Meridiano di Parigi

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Il meridiano di Parigi è il meridiano passante per il centro dell'Osservatorio di Parigi. È situato a 2° 20' 13,82" a est del meridiano di Greenwich che lo sostituì nel 1884 nel ruolo di meridiano zero (convenzionalmente, il valore adottato dall'IGN è di 2° 20' 14,025")[1]. È conosciuto anche con il nome di Méridienne de France (lett. "Meridiano di Francia") poiché ne attraversa tutto il territorio, da Dunkerque a Perpignan.

Sala del meridiano, detta sala Cassini: il meridiano di Parigi è tracciato sul pavimento.

Storia modifica

Nell'anno 1634, Luigi XIII e il Cardinale Richelieu stabilirono che da allora in avanti il meridiano dell'isola del Ferro dovesse essere usato come riferimento nelle mappe di tutto il regno, poiché l'isola era la terra più ad occidente di tutto il Vecchio Mondo.

Tra il 1669 ed il 1670 un astronomo ed abate francese, Jean Picard, calcolò per primo, assieme ad un gruppo di astronomi della Académie Royale des Sciences, la misura di un arco di meridiano, arrivando a misurare la circonferenza della Terra con una pregevole esattezza (il margine di errore ci fu a causa della forma ellittica del nostro pianeta). Proprio a questo scopo, il re Luigi XIV aveva fatto costruire, nel 1666 nei dintorni di Parigi, vicino all'abbazia di Port-Royal, un grande osservatorio, affinché si potessero condurre studi di questo genere, e al suo interno venne fatta passare una linea, disegnata nel terreno, che percorreva in linea retta tutta la Francia. Questa linea servì a Picard per i suoi studi, e fu usata dai cartografi francesi come meridiano principale per più di 200 anni.

Le vecchie mappe (soprattutto quelle Anglo-Americane) hanno spesso una gradazione simile a quella di Parigi al vertice e il meridiano Ferro sconfina di 20 gradi al fondo. Anche Louis Feuillée studiò questo problema nel 1724. Fu in seguito scoperto che la stessa isola di El Hierro si trova a 20° 23' 9" ovest da Parigi, ma il meridiano Ferro era ancora posizionato a 20 gradi ovest da Parigi.

La misura del meridiano di Francia è stata portata a termine nel 1718 da Giovanni Domenico Cassini e da suo figlio Jacques Cassini. Nel 1740, César-François Cassini rettificò la traccia. Questi lavori, completati grazie alle misure in Lapponia e in Perù, permisero di confermare lo schiacciamento della Terra ai poli, contrariamente all'opinione di Giovanni Domenico Cassini ma conformemente alle teorie newtoniane. Il meridiano è stato nuovamente misurato dal 1792 al 1798 da Jean-Baptiste Joseph Delambre e Pierre Méchain come base per la determinazione della lunghezza esatta del metro nel 1799.

Nel primo '800, il meridiano di Parigi fu ricalcolato con grande precisione dall'astronomo François Arago, il cui nome ora compare sulle lapidi o i medaglioni che tracciano la rotta del meridiano attraverso Parigi.

Il meridiano di Parigi è stato abbandonato a favore del meridiano di Greenwich durante la Conferenza internazionale di Washington del 1884. Ciò fu motivo di aspre discussioni fra i francesi e i britannici.

Una delle ragioni che fece sì che Greenwich avesse la meglio fu che agli antipodi di Greenwich non vi sono quasi per nulla terre abitate. Un'altra ragione fu la promessa britannica di adottare il sistema metrico in cambio dell'accettazione da parte della Francia a rinunciare al meridiano di Parigi. Ebbe peso anche il fatto che, all'epoca, la maggior parte della cartografia nautica in circolazione fosse di origine inglese e che quindi l'adozione di un meridiano diverso da Greenwich avrebbe costretto a sostituire un maggior numero di carte nautiche.

Dei 25 paesi presenti alla Conferenza, solamente due si astennero: il Brasile e la Francia. Di fatto si dovette attendere il 9 marzo 1911 affinché in Francia venisse promulgata una legge per adottare ufficialmente il meridiano internazionale di Greenwich[2].

 
La Mire du Sud, nel parco Montsouris
 
La Mire du Nord, a Montmartre

Il meridiano nella città di Parigi modifica

Due marcatori servono a puntare gli strumenti dell'osservatorio: la Mire du Nord, eretta nel 1736 nel parco (privato) del Moulin de la Galette a Montmartre; e la Mire du Sud, posta da Antoine Vaudoyer all'inizio del giardino dell'Osservatorio nel 1806 e in seguito spostata nel Parc Montsouris, sulla cui stele è possibile leggere l'iscrizione: «Du règne de …(il nome di Napoleone è stato raschiato via) mire de l'Observatoire - MDCCCVI».

Dal 1994, 135 medaglioni di bronzo di 12 cm di diametro rendono evidente la traccia del meridiano in tutta Parigi. Essi sono stati concepiti dall'artista olandese Jan Dibbets: hanno inciso il nome ARAGO, in onore di François Arago, e le due lettere N e S che indicano le direzioni nord e sud. Alcuni di questi medaglioni sono stati rimossi.

Se ci si fida della linea immaginaria tracciata nel parco dai medaglioni di Jan Dibbets (visibili sotto), si può constatare che la Mire du Sud non è in asse con essi. Essa serve in effetti all'allineamento del telescopio dell'Osservatorio che non si trova esattamente in asse con il meridiano, bensì qualche decina di metri ad est di esso.

Regioni attraversate modifica

Dal polo Nord fino al polo Sud, il meridiano di Parigi attraversa le regioni e i paesi seguenti:

Note modifica

  1. ^ (FR) Quelle est la différence entre le méridien de Greenwich et le méridien de Paris ? (PDF), su IGN.
  2. ^ Inizialmente, in seguito alla legge del 14 marzo 1891, l'ora legale era il tempo medio di Parigi («l'heure légale [...] est l'heure temps moyen de Paris»), ossia l'ora osservata presso l'Osservatorio di Parigi. In realtà, in ragione degli accordi internazionali, l'ora adottata dai deputati con la legge del 9 marzo 1911 fu - dato che un riferimento straniero sarebbe stato impensabile - l'ora di Parigi meno 9 minuti e 21 secondi («l'heure de Paris moins 9 minutes 21 secondes»). Dato che l'Osservatorio di Parigi è a 2° 20' 14" E da Greenwich, ciò corrisponde a una differenza di orario di 9'20,933", così legalmente (e in via del tutto teorica) vi sarebbe un errore di sette centesimi di secondo tra l'ora legale e l'ora di Greenwich. La differenza, che corrisponde ad uno spostamento di un metro rispetto alla posizione dell'osservatorio, non ha alcuna incidenza pratica.

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