Massimiliano II Emanuele di Baviera

elettore e duca di Baviera

Massimiliano II Emanuele Ludovico Maria Giuseppe Cayetano Antonio Nicola Francesco Ignazio Felice di Baviera (Monaco di Baviera, 11 luglio 1662Monaco di Baviera, 26 febbraio 1726) principe elettore di Baviera, fu duca della Baviera superiore ed inferiore e del Palatinato superiore e, dal 1692 al 1706, ricoprì l'incarico di governatore dei Paesi Bassi spagnoli.

Massimiliano II Emanuele di Baviera
Ritratto del principe Massimiliano II Emanuele di Wittelsbach di Constantyn Netscher, 1725, Castello di Nordkirchen
Duca ed Elettore di Baviera
Stemma
Stemma
In carica26 maggio 1679 –
26 febbraio 1726
PredecessoreFerdinando Maria
SuccessoreCarlo I Alberto
Duca del Lussemburgo
In carica2 gennaio 1712 –
11 aprile 1713
PredecessoreFilippo V
SuccessoreCarlo V
Nome completotedesco: Maximilian II Emanuel Ludwig Maria Joseph Kajetan Anton Nikolaus Franz Ignaz Felix
italiano: Massimiliano II Emanuele Ludovico Maria Giuseppe Caietano Antonio Nicola Francesco Ignazio Felice
Altri titoliGovernatore dei Paesi Bassi Spagnoli
Marchese di Namur
NascitaMonaco di Baviera, 11 luglio 1662
MorteMonaco di Baviera, 26 febbraio 1726 (63 anni)
Luogo di sepolturaChiesa dei Teatini
Casa realeWittelsbach
PadreFerdinando Maria di Baviera
MadreEnrichetta Adelaide di Savoia
ConsortiMaria Antonia d'Austria
Teresa Cunegonda Sobieska
FigliGiuseppe Ferdinando
Carlo Alberto
Ferdinando Maria Innocenzo
Clemente Augusto
Giovanni Teodoro
ReligioneCattolicesimo
Massimiliano II Emanuele di Baviera
Ritratto in armatura del principe Massimiliano II Emanuele di Baviera di Andreas Möller, 1726 circa
Soprannome
  • Massimiliano il Munifico
  • il Principe Azzurro
  • Vincitore dei Turchi
NascitaMonaco di Baviera, 11 luglio 1662
MorteMonaco di Baviera, 26 febbraio 1726
Luogo di sepolturaChiesa dei Teatini
EtniaTedesco
Dati militari
Paese servito
Forza armata
Anni di servizio1683 - 1714
GradoGeneralissimo dell'Esercito Imperiale
ComandantiCarlo V di Lorena
Guerre
Battaglie
Decorazionicavaliere dell'Ordine del Toson d'oro
Altre caricheGovernatori dei Paesi Bassi Spagnoli
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Ebbe i soprannomi di "Massimiliano il munifico" o "il Principe azzurro", quest'ultimo datogli direttamente dagli ottomani durante la Grande guerra turca nella quale prese servizio come generale al servizio degli imperiali e dove si distingueva appunto per l'uniforme blu.

Biografia modifica

Infanzia modifica

Massimiliano Emanuele era il figlio primogenito del principe elettore Ferdinando Maria di Wittelsbach (16361679) e di Adelaide di Savoia (16361676), figlia a sua volta di Vittorio Amedeo I, duca di Savoia.

Sua madre, al momento della sua nascita, ricevette come ringraziamento per la tanto attesa nascita dell'erede al trono bavarese, i fondi per la costruzione del Castello di Nymphenburg che divenne una delle residenze estive preferite dalla famiglia Wittelsbach. Sempre per la medesima occasione venne eretta a Monaco la Theatinerkirche.

Guerra contro i Turchi modifica

 
Massimiliano II Emanuele incoronato dalla Vittoria presso il campo di battaglia e vicino alla sua tenda d'accampamento

Massimiliano Emanuele assunse il governo del paese alla morte del padre nel 1679, rimanendo inizialmente sotto tutela di suo zio Filippo Massimiliano di Leuchtenberg. Subito iniziò un'azione di modernizzazione delle strutture, in particolare quella dell'esercito per la quale si ispirò al modello francese.

Egli mutò la politica estera del padre, che si preoccupava di tenere la Baviera fuori dai confronti fra le grandi potenze di allora, intervenendo attivamente nella politica europea. Scoppiata la guerra fra l'Austria e l'Impero ottomano (1683 – 1699), i turchi di Kara Mustafa giunsero nel 1683 ad assediare Vienna. Il principe elettore di Baviera corse in aiuto dell'imperatore unendo il suo esercito alle truppe imperiali comandate dal duca Carlo V di Lorena che, con l'intervento del re di Polonia Giovanni III Sobieski, riuscì a liberare la città dall'assedio.

Il comportamento in battaglia delle truppe bavaresi ed il valore dimostrato in combattimento dal principe Massimiliano procurarono a quest'ultimo la fama di eccellente comandante. Cinque anni dopo il “principe azzurro”, come fu chiamato per la sua uniforme, condusse l'assedio di Belgrado e ne ottenne la capitolazione (avvenuta il 6 settembre 1688 con una strage operata dopo l'espugnazione da parte dei soldati tedeschi): egli divenne quindi famoso in Europa come “vincitore dei turchi” ed ottenne dall'imperatore Leopoldo I il titolo di generalissimo.

Primo matrimonio modifica

Sposò il 15 luglio 1685 l'arciduchessa d'Austria Maria Antonia (1669 - 1692), figlia dell'imperatore Leopoldo I, dalla quale ebbe tre figli.

Secondo matrimonio modifica

Tre anni dopo la morte della prima consorte, sposò Teresa Cunegonda, principessa di Polonia (16761730), figlia del re Giovanni III Sobieski e della sua consorte Maria Casimira Luisa de la Grange d'Arquien, dalla quale ebbe nove figli.

Guerra di successione spagnola modifica

 
Stemma di Massimiliano come Sovrano del Lussemburgo e del Namur

Allo scoppio della guerra di successione spagnola nel 1701, Massimiliano si schierò a fianco della Francia di Luigi XIV, guadagnandosi presso i principi tedeschi la nomea di traditore (molto probabilmente Massimiliano contava in una strepitosa vittoria sull'Austria che gli avrebbe permesso di proporsi ai principi elettori come imperatore del Sacro Romano Impero, al posto degli Asburgo). Nel 1702 occupò Ulma, ove attese l'arrivo delle truppe francesi comandate dal maresciallo di Francia Villars, alle quali unì le sue nel maggio dell'anno successivo conquistando quasi tutto il Tirolo fino a Vipiteno.

Il 13 agosto 1704 affrontò con le truppe del generale francese Camillo d'Hostun, conte di Tallard l'esercito della Grande alleanza imperiale, comandato dal duca di Marlborough e dal principe Eugenio di Savoia presso Blenheim. La conseguenza della battaglia, che fu decisiva anche se non l'ultima, nella guerra di successione spagnola, fu l'esilio del principe Massimiliano che, prima di riparare in Francia, affidò alla moglie Teresa Cunegonda la reggenza della Baviera.

Con la consorte di Massimiliano la Grande alleanza concordò dapprima un armistizio, quindi il 7 novembre 1704 fu firmato il trattato di Ilbesheim, con il quale si convenne lo scioglimento dell'esercito bavarese, lo smantellamento delle fortificazioni ed il protettorato austriaco. Alla principessa rimase solo l'amministrazione del territorio. Con Massimiliano fu bandito dalla terra di Baviera e da Colonia anche al fratello Giuseppe Clemente, principe elettore di Colonia. L'esecuzione del trattato fu affidata al principe Eugenio di Savoia, uno dei vincitori di Höchstädt, che dimostrò il suo pugno di ferro reprimendo le rivolte dei bavaresi contro le imposte ed i reclutamenti forzati, voluti dall'imperatore, a Sendling e ad Aidenbach.

Trattati di pace e ultimi anni modifica

In una conferenza a Utrecht, il 22 marzo, Massimiliano riceve dall'imperatore (Carlo VI) la garanzia che gli verrà ceduta la Sardegna col titolo di Re. L'8 maggio Massimiliano sottoscrive un trattato in cui egli rinuncia al possesso dei Paesi Bassi spagnoli in cambio del regno di Sardegna. Nel Trattato di Utrecht firmato nei mesi di marzo-aprile 1713 a Massimiliano fu ceduta la Sardegna col titolo di re. In una conferenza a Utrecht del 15 maggio i plenipotenziari dell'Imperatore, d'Inghilterra e della Francia confermano nel protocollo della conferenza la cessione della Sardegna col titolo di Re al principe elettore di Baviera.

Nel frattempo, il 21 maggio, Massimiliano festeggia il suo successo con una grande festa a Suresnes (Francia) come futuro re di Sardegna. L'8 luglio l'imperatore non firmò il trattato di Utrecht a causa della prevista cessione della Sardegna a Max Emanuel e dichiarò nuovamente guerra alla Francia. A Madrid intanto l'inviato del principe elettore bavarese, il conte Louis d'Albert, preparava insieme all'esule Vincenzo Bacallar Sanna un piano dettagliato (Projet sur la Sardaigne) per la conquista militare dell'isola[1].

Nel marzo 1714 a Rastatt la Francia sottoscrisse il trattato di pace con l'imperatore, a cui furono confermati i suoi possedimenti italiani e la Sardegna. Nel trattato la cessione della Sardegna a Max Emanuel non viene più menzionata. L'articolo XVIII del trattato offre a Max Emanuel la possibilità di scambiare la Baviera con un altro paese. I piani per la conquista militare della Sardegna da parte del principe elettore bavarese non vengono eseguiti.

L'esilio terminò nel 1715 con la fine della guerra di successione e Massimiliano poté rientrare in Baviera come principe elettore. Gli anni seguenti furono assai tranquilli, Massimiliano si dedicò alla collezione di opere d'arte, alla ricostruzione del castello di Schleißheim, interrotta durante la guerra, ed alla costruzione del castello di Fürstenried.

Discendenza modifica

Massimiliano e Maria Antonia d'Austria, sua prima moglie, ebbero tre figli:

Nel marzo 1693 si fidanzò con la principessa Leopoldina Eleonora (1679-1693), figlia dell'elettore palatino Filippo Guglielmo, che morì tre settimane dopo.

Dal secondo matrimonio con Teresa Cunegonda di Polonia nacquero nove figli:

È documentata inoltre l'esistenza di almeno altri tre figli avuti da due amanti.

Ascendenza modifica

Genitori Nonni Bisnonni Trisnonni
Guglielmo V di Baviera Alberto V di Baviera  
 
Anna d'Austria  
Massimiliano I, elettore di Baviera  
Renata di Lorena Francesco I di Lorena  
 
Cristina di Danimarca  
Ferdinando Maria, Elettore di Baviera  
Ferdinando II del Sacro Romano Impero Carlo II d'Austria  
 
Maria Anna di Wittelsbach  
Maria Anna d'Asburgo  
Maria Anna di Baviera Guglielmo V di Baviera  
 
Renata di Lorena  
Massimiliano II Emanuele di Baviera  
Carlo Emanuele I di Savoia Emanuele Filiberto di Savoia  
 
Margherita di Valois  
Vittorio Amedeo I di Savoia  
Caterina Michela d'Asburgo Filippo II di Spagna  
 
Elisabetta di Valois  
Enrichetta Adelaide di Savoia  
Enrico IV di Francia Antonio di Borbone  
 
Giovanna III di Navarra  
Maria Cristina di Borbone-Francia  
Maria de' Medici Francesco I de' Medici  
 
Giovanna d'Austria  
 

Onorificenze modifica

Note modifica

  1. ^ Per le notizie di questo capoverso, cfr. Sabine Enders, "Il regno di Sardegna, il duca di Baviera e Vincenzo Bacallar Sanna. Storia di un libro", in Vincenzo Bacallar Sanna, La Sardegna Paraninfa della Pace e un piano segreto per la sovranità 1712-1714, Stuttgart 2011, pagg. 11-73.

Bibliografia modifica

  • Franz Herre, Eugenio di Savoia, Milano, Garzanti Editore, 2001, ISBN 88-11-69311-X
  • Vincenzo Bacallar Sanna, La Sardegna Paraninfa della Pace e un piano segreto per la sovranità 1712-1714 (a cura di Sabine Enders), Stuttgart, Giovanni Masala Verlag (Collana Sardìnnia, volume 10), 2011, ISBN 978-3-941851-03-0

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Collegamenti esterni modifica

Controllo di autoritàVIAF (EN45542607 · ISNI (EN0000 0001 0894 5242 · BAV 495/152391 · CERL cnp00395793 · ULAN (EN500231003 · LCCN (ENn50009070 · GND (DE11857941X · BNF (FRcb12522372w (data) · J9U (ENHE987007450367605171 · WorldCat Identities (ENlccn-n50009070