Museo di Saludecio e del beato Amato
Il Museo di Saludecio e del beato Amato è un museo di storia locale e arte sacra, principalmente legata alla figura di sant'Amato Ronconi, ubicato a Saludecio in provincia di Rimini.
Museo di Saludecio e del beato Amato | |
---|---|
![]() di Guido Cagnacci, I sala del museo | |
Ubicazione | |
Stato | ![]() |
Località | Saludecio |
Indirizzo | Piazza Santo Amato, 1 |
Coordinate | 43°52′22.54″N 12°40′06.31″E / 43.872928°N 12.668419°E |
Caratteristiche | |
Tipo | Arte sacra |
Istituzione | 10 novembre 2001 |
Fondatori | Parrocchia di San Biagio Comune di Saludecio |
Apertura | 10 novembre 2001 |
Direttore | Marco Musmeci |
Visitatori | 2 021 (2018) |

Inaugurato il 10 novembre 2001, è ospitato nel bastione malatestiano adiacente alla Porta Marina e alla chiesa di San Biagio.
Contiene quasi trecento opere fra dipinti, oggetti devozionali e liturgici che documentano la vita culturale, artistica e religiosa di Saludecio e del circostante territorio della Valconca.[1]
Percorso espositivoModifica
È costituito da un vestibolo, da due sale, dalla sagrestia e dalla cripta.[2]
Nel vestibolo sono collocati alcuni reperti ed elementi lapidei antichi, tra cui l'ara dedicata al dio Silvano (I secolo), e di epoca moderna, un rilievo del Cristo in pietà del XVII secolo, forse proveniente dal monte di Pietà di Saludecio.
Nella prima sala, riservata a storia ed arte di Saludecio e della Valconca sono conservate opere ed oggetti liturgici provenienti dalle confraternite del territorio.
Nella seconda sala, relativa a santo Amato Ronconi, vita, opere e devozione, sono raccolte molte testimonianze che documentano la vita ed il culto del santo, suppellettili liturgici, nonché ex-voto e altre opere devozionali.
Ai tre ambienti espositivi si aggiunge la sacrestia dotata degli armadi originali e la cripta con decorazioni plastiche in stucco di Antonio Trentanove,[3] che contiene oggetti liturgici e paramenti in stoffe preziose ricamate.
Opere principaliModifica
Tra le opere conservate spiccano:
Il Crocifisso quattrocentesco - Due pannelli in legno intagliato e pirografato con dodici episodi della vita di Beato Amato (tra i quali spicca una rara veduta stilizzata di Saludecio) del XV secolo, che in origine erano inclusi nello sportello di chiusura dell'urna che conteneva il corpo incorrotto di Santo Amato Ronconi;
- Processione del Santissimo Sacramento, una pala di Guido Cagnacci del 1628, la quale probabilmente raffigura la processione svoltasi a Saludecio in occasione del passaggio nel 1507 di papa Giulio II;[5]
- San Sisto papa, un'altra pala di Cagnacci realizzata attorno al 1627, dove si osserva la fusione tra il naturalismo caravaggesco ed il gusto accademico bolognese;[5]
- Santi Antonio Abate e Antonio da Padova in adorazione del Gesù Bambino di Giovan Francesco Nagli detto "il Centino" del 1660;[6]
- Decollazione di san Giovanni Battista, del 1635 di Claudio Ridolfi;
- Vergine e il Bambino con san Giuseppe e il beato Amato in gloria venerati da san Carlo Borromeo del 1621 di Girolamo Cialdieri, allievo del Ridolfi[7];
- Un singolare reliquiario in forma di castello del XVII secolo;
Sono inoltre presenti dipinti di Sante Braschi (Madonna col Bambino e santi), Bernardino e Vitale Guarini (o Guerrini) (Santi Giuseppe, Sebastiano e Rocco sotto un coro d'angeli), Giuseppe Soleri Brancaleoni (Madonna della consolazione) e tra le sculture, una statua in bronzo e rame raffigurante il Beato Amato di Sante Braschi e una Virgo gloriosa (Madonna vestita)[8] in cartapesta, tela gessata e abbigliata del XVII secolo[9], che nel 2017 scelta per rappresentare la Festa della Mamma.
Il museo organizza anche delle mostre temporanee. Nel 2016 ha ospitato l'esposizione "RIVOLUZIONE. Un'opera grafica di Mimmo Paladino"[10] e il 9 aprile 2017 è stata inaugurata la mostra "Confronti d'Arte. Francesco Nonni e Tito Chini. Gli artisti dell'Art Déco dialogano con le opere del Museo"[11].
Nel 2018 l'esposizione "Confronti d'Arte. Da Battistello Caracciolo una copia del San Giuseppe con Gesù Bambino" è stata riconosciuta tra le iniziative meritevoli per l'Anno Europeo del Patrimonio Culturale 2018[12].
Alcune opere del museo sono state selezionate per esposizioni temporanee in altre sedi.
NoteModifica
- ^ Museo di Saludecio e del Beato Amato - Chi siamo, su cultura.provincia.rimini.it, Provincia di Rimini. URL consultato il 15 maggio 2016 (archiviato dall'url originale il 27 settembre 2016).
- ^ Museo di Saludecio e del Beato Amato - Patrimonio, su cultura.provincia.rimini.it, Provincia di Rimini. URL consultato il 15 maggio 2016 (archiviato dall'url originale il 27 settembre 2016).
- ^ Antonio Trentanove e la scultura del Settecento in Romagna - Fondazione Zeri, su fondazionezeri.unibo.it. URL consultato il 7 febbraio 2017.
- ^ Patrimonio culturale dell'Emilia-Romagna, su bbcc.ibc.regione.emilia-romagna.it. URL consultato il 4 settembre 2017.
- ^ a b Guido Cagnacci – Vita e opere nella Valconca, su Cattolica.info. URL consultato il 16 maggio 2016.
- ^ Pier Giorgio Pasini, Il museo del Beato Amato Ronconi, in Il Ponte, 8 ottobre 2013.
- ^ Il museo di Saludecio e del Beato Amato, su comunesaludecio.it, Comune di Saludecio. URL consultato il 15 maggio 2016.
- ^ Patrimonio culturale dell'Emilia-Romagna, su bbcc.ibc.regione.emilia-romagna.it. URL consultato il 4 settembre 2017.
- ^ Festa della mamma, presentazione della Madonna vestita, in RiminiToday. URL consultato il 4 settembre 2017.
- ^ System, RIVOLUZIONE. Un’opera grafica di Mimmo Paladino, su beniculturali.it. URL consultato il 6 febbraio 2017 (archiviato dall'url originale il 7 febbraio 2017).
- ^ Confronti d'arte, gli artisti dell'art déco dialogano con il museo di Saludecio, in RiminiToday. URL consultato il 29 agosto 2017.
- ^ Riconoscimento europeo, su chiamamicitta.it.
BibliografiaModifica
- Piero Meldini, Pier Giorgio Pasini, Stefano Pivato, Natura e cultura nella valle del Conca, Biblioteca Comunale di Cattolica/Cassa di Risparmio di Rimini, 1982, SBN IT\ICCU\RAV\0032698.
- Giuliano Chelotti, Angelo Chiaretti, Saludecio, Maggioli, 1983, SBN IT\ICCU\CFI\0236650.
- Piero Giorgio Pasini, Arte in Valconca, vol. I, dal Medioevo al Rinascimento, Silvana/Banca Popolare Valconca, 1996, SBN IT\ICCU\RAV\0286883.
- Pier Giorgio Pasini, Arte in Valconca, vol. II, dal Barocco al Novecento, Silvana/Banca Popolare Valconca, 1997, SBN IT\ICCU\RAV\0308356.
- Pier Giorgio Pasini, Museo di Saludecio e del Beato Amato, Editore Provincia di Rimini, 2003, SBN IT\ICCU\RAV\1132349.
- Giuliano Chelotti, Il Beato Amato: Santo di Saludecio, Comune di Saludecio, 2014.
- Giuliano Chelotti, Il Santo Amato Ronconi di Saludecio, Comune di Saludecio, 2015.
Voci correlateModifica
Altri progettiModifica
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Museo di Saludecio e del beato Amato
- Wikinotizie contiene l'articolo Il Museo di Saludecio e del Beato Amato espone il "leone col rossetto" di Andy Warhol, 8 ottobre 2018
Collegamenti esterniModifica
- Museo di Saludecio e del beato Amato, su CulturaItalia, Istituto centrale per il catalogo unico.
- Museo di Saludecio e del beato Amato, su Anagrafe degli istituti culturali ecclesiastici, Ufficio nazionale per i beni culturali ecclesiastici della Conferenza Episcopale Italiana.
- Museo di Saludecio e del beato Amato, su BeWeB, Ufficio nazionale per i beni culturali ecclesiastici della Conferenza Episcopale Italiana.
- Museo di Saludecio e del Beato Amato [collegamento interrotto], su beniculturali.it.
- Il museo di Saludecio e del Beato Amato, su comunesaludecio.it.