L'abbreviazione N.H. del latino Nobilis Homo o del veneziano arcaico Nobilhomo, cioè "nobiluomo", compariva, nell'antica Repubblica di Venezia, nell'onomastica dei Patrizi, la classe nobiliare al governo della città e dello Stato. Il corrispondente femminile è N.D., Nobilis Domina.

La presenza dell'appellativo N.H. designava dunque il portatore come uno dei detentori della sovranità dello Stato veneziano ed uno dei potenziali successori del Doge, parificandolo, nella gerarchia nobiliare, ad un principe del sangue.

N.H. e N.D. sono oggi ancora usati, per consuetudine, come trattamenti d'onore per rivolgersi a nobili privi di un altro titolo specifico.

Il titolo di N.H., davanti a nome e cognome, viene dato ancor oggi dalla Repubblica Italiana ai Cadetti che frequentano le Accademie Militari, all'atto della promozione a Sottotenente o Guardiamarina: ciò sul presupposto che, anticamente, tali accademie erano, di massima, frequentate dai maschi di Casa Savoia, Savoia-Aosta e Savoia-Genova, cominciando dal futuro Re; per cui lo Stato Italiano considerò opportuno che i compagni di corso del futuro Sovrano e dei Principi del sangue avessero almeno un titolo nobiliare considerato "di base", donde l'idea di attribuirgli addirittura l'appellativo N.H. Bisogna ricordare infatti che molti iscritti alle Accademie Militari già provenivano da famiglie nobili o alto borghesi, soprattutto se allievi-ufficiali dell'Arma di Cavalleria o Artiglieria.

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