Maurizio Ignazio Fresia

militare francese

Maurizio Ignazio Fresia, barone d'Oglianico (Saluzzo, 1º agosto 1746Parigi, 3 novembre 1826), è stato un generale e nobile italiano naturalizzato francese.

Maurizio Ignazio Fresia
NascitaSaluzzo, 1º agosto 1746
MorteParigi, 3 novembre 1826
Luogo di sepolturaCimitero di Père-Lachaise, Parigi
ReligioneCristiana cattolica
Dati militari
Paese servito Regno di Sardegna
Prima Repubblica francese
Primo Impero francese
Forza armata Regia Armata Sarda
Armée révolutionnaire française

Grande Armata

ArmaCavalleria
CorpoDragoni
UnitàReggimento del Chiablese
Anni di servizio1758 - 1814
GradoGenerale di divisione
ComandantiVittorio Amedeo III
Napoleone Bonaparte
Andrea Massena
GuerrePrima coalizione
Seconda coalizione
Terza coalizione
Quarta coalizione
Quinta coalizione
Guerra d'indipendenza spagnola
Sesta coalizione
CampagneCampagna d'Italia (1796-1797)
Campagna italiana di Suvorov
Campagna d'Italia (1805)
Invasione di Napoli (1806)
Campagna di Germania e d'Austria
Campagna di Germania del 1813
Campagna d'Italia (1813-1814)
BattaglieBattaglia di Verona (1799)
Battaglia di Verderio
Battaglia di Caldiero (1805)
Battaglia di Friedland
Battaglia di Bailén
Assedio di Genova (1814)
Comandante diTruppe piemontesi dell'Armata d'Italia
Province Illiriche
Guarnigione di Genova
DecorazioniCommendatore della Legion d'onore
Barone dell'Impero
Cavaliere di San Luigi
Studi militariAccademia Reale di Torino
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Biografia modifica

 
Tomba al cimitero di Père-Lachaise.

Ammesso all'Accademia Reale di Torino nel mese di ottobre 1758, il giovane Fresia entrò come cornetta nel reggimento dei dragoni al servizio del Re di Sardegna il 17 aprile 1766 e diventò assistente maggiore il 26 aprile 1776. Passò successivamente capitano il 7 agosto dello stesso anno, maggiore il 27 settembre 1787, tenente colonnello del reggimento del Chiablese (dragoni) il 3 agosto 1790 e infine colonnello dello stesso reggimento il 15 marzo 1793. Durante la guerra che la Sardegna sosteneva contro la Francia, Fresia combatté nelle file dell'esercito piemontese e nell'anno IV comandò i cavalli leggeri del re con il grado di brigadiere quando il Piemonte venne invaso dall'esercito francese agli ordini di Napoleone Bonaparte. Fresia continuò a servire la corona sabauda fino alla pace di Cherasco. Quando il re Vittorio Amedeo fu costretto nell'anno VI ad abbandonare il Piemonte per ritirarsi in Sardegna, Fresia si affrettò ad offrire i suoi servigi alla Francia, che li accettò, e si unì all'Armata d'Italia, dove le sue doti e il suo coraggio lo misero in mostra.

Incaricato, all'inizio della campagna di quest'anno, del comando di una brigata di dragoni nella divisione del generale Jacques Maurice Hatry, è il 26 marzo 1799 nella battaglia che si svolge sotto le mura di Verona. Ottenne presto il comando di tutte le truppe piemontesi. Fu presente nella battaglia di Verderio, sull'Adda, dove dovette combattere contro le forze superiori per numero di russi e austriaci e al termine della quale dovette capitolare con 2 500 uomini. Tornato poco dopo nell'esercito francese, Fresia fu nominato generale di brigata il 3 aprile 1802. Nel mese Germinale dell'anno XI, venne investito dalla 19º divisione militare del comando del dipartimento dell'Alta Loira fino al successivo di mese di Messidoro, quando si recò a Montpellier per organizzare la Legione del Sud, composta da piemontesi. Successivamente Fresia si recò ad Auxonne dove continuò i suoi doveri e organizzò tre battaglioni in questa città, due dei quali furono imbarcati sulla flotta di Rochefort.

Membro della Legion d'onore il 19 Frimario anno XII, fu nominato Commendatore dell'Ordine lo stesso anno. L'Italia assistette alle sue gesta durante le campagne dell'anno XIV e del 1806 che fece agli ordini del maresciallo Andrea Massena. Dopo essersi unito poco dopo alla Grande Armata in Prussia con una divisione di corazzieri, Fresia ottenne il grado di maggior generale il 3 giugno 1807 e in questa veste comandò un corpo di cavalleria straniero nella battaglia di Friedland. Nel dicembre dello stesso anno ricevette l'ordine di prendere il comando della cavalleria del 2º corpo di osservazione della Gironda, con il quale entrò in Spagna. Non poté impedire la resa di Bailén firmata dal generale Dupont ma non fu incluso nella disgrazia della maggior parte dei generali che parteciparono alla vicenda. Al suo ritorno in Francia, Napoleone lo fece Barone dell'Impero e lo nominò comandante della 18º divisione militare di Digione e nel 1809 gli affidò un'importante missione presso la corte toscana. Gli diede quindi l'ordine di unirsi alla Grande Armata come capo dei reggimenti di cavalleria organizzati in Italia.

Dopo la campagna d'Austria, tornò nella penisola per prendere il comando della 4º divisione militare del regno. Morto l'ammiraglio Villaret de Joyeuse, Fresia ottenne il governo provvisorio di Venezia, fece campagna per la Sassonia nel 1813 a capo di una divisione di cavalleria poi, divenuto comandante delle Province Illiriche di cui Fouché era governatore generale, pose in stato di difesa il castelli di Leybach e Trieste. Non appena queste province vennero evacuate, si recò in Piemonte per riprendere il comando di una delle divisioni dell'esercito di riserva che si stava organizzando nel paese. Incaricato l'11 febbraio 1814 di difendere la città e il fiume di Genova dove resistette fino al 18 aprile, concluse con il tenente generale britannico William Bentinck una convenzione e lasciò Genova con gli onori della guerra. Dopo aver riportato le sue truppe in Francia, un ordine del re lo nominò cavaliere di San Luigi. In pensione dal 24 dicembre dello stesso anno e naturalizzato francese il 7 dicembre 1814, il generale Fresia fissò la sua residenza a Parigi dove morì il 3 novembre 1826. È sepolto nel Père-Lachaise (24ª divisione).

Onorificenze modifica

Bibliografia modifica

  • Bauer Paul, Deux siècles d'histoire au Père Lachaise, Mémoire et Documents, 2006, pp. 348, ISBN 978-2-914611-48-0.

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