Mercedes Bresso

accademica, economista e politica italiana (1944-)

Mercedes Bresso (Sanremo, 12 luglio 1944) è un'economista e politica italiana, presidente della Regione Piemonte dal 2005 al 2010.

Mercedes Bresso

Presidente del Comitato europeo delle regioni
Durata mandato9 giugno 2010 –
18 luglio 2012
PredecessoreLuc Van den Brande
SuccessoreRamón Luis Valcárcel

Presidente della Regione Piemonte
Durata mandato27 aprile 2005 –
9 aprile 2010
PredecessoreEnzo Ghigo
SuccessoreRoberto Cota

Presidente della Provincia di Torino
Durata mandato7 maggio 1995 –
13 giugno 2004
PredecessoreLuigi Sergio Ricca
SuccessoreAntonino Saitta

Europarlamentare
In carica
Inizio mandato6 aprile 2023

Durata mandato20 luglio 2004 –
24 maggio 2005

Durata mandato1º luglio 2014 –
1º luglio 2019
LegislaturaVI, VIII, IX
Gruppo
parlamentare
VI: PSE
VIII-IX: S&D
CircoscrizioneItalia Nord occidentale
Sito istituzionale

Dati generali
Partito politicoPartito Democratico (dal 2007)
In precedenza:
PRI (fino al 1974)
PR (1974-1989)
Ind. nel PCI (1985-1991)
PDS (1991-1998)
DS (1998-2007)
Titolo di studioLaurea in economia e commercio
UniversitàUniversità degli Studi di Torino
ProfessioneDocente universitaria

Biografia modifica

Studi e docenza modifica

Nasce a Sanremo, dove la madre era sfollata durante la seconda guerra mondiale; trascorre l'infanzia a Torino, città in cui la famiglia era ritornata al termine del conflitto, abitando in corso principe Oddone[1]; ha una sorella, Paola Bresso, docente universitaria. Vive a Torino, città natale di suo padre.

In gioventù, nel 1959, ha fondato il primo fan club torinese dedicato a Claudio Villa, di cui era un'ammiratrice; successivamente ha conosciuto Villa, negli studi torinesi della sua casa discografica, la Fonit Cetra[1], ed ha avuto l'occasione per scrivere insieme alla sorella il testo di Furibondo twist (su musica di Matteo Treppiedi), canzone incisa dal cantante nel 1962 sul 45 giri Enamorada/Furibondo twist (Fonit Cetra, SP 1118)[2][3].

Dopo aver conseguito nel 1969 la laurea in Economia e Commercio, nel 1973 diventa docente universitaria di Istituzioni di economia presso il Politecnico di Torino, facoltà di Ingegneria. Esperta di economia dell'ambiente, ha insegnato questa disciplina in numerose Università e corsi in Italia e all'estero. Il proprio lavoro di ricerca l'ha portata ad essere considerata come una delle studiose di economia ecologica. Ha partecipato attivamente a comitati scientifici di istituzioni ambientali. È stata membro della delegazione italiana alla conferenza Mondiale su Ambiente e sviluppo svoltasi a Rio de Janeiro.[4].

Carriera politica modifica

Inizia ad occuparsi di politica militando nella Federazione Giovanile Repubblicana, aderendo in seguito al Partito Radicale.

Alle elezioni politiche del 1976 viene candidata come capolista nelle file del Partito Radicale di Marco Pannella per la circoscrizione Mantova-Cremona e ottiene 214 preferenze senza però essere eletta[5].

Viene eletta come indipendente nelle liste del Partito Comunista Italiano al consiglio regionale del Piemonte nel 1985. Dal 1991 ha aderito al PDS ed ha successivamente assunto incarichi nelle direzioni provinciale, regionale e nazionale dei Democratici di Sinistra.

Confermata consigliera regionale del Piemonte nel 1990, nel 1994 viene anche nominata Assessore regionale alla Pianificazione territoriale e ai Parchi. Dal 1995 al 2004 è stata Presidente della Provincia di Torino.

Nel giugno 2004 è stata eletta al Parlamento europeo con la lista Uniti nell'Ulivo nella circoscrizione Nord-Ovest, attività che ha lasciato nella primavera del 2005 per diventare presidente della Regione Piemonte guidando la coalizione dell'Unione di centrosinistra, con delega alle politiche istituzionali, relazioni internazionali, coordinamento delle politiche comunitarie, cooperazione internazionale e politiche per la pace, comunicazione, coordinamento ed indirizzo degli enti strumentali, delle agenzie e delle società partecipate.

Nel febbraio 2010 è stata eletta presidente del Comitato delle regioni dell'Unione Europea[6], il Parlamentino dei poteri locali europei, carica che mantenne fino al 2012[7]:primo politico italiano[senza fonte] a ricoprire la carica e la prima donna in assoluto.[8]

Si è ricandidata al medesimo ruolo nelle elezioni regionali del 28 e 29 marzo 2010, uscendo sconfitta con uno scarto di 9372 voti (0,42%). La Bresso ha conquistato una larga maggioranza nella città di Torino, dove ha conseguito il 55,30% dei suffragi, contro il 39,51% di Roberto Cota, perdendo invece in tutte le altre province piemontesi con distacchi significativi a favore dell'avversario e che hanno di conseguenza rovesciato il risultato dell'area torinese.

La Bresso attua dunque un ricorso, perché tre liste del centrodestra presenterebbero delle irregolarità. Tra le quali, la lista "pensionati per Cota", che ha eletto il consigliere regionale Michele Giovine, sarebbe stata presentata con delle firme false. Il 19 ottobre il Consiglio di Stato ha poi confermato l'elezione di Roberto Cota, sospendendo il riconteggio dei voti.[9][10]

Nel 2014 si candida alle Elezioni europee con il PD nella circoscrizione del Nord-Ovest. Con 100.760 preferenze è la terza più votata del Pd nella Circoscrizione Nord-Ovest e viene rieletta.

Presso il Parlamento europeo siede tra i banchi del Gruppo dell'Alleanza Progressista di Socialisti e Democratici al Parlamento Europeo; è membro della Commissione REGI (Commissione per lo sviluppo regionale); Commissione AFCO (Commissione per gli Affari Costituzionali), Delegazione DEEA (Delegazione per le relazioni con la Svizzera e la Norvegia, alla commissione parlamentare mista UE-Islanda e alla commissione parlamentare mista dello Spazio economico europeo). Inoltre è sostituta per la Commissione EMPL (Commissione per l'occupazione e gli affari sociali) e della Delegazione D-UA (Delegazione alla commissione di cooperazione parlamentare UE-Ucraina).

Si ricandida alle Elezioni europee del 2019 con il PD nella circoscrizione del Nord-Ovest senza però essere eletta .[11]

Torna al Parlamento Europeo nel febbraio 2023 a seguito delle dimissioni di Pierfrancesco Majorino, eletto consigliere regionale della Lombardia, in quanto prima dei non eletti.

Vicende giudiziarie modifica

Nel marzo 2013 Mercedes Bresso e la sua giunta regionale sono indagati per l'affidamento dei lavori della nuova sede della Regione Piemonte, il grattacielo progettato dall'architetto Massimiliano Fuksas in fase di costruzione nell'area ex Avio.[12] La sua posizione viene archiviata.

Nel novembre 2013 viene indagata per truffa e rimborso illecito ai partiti,[13] ma la Procura archivia il caso.[14]

Vita privata modifica

È sposata in seconde nozze con Claude Raffestin, geografo ed esperto di Ecologia umana e Scienze del paesaggio.[15]

Pubblicazioni modifica

  • Il bilancio e le politiche strutturali della CEE, con altri autori, Firenze, Le Monnier, 1979;
  • Pensiero economico e ambiente, Torino, Loescher, 1982;
  • Valutazione Ambientale e processi di decisione, con G Gamba e A. Zeppetella, Roma, 1992;
  • Ambiente e attività produttive, Milano, Franco Angeli, 1992;
  • Per un'economia ecologica, Roma, NIS, 1993;
  • Economia ecologica, Jaca Book, 1997. ISBN 88-16-43102-4

Romanzi modifica

  • Il profilo del tartufo, Rizzoli, 2009;
  • Il lato in ombra del lago, Pintore Edizioni, 2011
  • Missione Last Flower, Pintore Edizioni 2012
  • Anno luce zero - Ritorno sulla terra, Morellini Editore 2019

Racconti modifica

  • Notti di nebbie a Stresa in Delitti d'acqua dolce, Lampi di stampa 2012
  • La memoria dell'ippocastano" in Delitti di lago, Morellini Editore 2015
  • Connessioni pericolose" in Nuovi Delitti di lago, Morellini Editore 2016
  • La casa dalle luci accese" in Delitti di lago vol 3, Morellini Editore 2017
  • Cambiamento climatico" in Delitti di lago 4, Morellini Editore 2020
  • Nel buio del lockdown in Delitti di lago 5, Morellini Editore 2021
  • Indagine a distanza ai tempi del lockdown in Delitti di lago 6, Morellini Editore 2022
  • La casa nel bosco in Delitti di lago 7, Morellini Editore, 2023

Onorificenze modifica

Note modifica

  1. ^ a b Luciano Borghesan, Il Furibondo Twist di Mercedes Io, pazza di Villa Per il Reuccio scrisse un testo e fondò un club, su archivio.lastampa.it, La Stampa - Cronaca di Torino, 26 maggio 2009, p. 62. URL consultato il 24 febbraio 2021 (archiviato dall'url originale il 13 aprile 2013).
  2. ^ Luciano Borghesan, Il furibondo twist che Mercedes Bresso scrisse per Claudio Villa, pubblicato su La Stampa di martedì 26 maggio 2009
  3. ^ Bresso, "Furibondo twist" per il reuccio della canzone, pubblicato su Repubblica del 9 maggio 2008, pag. 2
  4. ^ cfr. quarta di copertina di Bresso, Mercedes Economia Ecologica, 1997, Milano, Jaca Book;
  5. ^ Dal libro "Radicale ignoto. Appassionatamente radicale: fatti, aneddoti e ricordi" di Sergio Ravelli (CremonaBooks 2008), pagina 40
  6. ^ Importance of the role of Regional Parliaments with legislative powers in the future of Cohesion Policy discussed at CALRE’s workshop at the European Week of Regions and Cities, 9 ottobre 2018, vedi www.calrenet.eu Archiviato il 5 dicembre 2019 in Internet Archive.
  7. ^ Strategic advisory forum, vedi www.eu2050.eu Archiviato il 5 dicembre 2019 in Internet Archive.
  8. ^ Speakers, vedi strd2019.org
  9. ^ Il Consiglio di Stato dà ragione al ricorso di Cota "In Piemonte fermare il riconteggio delle schede", in il Giornale, 19 ottobre 2010. URL consultato il 19 ottobre 2010.
  10. ^ Cota: "Ora Bresso accetti la sconfitta", in La Stampa, 20 ottobre 2010. URL consultato il 20 ottobre 2010 (archiviato dall'url originale il 22 ottobre 2010).
  11. ^ Maurizio Ribechini, Europee, ufficiali i 76 candidati del PD: ci sono anche Kyenge, Sassoli e Smeriglio, su it.blastingpop.com, BlastingPop, 11 aprile 2019. URL consultato il 16 aprile 2019.
  12. ^ Grattacielo, indagata la giunta Bresso
  13. ^ Rimborsopoli, indagine chiusa. Cota e 43 consiglieri "avvisati". La Stampa, 20/11/2013
  14. ^ Fondi Piemonte, chiesto giudizio per Cota. Archiviazione per Bresso. ANSA, 16 gennaio 2014.
  15. ^ Bresso, il sì arriva dopo 28 anni, su ricerca.repubblica.it, 7 giugno 2002. URL consultato il 2 maggio 2019.

Voci correlate modifica

Altri progetti modifica

Collegamenti esterni modifica

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