NGC 6633

ammasso aperto nella costellazione dell'Ofiuco

NGC 6633 è un brillante ammasso aperto situato nel nord della costellazione dell'Ofiuco.

NGC 6633
Ammasso aperto
NGC 6633
Scoperta
ScopritorePhilippe Loys de Chéseaux
Data1745
Dati osservativi
(epoca J2000)
CostellazioneOfiuco
Ascensione retta18h 27m 31s[1]
Declinazione+06° 34′ 12″[1]
Distanza1225[2]a.l.
(376[2] pc)
Magnitudine apparente (V)4,6[1]
Dimensione apparente (V)27'
Caratteristiche fisiche
TipoAmmasso aperto
ClasseIII 2 m
Età stimata426 milioni di anni[2]
Altre designazioni
Mel 201; Cr 380; OCl 90[1]
Mappa di localizzazione
NGC 6633
Categoria di ammassi aperti

Coordinate: Carta celeste 18h 27m 31s, +06° 34′ 12″

Osservazione modifica

 
Mappa per individuare NGC 6633.

La sua posizione si individua con difficoltà per il fatto che non vi sono stelle luminose nei dintorni da cui partire per reperirlo con facilità; la sua magnitudine complessiva comunque lo rende visibile anche ad occhio nudo nelle notti senza Luna. Si presenta in un binocolo come un oggetto chiaro allungato in senso nordest-sudovest, con la concentrazione maggiore verso sudovest ed è formato da stelle di magnitudine 8 e 9, parzialmente risolvibili. La vista migliore si ottiene già con telescopi di piccole dimensioni, con aperture di 100mm e bassi ingrandimenti, che permettono di risolverlo completamente in alcune decine di stelle.

Quest'ammasso può essere osservato da entrambi gli emisferi terrestri e da tutte le aree popolate della Terra, grazie alla sua declinazione bassa e prossima all'equatore celeste; a parità di latitudine, gli osservatori dell'emisfero nord sono tuttavia leggermente più avvantaggiati di quelli dell'emisfero sud.[3] Il periodo migliore per la sua osservazione nel cielo serale è quello compreso fra giugno e novembre.

Storia delle osservazioni modifica

NGC 6633 venne individuato per la prima volta da Philippe Loys de Chéseaux nel 1745, quando ancora Charles Messier non aveva compiuto le sue osservazioni; tuttavia quest'ultimo non inserì quest'oggetto nel suo celebre catalogo. Nel 1783 venne riosservato da Caroline Herschel, fornendone a sua volta una descrizione. John Herschel lo inserì nel suo General Catalogue of Nebulae and Clusters col numero 4410.[4][5]

Il 30 agosto 2005, a seguito di numerose osservazioni, due astrofili veronesi hanno inviato una proposta all'Unione astronomica internazionale per rinominarlo "Ammasso Italia", dato che l'oggetto, in visione raddrizzata - cioè al binocolo, i telescopi solitamente, ruotano l'immagine - ricorda molto la forma della penisola italiana.[6]

Caratteristiche modifica

NGC 6633 è un ammasso brillante ma relativamente disperso, situato alla distanza di circa 376 parsec (1225 anni luce);[2] ricade pertanto all'interno del Braccio di Orione ed è in effetti uno degli ammassi aperti più vicini, trovandosi poco al di là dei vicini complessi nebulosi della Fenditura dell'Aquila. La sua età è di poco inferiore a quella delle Iadi, essendo stimata attorno ai 426 milioni di anni.[2][7]

Studi fotometrici condotti negli anni duemila hanno individuato alcune decine di possibili nane bianche al suo interno, una delle quali presenta indizi di un'atmosfera composta prevalentemente da elio.[8] Le stelle più luminose appartenenti all'ammasso sono cinque giganti gialle, tutte di magnitudine 8, e una gigante brillante arancione con classe spettrale K2II, di magnitudine 7,3; nella stessa direzione dell'ammasso si osservano altre due giganti gialle, la cui appartenenza fisica a NGC 6633 è stata esclusa.[9]

Note modifica

  1. ^ a b c d SIMBAD Astronomical Database, su Results for NGC 6633. URL consultato il 19 maggio 2013.
  2. ^ a b c d e WEBDA page for open cluster NGC 6633, su univie.ac.at. URL consultato il 19 maggio 2013.
  3. ^ Una declinazione di 7°N equivale ad una distanza angolare dal polo nord celeste di 83°; il che equivale a dire che a nord dell'83°N l'oggetto si presenta circumpolare, mentre a sud dell'83°S l'oggetto non sorge mai.
  4. ^ Catalogo NGC/IC online - result for NGC 6633, su ngcicproject.org. URL consultato il 19 maggio 2013 (archiviato dall'url originale il 28 maggio 2009).
  5. ^ Stephen James O'Meara, Deep Sky Companions: Hidden Treasures, Cambridge University Press, 2007, ISBN 0-521-83704-9.
  6. ^ NGC 6633 Ammasso stellare Italia nell'Ofiuco, astronomia, notizie, osservazioni sull'Italy Cluster, su ngc6633-italianstarcluster.blogspot.com. URL consultato il 17 agosto 2018.
  7. ^ Dias, W. S.; Alessi, B. S.; Moitinho, A.; Lépine, J. R. D., New catalogue of optically visible open clusters and candidates, in Astronomy and Astrophysics, vol. 389, luglio 2002, pp. 871-873, DOI:10.1051/0004-6361:20020668. URL consultato il 19 maggio 2013.
  8. ^ Williams, Kurtis A.; Bolte, Michael, A Photometric and Spectroscopic Search for White Dwarfs in the Open Clusters NGC 6633 and NGC 7063, in The Astronomical Journal, vol. 133, n. 4, aprile 2007, pp. 1490-1504, DOI:10.1086/511675. URL consultato il 19 maggio 2013.
  9. ^ Mermilliod, J.-C.; Mayor, M., Red giants in open clusters. I - Binarity and stellar evolution in five Hyades-generation clusters: NGC 2447, 2539, 2632, 6633, and 6940, in Astronomy and Astrophysics, vol. 219, n. 1-2, luglio 1989, pp. 125-141. URL consultato il 19 maggio 2013.

Bibliografia modifica

  • Catalogo NGC/IC online, su ngcicproject.org. URL consultato il 7 settembre 2009 (archiviato dall'url originale il 28 maggio 2009).
  • Tirion, Rappaport, Lovi, Uranometria 2000.0, William-Bell inc. ISBN 0-943396-14-X

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