Matthäus Merian
Matthäus Merian, detto Matthäus Merian il vecchio (Basilea, 22 settembre 1593 – Bad Schwalbach, 19 giugno 1650), è stato un incisore e disegnatore svizzero naturalizzato tedesco, che ha operato in Germania.
BiografiaModifica
Allievo di Dietrich Meyer a Zurigo, dove imparò le tecniche calcografiche. Si recò successivamente a Strasburgo, Nancy e Parigi, prima di ritornare a Basilea nel 1615. L'anno seguente si recò a Francoforte sul Meno dove lavorerà per l'editore Johann Theodor de Bry (1528-1598), di cui sposerà la figlia Maria Magdalena nel 1617.
Creata a Francoforte una propria bottega, diede vita ad una ricchissima produzione di incisioni riproducenti scene di battaglia e specializzandosi nella riproduzione di carte topografiche. Nel 1620 si recò con la moglie a Basilea, ma tre anni dopo ritornò a Francoforte, dove iniziò la conduzione della casa editrice del suocero, deceduto nel 1623. Nel 1626 divenne cittadino di Francoforte. L'anno successivo accolse come apprendista Wenzel Hollar destinato a diventare un celebre incisore su rame.
Nel 1645 rimase vedovo e nel 1646 sposò Johanna Sybilla Heim. Nel 1647 nacque sua figlia Anna Maria Sibylla Merian. Matthäus Merian morì dopo lunghi anni di malattia nel 1650 a Bad Schwalbach, una cittadina nelle vicinanze di Wiesbaden.
Tra i suoi eredi si può menzionare il nipote pittore ed incisore Jacob Christoph Le Blon, inventore di un sistema di stampa a quattro colori su rame.[1][2]
OpereModifica
Svolse la maggior parte della sua carriera a Francoforte. Già in giovane età produsse delle piante cittadine dettagliate nello stile che gli era proprio, per esempio la pianta di Basilea nel 1615. Illustrò con notevoli acqueforti di piante e vedute la Topografia del geografo tedesco Martin Zeiler (1589 - 1661) in trenta volumi (1642-1688).
Del 1618 sono le sue incisioni per il terzo trattato dell'Opus medico-chymicum di Johann Daniel Mylius, intitolato Basilica Philosophica, pubblicato da Lucas Jennis a Francoforte nel 1618, in cui Matthäus Merian esprime in forma di immagini e di simboli il linguaggio ermetico dell'alchimia.[3]
A partire dal 1633 avvia il Theatrum Europaeum,[4] che ritrae gli eventi della Guerra dei Trent'anni, con una topografia europea tra cui la Venezia del 1635.[5]
Successivamente, verso il 1640, produsse una serie di 21 volumi conosciuti come Topographia Germaniae assieme al proprio figlio Matthäus Merian il Giovane (1621 - 1687). Queste opere contengono una grandissima quantità di piante e vedute di città, così come pure carte geografiche della maggior parte dei paesi, più volte ristampate. Riprese e completò infine le ultime parti e le edizioni dei Grandi Viaggi e dei Piccoli Viaggi iniziati dal suocero nel 1590.
L'opera di Merian è stato il modello della Suecia antiqua et hodierna di Erik Dahlberg.
CuriositàModifica
Matthäus Merian ha dato il nome a una diffusa rivista tedesca di viaggi Merian.
Galleria d'immaginiModifica
Veduta di Roma (nord)
Veduta di Roma (sud)
Veduta di Francoforte sul Meno (1612)
Simboli astrologici nella Basilica Philosophica di Mylius (1618)
Scena del sacco di Magdeburgo (1631)
Pianta di Norimberga (1642)
Veduta di Heidelberg (1645)
Incisione del 1629–30 per l'illustrazione di un libro rappresentante Timoclea che uccide il comandante tracio.
NoteModifica
- ^ le muse, VI, Novara, De Agostini, 1964, p. 388.
- ^ (EN) Industry and Ideas - Jacob Christoph Le Blon's Systems of Three-Color Printing and Weaving, su gutenberg-e.org. URL consultato il 29 ottobre 2018.
- ^ Interpretazione dell'incisione di Mattheus Merian annessa alla "Basilica Philosophica", su vrijmetselaarsgilde.eu.
- ^ a b Matthaeus Merian, su hls-dhs-dss.ch, 2008.
- ^ Cronologia delle piante e vedute di Venezia, su tridente.it.
Voci correlateModifica
Altri progettiModifica
- Wikisource contiene una pagina dedicata a Matthäus Merian
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Matthäus Merian
Collegamenti esterniModifica
- Merian, Matthäus, su Treccani.it – Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
- Fritz Baumgart, MERIAN, Matthäus, il Vecchio, in Enciclopedia Italiana, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1934.
- (IT, DE, FR) Matthäus Merian, su hls-dhs-dss.ch, Dizionario storico della Svizzera.
- (EN) Matthäus Merian, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
- (IT, DE, EN, FR) Matthäus Merian, in SIKART Dizionario sull'arte in Svizzera.
- Opere di Matthäus Merian / Matthäus Merian (altra versione) / Matthäus Merian (altra versione), su openMLOL, Horizons Unlimited srl.
- (EN) Opere di Matthäus Merian, su Open Library, Internet Archive.
- (EN) Bibliografia di Matthäus Merian, su Internet Speculative Fiction Database, Al von Ruff.
- Theatrum Europaeum, su digbib.bibliothek.uni-augsburg.de. URL consultato il 22 marzo 2007 (archiviato dall'url originale l'8 febbraio 2007).
- Topographia Bavariae, 1690, su mdz1.bib-bvb.de. URL consultato il 22 marzo 2007 (archiviato dall'url originale il 22 febbraio 2006).
Controllo di autorità | VIAF (EN) 32000392 · ISNI (EN) 0000 0001 2126 6236 · SBN CFIV087523 · BAV 495/363108 · CERL cnp00917126 · ULAN (EN) 500010137 · LCCN (EN) n50035966 · GND (DE) 118581090 · BNE (ES) XX1476560 (data) · BNF (FR) cb119156614 (data) · J9U (EN, HE) 987007265362705171 · CONOR.SI (SL) 52820835 · WorldCat Identities (EN) lccn-n50035966 |
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