Massimo di Napoli

vescovo italiano

Massimo di Napoli (III secolo361) è stato il decimo o tredicesimo vescovo di Napoli; teologo, è venerato come santo e martire dalla Chiesa cattolica e da quella ortodossa.

San Massimo di Napoli
Particolare della statua del santo
 

Vescovo e martire

 
NascitaIII secolo
Morte361
Venerato daChiesa cattolica e Chiese ortodosse
Ricorrenza10 giugno
Massimo
vescovo della Chiesa cattolica e ortodossa
 
NatoIII secolo
Nominato vescovo347
Deceduto361
 

Biografia modifica

Teologo e difensore della fede, resse la diocesi probabilmente dal 347 al 359, comunque sotto l'imperatore Costanzo II, che regnò dal 337 al 361. Difese strenuamente i dettati del Concilio di Nicea contro l'arianesimo, fu mandato in esilio ed il suo posto fu preso da Zosimo, che sosteneva proprio la dottrina ariana. Zosimo resse la diocesi per sei anni, ma fu costretto ad abdicare poiché ogni volta che si accingeva a parlare in pubblico la voce non gli usciva. Questo blocco delle corde vocali fu attribuito alle preghiere di Massimo, preoccupato per la diffusione dell'eresia tra la sua gente, e fu considerato come miracolo compiuto in vita ai fini della canonizzazione di Massimo.

I suoi resti tornarono a Napoli sotto il suo successore Severo e fu sepolto in cattedrale dove ancora oggi si conserva il sarcofago sotto l'altare che reca l'iscrizione Maximus episcopus qui et confessor. Ora i suoi resti sono nella chiesa dei santi Efebo, Fortunato e Massimo dove sono conservate anche una statua cinquecentesca del santo "dormiente" ed una tela di altare raffigurante i tre vescovi santi. Altri reperti iconografici sono in cattedrale.

Culto modifica

Massimo morì in esilio e ciò gli valse anche il titolo di martire.

È venerato come santo sia dalla Chiesa cattolica, che ne commemora la memoria il 10 giugno (secondo altre fonti l'11 giugno), e dalla Chiesa ortodossa, che lo ricorda il 10 giugno secondo il vecchio calendario (corrisponde al 23 giugno).

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