Motta de' Conti
Motta de' Conti (La Mòta in piemontese) è un comune italiano di 742 abitanti della provincia di Vercelli in Piemonte, situato al confine con la Lombardia.
Motta de' Conti comune | |
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Localizzazione | |
Stato | ![]() |
Regione | ![]() |
Provincia | ![]() |
Amministrazione | |
Sindaco | Emanuela Quirci (lista civica) dal 25-5-2014 |
Territorio | |
Coordinate | 45°11′36.03″N 8°31′15.36″E / 45.193343°N 8.520934°E |
Altitudine | 107 m s.l.m. |
Superficie | 11,72 km² |
Abitanti | 742[1] (31-12-2021) |
Densità | 63,31 ab./km² |
Frazioni | Mantie |
Comuni confinanti | Candia Lomellina (PV), Caresana, Casale Monferrato (AL), Langosco (PV), Villanova Monferrato (AL) |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 13010 |
Prefisso | 0161 |
Fuso orario | UTC+1 |
Codice ISTAT | 002082 |
Cod. catastale | F774 |
Targa | VC |
Cl. sismica | zona 4 (sismicità molto bassa)[2] |
Cl. climatica | zona E, 2 804 GG[3] |
Nome abitanti | mottesi |
Patrono | santissima Annunziata |
Giorno festivo | 25 marzo |
Cartografia | |
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Sito istituzionale | |
Origini del nomeModifica
Il toponimo è costituito dal sostantivo "motta", molto diffuso in toponomastica, il cui valore è "rialzo di terreno" e da un determinante che fa riferimento ai Conti di Lomello, antichi signori del luogo.
StoriaModifica
SimboliModifica
Lo stemma comunale è stato concesso con il decreto del presidente della Repubblica del 29 agosto 1986.[4]
«Partito semitroncato: nel primo, di rosso, alla torre d'oro, aperta e finestrata nel campo, mattonata di nero, merlata di cinque alla guelfa, fondata sulla pianura di verde; nel secondo, di azzurro, ai tre bisanti d'oro, male ordinati; nel terzo, d’oro, alla pianta di riso, sradicata, con due spighe, di verde. Ornamenti esteriori da Comune.» |
Il gonfalone è un drappo partito di azzurro e di rosso.
SocietàModifica
Evoluzione demograficaModifica
In cento anni a partire dal 1911 la popolazione residente si è più che dimezzata.
Abitanti censiti[5]

Tradizioni e folcloreModifica
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Tra alcune tradizioni tipiche mottesi degne di nota, si ricordano:
- Periodo "carnevalesco": la classica questua delle uova vede impegnati i più piccoli (solitamente chiamati "mascherine") che vanno in giro di casa in casa a raccogliere le uova che o saranno vendute oppure verranno consumate in una frittata casalinga tutti assieme. Solitamente vestiti con le maschere carnevalesche e con l'ausilio di un cestino di vimini, non è strano imbattersi in schiere di bambini che "raccolgono le uova di casa in casa" durante il periodo di Carnevale, soprattutto il Martedì grasso.
- La festa in onore del Battista. Ogni anno, nel mese di giugno, si svolge la tradizionale festa in onore di S. Giovanni Battista. La festa, sentita in maniera particolarmente forte dai mottesi, fonde elementi della tradizione, religione e della memoria storica delle guerre risorgimentali.
CulturaModifica
CucinaModifica
- Panissa, torta pasqualina (torta verda), risa tomatiche, polenta saraca,
La panissa, o panisa in dialetto mottese, è un piatto tipico di tutti i comuni della bassa vercellese.
Un altro piatto per la quale Motta de' Conti è conosciuta nel territorio circostante, divulgato prima dalle osterie del paese, ora dalla Pro loco Mottese è pure il "fritto misto alla piemontese" in dialetto mottese "fritu mistu".
Geografia antropicaModifica
FrazioniModifica
L'unica frazione è Mantie, situata sulla riva opposta del Sesia e raggiungibile solo dalla Lomellina.
Infrastrutture e trasportiModifica
Fra il 1886 e il 1935 la località era servita da una fermata della tranvia Vercelli-Casale.
AmministrazioneModifica
Il nuovo sindaco eletto dal 25 maggio 2014 è Emanuela Quirci.
NoteModifica
- ^ Dato Istat - Popolazione residente al 31 dicembre 2021 (dato provvisorio).
- ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
- ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
- ^ Motta de' Conti, decreto 1986-08-29 DPR, concessione di stemma e gonfalone, su Archivio centrale dello Stato, Ufficio araldico, Fascicoli comunali, busta 048, fascicolo 6931.
- ^ Statistiche I.Stat - ISTAT; URL consultato in data 28-12-2012.
Collegamenti esterniModifica
- Sito ufficiale, su unione-coser.it.