Museo della tappezzeria

museo di Bologna, Italia
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Il Museo della tappezzeria, oggi Museo del tessuto e della tappezzeria "Vittorio Zironi", fa parte del sistema dei Musei Civici d'Arte Antica del Comune di Bologna. Fondato dall'artigiano tappezziere Vittorio Zironi, ha sede nella neoclassica Villa Spada, nel Quartiere Saragozza. Il museo è chiuso al pubblico dal settembre 2018[1].

Museo del tessuto e della tappezzeria "Vittorio Zironi"
Ubicazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
LocalitàBologna
IndirizzoVia di Casaglia 3 e Via Casaglia, 3, - Bologna
Coordinate44°29′17.95″N 11°18′57.12″E / 44.48832°N 11.315866°E44.48832; 11.315866
Caratteristiche
TipoArte tessile
Intitolato aVittorio Zironi
Istituzione6 novembre 1966
FondatoriVittorio Zironi
Apertura6 novembre 1966
Visitatori3 871 (2018)
Sito web

Storia modifica

 
Interno del museo

Il Museo della tappezzeria nasce nel 1946 ad opera del bolognese Vittorio Zironi (1916 – 1999), insieme ad appassionati ed esperti artigiani del mestiere. La decisione di creare questo museo fu presa dal fondatore durante la prigionia in Germania e vide la luce venti anni più tardi: infatti, dopo anni di ricerche, raccolte e donazioni dei partecipanti, l'esposizione fu inaugurata il 6 novembre 1966 da Giovanni Elkan, nella prima sede del Museo, sei stanze del palazzo Salina Brazzetti di via Barberia a Bologna. Il vastissimo patrimonio etnografico, culturale e artistico, unico al mondo nel suo genere, che si è arricchito negli anni con il contributo di privati ed enti, favorì la decisione di realizzare il restauro conservativo di villa Spada, curato dal Museo in accordo con il Comune di Bologna, proprietario dell'immobile dal 1964.

Il 5 novembre 1990 fu inaugurata la nuova sede del Museo a villa Spada, nei cui nuovi spazi, alla collezione museale si aggiunse anche una raccolta di francobolli sulla tappezzeria, una biblioteca specializzata e l'allestimento di un laboratorio di restauro tessile che provvede a interventi di conservazione e restauro su opere di enti e privati e al costante riordino della collezione ospitata nella struttura.

In occasione dei 50 anni dalla fondazione, dal 2016 il Museo entra a fare parte dei Musei Civici d'Arte Antica dell'Istituzione Bologna Musei, in seguito alla donazione della collezione al Comune di Bologna.[2] Dal 1º luglio 2022 il gestore è Settore Musei Civici Bologna.

Collezioni modifica

Nella collezione, organizzata in forma tipologica, si possono trovare:

Mostre modifica

  • Bologna Bella - I disegni di gioielli della donazione Cavazza: Aemilia Ars e Alfonso Rubbiani
  • I disegni di Guido Fiorini - Opere per merletti Aemilia Ars, testate di pagina e iniziali ornate

Note modifica

  1. ^ Museo della Tappezzeria, dieci mesi a porte sbarrate, in Il Resto del Carlino, 12 luglio 2019.
  2. ^ Delibera del Comune di Bologna, su comune.bologna.it.

Bibliografia modifica

  • Francesca Ghiggini, I disegni di Guido Fiorini - Opere per i merletti Aemilia Ars, testate di pagina e iniziali ornate, Edizioni Nuova S1, 2014, ISBN 978-88-89262-76-4
  • Francesca Ghiggini, Bologna Bella - Immagini di gioielli della donazione Cavazza al Museo della Tappezzeria: Aemilia Ars e Alfonso Rubbiani, Edizioni Nuova S1, 2013, ISBN 978-88-89262-73-3
  • Francesca Ghiggini, Dell'ultimo gusto e dell'ultima magnificenza - Il restauro degli arazzi della cattedrale di San Pietro a Bologna, Clueb Edizioni, 2008, ISBN 978-88-491-3053-9
  • Francesca Ghiggini, Tessuti Copti, Clueb Edizioni, 2000, ISBN 88-491-1639-X
  • Stefano Zironi, Un Museo per l'Europa - Memorie e testimonianze da leggere e vedere del Museo Storico Didattico della Tappezzeria, Grafis industrie Grafiche, 1996, Volume realizzato con il contributo dell'ANETA (Associazione Nazionale Editori Tessili Arredamento) e della Houles Fadini
  • Stefano Zironi, Gli Arazzi nell'arte contemporanea, Catalogo della mostra organizzata dal Museo della Tappezzeria con il contributo del Comune di Bologna alla Galleria Accursio, 1980

Altri progetti modifica

Collegamenti esterni modifica

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