Hardware - Metallo letale
Hardware - Metallo letale | |
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Titolo originale | Hardware |
Paese di produzione | Sudafrica, Regno Unito |
Anno | 1990 |
Durata | 93 min |
Genere | fantascienza, orrore |
Regia | Richard Stanley |
Soggetto | Steve MacManus, Kevin O'Neill |
Produttore | Ray Corbett, Nik Powell |
Fotografia | Steven Chivers |
Montaggio | Derek Trigg |
Effetti speciali | Barney Jeffrey |
Musiche | Ministry, Simon Boswell, Gioachino Rossini |
Interpreti e personaggi | |
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Doppiatori italiani | |
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Hardware - Metallo letale (Hardware) è un film del 1990 diretto da Richard Stanley. Film horror fantascientifico che costituisce l'esordio del cineasta sudafricano. È stato distribuito nell'home video anche col titolo Hardware - I robot non muoiono mai.
TramaModifica
In un futuro non troppo lontano, in un desertificato pianeta Terra intossicato dall'inquinamento e funestato da un'interminabile e imprecisata guerra, un rigattiere acquista i resti di un robot che un nomade ha rinvenuto nel deserto per donarli alla fidanzata scultrice. I resti si rivelano parti di un cyborg militare, nome in codice M.A.R.K-13, che animato dalla sua capacità di autoripararsi impiegando materiali reperiti in loco, mieterà morte e distruzione nell'appartamento della ragazza.
ProduzioneModifica
Il film fu girato in totale autonomia e con un budget limitato.
Il film contiene i cameo di Carl McCoy dei Fields of the Nephilim nel ruolo del nomade, di Lemmy Kilmister nel ruolo del taxista che ascolta Ace of Spades dei Motörhead, Iggy Pop nel ruolo del telepredicatore invasato (del quale si sente solo la voce trasmessa dalla stazione radio WAR) e i GWAR che compaiono passati dalla TV sotto le note di Stigmata dei Ministry.
Altre immagini che appaiono alla TV sono dal film Halber Mensch di Sogo Ishii, in particolare del pezzo Z.N.S. degli Einstürzende Neubauten.[senza fonte]
Nella colonna sonora sono presenti anche brani dei P.I.L.
Il nome del robot, Mark-13 (da cui il titolo tedesco del film M.A.R.K.-13) è un riferimento al Vangelo secondo Marco ("Mark", appunto). Durante il film, il protagonista sfoglia questo vangelo e si ferma proprio al capitolo 13. Ne legge un brano ad alta voce, e in esso troviamo una frase fondamentale per la storia: «nessuna carne verrà risparmiata» (versetto 20). In realtà, il doppiaggio si è rifatto fedelmente all'originale inglese del versetto, «no flesh should be saved», mentre nella traduzione italiana viene di solito tradotto con "nessun uomo si salverebbe".
CriticaModifica
Secondo Fantafilm, la pellicola "è una riprova che il basso budget non sempre significa scarsa qualità. La storia [...] è più allusiva di quanto si possa credere. A rendere interessante la vicenda è il contesto nella quale è ambientata: una società del futuro che porta i segni di una civiltà imbarbarita. [...] Il regista dissemina gli indizi di una dilagante anarchia e indifferenza morale. Il Mark 13 [...] è simbolo della razionale follia degli strumenti meccanici [...]. Una esasperazione della tecnologia che sfocia in una necessità di distruzione."[1]
RiconoscimentiModifica
- Festival internazionale del cinema fantastico di Bruxelles (BIFFF) 1991:
- Corvo d'Argento
NoteModifica
- ^ Bruno Lattanzi e Fabio De Angelis (a cura di), Hardware - Metallo letale, in Fantafilm. URL consultato il 31 dicembre 2015.
Collegamenti esterniModifica
- (EN) Hardware - Metallo letale, su The Encyclopedia of Science Fiction.
- (EN) Hardware - Metallo letale, su Internet Movie Database, IMDb.com.
- (EN) Hardware - Metallo letale, su AllMovie, All Media Network.
- (EN) Hardware - Metallo letale, su Rotten Tomatoes, Flixster Inc.
- (EN, ES) Hardware - Metallo letale, su FilmAffinity.
- (EN) Hardware - Metallo letale, su Box Office Mojo, Amazon.com.
- (EN) Hardware - Metallo letale, su AFI Catalog of Feature Films, American Film Institute.
- Bruno Lattanzi e Fabio De Angelis (a cura di), Hardware - Metallo letale, in Fantafilm. (fonte utilizzata)