NGC 1448

galassia spirale nella costellazione dell'Orologio

NGC 1448 (o NGC 1457) è una galassia a spirale non barrata situata nella costellazione dell'Orologio alla distanza di 49 milioni di anni luce dalla Terra.

NGC 1448
Galassia a spirale
NGC 1448 (Very Large Telescope)
Scoperta
ScopritoreJohn Herschel[1]
Data24 ottobre 1835[1]
Dati osservativi
(epoca J2000.0)
CostellazioneOrologio
Ascensione retta03h 44m 31.9s
Declinazione-44° 38′ 41″
Distanza49 milioni di a.l.
(15,1 milioni di pc)
Magnitudine apparente (V)10,7
Dimensione apparente (V)7',6 x 1',7
Caratteristiche fisiche
TipoGalassia a spirale
Altre designazioni
NGC 1457, PGC 13727, ESO 249- G 016, MCG -07-08-005, IRAS 03428-4448, 2MASX J03443191-4438413, AM 0342-444
Mappa di localizzazione
NGC 1448
Categoria di galassie a spirale

Coordinate: Carta celeste 03h 44m 31.9s, -44° 38′ 41″

NGC 1448 (Telescopio spaziale Hubble)

La galassia è un componente del Gruppo di NGC 1433[2] che a sua volta, insieme al Gruppo di NGC 1672 e al Gruppo di NGC 1566, fa parte del Gruppo del Dorado[3], un gruppo di galassie che per dimensioni si avvicina maggiormente ad un ammasso di galassie[4].

In tempi diversi, sono state scoperte cinque supernovae: SN 1983S di tipo II con picco di magnitudine di 14,5; SN 2001el di tipo Ia con picco di 14,5; SN 2003hn di tipo Ib con picco di 14,1; SN 2014df di tipo Ib con picco di 14[5], e SN 2021pit di tipo Ia, scoperta alla magnitudine 13,5[6].

Nel corso dell'analisi spettrale di SN 2001el, sono state individuate più di una dozzina di bande interstellari diffuse, bande dello spettro causate dall'assorbimento della luce da parte del mezzo interstellare. La materia che provoca tale assorbimento non è stata ancora chiaramente identificata, ma si pensa che siano in causa le grandi molecole a base di carbonio e gli idrocarburi policiclici aromatici[7][8]. Anche osservando SN 2003hn è stata rilevata la presenza di queste bande che, tuttavia, risultavano significativamente più deboli[9]. In poche occasioni le bande interstellari diffuse sono state osservate al di fuori della Via Lattea.

Note modifica

  1. ^ a b (EN) Courtney Seligman, NGC Objects: NGC 1400 - 1449, in Celestial Atlas. URL consultato il 24 aprile 2020.
  2. ^ (EN) Dmitry Makarov e Igor Karachentsev, Galaxy groups and clouds in the local (z∼ 0.01) Universe, in Monthly Notices of the Royal Astronomical Society, vol. 412, n. 4, 21 aprile 2011, pp. 2498–2520, DOI:10.1111/j.1365-2966.2010.18071.x. URL consultato il 31 gennaio 2016.
  3. ^ (EN) J. P. Huchra e M. J. Geller, Groups of galaxies. I - Nearby groups, in The Astrophysical Journal, vol. 257, 1º giugno 1982, DOI:10.1086/160000. URL consultato il 31 gennaio 2016.
  4. ^ P. Firth, E. Evstigneeva e J. B. Jones, Kinematics, Substructure and Luminosity-weighted Dynamics of Six Nearby Galaxy Groups, in Monthly Notices of the Royal Astronomical Society, vol. 372, n. 4, 11 novembre 2006, pp. 1856–1868, DOI:10.1111/j.1365-2966.2006.10993.x. URL consultato il 31 gennaio 2016.
  5. ^ List of Supernovae, su cbat.eps.harvard.edu. URL consultato il 31 gennaio 2016.
  6. ^ SN 2021pit | Transient Name Server, su wis-tns.org. URL consultato il 13 giugno 2021.
  7. ^ G. H. Herbig, The Diffuse Interstellar Bands, in Annual Review of Astronomy and Astrophysics, vol. 33, n. 1, 1º gennaio 1995, pp. 19–73, DOI:10.1146/annurev.aa.33.090195.000315. URL consultato il 31 gennaio 2016.
  8. ^ P. Ehrenfreund, The Diffuse Interstellar Bands as evidence for polyatomic molecules in the diffuse interstellar medium, vol. 194, 1º maggio 1999, pp. 41.01. URL consultato il 31 gennaio 2016.
  9. ^ J. Sollerman, N. Cox e S. Mattila, Diffuse Interstellar Bands in NGC 1448, in Astronomy and Astrophysics, vol. 429, n. 2, pp. 559–567, DOI:10.1051/0004-6361:20041465. URL consultato il 31 gennaio 2016.

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