Campo di sterminio di Malyj Trostenec

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Il campo di sterminio di Malyj Trostenec (in bielorusso: Малы́ Трасцяне́ц; in russo: Ма́лый Тростене́ц) era un campo di sterminio nazista situato nell'omonimo villaggio[1], circa 12 chilometri a sud-est di Minsk nel Reichskommissariat Ostland, ora Bielorussia.

Il monumento commemorativo, costruito negli anni sessanta
Il sistema di ghetti, campi di lavoro e luoghi di sterminio nei territori dell'Unione Sovietica (Bielorussia e Paesi baltici) occupati dai nazisti

Tra il 1942 e il 1944 vi vennero uccise tra le 40.000 e le 60.000 persone, prevalentemente ebrei, ma anche prigionieri di guerra russi e persone accusate di appartenere alla resistenza. Le vittime venivano per lo più uccise nel vicino bosco di Blagovščina e dall'ottobre 1943 nel bosco di Šaškovka senza nemmeno transitare dal campo[2].

Il campo è stato liberato dall'Armata Rossa il 3 luglio 1944.[3]

Storia modifica

Il campo fu approntato nel giugno del 1941 sul sito di un ex kolchoz[1]. In origine era un campo di concentramento destinato all'internamento delle migliaia di prigionieri di guerra sovietici caduti in mano tedesca dopo l'avvio dell'operazione Barbarossa. Ben presto, il 22 giugno 1941, il campo venne trasformato in un Vernichtungslager (campo di sterminio). Il 10 maggio 1942 vi giunse il primo trasporto di ebrei. Gli scopi del campo furono ampliati, allora, allo sterminio della nutrita comunità ebraica di Minsk e dell'area circostante.

I primi convogli di internati provenivano dalla Germania, dall'Austria e dal protettorato di Boemia e Moravia. In seguito furono internati a Malyj Trostenec i membri della comunità ebrea di Minsk e dall'area circostante. I deportati nella maggior parte dei casi trovavano la morte poco dopo il loro arrivo, se non venivano ritenuti idonei al lavoro, essi erano trasferiti alle vicine foreste di Blagovščina (Благовщина) e Šaškovka (Шашковка), dove venivano fucilati con un colpo alla nuca. Lo sterminio era attuato anche con camere a gas mobili, i cosiddetti Gaswagen, che svolsero una funzione notevole nel processo di genocidio. Non vi furono costruiti impianti fissi di camere a gas.

Il 28 giugno 1944, mentre l'Armata Rossa si avvicinava alla regione, i nazisti bombardarono il campo nel tentativo di occultarne l'esistenza, secondo quanto previsto dalla Sonderaktion 1005.[4] I sovietici tuttavia scoprirono 34 fosse collettive, alcune delle quali misuravano 50 metri in lunghezza e 3 o 4 metri in profondità. Secondo un rapporto speciale preparato dalla Commissione statale straordinaria dell'URSS negli anni quaranta, le fosse comuni furono ritrovate nella foresta di Blagovščina, a circa 500 metri dall'autostrada Minsk–Mogilev, in corrispondenza del km 11.

Vittime modifica

Nell'immediato dopoguerra si tese a sovrastimare il numero delle persone morte a Malyj Trostenec. Si parlò all'inizio di un numero compreso tra i 200.000[5] e il mezzo milione di morti, senza notizia di alcun sopravvissuto. La segnaletica presso il memoriale costruito sul sito dove sorgeva il campo menziona tuttora la morte di 206.000 persone.[6]

Le stime dello Yad Vashem parlano adesso di 65.000 vittime ebree,[7] mentre lo storico tedesco Christian Gerlach ha stimato il numero di vittime ebree tra i 40.000 ed i 60.000.

Tra i numerosi convogli diretti a Minsk, i seguenti sono stati documentati:

Origine Numero di convogli
Numero di persone trasportate
Germania (Amburgo (2) Brema (2), Düsseldorf, Francoforte sul Meno, Berlino, Königsberg e Colonia ) 7 6 658
Vienna 9 8 472 (12 sopravvissuti)
Protettorato di Boemia e Moravia (Terezín: 5, Brünn) 6 6 000
Polonia (Varsavia) 1 1 000

Secondo il tribunale federale di Coblenza almeno il 90% di questi deportati, ovvero tra le 19.000 e le 20.000 persone, furono sterminati a Malyj Trostenec. È probabile che altri due o tre convogli provenienti dall'Europa dell'ovest siano partiti verso il campo di concentramento di Dachau.

Vittime celebri modifica

  • Vincent Hadleŭski [Wincenty Gadlewski], prete cattolico e membro della resistenza, nato nel 1888, arrestato a Minsk il 24 dicembre 1942 e fucilato a Trascianiec nello stesso giorno.[8]
  • Elsa Bienenfeld (1877-1942), critica e musicologa austriaca.

La memoria modifica

Il luogo viene visitato da migliaia di persone ogni anno, benché i resti dell'ex campo di sterminio constino solo di una fila di pioppi piantati dai detenuti per delimitarne il perimetro.

Un primo memoriale fu eretto negli anni sessanta. Un secondo grandioso monumento ha visto la luce nel 2015.

Alcuni riferimenti al campo di Malyj Trostenec si trovano nel libro The Forest of Souls di Carla Banks.

Note modifica

  1. ^ a b (EN) The Maly Trostenets "Extermination Camp", su inconvenienthistory.com. URL consultato il 30 gennaio 2019.
  2. ^ (EN) The Trostenets Extermination Site Within European Commemoration, 2014. URL consultato il 30 gennaio 2019.
  3. ^ Maly Trostinets - The Death Camp near Minsk, su holocaustresearchproject.org. URL consultato il 3 febbraio 2019.
  4. ^ Shmuel Spector, "Aktion 1005 — Effacing the Murder of Millions", Holocaust Genocide Studies, vol. 5, 1990, pp. 157–173.
  5. ^ Leonid Smilovitsky, "Ilya Ehrenburg on the Holocaust of the Jews in Belorussia: Unknown Evidence", East European Jewish Affairs, vol. 29, n. 1-2 (Summer-Winter 1999), pp. 61-74 cita statistiche sull'uccisione di un totale di 206.500 persone a Malyj Trostenec. 150.000 furono uccise nella Foresta di Blagovschina tra il settembre 1941 e l'ottobre 1943. 50.000 furono uccise nella Foresta di Šaškovka tra l'ottobre 1943 ed il giugno 1944.
  6. ^ Los Angeles Museum of the Holocaust Archiviato il 15 dicembre 2017 in Internet Archive..
  7. ^ Maly Trascianiec - Yad Vashem Visitata il 7 maggio 2007
  8. ^ Siarhiej Jorš (b. 1972), Rycar Svabody... Рыцар Свабоды: Ксёндз Вінцэнт Гадлеўскі як ідэоляг і арганізатар беларускага нацыянальнага антынацыскага Супраціву (Il Campione della Libertà: il Reverendo Vincent Hadleŭski, Ideologo ed Organizzatore della Resistenza Antifascista Bielorussa), Minsk: Biełaruski Rezystans, 2004.

Bibliografia modifica

  • (RU) [V. I. Adamushko et al., comps.], Лагерь смерти “Тростенец”: Документы и материалы [Il campo della morte di Trostenets: documenti e materiali]. Minsk: NARB [Archivio Nazionale della Repubblica di Bielorussia], 2003. (25 pagine di foto); ISBN 985-6372-30-5.
  • (DE) Christian Gerlach, Kalkulierte Morde: Die deutsche Wirtschafts-und Vernichtungspolitik in Weißrußland 1941 bis 1944. Hamburg: Hamburger Edition, 1999, ISBN 978-3930908639.
  • (BE) [Z.R. Iofe, et al., eds.], Laher smertsi Tras'tsyanyets, 1941–1944 hh.: pamiyatsi akhviyar natsyzma ŭ Belarusi (Il campo della morte di Tras'tsyanyets 1941-1944: memoria delle vittime del Nazismo in Bielorussia), (Minsk, Histarychnaiya maĭstėrniya, 2005).
  • (BE) Ė. G. Ioffe, G.D. Knat'ko, V.D. Selemenev (a cura di), Kholokost v Belarusi, 1941–1944: dokumenty i materialy (L'Olocausto in Bielorussia, 1941–1944: documenti e materiali]. Minsk: NARB [Archivio Nazionale della Repubblica di Bielorussia], 2002, ISBN 9789856372240.
  • (DE) Ernst Klee, Willi Dressen, Volker Riess, “Gott mit uns”: Der deutsche Vernichtungskrieg im Osten. 1939-1945. Frankfurt am Main: S. Fischer, 1989, ISBN 978-3100393050.
  • (DE) Paul Kohl, Der Krieg der deutschen Wehrmacht und der Polizei, 1941–1944: sowjetische Überlebende berichten. Frankfurt am Main: Fischer-Taschenbuch-Verlag, 1995, ISBN 978-3596123063 (include foto del campo).
  • (BE) K.I. Kozak et al., eds.], Henatsyd u druhoĭ susvetnaĭ vaĭne: Prablemy dasledavanniya u pamiyats akhviyar Trastsiyantsa.... (Atti della Conferenza Internazionale sul "Campo della morte di Trostenez"). Minsk, 25-27 aprile 2002.Minsk: Vydavetski tsentr BDU, 2003.
  • (RU) [Petr Krymsky], ‘Тростенец — белорусский “Oсвенцим”' [Trostenets — la ‘Auschwitz’ Bielorussa], Rossiĭskie vesti [Russian News] Moscow, No. 16 (1771), May 11–18, 2005 (in parte contraddice la tesi menzionata in Igor' Kuznyetsov a proposito dell'uso sovietico della Foresta Blagovshchina. Include due fotografie degli scavi compiuti dai sovietici)
  • (RU) Igor' Kuznyetsov, ‘В поисках правды, или Трагедия Тростенца: до и после' (Alla ricerca della verità: la tragedia di Trostenets prima e dopo), Belorusskaya delovaya gazeta (Belarus Business News) Minsk, No. 1416 (April 2, 2004) (contiene la tesi, convalidata in parte da riferimenti a fonti pubblicate, quali ad esempio A.I. Zalesskiĭ, I.V. Stalin i kovarstvo ego politicheskikh protivnikov, 2 vol., Minsk, 1999–2002, che la Foresta Blagovshchina era in precedenza stata scelta come terreno d'esecuzione dalle sezioni locali dello NKVD sovietico).
  • (EN) Hans Safrian, "Expediting Expropriation and Expulsion: The Impact of the “Vienna Model” on Anti-Jewish Policies in Nazi Germany, 1938", Oxford Journals: Holocaust Genocide Studies, vol. 14, n. 3, 2000, pp. 390–414 (menziona la deportazione dall'Austria a Malyj Trostenec).
  • (BE) S.V. Zhumar' & R.A. Chernoglazova, comps., Trostenets (Minsk, GK ‘Poligrafoformlenie’, 2003) (Pubblicato dal governo Bielorusso, con sintesi in inglese e tedesco); Library of Congress call No. D805.5.M358 T76, 2003).

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