Morciano di Leuca

comune italiano

Morciano di Leuca è un comune italiano di 3 018 abitanti[1] della provincia di Lecce in Puglia.

Morciano di Leuca
comune
Morciano di Leuca – Stemma
Morciano di Leuca – Bandiera
Morciano di Leuca – Veduta
Morciano di Leuca – Veduta
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Puglia
Provincia Lecce
Amministrazione
SindacoLorenzo Ricchiuti (lista civica Avanti uniti per Morciano) dal 26-5-2019
Territorio
Coordinate39°51′N 18°19′E / 39.85°N 18.316667°E39.85; 18.316667 (Morciano di Leuca)
Altitudine130 m s.l.m.
Superficie13,57 km²
Abitanti3 018[1] (1-1-2022)
Densità222,4 ab./km²
FrazioniBarbarano del Capo, Torre Vado
Comuni confinantiAlessano, Castrignano del Capo, Patù, Salve
Altre informazioni
Cod. postale73040
Prefisso0833
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT075050
Cod. catastaleF716
TargaLE
Cl. sismicazona 4 (sismicità molto bassa)[2]
Cl. climaticazona C, 1 105 GG[3]
Nome abitantimorcianesi
Patronosan Giovanni l'Elemosiniere
Giorno festivo23 gennaio
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Morciano di Leuca
Morciano di Leuca
Morciano di Leuca – Mappa
Morciano di Leuca – Mappa
Posizione del comune di Morciano di Leuca all'interno della provincia di Lecce
Sito istituzionale

Situato nell'estremo lembo meridionale della penisola salentina, comprende anche la frazione di Barbarano del Capo e Torre Vado, quest'ultima situata sulla costa. Fa parte dell'Unione dei comuni Terra di Leuca. Dal 2016 fa parte dell'associazione Borghi Autentici d'Italia[4].

Geografia fisica modifica

Territorio modifica

Il comune di Morciano di Leuca è situato nella parte meridionale del Capo di Leuca. L'abitato si sviluppa a 130 metri sul livello del mare sulle ultime propaggini delle serre salentine che nel comune raggiungono l'altezza massima di 165 m s.l.m. e prendono il nome di Serra Falitte. La natura carsica del territorio favorisce la creazione di inghiottitoi generati da infiltrazioni nel sottosuolo di acque superficiali. È il caso delle due vore di Barbarano, Vora Grande e Vora Piccola, la cui profondità massima è rispettivamente di 34 e 25 metri.
Il litorale si presenta basso con insenature sabbiose intervallate da piatti scogli.
Il territorio comunale, che si estende su una superficie di 13,39 km², confina a nord con il comune di Alessano, a est con i comuni di Castrignano del Capo e Patù, a sud con il mare Ionio, a ovest con il comune di Salve.

Clima modifica

Dal punto di vista meteorologico Morciano di Leuca rientra nel territorio del basso Salento che presenta un clima prettamente mediterraneo, con inverni miti ed estati caldo umide. In base alle medie di riferimento, la temperatura media del mese più freddo, gennaio, si attesta attorno ai +16,8 °C, mentre quella del mese più caldo, agosto, si aggira sui +28,5 °C. Le precipitazioni medie annue, che si aggirano intorno ai 321 mm, presentano un minimo in primavera-estate ed un picco in autunno-inverno.
Facendo riferimento alla ventosità, i comuni del basso Salento risentono debolmente delle correnti occidentali grazie alla protezione determinata dalle serre salentine che creano un sistema a scudo. Al contrario le correnti autunnali e invernali da Sud-Est, favoriscono in parte l'incremento delle precipitazioni, in questo periodo, rispetto al resto della penisola[5].

Salve Mesi Stagioni Anno
Gen Feb Mar Apr Mag Giu Lug Ago Set Ott Nov Dic InvPriEst Aut
T. max. media (°C) 18,621,423,125,729,832,233,633,633,126,723,019,219,726,233,127,626,7
T. min. media (°C) 15,217,020,221,421,721,922,723,123,021,118,116,016,121,122,620,720,1
Precipitazioni (mm) 363432272117171426343132102804891321
Umidità relativa media (%) 79,078,978,677,875,771,168,470,275,479,380,880,479,477,469,978,576,3

Origini del nome modifica

Il nome potrebbe derivare con molta probabilità dal termine latino murex con riferimento al tipo di terreno di natura rocciosa e collinare sul quale sorge l'abitato. Altre ipotesi suggeriscono una derivazione dal nome latino di persona Murcius o al fatto che in passato fosse un luogo per il deposito della merce.

Storia modifica

Morciano di Leuca, come tutta l'area della provincia, ha origini legate alla preistoria, perché l'intera Puglia presenta insediamenti umani sin dal periodo paleolitico. La nascita del primo insediamento abitativo di Morciano di Leuca risale al IX secolo ad opera dei profughi della vicina città di Vereto distrutta dai Saraceni. Con l'avvento dei Normanni, il feudo venne donato nel 1190 da Tancredi d'Altavilla a Sinibaldo Sambiasi, i cui discendenti ne detennero il possesso fino al XIII secolo. In epoca angioina il casale passò a Riccardus Murchano al quale subentrò nel 1316 Guiscardo Sangiorgio che lo cedette nel 1335 a Gualtieri VI di Brienne.

Nel 1486 Giacomo Antoglietta (Natoli), barone di Fragagnano, Ruffano, Altavilla, Casalecchio, Santa Digna, Casavecchia, Francavilla e Monteiasi, marito di Margherita Ruffo, figlia del Conte di Sinopoli, cedette il feudo di Morciano a Ruggero Sambiasi in cambio di Vaste. Ai Simbiasi succedettero i Capece, i D'Enghien e i Castromediano (1642). Nonostante l'abolizione della feudalità fosse stata decretata nel 1806, il casale venne acquistato nel 1848 da Giuseppe Valentini.

Aggregato in un primo momento al comune di Patù, ottenne l'autonomia amministrativa il 1º agosto 1838. Nel 1894 guadagna la frazione di Barbarano del Capo amministrata fino a quel momento dal comune di Salve.

Simboli modifica

Lo stemma comunale è in uso anche se privo di formale decreto di concessione e si presenta di azzurro, al castello d'argento, torricellato di due pezzi, accostato da due stelle di otto raggi d'oro. Il gonfalone è un drappo di azzurro.

Lo stemma rappresenta l'imponente castello fatto costruire da Gualtieri VI di Brienne per scongiurare le mire espansionistiche di Francesco della Ratta Conte di Caserta. In precedenza il comune utilizzava uno stemma in cui erano rappresentate tre montagne a richiamare il carattere semi-montuoso della zona, la lettera maiuscola "M" iniziale del toponimo, e due rami d'olivo simbolo della coltura principale del paese.[7]

Monumenti e luoghi d'interesse modifica

Architetture religiose modifica

 
Campanile della chiesa madre con l'orologio

Chiesa madre di San Giovanni Elemosiniere modifica

La Chiesa madre, dedicata a San Giovanni Elemosiniere, risale al XVI secolo e fu edificata su una preesistente struttura del tardo Medioevo. L'esterno presenta uno stile romanico con aggiunte barocche riscontrabili principalmente nel portale d'ingresso, ultimato nel 1576, e nel campanile del 1775, successivamente arricchito da un orologio. L'interno è a tre navate divise da pilastri; gli ultimi due sorreggono l'arco trionfale che separa l'area presbiterale dalla navata centrale. Le navate laterali ospitano pregevoli altari barocchi in pietra leccese sormontati da tele seicentesche e da statue. Interessante, dal punto di vista artistico, è il catino absidale nel quale i recenti restauri hanno riportato alla luce le originarie decorazioni cinquecentesche e gli affreschi raffiguranti la Vergine col Bambino e San Michele Arcangelo.
Nell'area prospiciente l'edificio sacro sono state individuate numerose tombe, risalenti ai secoli XIII-XIV, appartenenti molto probabilmente ad un'unica necropoli.

Chiesa del Carmine modifica

 
Chiesa del Carmine e colonna di San Giovanni

La Chiesa del Carmine, conosciuta anche come chiesa del Rosario per essere la sede dell'omonima Confraternita, fu edificata intorno al 1486 come riscontrabile nell'epigrafe posta sul lato nord dell'edificio. Voluta dal feudatario Ruggero Sambiasi, nel 1507 venne affiancata dal convento dei Carmelitani ingenuamente abbattuto nel 1967. La chiesa subì un radicale intervento di restauro nel 1597.
Presenta un prospetto barocco diviso in due ordini da una cornice e terminante con un frontone curvilineo. Il primo ordine, scandito da lesene con capitelli corinzi, accoglie il portale d'accesso elegantemente sormontato da un fregio raffigurante l'Annunciazione. Nel secondo ordine si apre, in asse col portale, un ampio finestrone. L'interno è a navata unica scandita da arcate ospitanti altari barocchi con relative tele seicentesche. La chiesa conserva un antico organo e statue in legno e in cartapesta di varie epoche.

Cappella della Madonna di Costantinopoli modifica

La Cappella della Madonna di Costantinopoli risale alla seconda metà del XVI secolo e appartiene alla serie di edifici edificati in seguito alla Battaglia di Lepanto la cui vittoria fu attribuita alla Vergine. Presenta un semplice prospetto rettangolare, con portale e finestra centrali, sormontato da un campanile a vela. L'interno è costituito da un piccolo vano e custodisce un monolite rinvenuto a seguito di un intervento conservativo effettuato negli ultimi anni del Novecento. Sul monolite è raffigurata una cinquecentesca Madonna col Bambino a sua volta realizzata su un affresco databile al X secolo.

Altre strutture religiose modifica

  • Cappella di Santa LuciaXIX secolo
  • Cappella della NativitàXVII secolo situata nell'area cimiteriale

Architetture civili modifica

Frantoi ipogei modifica

Numerosi sono i frantoi ipogei sparsi su tutto il territorio di Morciano di Leuca. Nel solo centro storico se ne contano diciotto e testimoniano la rilevante economia olearia di cui il paese viveva in passato. Alcuni di essi possono essere datati al IX secolo e molti furono ricavati mediante la semplice rottura dei granai di epoca messapica. Gran parte dei granai sono stati così distrutti ma alcuni sono ancora intatti e conservano la lastra originaria di chiusura.

Architetture militari modifica

Castello Castromediano – Valentini modifica

 
Castello Castromediano-Valentini

Il castello, uno tra quelli della provincia di Lecce, fu voluto da Gualtieri VI di Brienne nella prima metà del XIV secolo per scongiurare le mire espansionistiche di Francesco della Ratta, Conte di Caserta, che per matrimonio si era imparentato ai Conti Aunay di Alessano.
Presenta una pianta quadrangolare ai cui spigoli erano disposti quattro torrioni dei quali ne resta visibile solo uno in quanto due sono inglobati nelle murature esterne realizzate nel Cinquecento e il terzo fu abbattuto per far posto alla costruzione del Convento dei Carmelitani. La torre è di forma cilindrica suddivisa in tre piani: piano terra e primo piano sono divisi da un cordolo, mentre Beccatelli dividono il primo dal secondo, quest'ultimo caratterizzato dalla presenza di feritoie essenziali alla difesa con armi, olio bollente e bombarde. Il tutto termina con un altro cordone cilindrico e un tamburo rientrante.
Elementi caratterizzanti del castello sono i merli della cortina di coronamento la cui forma è quella del giglio di Francia. Il portale d'ingresso, difeso da una piombatoia, è sovrastato da cinque stemmi gentilizi che fungono da ornamento. Attraverso il portone si accede ad un ampio cortile interno intorno al quale sono distribuiti grandi stanzoni adibiti a fienili, scuderie, legnaia, cucine, officine, botteghe artigianali, forno e deposito d'armi. Sul lato destro è addossato uno scalone che conduce ai piani superiori occupati dagli alloggi degli ospiti e dalle stanze del feudatario. L'attuale denominazione si deve alle ultime famiglie che lo hanno abitato.

Torri costiere di avvistamento modifica

 
Torre Vado

Torre Vado è una delle numerose torri di avvistamento costiere fatte costruire nel XVI secolo da Carlo V d'Asburgo per difendere il territorio salentino dalle invasioni dei pirati saraceni. La torre di guardia si trova sulla costa a pochi metri dal mare ed è circondata da edifici costruiti in epoche più recenti. Per la sua vicinanza con il centro abitato di Salve era stata adibita a torre cavallara, cioè era dotata di un messaggero a cavallo che in caso di pericolo partiva per avvertire i paesi dell'entroterra.
La torre, a base circolare, si sviluppa su due piani e presenta finestre e feritoie nella parte superiore. È servita da una scala di accesso interna. Con il disarmo delle torri costiere, avvenuto intorno al 1846 su disposizione di Ferdinando II sovrano delle Due Sicilie, la torre è stata adibita a stazione di controllo doganale. Nel 1930 venne acquistata da privati e poi restaurata nel 1935.

Società modifica

Evoluzione demografica modifica

Abitanti censiti[8]

Etnie e minoranze straniere modifica

Al 31 dicembre 2017 a Morciano di Leuca risultano residenti 80 cittadini stranieri. La nazionalità principale è:[9]

Lingua e dialetti modifica

Il dialetto parlato a Morciano di Leuca è il dialetto salentino nella sua variante meridionale. Il dialetto salentino, appartenente alla famiglia delle lingue romanze e classificato nel gruppo meridionale estremo, si presenta carico di influenze riconducibili alle dominazioni e ai popoli stabilitisi in questi territori nei secoli: messapi, greci, romani, bizantini, longobardi, normanni, albanesi, francesi, spagnoli.

Cultura modifica

Istruzione modifica

Biblioteche modifica

  • Biblioteca Comunale del Centro interesse giovanile CIG.

Scuole modifica

Nel comune vi sono due scuole dell'infanzia, una scuola primaria e una scuola secondaria di primo grado.

Eventi modifica

  • Festa di San Giovanni Elemosiniere
    • Periodo: 23 gennaio e ultima decade di luglio
  • Carnevale
    • Periodo: febbraio o marzo
  • Sagra de li Diavulicchi
    • Periodo: prima decade di agosto
  • Fiera di Santa Lucia
    • Periodo: 13 dicembre

Economia modifica

L'economia di Morciano è storicamente legata all'agricoltura e, anche se non è più la fonte principale di reddito, il settore dell'ulivo finalizzato alla produzione di olio d'oliva rimane importante. In ambito regionale si converte gradualmente verso attività legate a piccole imprese, iniziative commerciali e turismo; quest'ultimo è localizzato nella sottile fascia costiera ed è limitato solitamente al periodo estivo.

Infrastrutture e trasporti modifica

Strade modifica

I collegamenti stradali principali sono rappresentati da:

Il centro è anche raggiungibile dalle strade provinciali interne: SP190 Torre Vado-Morciano di Leuca-Barbarano del Capo-Montesardo, SP326 Morciano di Leuca-Litoranea SP214, SP351 Salve-Morciano di Leuca-Patù.

Ferrovie modifica

Il comune è servito da una stazione ferroviaria, situata nella frazione di Barbarano del Capo, posta sulla linea Novoli-Gagliano del Capo delle Ferrovie del Sud Est.

Amministrazione modifica

Di seguito è presentata una tabella relativa alle amministrazioni che si sono succedute in questo comune.

Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
31 maggio 1985 29 maggio 1990 Cesare Angelo Daquino lista civica Sindaco [10]
29 maggio 1990 24 aprile 1995 Cesare Angelo Daquino lista civica Sindaco [10]
24 aprile 1995 14 giugno 1999 Giovanni Pisanò centro-sinistra Sindaco [10]
14 giugno 1999 14 giugno 2004 Giovanni Pisanò lista civica Sindaco [10]
15 giugno 2004 8 giugno 2009 Giuseppe Picci lista civica Sindaco [10]
8 giugno 2009 6 novembre 2013 Giuseppe Picci lista civica Sindaco [10]
25 maggio 2014 25 maggio 2019 Luca Durante lista civica: Avanti uniti per Morciano Sindaco [10]
26 maggio 2019 in carica Lorenzo Ricchiuti lista civica: Avanti uniti per Morciano Sindaco [10]

Note modifica

  1. ^ a b Dato Istat - Popolazione residente al 1 gennaio 2022 (dato provvisorio).
  2. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  3. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  4. ^ nell'Unione dei Comuni Terra di Leuca
  5. ^ Copia archiviata (PDF), su clima.meteoam.it. URL consultato il 27 maggio 2012 (archiviato dall'url originale l'11 marzo 2014). Tabelle climatiche 1971-2000 dall'Atlante Climatico 1971-2000 del Servizio Meteorologico dell'Aeronautica Militare
  6. ^ Pagina con le classificazioni climatiche dei vari comuni italiani, su confedilizia.it. URL consultato il 18 febbraio 2010 (archiviato dall'url originale il 27 gennaio 2010).
  7. ^ Stemma, su Comune di Morciano di Leuca. URL consultato il 3 luglio 2023.
  8. ^ Statistiche I.Stat - ISTAT;  URL consultato in data 2-7-2022.
  9. ^ Dati Istat
  10. ^ a b c d e f g h http://amministratori.interno.it/

Bibliografia modifica

  • L. A. Montefusco, Le successioni feudali in Terra d'Otranto, Istituto Araldico salentino, Lecce, 1994
  • D'Aquino Cesare, Morciano di Leuca, Capone L., 1988
  • Ciurlia Antonio, Morciano di Leuca. Alle radici della storia, Capone L., 1993

Voci correlate modifica

Altri progetti modifica

Collegamenti esterni modifica

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