Museo storico dell'Aeronautica Militare

museo italiano

Il Museo Storico dell'Aeronautica Militare è un museo aeronautico situato a Vigna di Valle nel comune di Bracciano, presso l'omonimo lago, luogo in cui nel 1908 venne costruito e volò il primo dirigibile militare italiano e inaugurato l'Aeroporto di Vigna di Valle, oggi intitolato a Luigi Bourlot, la più antica infrastruttura aeroportuale italiana.

Museo Storico dell'Aeronautica Militare
Ubicazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
LocalitàVIGNA DI VALLE

Bracciano (Roma)

IndirizzoVia Circumlacuale snc

00062 Loc. Vigna di Valle

Coordinate42°05′06.86″N 12°13′02.14″E / 42.08524°N 12.21726°E42.08524; 12.21726
Caratteristiche
TipoMuseo aeronautico
Istituzione1977
Apertura24 maggio 1977
DirettoreTen. Col. Paolo DE VITA
Visitatori60 000

(Giugno-Dicembre 2 023)

Sito web

L'inaugurazione del museo è avvenuta il 24 maggio 1977, alla presenza del Presidente della repubblica On. Giovanni Leone e dell'ispiratore del Museo Gen. SA Giuseppe Pesce. Gestito direttamente dall'Aeronautica Militare, occupa le strutture che furono prima del Centro Sperimentale Aeronautico e quindi, fino al 1945, del Centro Sperimentale per gli idrovolanti e per l'armamento navale, poi sede di un reparto di Caccia Marittima e quindi di un gruppo di volo del soccorso aereo.[1] Il Museo, oltre ai velivoli e ai motori che rappresentano l'evoluzione dell'Aeronautica in Italia, conserva importanti collezioni riguardanti apparecchiature fotografiche, apparati radioelettrici, armi, equipaggiamenti di bordo individuali e collettivi. A completamento è possibile ammirare numerosi oggetti e cimeli legati all'aeronautica gran parte dei quali provenienti da collezioni private.

Pur mantenendo un indirizzo tipicamente tecnico e storico, una parte del museo è dedicata all'influenza che ha avuto l'aviazione nell'arte figurativa, esponendo opere dei pittori futuristi Pietro Annigoni, Giacomo Balla, Tato e pittura contemporanea come l'opera Volo PAPIER foissé[2] di Antonio Papasso.

Tra le attività che riguardano il museo figurano quelle che sono attinenti al recupero ed al restauro di velivoli storici, anche in collaborazione con enti ed associazioni esterne, al fine di conservare il patrimonio aeronautico nazionale.

Sezioni Espositive modifica

Il Museo si sviluppa su una superficie espositiva coperta di circa 16000 m2 suddivisa in cinque hangar,[3] oltre ad un settore esterno all'aperto:

Hangar Troster modifica

Ospita il settore che va dagli albori dell'aeronautica sino alla fine della prima guerra mondiale. L'hangar stesso è il più antico presente in Italia ed è stato ottenuto in conto riparazione danni di guerra dall'Austria alla fine del primo conflitto mondiale.[4] All'interno vi sono esposti reperti che risalgono ai primordi del volo come il pallone aerostatico di Garnerin del 1804, oltre al barchino idroplano di Crocco e Ricaldoni che servì a sviluppare le conoscenze necessarie alla costruzione del primo dirigibile militare italiano, a fianco ai primi velivoli impiegati dalle Forze armate italiane. La replica[5] di un Wright N°4 mostra il velivolo con cui venne brevettato il primo pilota militare italiano Mario Calderara, mentre il settore che ricorda la prima guerra mondiale è dotato di un Blériot XI[6] da ricognizione, due SPAD S.VII e un Hanriot HD.1 utilizzati da tre assi della caccia, un bombardiere Caproni Ca.36 nonché uno degli Ansaldo S.V.A.5 utilizzati per il raid su Vienna, mentre un Lohner L austro-ungarico di preda bellica e la fusoliera di un Junkers J.I tedesco rappresentano gli aerei in forza agli avversari.

Hangar Velo modifica

Ospita principalmente i velivoli operanti a cavallo delle due guerre mondiali.[7] Vi si trovano dunque esposti alcuni degli idrocorsa che presero parte alla Coppa Schneider quali il Fiat C.29, i Macchi M.39 e M.67 e il Macchi-Castoldi M.C.72, alcuni oggetti legati alle spedizioni polari dei dirigibili Norge ed Italia di Umberto Nobile, tra cui anche una replica a grandezza naturale della navicella del secondo, e dei reperti che vogliono ricordare le trasvolate atlantiche[8] organizzate da Balbo. Assieme all'addestratore Caproni Ca.100 e all'aliante Bonomi B.S.17 sono esposti due dei più significativi biplani da caccia prodotti dalla FIAT: il C.R.32[9] impiegato dall'Aviazione Legionaria durante la Guerra civile spagnola e il successivo C.R.42 ampiamente utilizzato nel corso della seconda guerra mondiale, mentre per simboleggiare il teatro di guerra dell'Africa Orientale è presente un ricognitore IMAM Ro.37 dipinto con la livrea dell'aereo personale di Amedeo d'Aosta. In questa sezione sono inoltre esposti un idrovolante IMAM Ro.43, il Campini-Caproni CC.2 primo aereo a reazione italiano, ed un AnsaldoAC2

Hangar Badoni modifica

Ospita i velivoli operanti nella seconda guerra mondiale e quelli del primo periodo post-bellico.[10] L'edificio è stato costruito nel 1930 e vi sono esposti alcuni dei principali caccia di costruzione italiana del secondo conflitto mondiale quali i Macchi M.C.200, M.C.202 e M.C.205, il Fiat G.55 nonché i corrispettivi che erano in dotazione alle aviazioni degli Alleati e poi dell'Aeronautica Militare quali il Supermarine Spitfire e il North American P-51. Per quanto riguarda l'ambito dei plurimotori da bombardamento, aerosiluramento o trasporto sono presenti i Savoia-Marchetti S.M.79 e S.M.82 oltre al Douglas C-47 Skytrain, al Fiat G.212 e all'idrovolante CANT Z.506, per rappresentare gli aerei da ricognizione e da collegamento del periodo il monomotore Fieseler Fi 156 mentre per i cacciabombardieri si può ammirare un Reggiane Re.2002. Per finire per quanto riguarda i velivoli d'addestramento sono esposti un Nardi FN.305, un Fiat G.46 e un IMAM Ro.41[11].

Hangar Skema modifica

Ospita i velivoli più recenti.[12] Sono presenti gli aerei sperimentali Aerfer Ariete e Sagittario II, i caccia North American F-86 Sabre e Canadair Sabre,il Lockheed F-104 Starfighter e il più recente Panavia Tornado F3 ADV, il DeHavilland DH-113 NF Mk.54 intercettore notturno e i cacciabombardieri Republic F-84F Thunderstreak e F-84 Thunderjet, Fiat G.91R, Aeritalia G-91Y e AMX. Nel campo degli aerei da ricognizione è esposto un Republic RF-84F Thunderflash, mentre per quanto riguarda i velivoli da addestramento si possono vedere gli Aermacchi MB 323, MB 326, MB 308 e il Macchi M.416, i Fiat G.59, G.80 e G.91T, il SAI Ambrosini Super S.7, un SIAI SF.260AM, un North American T-6 Texan, un Lockheed RT-33 e uno Stinson L-5 Sentinel. Sono inoltre presenti gli elicotteri Agusta Bell AB.47 G2 e AB.47 J e un AB.204-B, l'aereo antisommergibile Grumman S-2 Tracker, l'aereo acrobatico Fiat G.91 PAN utilizzato delle Frecce Tricolori e l'aliante da record CVV 6 “Canguro Palas”. In questo settore vi sono anche alcuni oggetti che testimoniano l'impegno dell'Italia nell'astronautica, come per esempio uno spaccato del satellite SIRIO, oltre che ad alcuni esempi di missili usati dall'Aeronautica Militare.

Hangar 100 modifica

L’Hangar 100 è il quinto padiglione del Museo. Struttura di moderna concezione completata nel 2023, ha consentito un aumento della superficie espositiva di 1.800 m2 per accogliere i velivoli di ultima generazione. Il nuovo padiglione è composto da due corpi di fabbrica affiancati che costituiscono un unico ambiente di pianta rettangolare, delle dimensioni metri 30 per 60 con un’altezza massima al colmo di 11 metri e un’altezza netta minima di 5,50. La struttura è costituita da sette arcate parallele collegate tra loro da un sistema di arcarecci costituiti da tubi quadri e rettangolari in acciaio zincato, con controventi in funi di acciaio. Le pareti di tamponatura esterna sono in pannelli sandwich isolati autoportanti, la pavimentazione è di tipo industriale con rivestimento in resina. La copertura è costituita da una doppia membrana in PVC di colore verde militare. Il padiglione ha due portoni a “libro” motorizzati elettricamente, con un’altezza massima di 7 metri e una larghezza di 18. Il padiglione ospita i velivoli operanti tra il 1952 e il 2020, e guarda al presente dell’Aeronautica Militare, proponendo una focalizzazione sulle pattuglie acrobatiche. Vi sono poi i velivoli da trasporto e supporto P.166M e PD.808, e i caccia moderni. Nell’Hangar 100 sono inoltre presenti aree tematiche dedicate ai caschi di protezione, alle eliche e alle missioni spaziali degli astronauti dell’Aeronautica Militare.

Esposizione all'aperto modifica

Ospita un anfibio Grumman HU-16 Albatross, un aereo da guerra elettronica Piaggio-Douglas PD-808, un Piaggio P.166, un aereo da pattugliamento marittimo Breguet Br 1150 Atlantic e un caccia multiruolo F-16. Sono inoltre presenti vari monumenti posti a ricordo di alcuni personaggi o eventi significativi della storia aeronautica italiana quali per esempio Oreste Salomone o l'equipaggio del dirigibile Italia compresi coloro che persero la vita nel tentativo di portar loro soccorso.[13]

Esemplari in esposizione modifica

Aeromobile Matricola[14] Matricola civile
Matricola di reparto[15]
Origine Tipo Anno[16] Note Immagine
Aerfer Ariete MM569[17]   Italia aereo sperimentale 1958 c/n 2  
Aerfer Sagittario II MM561[18]   Italia aereo sperimentale 1955 c/n 2, primo aereo italiano a superare il muro del suono  
Aeritalia G-91Y MM6959[19] 8-66   Italia cacciabombardiere 1966 esemplare ex 8º Stormo Cacciabombardieri ritirato dal servizio nel 1994  
Aermacchi MB.323 MM554[19] RS-10   Italia aereo da addestramento 1952  
Aermacchi MB 326E MM54389[20] 68   Italia aereo da addestramento 1957 assegnato alla Scuola Volo Basico Iniziale Aviogetti (SVBIA) di Galatina prima di finire la sua vita operativa alla 609ª squadriglia collegamenti del 9º Stormo "Francesco Baracca"  
Aermacchi MB-339A PAN MLU MM54485[21] 0   Italia aereo acrobatico 1982 Pattuglia Acrobatica Nazionale, porta la livrea del Pony 0, l'aereo del comandante  
Agusta Bell AB.47 G2 MM80113[22] 12   Stati Uniti
  Italia
elicottero 1954 c/n 116, assegnato alla Scuola Volo Elicotteri  
Agusta Bell AB.47 J MM80187[23] SE-38   Stati Uniti
  Italia
elicottero 1954 assegnato alla Scuola Volo Elicotteri
Agusta-Bell AB.204-B MM80357[20] RM-112   Stati Uniti
  Italia
elicottero 1961 utilizzato dal Servizio Aereo dei Carabinieri prima di essere trasferito all'Aeronautica Militare  
Agusta Sikorsky SH-3D/TS MM80973[24]   Stati Uniti
  Italia
elicottero 1976 utilizzato per il trasporto VIP  
AMX "Ghibli" MM7125[25]   Italia
  Brasile
cacciabombardiere 1991 utilizzato dal 3º Stormo di Villafranca e dal Reparto sperimentale volo  
Ansaldo AC.2 MM1208[19] 94-6   Francia
  Italia
aereo da caccia 1924  
Ansaldo S.V.A.5 SVA-11721[19] 1   Italia aereo da ricognizione 1917 uno degli aerei che effettuò il raid su Vienna ai comandi di Giordano Bruno Granzarolo, appartenente alla 87ª Squadriglia "la Serenissima"  
Bonomi B.S.17 "Allievo Cantù"   Italia libratore 1930 unico esemplare esistente  
Breguet Br 1150 Atlantic MM40118[26]   Francia Aereo da pattugliamento marittimo 1973 in esposizione all'esterno, assegnato prima al 30º e poi al 41º Stormo  
Campini-Caproni CC.2 MM488[19]   Italia aereo sperimentale 1940 primo aereo a reazione italiano; ha compiuto il suo primo volo il 27 agosto 1940  
Canadair CL-13 Sabre Mk IV (F-86E-6-CAN) MM19724[27] 13-1   Stati Uniti
  Canada
  Regno Unito
aereo da caccia 1950 esemplare consegnato all'Aeronautica Militare nel novembre 1956, già impiegato dalla RAF con serial XD723  
CANT Z.506S "Airone" MM45425[19] 84-4   Italia idrovolante multiruolo 1937 unico esemplare esistente  
Caproni Ca.36 Ca3-23174[19] "11"   Italia aereo da bombardamento 1916 appartenuto a Casimiro Buttini, porta la livrea del Ca3-4166 della 11ª Squadriglia da Bombardamento Caproni assegnata all'8º Gruppo, uno dei due esemplari sopravvissuti, l'altro si trova esposto negli U.S.A.  
Caproni Ca.100 FIR-9   Italia aereo da addestramento 1928 motorizzato Colombo S.63  
CVV 6 “Canguro Palas” MM100028[19]   Italia
  Italia
aliante motorizzato 1941 nel 1964 stabilì il record mondiale di altezza per aviogetti C.1B  
DeHavilland DH-113 NF Mk.54 "Vampire" MM6152[28]   Regno Unito aereo da caccia notturna 1949  
Douglas C-47DL Skytrain MM61776[20] 14-45   Stati Uniti aereo da trasporto 1935 esemplare c/n 19194, in forza al 14º Stormo radiomisure  
Elicottero sperimentale di Forlanini   Italia macchina sperimentale 1877 replica della macchina a vapore usata da Forlanini per dimostrare che un mezzo più pesante dell'aria potesse volare  
Fiat C.29 MM130bis[19]   Italia idrocorsa 1929 c/n 2, è il più antico velivolo Fiat ancora esistente[29]  
Fiat C.R.42 "Falco" "162-6"   Italia aereo da caccia 1938 esemplare ricostruito con parti originali recuperate in Svezia, Francia e Italia; il velivolo porta la livrea del MM5643 appartenuto alla 162ª Squadriglia CT di base a Rodi nel 1941, con codici 162-6  
Fiat G.46-4A MM53286[19] Z-I 7   Italia aereo da addestramento 1948 c/n 192  
Fiat G.55 "Centauro" MM53265[30] "5"   Italia aereo da caccia 1942 esemplare ricostruito per trasformazione di un Fiat G.59-2A IV serie (c/n 74, matricola MM53265) e mediante l'installazione di un motore DB 605A-1 (Fiat RA.1050 RC 58), porta la livrea appartenuta ad un velivolo della Squadriglia complementare d’allarme “Montefusco-Bonet”  
Fiat G.59-4B MM53276[31] SE-7   Italia aereo da addestramento 1948 c/n 61, creato come G.59-2B IV serie, poi modificato per portarlo allo standard G.59-4B, porta la livrea che aveva quando era in carico alla scuola di volo di Elmas  
Fiat G.80-3B MM53882[32] RS-22   Italia aereo da addestramento 1951 c/n 2  
Fiat G.91 PAN MM6250[33] 9   Italia aereo acrobatico 1952 Pattuglia Acrobatica Nazionale  
Fiat G.91R MM6280[33] 2-33   Italia cacciabombardiere 1956 è sezionato per mostrare la struttura interna  
Fiat G.91T MM6344[33] 32-44   Italia aereo da addestramento 1960  
Fiat G.212 MM61804[19] 142-5   Italia aereo da trasporto 1949 unico esemplare esistente  
Fieseler Fi 156 C-3 "Storch" MM12822[19] 20   Germania aereo da collegamento e ricognizione 1937 aereo usato da Furio Lauri dal 1943 al 1945 per trasportare personale oltre la linea del fronte, l'ala è ripiegabile  
General Dynamics F-16A block 15H ADF "Fighting Falcon" MM7251[34] 37   Stati Uniti Caccia multiruolo 1983 in esposizione all'esterno, esemplare c/n 61-482 trasformato nella variante Air Defense Fighter per l'Air National Guard, trasferito in leasing all'Aeronautica Militare con il programma Peace Caesar
Grumman HU-16A "Albatross" MM50-179[19] 15-5   Stati Uniti anfibio da soccorso marittimo 1948 in esposizione all'esterno, utilizzato dal 15º Stormo  
Grumman S2F-1 "Tracker" MM136556[35] 41-6   Stati Uniti aereo antisommergibile 1952  
Hispano Aviación HA-132L "3-6"   Italia
  Spagna
aereo da caccia 1933 c/n C1-328, versione costruita su licenza in Spagna dalla Hispano Aviación del Fiat C.R.32, porta la livrea appartenuta ad un velivolo della 24ª Squadriglia, XVI Gruppo Caccia Cucaracha  
Idroplano di Crocco e Ricaldoni   Italia idroplano 1907 la navicella del primo dirigibile militare italiano, l'N.1, era la copia di questo barchino senza le alette idrodinamiche
IMAM Ro.37bis "Lince" MM11341[36] "110-12"   Italia aereo da ricognizione 1933 recuperato in Afghanistan, porta la livrea dell'aereo personale di Amedeo d'Aosta con codici 110-12  
IMAM Ro.41   Italia aereo da addestramento 1933 in ricostruzione da parte del GAVS  
IMAM Ro.43 "Grillo" MM27050[19] ORB-23   Italia idrovolante da ricognizione 1937 unico esemplare esistente, prese parte, imbarcato sull'incrociatore Fiume, alla battaglia di Punta Stilo, porta la livrea della Scuola di Osservazione Aerea Marittima di Orbetello[37]  
Junkers J.I 805/??[38]   Germania aereo da attacco al suolo e ricognizione 1917 solo fusoliera e motore, probabilmente appartenenti ad uno dei cinque Junkers J.I giunti in Italia al termine del conflitto in riparazione dei danni di guerra, oltre a questo ne esiste solo un altro esemplare completo  
Lockheed F-104G "Starfighter" MM6501[39] 3-11   Stati Uniti caccia intercettore 1960 è l'unico degli F-104G dell'Aeronautica Militare ad essere stato costruito negli Stati Uniti  
Lockheed RT-33 MM53-5594[20] 9-35   Stati Uniti aereo da addestramento e traino bersagli 1947 c/n 580-8933, appartenuto al 9º Stormo, il velivolo è della variante da ricognizione  
Lohner L L-127[40] Austria-Ungheria idrovolante da ricognizione e bombardamento 1916 unico esemplare esistente, portato in Italia da due matrosen (marò) di origine italiana che volevano disertare; un altro Lohner, l'esemplare L-40 catturato nel 1915, venne studiato dalla Macchi che ne produsse una propria versione denominata L.1, poi ulteriormente sviluppata e migliorata con i modelli L.2 e L.3, che equipaggiarono le Forze Armate Italiane[41]  
Macchi M.39 MM76[19] II   Italia idrocorsa 1926 modello che vinse la Coppa Schneider nel 1926  
Macchi M.67 MM105[19] 10   Italia idrocorsa 1929  
Macchi M.416 MM53762[20] AA-48   Italia aereo da addestramento 1951  
Macchi MB.308 MM53058[19] SG-8   Italia aereo da addestramento 1946  
Macchi-Castoldi M.C.72 MM181[19]   Italia idrocorsa 1931 detiene il record di velocità per idrovolanti (709,202 km/h) conquistato a Desenzano del Garda il 23 ottobre 1934 dal maresciallo pilota Francesco Agello  
Macchi M.C.200 "Saetta" serie IV MM5311[19] "369-1"   Italia aereo da caccia 1937 costruito dalla Breda, porta la livrea della 369ª Squadriglia, 22º Gruppo Autonomo Caccia Terrestre dispiegata in Unione Sovietica nell'agosto 1941  
Macchi M.C.202 "Folgore" MM9667[19] "73-7"   Italia aereo da caccia 1940 costruito dalla Breda, proveniente dalla Scuola Caccia di Lecce; porta la livrea del velivolo 73-7 di Giulio Reiner, uno dei due esemplari esistenti, l'altro si trova esposto negli U.S.A.  
Macchi M.C.205 "Veltro" MM9546[42] "97-2"   Italia aereo da caccia 1942 costruito dalla Breda ricondizionando un M.C.202 serie X  
Macchi-Hanriot HD.1 Hd-19309[19] 76   Francia
  Italia
aereo da caccia 1916 aereo di Flavio Torello Baracchini, porta la livrea dell'Hd-515, primo Hanriot HD.1 di Baracchini  
Nardi FN.305 MM52757[19] 3   Italia aereo da addestramento 1933 donato dal GAVS  
North American F-86K Sabre MM55-4868[43] 51-62   Stati Uniti aereo da caccia 1953 esemplare c/n 221-108 montato dalla Fiat con componenti fabbricati dalla North American, consegnato all'Armée de l'air e poi passato all'Italia nel gennaio 1962  
North American P-51D-25-NA Mustang MM4323[44] RR-11   Stati Uniti aereo da caccia 1940 ex USAAF serial number 44-73451, il velivolo porta le insegne distintive del Generale di Squadra Aerea Ranieri Cupini e i codici del Centro Addestramento al Volo della 2ª Regione Aerea che aveva al momento del suo ultimo volo nel 1964  
North American T-6G-1-NH Texan MM54097[19] RR-67   Stati Uniti aereo da addestramento 1951  
Pallone aerostatico di Garnerin   Francia pallone aerostatico 1804 venne lanciato a Parigi per festeggiare l'incoronazione di Napoleone, trasportato dal vento arrivò fino al Lago di Bracciano[45][46]
Panavia PA-200 Tornado F3 ADV MM7210[47] 36-12   Regno Unito
  Italia
  Germania
caccia intercettore 1974 esemplare c/n AS080/728/3333, 80° di serie britannica (AS080), 333° di produzione British Aerospace (ex-ZE836 della RAF); primo volo il 23 settembre 1988, consegnato alla RAF il 22 novembre 1988, poi all'Aeronautica Militare il 21 dicembre 1995 (in leasing all'Italia dal 1995 al 2004) dove ha operato con il 36º Stormo  
Piaggio-Douglas PD-808 GE MM61961[20]   Italia
  Stati Uniti
aereo da guerra elettronica 1964 in esposizione all'esterno, utilizzato dall'8º Gruppo del 14º Stormo  
Piaggio P.166 MM61933[19] 53-34   Italia aereo da ricognizione 1957 in esposizione all'esterno  
Reggiane Re.2002 "Ariete II" MM8669[48] "239-5"   Italia cacciabombardiere 1943 c/n 126, porta la livrea di un velivolo della 239ª Squadriglia del 102º Gruppo, 5º Stormo dell'Aeronautica Cobelligerante Italiana  
Republic F-84F-71-RE "Thunderstreak" MM53-6892[49] 36-38   Stati Uniti cacciabombardiere 1951 utilizzato dal 36º Stormo  
Republic F-84G-26-RE "Thunderjet" MM111049[50] 51-29   Stati Uniti cacciabombardiere 1951 c/n 2842-1502B, porta la livrea della pattuglia acrobatica Tigri Bianche del 51º Stormo  
Republic RF-84F-31-RE "Thunderflash" MM527458[51] 3-05   Stati Uniti aereo da ricognizione 1951 utilizzato dal 18º Gruppo della 3ª Aerobrigata di Villafranca  
SAI Ambrosini Super S.7 MM558[19]   Italia aereo da addestramento 1951 c/n 2  
Savoia-Marchetti S.56 I-AEDA   Italia anfibio 1929 solo due esemplari sopravvissuti ad oggi  
Savoia-Marchetti S.M.79 "Sparviero" MM45508 "278-2"   Italia aereo da bombardamento e aerosilurante 1934 porta la livrea del velivolo 278-2 di Carlo Emanuele Buscaglia  
Savoia-Marchetti S.M.82 PW "Marsupiale" MM61187[19] ZR-89   Italia aereo da trasporto e bombardamento 1939 unico esemplare esistente, del Cap. Pil. Alessandro Duval, porta i simboli del Sovrano Militare Ordine di Malta  
SIAI SF.260AM MM54436[52] 70-63   Italia aereo da addestramento 1976 in coda reca il numero 235.500 che corrisponde alle ore di volo effettuate dalla flotta degli SF.260  
S.I.T.-Blériot XI-II BL-160 XIII   Francia
  Italia
aereo da ricognizione 1909 versione biposto costruita su licenza dalla Società Italiana Transaerea, porta la livrea del BL-246 della XIII Squadriglia del Corpo Aeronautico Militare del Regio Esercito  
SPAD S.VII S-153[53]   Francia aereo da caccia 1916 aereo di Fulco Ruffo di Calabria; il più antico S.VII al mondo, è del settembre 1916  
SPAD S.VII   Francia aereo da caccia 1917 aereo di Ernesto Cabruna  
Stinson L-5 Sentinel MM52848[19] S-12   Stati Uniti aereo da collegamento e ricognizione 1942  
Supermarine Spitfire LF Mk IXe MM4084[20]   Regno Unito aereo da caccia 1944 ex RAF serial number MK805, porta una livrea del 5º Stormo.  
Wright N°4   Stati Uniti aereo da addestramento 1908 replica[5] del velivolo con cui venne brevettato il primo pilota dell'Aeronautica Italiana, al museo ne è conservato il motore originale

Centro Documentazione modifica

Il centro, intitolato al generale Umberto Nobile, conserva importanti testimonianze relative alle spedizioni polari e dispone di una biblioteca di oltre 6000 volumi oltre ad una raccolta di disegni, documenti e fotografie di interesse aeronautico. L'accesso avviene solo su prenotazione previa autorizzazione del museo.[54]

Note modifica

  1. ^ La storia del Museo nel sito dell'AM, su aeronautica.difesa.it. URL consultato il 10 luglio 2016.
  2. ^ Letteralmente carta spiegazzata.
  3. ^ Il Museo nel sito dell'AM, su aeronautica.difesa.it. URL consultato il 10 luglio 2016.
  4. ^ L'hangar Troster nel sito dell'AM, su aeronautica.difesa.it. URL consultato il 10 luglio 2016.
  5. ^ a b Dotata però di motore, eliche e serbatoio originali.
  6. ^ Modello utilizzato anche nella Guerra italo-turca in Libia nel 1911.
  7. ^ L'hangar Velo nel sito dell'AM, su aeronautica.difesa.it. URL consultato il 10 luglio 2016.
  8. ^ I crociera atlantica e II crociera atlantica.
  9. ^ Nella versione costruita su licenza in Spagna dalla Hispano Aviación.
  10. ^ L'hangar Badoni nel sito dell'AM, su aeronautica.difesa.it. URL consultato il 10 luglio 2016.
  11. ^ In ricostruzione.
  12. ^ L'hangar Skema nel sito dell'AM, su aeronautica.difesa.it. URL consultato il 10 luglio 2016.
  13. ^ L'esposizione esterna nel sito dell'AM, su aeronautica.difesa.it. URL consultato il 10 luglio 2016.
  14. ^ Matricola di costruzione o militare (Italiana MMXXX).
  15. ^ Indicata tra virgolette se fittizia.
  16. ^ Se possibile di immatricolazione dello specifico esemplare, altrimenti del progetto.
  17. ^ Aerfer Ariete nel sito del Museo, su aeronautica.difesa.it. URL consultato il 10 luglio 2016.
  18. ^ Aerfer Sagittario II nel sito del Museo, su aeronautica.difesa.it. URL consultato il 10 luglio 2016.
  19. ^ a b c d e f g h i j k l m n o p q r s t u v w x y z aa alatricolore.it (PDF). URL consultato il 18 ottobre 2012.
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  37. ^ IMAM Ro.43 nel sito del Museo, su aeronautica.difesa.it. URL consultato il 10 luglio 2016.
  38. ^ Per le modalità con cui veniva assegnata la matricola militare, può essere solo 805/17 o 805/18.
  39. ^ Lockheed F-104 nel sito del Museo, su aeronautica.difesa.it. URL consultato il 10 luglio 2016.
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