NGC 6820

regione h ii

NGC 6820 (nota anche come Sh2-86) è una nebulosa a emissione visibile nella costellazione della Volpetta.

NGC 6820
Regione H II
NGC 6820 e NGC 6823
Dati osservativi
(epoca J2000)
CostellazioneVolpetta
Ascensione retta19h 42m 28s[1]
Declinazione+23° 05′ 15″[1]
Coordinate galattichel = 59,1; b = -00,6[1]
Distanza7500[2] a.l.
(2300[2] pc)
Magnitudine apparente (V)-
Dimensione apparente (V)60' x 25'
Caratteristiche fisiche
TipoRegione H II
Classe1 2 2[3]
Dimensioni72,0 a.l.
(22,1 pc)
Altre designazioni
Sh2-86,[1] Avedisova 878
Mappa di localizzazione
NGC 6820
Categoria di regioni H II

Coordinate: Carta celeste 19h 42m 28s, +23° 05′ 15″

Si trova nella parte centro-meridionale della costellazione, circa 3,5° ad ovest della famosa nebulosa planetaria M27; con un binocolo può essere individuato, per altro con difficoltà, soltanto l'ammasso aperto centrale, NGC 6823, mentre la nube resta invisibile anche tramite l'osservazione diretta al telescopio. L'utilizzo di filtri e l'astrofotografia consentono di poter individuare anche l'alone nebuloso, che si estende per quasi 1°. Il periodo più indicato per la sua osservazione nel cielo serale ricade fra giugno e novembre; la sua osservazione è più facile dall'emisfero boreale.[4]

NGC 6820 è una grande regione H II che circonda l'ammasso aperto NGC 6823; i gas della nube ricevono la luce delle giovani stelle di quest'ammasso, facente parte dell'associazione Vulpecula OB1, ionizzandosi e diventando così luminosi.[5] NGC 6820 si estende per circa 60' nel senso del piano galattico e per circa 25' perpendicolarmente ad esso e mostra sul lato sudorientale delle strutture colonnari che si protendono in direzione dell'ammasso. All'interno della nube sono stati scoperti 49 densi agglomerati gassosi, individuabili tramite osservazioni submillimetriche, come negli infrarossi; questi addensamenti possiedono delle masse comprese fra 14 e 70 M, che potrebbero generare anche stelle di grande massa.[6]

Evidenti indizi della presenza di oggetti stellari giovani sono dati dalla presenza di due oggetti HH, indicati con le sigle HH 165 e HH 365.[7] A questi si aggiungono due nubi di CO e una decina di sorgenti infrarosse individuate dall'IRAS,[8] di cui tre, catalogate come IRAS 19403+2258, IRAS 19411+2306 e IRAS 19415+2312, presentano linee di emissione tipiche delle regioni H II ultracompatte.[9] La sorgente IRAS 19416+2321 invece è legata a un maser che presenta forti emissioni sulla banda dell'ammoniaca.[10]

Secondo uno studio del 2009, la sorgente G59.7+0.1 (IRAS 19410+2336), posta nei pressi della nube, sarebbe uno dei punti di riferimento che indicano l'inizio del Braccio di Orione, distaccandosi dal vicino Braccio del Sagittario;[11] altri studi invece tendono a negare questa teoria, considerando come punto di inizio del Braccio di Orione la grande regione di formazione stellare W51.[12]

Note modifica

  1. ^ a b c d Simbad Query Result, su simbad.u-strasbg.fr. URL consultato il 18 giugno 2010.
  2. ^ a b Billot, N.; Noriega-Crespo, A.; Carey, S.; Guieu, S.; Shenoy, S.; Paladini, R.; Latter, W., Young Stellar Objects and Triggered Star Formation in the Vulpecula OB Association, in The Astrophysical Journal, vol. 712, n. 2, aprile 2010, pp. 797-812, DOI:10.1088/0004-637X/712/2/797. URL consultato il 18 giugno 2010.
  3. ^ Sharpless, Stewart, A Catalogue of H II Regions., in Astrophysical Journal Supplement, vol. 4, dicembre 1959, p. 257, DOI:10.1086/190049. URL consultato il 18 giugno 2010.
  4. ^ Una declinazione di 23°N equivale ad una distanza angolare dal polo nord celeste di 67°; il che equivale a dire che a nord del 67°N l'oggetto si presenta circumpolare, mentre a sud del 67°S l'oggetto non sorge mai.
  5. ^ Bica, E.; Bonatto, C.; Dutra, C. M., Investigating the borderline between a young star cluster and a small stellar association: a test case with Bochum 1, in Astronomy and Astrophysics, vol. 489, n. 3, ottobre 2008, pp. 1129-1140, DOI:10.1051/0004-6361:200810236. URL consultato il 19 giugno 2010.
  6. ^ Chapin, E. L.; Ade, P. A. R.; Bock, J. J.; Brunt, C.; Devlin, M. J.; Dicker, S.; Griffin, M.; Gundersen, J. O.; Halpern, M.; Hargrave, P. C.; Hughes, D. H.; Klein, J.; Marsden, G.; Martin, P. G.; Mauskopf, P.; Netterfield, C. B.; Olmi, L.; Pascale, E.; Patanchon, G.; Rex, M.; Scott, D.; Semisch, C.; Truch, M. D. P.; Tucker, C.; Tucker, G. S.; Viero, M. P.; Wiebe, D. V., The Balloon-borne Large Aperture Submillimeter Telescope (BLAST) 2005: A 4 deg2 Galactic Plane Survey in Vulpecula (l = 59°), in The Astrophysical Journal, vol. 681, n. 1, luglio 2008, pp. 428-452, DOI:10.1086/588544. URL consultato il 19 giugno 2010.
  7. ^ Reipurth, B., General Catalogue of Herbig-Haro Objects (Reipurth+, 1999), in VizieR On-line Data Catalog: V/104, giugno 2000. URL consultato il 19 giugno 2010.
  8. ^ Helou, George; Walker, D. W., Infrared astronomical satellite (IRAS) catalogs and atlases. Volume 7: The small scale structure catalog, in Infrared astronomical satellite (IRAS) catalogs and atlases, vol. 7, 1988, pp. 1-265. URL consultato il 19 giugno 2010.
  9. ^ Bronfman, L.; Nyman, L.-A.; May, J., A CS(2-1) survey of IRAS point sources with color characteristics of ultra-compact HII regions, in Astronomy and Astrophysics Supplement, vol. 115, gennaio 1996, p. 81. URL consultato il 19 giugno 2010.
  10. ^ Zinchenko, I.; Henning, Th.; Schreyer, K., Studies of dense cores in regions of massive star formation. V. Structure and kinematics of dense cores from ammonia observations, in Astronomy and Astrophysics Supplement series, vol. 124, agosto 1997, pp. 385-395, DOI:10.1051/aas:1997361. URL consultato il 19 giugno 2010.
  11. ^ Xu, Y.; Reid, M. J.; Menten, K. M.; Brunthaler, A.; Zheng, X. W.; Moscadelli, L., Trigonometric Parallaxes of Massive Star-Forming Regions: III. G59.7+0.1 and W 51 IRS2, in The Astrophysical Journal, vol. 693, n. 1, marzo 2009, pp. 413-418, DOI:10.1088/0004-637X/693/1/413. URL consultato il 30 giugno 2010.
  12. ^ Sato, Mayumi; Hirota, Tomoya; Reid, Mark J.; Honma, Mareki; Kobayashi, Hideyuki; Iwadate, Kenzaburo; Miyaji, Takeshi; Shibata, Katsunori M., Distance to G14.33-0.64 in the Sagittarius Spiral Arm: H2O Maser Trigonometric Parallax with VERA, in Publications of the Astronomical Society of Japan, vol. 62, n. 2, aprile 2010, pp. 287-299. URL consultato il 30 giugno 2010.

Bibliografia modifica

Voci correlate modifica

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