Maria Laura Rodotà

giornalista italiana

Maria Laura Rodotà (Roma, 25 settembre 1961) è una giornalista italiana.

Maria Laura Rodotà nel 2010 al Festival internazionale del giornalismo di Perugia

Biografia modifica

È figlia di Stefano Rodotà, giurista, politico ed ex presidente dell'Autorità garante per la protezione dei dati personali, e della giornalista Carla Pogliano. È laureata in Filosofia alla Sapienza - Università di Roma.

Dopo essere stata segnalata dal padre a Claudio Sabelli Fioretti,[1] inizia a lavorare per quest'ultimo nella redazione di Panorama come stagista. Si trasferisce poi per conto del settimanale a Washington, dove svolge il ruolo di corrispondente anche per l'Unità e Italia Radio. Tornata in Italia, entra nella redazione dell'Espresso, al tempo diretto da Claudio Rinaldi, andando poi a scrivere per La Stampa con Gianni Riotta e Marcello Sorgi.[1][2] Successivamente dirige la rivista mensile Amica.[1][3][4]

Diviene poi editorialista del Corriere della Sera; per la testata milanese ha inoltre tenuto per vari anni sul sito web del quotidiano il forum Avanti Pop, e curato una posta del cuore sull'allegato Sette.

Vita privata modifica

È stata sposata con il collega Massimo Gramellini;[1] ha fatto poi coming out sposando in seconde nozze la collega Tonia Mastrobuoni.[5]

Note modifica

  1. ^ a b c d Claudio Sabelli Fioretti, Interviste – Maria Laura Rodotà, su interviste.sabellifioretti.it, 16 gennaio 2003.
  2. ^ Alessandra Corica, Maria Laura Rodotà: "Sono ancora un’imbecille di sinistra", su lasestina.unimi.it, 7 aprile 2009 (archiviato dall'url originale il 5 settembre 2012).
  3. ^ Bia Sarasini, Lotta di testate per lettrici molto ideali, su archivio.donnealtri.it, 29 dicembre 2002 (archiviato dall'url originale il 19 luglio 2012).
  4. ^ La direttora di Crescenzago, su primaonline.it, giugno 2002 (archiviato dall'url originale il 12 settembre 2012).
  5. ^ Maria Laura Rodotà e Tonia Mastrobuoni si sono sposate, su giornalettismo.com, 19 febbraio 2016.

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Collegamenti esterni modifica

Controllo di autoritàVIAF (EN21402284 · ISNI (EN0000 0000 3516 3302 · SBN TO0V163307 · LCCN (ENn96036735 · WorldCat Identities (ENlccn-n96036735