Moschea di Omar (Muristan)

La moschea di Omar (in arabo مسجد عمر بن الخطاب?, in ebraico מסגד עומר?) è situata di fronte al cortile meridionale della Basilica del Santo Sepolcro nel quartiere cristiano della città Vecchia di Gerusalemme.

Moschea di Omar
Il minareto della moschea
StatoBandiera d'Israele Israele
Bandiera della Palestina Palestina[1]
LocalitàGerusalemme
Coordinate31°46′40.21″N 35°13′46.52″E / 31.777836°N 35.229589°E31.777836; 35.229589
ReligioneIslam
Stile architettonicoislamico
Completamento1193

Il primo edificio modifica

Dopo l'Assedio di Gerusalemme del 637 da parte dell'esercito dei Rashidun sotto il comando di Abu Ubayda ibn al-Jarrah, il Patriarca Sofronio di Gerusalemme si rifiutò di arrendersi se non al califfo Omar in persona. Quest'ultimo raggiunse Gerusalemme e accettò la resa. Visitò la Chiesa della Resurrezione (oggi Basilica del Santo Sepolcro) dove Sofronio lo invitò a pregare. Omar declinò la proposta sostenendo che se l'avesse fatto, quello avrebbe potuto essere rivendicato come luogo di culto islamico[2] e pregò fuori, sui gradini a est della chiesa. La prima moschea di Omar fu successivamente costruita in quel sito - come evidenziato da un'iscrizione su una lastra di pietra rinvenuta nel 1897 - nell'area dell'atrio est o esteriore della chiesa della Resurrezione[3].

L'attuale moschea modifica

L'attuale moschea fu costruita dal sultano ayyubide Al-Afdal 'Ali nel 1193[2]. Essa si trova in un sito diverso da quello in cui si ritiene che Omar abbia pregato e dove si trovava la moschea precedente. Questa nuova posizione è probabilmente dovuta al fatto che l'entrata alla chiesa del Santo Sepolcro si era in seguito spostata da est a sud della chiesa, a seguito di ripetuti eventi distruttivi che hanno colpito il Santo Sepolcro[4] durante l'XI e il XII secolo.

La moschea ha un minareto alto 15 m che fu eretto durante la dominazione mamelucca, forse dopo il terremoto del 1458[2], e rinnovato dal sultano ottomano Abdülmecid I.

Le due moschee modifica

La Moschea Al-Khanqah al-Salahiyya, situata sul lato settentrionale della Basilica del Santo Sepolcro, ha un minareto quasi identico eretto nel 1418. I due minareti furono progettati come una coppia, ed è interessante notare che la linea ideale che collega i due minareti interseca la porta del Santo Sepolcro. Murphy-O'Connor ritiene che i sovrani mamelucchi ebbero intenzione di "annullare" il significato religioso del Santo Sepolcro, poiché secondo l'Islam fu Allah a trasportare fisicamente Gesù in paradiso e disconosce completamente l'idea cristiana della crocifissione e resurrezione[2]. Secondo altre fonti[4], questi due minareti servivano come punto strategico per controllare i pellegrini cristiani in visita alla basilica.

Note modifica

  1. ^ Gerusalemme Est è amministrata de facto da Israele nonostante la maggioranza degli Stati dell'ONU non la riconosca come appartenente a tale Stato.
  2. ^ a b c d Murphy, p. 62.
  3. ^ Jeffery 2010, p. 65.
  4. ^ a b Jeffery 2010, p. 154.

Bibliografia modifica

Voci correlate modifica

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