Museo archeologico del Chianti senese

museo a Castellina in Chianti

Il Museo archeologico del Chianti senese è situato a Castellina in Chianti, e custodisce reperti archeologici e storici provenienti dall'area del Chianti senese.[1]

Museo archeologico del Chianti senese
Ricostruzione di un carro da parata, 610-500 a.C circa, dal tumulo di Montecalvario
Ubicazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
LocalitàCastellina in Chianti
IndirizzoPiazza del Comune n. 17
Coordinate43°28′08.28″N 11°17′14.01″E / 43.468967°N 11.287224°E43.468967; 11.287224
Caratteristiche
TipoArcheologia, Storia
Istituzione21 aprile 2006 e 2006
Apertura21 aprile 2006
DirettoreMarco Firmati
Visitatori10 442 (2022)
Sito web

Istituito per iniziativa del Comune,[2] è ospitato nella Rocca, la cui struttura medievale costituisce parte integrante del percorso storico-espositivo.[1]

Il museo fa parte della Fondazione Musei Senesi.[3]

Percorso espositivo modifica

Il percorso si sviluppa nell'antica fortezza, nell'atrio al piano terra e in quattro sale al primo piano. La visita si completa con gli altri ambienti quattrocenteschi dalla rocca, fino al camminamento superiore che offre una vista panoramica sul borgo di Castellina.

L'atrio accoglie i visitatori con un allestimento multimediale, con filmati e fotografie che introducono alle tematiche storiche del museo. Sono illustrate anche le metodologie e gli strumenti di ricerca archeologica, che si possono sperimentare con la guida di esperti negli attigui laboratori archeologici.

È possibile proseguire la visita con l'ausilio di apposite schede di guida, che consentono di scegliere tra diversi itinerari, in base ai propri interessi culturali o disponibilità di tempo. Sono predisposti anche percorsi dedicati a bambini.

Il piano superiore presenta le quattro sale espositive; le collezioni documentano diverse fasi dello sviluppo storico del Chianti:

I reperti esposti provengono dagli scavi archeologici effettuati sia nella zona di Castellina in Chianti, che in aree vicine, come la necropoli del Poggione a Castelnuovo Berardenga, i siti di Cetamura a Gaiole in Chianti e di La Malpensata e Poggio La Croce a Radda in Chianti.[4]

  • La sala I presenta il periodo dell'età del rame e dell'età del bronzo (XI-X secolo a.C.), in cui la popolazione era dedita alla pastorizia; sono esposti oggetti in ceramica e strumenti per la lavorazione del latte e la filatura della lana, rinvenuti negli scavi di Poggio la Croce.[5]
  • La sala III documenta il periodo storico dal IV al III secolo a.C., in cui furono edificati in luoghi elevati i primi insediamenti urbani fortificati. La collezione di reperti, provenienti dagli scavi di Cetamura e Poggio La Croce, comprende oggetti e strumenti per le attività quotidiane domestiche e per le lavorazioni artigianali. Particolarmente interessanti alcuni resti di ossa animali e semi di piante tra cui la vite, che testimoniano le abitudini alimentari e lo sviluppo dell'agricoltura.[7].
  • La sala IV è interamente riservata alla storia e ai reperti del Tumulo di Montecalvario, le quattro tombe etrusche, note fin dal Cinquecento, che vennero riportate alla luce nei primi anni del Novecento.[8]

Note modifica

  1. ^ a b Virginia Maxwell, Alex Leviton, Leif Pettersen, Toscana e Umbria, Guide EDT/Lonely Planet, 2010, p. 86.
  2. ^ su progetto dell'Architetto Vincenzo De Francesco Delibera del Consiglio comunale Archiviato il 23 gennaio 2011 in Internet Archive.
  3. ^ La Fondazione Musei Senesi
  4. ^ Giuseppina Carlotta Cianferoni, Gli etruschi nel Chianti, Poggibonsi 1991, p. 19 e seguenti
  5. ^ La sala I
  6. ^ La sala II
  7. ^ La sala III
  8. ^ La sala IV

Bibliografia modifica

  • AA.VV., Gli etruschi nel chianti, Poggibonsi 1991
  • AA.VV., Carta archeologica della provincia di Siena, Siena 1995
  • Marco Firmati, Castellina in Chianti: Museo Archeologico del Chianti senese, Silvana, Milano 2014.

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