladini della lotta alla censura, sostengono che gli episodi sono le prime crepe nel muro di falsità eretto per negare il desiderio sessuale dei soggetti in età prepuberale. Criticano inoltre il linguaggio tendenzioso degli psicanalisti citati, poiché questi chiamano "vittima" i fanciulli coinvolti - emotivamente, s'intende - negli atti sessuali, sebbene abbiano espresso il loro libero consenso. Roberto Bui, allora firmatario del contratto con l'editore, si batte insieme agli altri coautori per liberare gli innocenti dalla violenza della morale borghese, colpevole di reprimere la manifestazione dell'amore tra individui di età diversa. Citati in giudizio per diffamazione dal pubblico ministero del processo contro Dimitri - Lucia Musti - la casa editrice e Roberto Bui (firmatario del contratto) vennero condannati a risarcire ottanta milioni di lire. Il tribunale ordinò altresì la distruzione del libro[4].
- Nel 1999 l'artista serbo Darko Maver viene selezionato alla Biennale di Venezia per esporre alcune sue opere; prima dell'esposizione, viene annunciata la morte dell'artista sotto un bombardamento NATO. La Biennale decide di allestire comunque una galleria postuma, ma in realtà Darko Maver non è mai esistito e la beffa viene rivendicata dal Luther Blissett Project, da cui per l'occasione germoglia un nuovo gruppo, 0100101110101101.ORG.
- Nel 1999 esce per Einaudi a firma Luther Blissett il romanzo storico Q, che riscuote grande successo di pubblico e critica e viene tradotto in varie lingue.
- Nel 1999 Luther Blissett è il Direttore di Museoaperto.
- Nel 1999, al termine del piano quinquennale del Luther Blissett Project, i nuclei storici del progetto eseguono un suicidio rituale, o seppuku simbolico. L'evento sarà commemorato nel CD Luther Blissett: The Open Pop Star (WOT4, 2000).
- Nel 2000 viene lanciato da Vittorio Baccelli il progetto di mail art luther blissett eXperience al quale partecipano oltre 300 mail-artists da tutto il mondo.
- Il 30 settembre 2015, Luther Blissett rivendica la beffa a Ryanair che annunciava la volontà di imbarcare sui propri aerei profughi senza permesso di soggiorno[5].
Leggende su Luther BlissettModifica
Secondo l'artista grafico ed editore Piermario Ciani (1951-2006, tra i primi a parlare di Blissett in Italia), è stato "architettato tra Bologna e Rovigo, con la complicità di un vecchio artista postale in disuso" - Alberto Rizzi, che compare come personaggio in Q (Adalberto Rizzi detto "Frate Pioppo") - e in tutti i successivi romanzi di Wu Ming, ma partorito in Friuli nel dicembre del 1994.
Alcuni intellettuali hanno ravvisato in Luther Blissett delle coincidenze con il pensiero di Umberto Eco. Il settimanale tedesco Der Spiegel, nel numero del 26 maggio 1997, trattando del dinamismo di Blissett in Germania, indicava apertamente Umberto Eco tra i precursori del progetto. Nello stesso anno, veniva pubblicato sul web un pamphlet anonimo firmato "KMA", intitolato Il nome multiplo di Umberto Eco[6], pubblicazione anti-Blissett ascrivibile al cospirazionismo di estrema destra.[senza fonte] Dopo l'uscita del romanzo Q firmato da Luther Blissett, si riaccese l'interesse della stampa; alcuni giornalisti contattarono Eco domandandogli se fosse lui l'oramai famoso Luther Blissett e per avere chiarimenti riguardo alle problematiche sollevate dal volume, ma lo scrittore italiano smentì di essere tra coloro che hanno utilizzato il nome multiplo, circostanza smentita e ridicolizzata anche dagli autori del romanzo e dall'intero Luther Blissett Project.
Pubblicazioni a firma Luther BlissettModifica
- Luther Blissett, Guy Debord è morto davvero, Crash Autoproduzioni, Cayenna Outgestita, Feltre 1995
- Luther Blissett, Mind Invaders. Come fottere i media. Manuale di guerriglia e sabotaggio culturale, Roma, Castelvecchi, 1995, ISBN 88-86232-50-0. URL consultato il 3 luglio 2010.
- Luther Blissett e Stewart Home, Green Apocalypse, Unpopular Books, Londra 1995
- Luther Blissett, Totò, Peppino e la guerra psichica - Materiali dal Luther Blissett Project, 1ª ed., Udine, AAA edizioni, 1996, ISBN 88-86828-00-4. URL consultato il 3 luglio 2010.
- Luther Blissett, Net.gener@tion: manifesto delle nuove libertà, Milano, Mondadori (Oscar narrativa), 1996 - ISBN 88-04-41473-1
- Luther Blissett, Anarchist Integralism: Aesthetics, Politics and the Après-Garde, Sabotage Editions, Londra 1997
- Luther Blissett, Lasciate che i bimbi... pedofilia, un pretesto per la caccia alle streghe, Castelvecchi, Roma 1997. ISBN 8882100332.
- Luther Blissett, Q, Torino, Einaudi, 1999, ISBN 978-88-06-15572-8.
- Luther Blissett, Nemici dello Stato: Criminali, "mostri" e leggi speciali nella società di controllo, Roma, DeriveApprodi, 1999, ISBN 88-87423-05-9.
- Luther Blissett y otros autores, Los Papeles de la Huelga de Arte 2000-2001, Barcellona 1999
- Luther Blissett, Pánico en las redes, Literatura Gris, Madrid 2000
- Luther Blissett, Totò, Peppino e la guerra psichica 2.0, 2ª ed., Torino, Einaudi, 2000, ISBN 978-88-06-15411-0.
- Luther Blissett, Sonja Brünzels, Autonome a.f.r.i.k.a. gruppe, Comunicazione-guerriglia. Tattiche di agitazione gioiosa e resistenza ludica all'oppressione, DeriveApprodi, Roma 2001. ISBN 8887423504.
- Luther Blissett e Cyrano Autogestito (a cura di), McNudo. Cento buone ragioni per stare alla larga da McDonald's, Stampa Alternativa, Viterbo 2001
- Luther Blissett (a cura di), Cyberunderground, Edizioni Simone, Napoli 2001
- Luther Blissett, The Invisible College, Edition Selene, Vienna 2002
- Luther Blissett, Vangelo Nichilista, 2008.[7]
- Luther Blissett, L'Estetica non è illusione ma percezione, pagg. 9-11, prefazione a l’Estetica nella Corrispondenza del XIX secolo, collezione di appunti e documenti storico-postali, a cura di Giannarosa Righetti Mazza, Sasso Marconi BO 2012
- Luther Blissett, Il Luther Blissett Project a Roma 1995-1999, Roma, Rave Up Books, 2015.
MusicaModifica
Musica scritta da/per Luther Blissett[8]:
ControversieModifica
Nel 1997 la Casa Editrice Castelvecchi pubblicò a nome del collettivo Luther Blissett il libro Lasciate che i bimbi. Pedofilia: un pretesto per la caccia alle streghe. Il libro fece scandalo per il modo in cui venne trattato il tema della pedofilia, tanto da essere accusato di pedofilia, censurato sulla rete civica romana e messo all'indice dall'associazione "Telefono Arcobaleno" di Fortunato Di Noto, un sacerdote da anni in lotta contro la pedofilia[11].
All'interno del libro venne affrontata la vicenda giudiziaria di Marco Dimitri e dei Bambini di Satana, risoltasi in un'assoluzione generale dopo anni di indagini e di processi. Il pubblico ministero di quell'inchiesta - Lucia Musti - venne pesantemente attaccata dal collettivo, tanto da intentare una causa civile per danni contro la casa editrice e i due internet provider che avevano diffuso in rete il libro. Al processo la Castelvecchi presentò un documento dal quale risultava che a nome del collettivo Luther Blissett il contratto per la pubblicazione era stato firmato da Roberto Bui (in seguito Wu Ming 1). Di conseguenza, anche quest'ultimo venne citato in giudizio.
Il 14 giugno 2001 il Tribunale Civile di Bologna condannò per diffamazione la Castelvecchi e i due internet provider, ingiungendo loro di rifondere alla Musti la somma di ottanta milioni di lire, trenta dei quali in carico alla casa editrice. Bui venne condannato in concorso con la Castelvecchi a rifondere il 50% della somma ad essa attribuita[12].
NoteModifica
- ^ Deseriis.
- ^ Deseriis, p.70.
- ^ Luther Blissett e la Fascia di Scarto, su aniene.net.
- ^ Luigi Spezia, La pm Musti batte Luther Blissett, in la Repubblica, 11 dicembre 2001. URL consultato il 4 agosto 2021.«Luther Blissett dovrà risarcire il pubblico ministero Lucia Musti e il libro «Lasciate che i bimbi» dovrà essere distrutto. È una vittoria secca quella ottenuta dal magistrato che coordinò le indagini sui Bambini di Satana sul «nome collettivo» che firmò il testo. Il Tribunale civile le ha dato ragione su tutti i fronti dichiarando che due capitoli, «Bambini di Satana, anatomia di una montatura» e «Il caso Dimitri è chiuso» del libro edito da Castelvecchi e diffuso via Internet «sono lesivi della sua reputazione». (...) Alla dottoressa Musti è stato riconosciuto un danno di ottanta milioni di lire. (...) Bui afferma che le richieste di Musti «sono state molto ridimensionate. Il libro è presente in tanti altri siti web ed è inestirpabile».»
- ^ La Stampa, La bufala di Ryanair che fa volare i profughi senza visto, su lastampa.it.
- ^ Il nome multiplo di Umberto Eco, su geocities.com. URL consultato il 10 settembre 2006 (archiviato dall'url originale il 26 ottobre 2009).
- ^ Vangelo Nichilista, su Scribd. URL consultato il 14 dicembre 2016.
- ^ Indice sonoro su lutherblissett.net
- ^ "Luther Blissett: The Original Soundtracks": musiche composte da "Le Forbici di Manitù"
- ^ "Luther Blissett, The Open Pop Star", il cd definitivo di Luther Blissett
- ^ Marco Trotta, Il libro dello scandalo, dal sito Zero in Condotta, 18 gennaio 2002
- ^ Luigi Spezia, La pm Musti batte Luther Blissett, in La Repubblica, 11 dicembre 2001, Testo della sentenza del Tribunale Civile di Bologna, dal sito www.ecn.org.
BibliografiaModifica
Opere su Luther BlissettModifica
- (EN) Marco Deseriis, Lots of Money Because I am Many: The Luther Blissett Project and the Multiple-Use Name Strategy, in Cultural Activism: Practices, Dilemmas and Possibilities, Amsterdam, Rodopi B.V., 11 marzo 2011, pp. 261.
- Gilberto Centi, Luther Blissett: l'impossibilità di possedere la creatura una e multipla, Synergon, Bologna 1995
- Vittorio Baccelli, Luther Blissett dossier, autoprodotto, 1997
- AA.VV., Piermario Ciani, Dal Great Complotto a Luther Blissett, AAA Edizioni, Bertiolo (UD) 2000
- Andrea Grilli (a cura di), Luther Blissett, il burattinaio della notizia, Punto Zero, Bologna 2000
- Luca Damiani, Bufale. Breve storia delle beffe mediatiche da Orson Welles a Luther Blissett, Castelvecchi, Roma, 2004. ISBN 9788876150241
- Luca Muchetti, Storytelling. L'informazione secondo Luther Blissett (ZIP), Milano, Arcipelago Edizioni, 2008, ISBN 978-88-7695-376-7. URL consultato il 3 luglio 2010.
- Marco Tomassini, Tattiche di mitopoiesi. Guida impossibile al Luther Blissett Project, Genova, ECIG, 2013. ISBN 9788875443009
Articoli su rivisteModifica
- Transgressions: rivista internazionale di esplorazione urbana (1995)
- Luther Blissett - Rivista Mondiale di Guerra Psichica e adunate sediziose (1995)
- Quaderni Rossi di Luther Blissett (1998)
Voci correlateModifica
Collegamenti esterniModifica
- AA.VV., Piermario Ciani. Dal Great Complotto a Luther Blissett in versione digitale su Internet Archive, a cura dell'Archivio del '900 del Mart.
- Luther Blissett Project, su lutherblissett.net.
- Intervista Piermario Ciani a proposito di Luther Blissett, su williamnessuno.splinder.com. URL consultato il 13 luglio 2005 (archiviato dall'url originale il 19 luglio 2008).
- La storia di un libro maledetto. Lasciate che i bimbi di Luther Blissett, su wumingfoundation.com.
- Luther Blissett eXperience, su baccelli1.interfree.it.
- Vangelo Nichilista, su scribd.com.
- Archivio Grafton9 digitalizzazioni, sfogliabili da archive.org, dei materiali del Luther Blissett Project
Controllo di autorità | VIAF (EN) 72325494 · ISNI (EN) 0000 0001 2028 3667 · SBN RAVV095354 · LCCN (EN) n97091160 · GND (DE) 12865662X · BNF (FR) cb165553107 (data) · J9U (EN, HE) 987007258886905171 · CONOR.SI (SL) 6470243 · WorldCat Identities (EN) lccn-n97091160 |
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