Maria Caterina Locatelli

pittrice italiana

Maria Caterina Locatelli, indicata anche con le varianti Marta, Catarina, Cattarina, Catharina e Lucatelli (Bologna, fine del XVII secolo – Bologna, 1723) è stata una pittrice italiana. Oggi dimenticata, alla sua epoca fu una delle più celebri pittrici bolognesi di «quadri d'invenzione».[1]

Biografia modifica

Marta Catarina o Maria Caterina Locatelli, cognome talvolta ortografato Lucatelli, nacque a Bologna[2] verso la fine del XVII secolo[1] e forse apparteneva alla stessa famiglia di artisti di cui sono noti Pietro e Andrea.[3]

Indicata come pittrice attiva a Bologna nel XVIII[4], ancora giovane Maria Caterina Locatelli fu allieva di Lorenzo Pasinelli[4][5][6] spentosi nel 1700, il che lascia supporre che Locatelli fosse attiva già alla fine del XVII secolo.

Pittrice di talento, dotata di «mirabile maestria nel dipingere»[1], si dedicò «con trasporto alla pittura».[5] Luigi Crespi la descrive così: «quanto poco dotata di avvenenza, ricca altrettanto di spirito, e di prudenza»[5], mentre altri commentatori ottocenteschi arrivano a definirla «assai deforme della persona».[1][7]

Per la chiesa della Madonna di San Colombano Maria Caterina Locatelli dipinse con perizia il frontale con ai lati Sant'Antonio da Padova, Santa Teresa e alcuni angeli[5][6][7], opera lodata ma successivamente sostituita da un dipinto di Giuseppe Varotti[2][8], definito da Crespi «professore moderno e ben cattivo».[5][9][10] Questa risultava essere l'unica opera esposta in pubblico della pittrice.[5]

Per Crespi, la pittrice dovette smettere di dipingere precocemente per dedicarsi alla vita domestica e per «cure più necessarie».[7][11] Rosalia Amari a metà Ottocento indicava la soppressione della sua opera nella chiesa della Madonna di San Colombano come una delle cause che degradarono il suo stato di salute e l'allontanarono dalla pittura: «a queste ingiurie della fortuna s'aggiunsero domestiche sciagure, e siffattamente travagliarono l'animo della Caterina che abbandonò negli ultimi anni della sua vita i pennelli con danno dell'arte.»[1]

Maria Caterina Locatelli si spense a Bologna[3] nel 1723[5], secondo Rosalia Amari a causa del dolore.[1]

Caduta nell'oblio, non sono note sue opere esistenti.[12]

Note modifica

  1. ^ a b c d e f Rosalia Amari 1857, p. 332.
  2. ^ a b Marcello Oretti, Manoscritto B130, p. 139.
  3. ^ a b Delle donne illustri..., 1855, p. 295.
  4. ^ a b (EN) Locatelli, Maria Caterina or Lucatelli, su Benezit Dictionary of Artists, Oxford University Press, 31 ottobre 2011. URL consultato il 3 agosto 2021.
  5. ^ a b c d e f g Luigi Crespi 1769, p. 139.
  6. ^ a b Carlo Cesare Malvasia 1755 (1686), p. 123.
  7. ^ a b c Pittrici Bolognesi 1831, p. 47.
  8. ^ Carlo Bianconi 1792, p. 83.
  9. ^ Il dipinto della Locatelli a San Colombano «al Crespi parve sì bello che minutamente lo descrisse, lamentando però che o per ingiustizia, o per malevolenza, o per ignoranza, l'opera della Lucatelli era stata là tolta per dar luogo a quella di un pittore molto a lei inferiore.» Cfr. Rosalia Amari 1857, p. 332 e anche Carmela Baroncini 1993, p. 92
  10. ^ Osvaldo Gambassi 2010, p. 47.
  11. ^ «E molte cose lodevoli sarebbonsi vedute dipinte dal suo talento, se le domestiche necessità, ed altre cure più necessarie, non l'avessero distolta da sì nobile applicazione.» Cfr. Luigi Crespi 1769, p. 139
  12. ^ Patricia Rocco 2017.

Bibliografia modifica

Collegamenti esterni modifica

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