La fusione tra NFL, che contava 16 squadre, e AFL, che ne contava 10, impose una riorganizzazione del campionato. Vennero istituite due Conference: la American Football Conference (AFC) e la National Football Conference (NFC) ciascuna di 13 squadre suddivise in tre Division (East, Central e West) con le due East di 5 squadre e le restanti di 4. Le squadre provenienti dalla AFL vennero inserite nella AFC insieme a Baltimore Colts, Cleveland Browns e Pittsburgh Steelers, le restanti squadre formarono al NFC. La stagione regolare venne fissata in 14 giornate ed i play-off furono modellati su un classico tabellone a 8 squadre a cui avrebbero partecipato le sei vincitrici di ogni Division più due wild card, una per ogni Conference, scelta come la squadra con la miglior percentuale di vittorie tra le seconde classificate in ogni Division.
La stagione vide anche il primo Super Bowl disputato su un campo artificiale e l'istituzione del Monday Night Football, il primo appuntamento televisivo fisso con uno sport professionistico in prima serata.
Venne deciso che le regole della NFL sarebbero state le regole ufficiali della lega dopo la fusione, le due uniche innovazioni assorbite dalla AFL furono la presenza del cronometro di gioco sul tabellone dei risultati e quella del nome dei giocatori sulle maglie. Non venne invece adottata la possibilità della trasformazione da due punti dopo il touchdown, regola che sarà introdotta nella NFL solo nel 1994.
I play-off iniziarono con i Divisional Playoff il 26 e 27 dicembre 1970, i Conference Championship Game si giocarono il 3 gennaio 1971. Il Super Bowl V si giocò il 17 gennaio al l'Orange Bowl di Miami.
^ Jeff Rovin, In Search of Trivia, 1ª ed., New York, New York, Penguin Group, 1º luglio 1984, p. 408, ISBN0-451-16250-1. URL consultato il 23 marzo 2009.
^Green Bay finì davanti a Chicago in base ai risultati di Division (2–4 contro 1–5 dei Bears).