Soundtrack from the Film More

album dei Pink Floyd del 1969
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Soundtrack from the Film More (noto anche come More) è il terzo album in studio del gruppo musicale britannico Pink Floyd, pubblicato nel 1969 e colonna sonora del film More - Di più, ancora di più diretto da Barbet Schroeder.[7][8][9]

Soundtrack from the Film More
colonna sonora
ArtistaPink Floyd
Pubblicazione13 giugno 1969
Durata45:07
Dischi1
Tracce13
GenereRock psichedelico[1][2]
Folk[1][2]
Blues[1]
EtichettaColumbia Graphophone Company/EMI Bandiera del Regno Unito
Tower Records/Capitol Bandiera degli Stati Uniti
ProduttorePink Floyd
RegistrazionePye Studios, Londra, marzo 1969
FormatiLP, MC e Stereo8
Altri formatiCD
Pink Floyd - cronologia
Album precedente
(1968)
Album successivo
(1969)
Recensioni professionali
RecensioneGiudizio
AllMusic[3]
The Rolling Stone Album Guide[4]
Piero Scaruffi[5]
Rolling Stone[6]

Storia modifica

L'album nacque in un periodo di transizione per il gruppo che aveva appena perso il leader e fondatore Syd Barrett; la casa discografica fece pressioni per un nuovo album di inediti ma il gruppo non aveva un'idea precisa sulla direzione da prendere.[7] Nei primi mesi del 1969 vennero contattati dal regista Schroeder che gli propose di realizzare la colonna sonora del film che stava realizzando per la cifra di 600 sterline per ogni membro garantendo che la musica prodotta sarebbe rimasta di proprietà del gruppo;[8][7] David Gilmour anni dopo ricordò che accettarono l'idea non tanto per cambiare genere quanto "(...) per fare esercizio. Produrre musica da film era una strada che pensavamo di poter proseguire.”.[7]

La casa discografica non era convinta del progetto ma accettò concedendo però un budget limitato e, inoltre, non concedendo neanche gli studi di Abbey Road al gruppo che venne dirottato sui più economici Pye Studios dove il gruppo entrò a marzo e vi lavorò per nove giorni registrando sedici pezzi per la colonna sonora (ne verranno usati poi 15) e tredici brani per l'album.[8][7] La colonna sonora riesce a essere completata entro marzo e il film è pronto per maggio mentre l'album venne pubblicato il mese successivo entrando inaspettatamente nella top ten inglese.[7] Nel Regno Unito il film non ebbe i risultati sperati mentre in Francia fu un successo facendo conoscere quindi anche il gruppo.[7][10]

Descrizione modifica

«Barbet era una persona con cui era facile lavorare e non ci fecero pressione per produrre canzoni potenziali vincitrice dell’Oscar o una colonna sonora in stile hollywoodiano. Tra l’altro, sonorizzando le diverse sequenze d’atmosfera, Roger se ne uscì con un certo numero di canzoni per il film che poi entrarono per qualche tempo a far parte dei nostri spettacoli dal vivo.[9]»

L'album raccoglie re-incisioni dei brani usati nella colonna sonora del film, a volte in forme molto diverse. Fu la prima esperienza del gruppo con una colonna sonora. Fu anche il primo disco del gruppo senza Syd Barrett, il quale fu allontanato dal gruppo all'inizio del 1968 durante le registrazioni del precedente lavoro. Raggiunse il 9º posto nel Regno Unito e il 153° negli Stati Uniti.

Nel 1987 l'album venne ripubblicato in formato CD. Una versione rimasterizzata digitalmente venne pubblicata nel 1995 in Europa e nel 1996 in Nord America.

Esistono altre due canzoni, presenti nel film ma escluse dall'album per motivi di spazio: la strumentale Hollywood composta da David Gilmour (della durata di 38 secondi) e Seabirds, scritta da Roger Waters (3 minuti e 50 secondi). Non sono state incluse neanche nella ristampa su CD dell'album. Sono reperibili nel box set The Early Years / Dramatis-action CD1. Si trovano anche su alcuni bootlegs tratti però direttamente dall'audio del film: in essi, oltre alla musica, sono presenti anche i dialoghi delle relative scene.

Tracce modifica

Lato A
  1. Cirrus Minor (voce di David Gilmour) – 5:16 (Roger Waters)
  2. The Nile Song (voce di David Gilmour) – 3:24 (Roger Waters)
  3. Crying Song (voce di David Gilmour) – 3:25 (Roger Waters)
  4. Up the Khyber (strumentale) – 2:07 (Richard Wright, Nick Mason)
  5. Green Is the Colour (voce di David Gilmour) – 2:53 (Roger Waters)
  6. Cymbaline (voce di David Gilmour) – 4:45 (Roger Waters)
  7. Party Sequence (strumentale) – 1:10 (Nick Mason, David Gilmour, Richard Wright, Roger Waters)
Lato B
  1. Main Theme (strumentale) – 5:27 (Richard Wright, Roger Waters, Nick Mason, David Gilmour)
  2. Ibiza Bar (voce di David Gilmour) – 3:17 (Roger Waters, David Gilmour, Nick Mason, Richard Wright)
  3. More Blues (strumentale) – 2:13 (David Gilmour, Nick Mason, Richard Wright, Roger Waters)
  4. Quicksilver (strumentale) – 7:03 (Richard Wright, David Gilmour, Nick Mason, Roger Waters)
  5. A Spanish Piece (strumentale) – 1:00 (David Gilmour)
  6. Dramatic Theme (strumentale) – 2:11 (David Gilmour, Roger Waters, Richard Wright, Nick Mason)

Formazione modifica

Note modifica

  1. ^ a b c (EN) Kristopher Spencer, Film and Television Scores, 1950-1979: A Critical Survey by Genre, McFarland, 14 maggio 2014, p. 315, ISBN 978-0-7864-5228-6.
  2. ^ a b (EN) Kristofer Lenz, Dean Essner, Cap Blackard, Collin Brennan, Ranking: Every Pink Floyd Album From Worst to Best, su consequence.net, Consequence of Sound, 29 maggio 2017. URL consultato il 9 febbraio 2019.
  3. ^ (EN) Richie Unterberger, More, su AllMusic, All Media Network. URL consultato il 24 ottobre 2017.
  4. ^ http://www.tomhull.com/ocston/arch/rs/pinkfloyd.php
  5. ^ https://www.scaruffi.com/vol2/pinkfloy.html
  6. ^ Rolling Stone Album Guide, su rollingstone.com. URL consultato il 4 maggio 2019 (archiviato dall'url originale il 17 febbraio 2011).
  7. ^ a b c d e f g Andrea La Rovere, "More" dei Pink Floyd: album minore o snodo cruciale?, su Onda Musicale, 14 maggio 2020. URL consultato il 26 ottobre 2023.
  8. ^ a b c Recensione: Pink Floyd - Soundtrack from the film More - storiadellamusica.it, su www.storiadellamusica.it. URL consultato il 26 ottobre 2023.
  9. ^ a b "More" mostra i Pink Floyd e le loro ossessioni ai nastri di partenza, su SENTIREASCOLTARE. URL consultato il 26 ottobre 2023.
  10. ^ Andrea La Rovere, Il 1969 dei Pink Floyd, la strada per Ummagumma (prima parte), su Onda Musicale, 6 novembre 2019. URL consultato il 27 ottobre 2023.

Bibliografia modifica

Collegamenti esterni modifica