Metodi per il calcolo della radice quadrata

Voce principale: Radice quadrata.

Questa voce è dedicata ai molti metodi che sono stati utilizzati per calcolare radici quadrate di numeri reali positivi, o per meglio dire, per calcolare le radici quadrate principali di numeri razionali.

Note storicheModifica

I primi ad occuparsi del problema dell'estrazione di radice quadrata di un numero sono stati i babilonesi. Essi, tra i primi ad utilizzare un sistema di numerazione posizionale, avevano elaborato un procedimento per l'estrazione di radice quadrata che spesso viene attribuito a matematici posteriori, come Archita (428 - 365 a.C.) oppure ad Erone di Alessandria (vissuto tra il I e II secolo d.C.) oppure a Newton.

I babilonesi avevano ricavato un valore di   pari a 1,414222 con un errore di circa 0,000008 dal valore vero. Di Erone di Alessandria, matematico e scienziato greco, si hanno poche notizie biografiche. Si occupò di meccanica, matematica e fisica. A lui si deve la formula (detta appunto formula di Erone) mediante la quale calcolare l'area di un triangolo qualsiasi, noti i suoi lati. Studiò metodi approssimati per risolvere problemi di misurazione, sia in geometria che in geodesia e inventò un metodo per approssimare le radici quadrate e cubiche di numeri che non siano quadrati o cubi perfetti e proprio del metodo di approssimazione delle radici quadrate di cui vogliamo occuparci.

Metodo babiloneseModifica

Dato un valore  , un algoritmo per approssimare   comunemente usato è conosciuto come metodo babilonese e sfrutta gli stessi principi poi codificati nel metodo di Newton. Questo metodo funziona nel modo seguente:

  1. Poni   e inizia con un valore arbitrario positivo   (quanto più esso è prossimo alla radice, tanto migliore è la convergenza dell'algoritmo).
  2. Sostituisci   con la media di   e  
  3. Aumenta   e vai al punto 2.

Questo algoritmo può essere rappresentato da

 

da cui si ricava  .

Interpretazione geometricaModifica

Dato un numero   positivo, la sua radice quadrata può essere vista come il lato di un quadrato la cui area è proprio   stesso. L'idea è quella di usare dei rettangoli che possiedano la stessa area   del quadrato per arrivare attraverso approssimazioni successive ad avere proprio il quadrato che stiamo cercando.

Immaginiamo quindi di partire con un certo valore   per il lato del nostro rettangolo: l'altro lato misurerà  . Prendendo la media di questi due valori

 

abbiamo due possibilità:

  • la media è uguale a  , quindi abbiamo già trovato la  ;
  • la media è diversa da  .

In questo secondo caso chiamiamo questo valore medio   e procediamo nello stesso modo usato per  : calcoliamo il valore dell'altro lato del rettangolo di area   e lato  , otteniamo un nuovo valore medio   e così via.

Daremo origine ad una successione di rettangoli equiestesi i cui lati saranno ad ogni passo più vicini in lunghezza, ottenendo al limite un quadrato e quindi il valore corretto della radice di  . Il metodo dà risposta corretta in numero finito di passi nel caso in cui   sia un quadrato perfetto.

Dimostrazione della convergenzaModifica

Per dimostrare la correttezza di questo metodo, prendiamo la successione cercando di valutare la grandezza dell'elemento   in termini di  : quello che si può subito dire è che sia i termini della successione che   sono numeri reali positivi. Il termine  -esimo della successione è:

 

Il secondo fattore della seconda uguaglianza è del tipo

 

funzione che ha un punto di minimo assoluto nel primo quadrante per   in cui essa vale 2. In particolare, il valore 2 è assunto dalla funzione soltanto quando  , mentre è sempre maggiore altrove. Da quanto detto segue che

 

e questo significa che, preso un valore iniziale  , tutti gli altri valori da   compreso in poi non potranno essere inferiori a  . Dalla stessa formula si ricava che

 

Quindi, riprendendo la formula per  , si ottiene

 

Questo implica che la successione è decrescente e compresa fra i valori   e  , quindi è limitata. Poiché una successione monotona converge se e solo se è limitata, esiste un valore   a cui la nostra successione converge.

Valutiamo ora lo scarto dell' -esimo termine da  :

 

Applicando in modo ricorsivo la seguente disuguaglianza:

 

si ottiene che per ogni   esiste un valore   tale che per ogni  

 

e con ciò è dimostrata la convergenza della successione a  . Questo ci suggerisce anche che la convergenza è molto veloce: per ogni passo la distanza dal valore effettivo è almeno dimezzata, rendendo la decrescita esponenziale.

Rapidità di convergenzaModifica

Al fine di capire meglio la rapidità di convergenza di questo metodo di calcolo, poniamo  . Sfruttando la relazione ricorsiva fornita dal metodo stesso, abbiamo:

 

Poiché si è dimostrato che per ogni termine della successione vale  , allora

 

Adesso, applicando la relazione di ricorrenza a ritroso e ponendo per semplicità di notazione  , si può ottenere

 

dove   è un intero compreso fra 2 e  . Quando, in particolare, si ha  , segue che

 

Quest'ultima relazione dimostra che il metodo babilonese è ottimo per il calcolo della radice quadrata in quanto la sua convergenza è molto veloce. Infatti è sufficiente prendere come   un valore tale che

 

per rendere il valore fra parentesi tonde minore di 1 e fare decrescere il tutto con estrema rapidità (esponenziale di un esponenziale). Questa scelta di   può sempre essere fatta perché ci troviamo a lavorare con una successione decrescente.

Esempio d'usoModifica

Ad esempio, poiché la radice quadrata di 2 deve essere compresa tra 1 e 2, stimiamo che sia circa 1,5. Applicando ripetutamente la formula otteniamo i seguenti valori:

 
 
 
 
 
 

in tal modo al quarto passaggio si ha il valore della radice quadrata di 2 corretto alla sesta cifra decimale.

Questo algoritmo funziona ugualmente bene per i numeri p-adici, ma non può essere usato per identificare radici quadrate reali con indice di radice  -esimo. Riferendosi a questo metodo è facile per esempio costruire una sequenza di numeri razionali che converge a   nei reali, ma a   nei 2-adici.

Approssimazione BakhshaliModifica

Il metodo Bakhshali è un altro modo per trovare un'approssimazione della radice quadrata di un numero che fu descritto in un antico manoscritto col nome di Manoscritto Bakhshali perché fu scoperto nel 1881 vicino al villaggio di Bakhshali (o Bakhshalai) nella frazione Yusufzai del distretto di Peshawar (ora parte del Pakistan). Il testo era scritto in lingua sarada su corteccia di betulla.

L'approssimazione Bakhshali della radice quadrata si ottiene applicando due volte l'approssimazione semplice.

Con le notazioni precedenti introduciamo   e   e quindi si ha

 

Sviluppando l'equazione diventa:

 

Esempio di approssimazione BakhshaliModifica

Trova  

Usiamo  
 
 
 
 
 

Calcolo della radice quadrata di un intero: algoritmo di BombelliModifica

Questo algoritmo si applica alla notazione decimale (e più in generale ad una scrittura posizionale in una qualsiasi base  ) di numeri interi e fornisce la parte intera della radice e l'eventuale resto.

Per tale calcolo si inizia distinguendo nella scrittura in base 10 del radicando gruppi di due cifre, consecutive partendo dal gruppo formato dalla cifra delle unità e da quella delle decine; il gruppo delle cifre di maggior peso può ridursi ad una cifra (come nell'esempio che segue). Risulta comodo scrivere il risultato in costruzione al di sopra di questa scrittura collocando ciascuna cifra del risultato sopra un corrispondente gruppo di cifre del radicando: infatti il numero   di cifre decimali del risultato è uguale al numero dei gruppi di cifre del radicando.

Si opera con tre variabili intere correnti: il risultato in costruzione  , un resto   e una cifra   da accodare alla precedente scrittura di  . Inizialmente   ed   sono poste a 0 e si procede a ripetere   volte il seguente blocco di istruzioni.

  1. Modifica la scrittura del resto   accodandole il gruppo di cifre più significativo (quelle più a sinistra) non ancora usato. Chiamiamo   il numero così ottenuto (valore corrente).
  2. Trova la più grande cifra   tale che   non superi  . Accoda questa nuova cifra alla scrittura del risultato  .
  3. Sottrai   da   e ottieni così il nuovo resto.

Esempio: Trova la radice quadrata di 1522759Modifica

           1  2 3  4 
       |  01 52 27 59                              1    prima cifra della soluzione
x         01                   1(20*0+1)=1        +1 
          00 52                                    22   seconda cifra della soluzione
2x        00 44                2(20*1+2)=44       + 2 
             08 27                                 243  terza cifra della soluzione
24x          07 29             3(20*12+3)=729     +  3 
                98 59                              2464 quarta cifra della soluzione
246x            98 56          4(20*123+4)=9856       4
                00 03          L'algoritmo termina: la parte intera è 1234 ed il resto 3

Per adattare l'algoritmo ad una base   diversa da 10, basta sostituire la precedente definizione della   con la  . Usando la base binaria, l'algoritmo si semplifica molto, perché nel passo 2, per trovare la più grande cifra binaria   tale che  , si deve provare solo con  , cioè stabilire se   Se la disuguaglianza è verificata, allora la nuova cifra del risultato è 1, altrimenti 0.

Stima asintotica del tempo impiegato dall'algoritmoModifica

Per trovare ogni cifra del risultato (in base binaria) sono necessarie le seguenti operazioni:

  1. moltiplicare   per 1002 e aggiungere 1 (equivale ad accodare 01 alla scrittura binaria);
  2. un confronto, cioè verificare se la disuguaglianza è soddisfatta;
  3. una differenza tra numeri che hanno al massimo un numero di cifre pari a quello del risultato.

Quindi per trovare la parte intera della radice di un intero  , è necessario un tempo  .

Implementazione con una funzione nel linguaggio C++

 int intsqrt(int a, int* pr)
 // Dato l'intero positivo a, calcola la parte intera della 
 // sua radice quadrata principale e il relativo resto; 
 // pone il resto in *pr e ritorna la radice
 {
 int x, r, dp1, L, g[10], j, y,yn;
 // separa coppie di cifre e calcola numero delle cifre della radice
 L=0; 
 while(a>0) 
 { 
   g[L++]=a%100; 
   a /= 100; 
 }  
 // corsa per individuare le successive cifre della radice
 x=r=0; 
 for(j=L-1;j>=0;j--) 
 { 
   r=r*100+g[j];  //somma al resto precedente moltiplicato per 100 il nuovo gruppo di 2 cifre
   y=0;  // determina cifra
   for(dp1=1;dp1<10;dp1++)
   { 
     yn=dp1*(20*x+dp1); 
     if(yn<=r) y=yn; else break; 
   } 
   x=x*10+dp1-1; r -= y;
 } 
 *pr=r;
 return(x);
 }

Calcolo della radice quadrata con qualsivoglia precisioneModifica

Il precedente algoritmo può essere adattato per ottenere la radice di un numero dato da una scrittura decimale (o posizionale in qualsiasi base) con qualsivoglia precisione. Si voglia ad esempio la radice del numero   con   cifre decimali. Innanzitutto si considera il numero intero   quindi con l'algoritmo precedente si trova la radice di   trovando la parte intera 1234288 e il resto 2134056. Dividendo la parte intera per   cioè per la radice del precedente fattore moltiplicativo, si ottiene 12,34288 come valore per difetto. Si può quindi concludere che il valore cercato è 12,3429 e che costituisce un arrotondamento per eccesso.

Si trova però che questi calcoli su numeri interi sono più onerosi di calcoli approssimati basati su considerazioni geometriche sulla funzione radice quadrata, come gli altri qui presentati. I calcoli sugli interi peraltro sono stati utilizzati per verificare la precisione di calcoli di ispirazione geometrica.

Radici quadrate usando il metodo iterativo di NewtonModifica

Il metodo di Newton trova una singola radice di una funzione   a partire dalla conoscenza di un'approssimazione sufficientemente precisa della radice. Questo metodo converge molto velocemente alla soluzione, richiede poche operazioni per ogni iterazione e, dal punto di vista computazionale è di facile implementazione (per questo viene usato in diverse librerie tra cui la Libreria standard del C). Esso si basa sull'iterazione espressa da:

 

Per trovare la radice quadrata di un numero   sono ampiamente utilizzate due particolari funzioni:   e  .

Primo metodoModifica

Il primo metodo ricerca la radice quadrata di   mediante la

 

Notare che sono radici della funzione   sia   che  , ossia che  . La derivata prima della funzione è   Allora l'iterazione per   è ottenuta come:

 
   
 
 
 .

Notare che corrisponde esattamente al metodo babilonese.

Secondo metodoModifica

Il secondo metodo ricerca il reciproco della radice quadrata di   mediante la funzione

 

funzione avente come radici   e  .

La derivata prima di questa funzione è  .

Quindi l'iterazione alla Newton per   è ottenuta come:

 
   
 
 
 
 
 .

EsempioModifica

Usiamo entrambi i metodi per trovare  .

  poiché stiamo cercando la radice quadrata di 7
   
       
         
         
         
         
   

ConfrontoModifica

L'iterazione per   implica una divisione che è più onerosa, in termini di tempi di calcolo, di una moltiplicazione tra interi. L'iterazione per   non implica divisioni ed è quindi raccomandata per   intero grande.

Questa iterazione usando   implica soltanto un elevamento al quadrato e due moltiplicazioni, in alternativa ad una divisione nel caso di  . Nella implementazione pratica di estrazione di radici quadrate di interi grandi, il calcolo iterativo che richiede   è più veloce per interi grandi  , poiché la divisione è al massimo  , che è un fattore costante del tempo di moltiplicazione. Il termine costante è quasi sempre 3 o più, in quanto una singola divisione con la maggior parte dei dispositivi di calcolo è più veloce di tre moltiplicazioni.

Approssimazione sempliceModifica

Questo metodo di approssimazione, come dice il nome, è piuttosto semplice, ma può essere altresì altamente impreciso. L'entità dell'imprecisione per questa approssimazione è dipendente dal valore dell'espressione  : quanto più grande è il suo valore, tanto maggiore è l'imprecisione del risultato approssimato.

CostruzioneModifica

Siano   e   allora

 
 
 
 

Dunque il valore di   deve stare tra   e  . Si considera quindi l'approssimazione

 

ossia

 

Esempio:

Per approssimare la radice di 39, si sostituisce 39 con la somma di un quadrato noto e del valore d pari alla differenza (in questo caso  ).
 

che approssima discretamente il valore effettivo di 6,244997.

Metodo delle equazioni quadraticheModifica

La soluzione al problema della ricerca di un valore iniziale ottimale per trovare   dove   può essere risolto in questo modo:

Metodo delle equazioni quadratiche

Per radici quadrate di valori maggiori di 100, si usa la seguente identità:

 

Per radici quadrate di valori minori di 1, si usa la seguente identità

 

Usando l'equazione   dove   e  

 
 
 
 
 
 

Si risolve rispetto a   utilizzando la formula dell'equazione quadratica, scegliendo la soluzione che soddisfa la condizione  . La soluzione finale è:

 

L'ovvio problema è che non possiamo calcolare le soluzioni dell'equazione quadratica utilizzando la funzione radice quadrata. Tuttavia possiamo aggirare il problema:

 

Sia   allora   e quindi   Così l'equazione quadratica diventa:

 

Iterando rispetto a   quanto più possibile fornisce:

 

Reciprocamente

 

Così la soluzione finale diventa

 
 
 

Se si sostituisce a destra   con la sua stessa definizione, si ha:

 

Rinormalizzando

 

Iterando ulteriormente

 

E così via:

 

Esempio di uso del metodo dell'equazione quadraticaModifica

Trovare  

Utilizzando l'identità  
Prima trovare  .
 
 

Così   perché  

 
 
 

Usando la formula dell'equazione quadratica, otteniamo le due soluzioni:

  o  

Scegliamo   dato che soddisfa la condizione  . Quindi  

 

Alternativamente

 
 
 
 

E la soluzione finale è

 

Voci correlateModifica

Collegamenti esterniModifica

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