National Ignition Facility

La National Ignition Facility (o NIF, in italiano Struttura Nazionale di Ignizione) è una installazione di ricerca sulla fusione a confinamento inerziale basata su laser presso il Lawrence Livermore National Laboratory a Livermore negli Stati Uniti.

Il NIF usa dei laser per riscaldare e comprimere piccole quantità di idrogeno fino a che non si avvia una reazione di fusione nucleare. Il sistema è composto da 192 laser.

È il più grande ed energetico strumento di confinamento mai costruito al giorno d'oggi, e il primo dal quale ci si aspetta il raggiungimento dell'obiettivo di una reazione di fusione autosostenuta.

A febbraio 2009 ne è stata completata la costruzione ed è costato oltre 4 miliardi di dollari. Il suo ruolo nella ricerca di armi nucleari ne ha fatto un progetto controverso.

EsperimentiModifica

Nei primi esperimenti presso la National Ignition Facility una pallina di idrogeno pesante è stata bombardata concentrando su di essa i 192 raggi laser che compongono l'impianto all'interno di una sfera di alluminio del diametro di 10 metri: gli atomi di deuterio e trizio (i due isotopi pesanti dell'idrogeno) si sono fusi. In questa prima fase della sperimentazione i laser sono stati usati al 75% della loro potenza su un combustibile (gli isotopi di idrogeno) composto, per scelta, in condizioni sub ottimali. Per ora l'energia consumata dai laser è di gran lunga maggiore rispetto a quella generata dalla reazione, ma i ricercatori che lavorano alla National Ignition Facility (NIF) sono fiduciosi di arrivare all'efficienza energetica nel giro di un paio di anni.[senza fonte]

Oltre allo studio della fusione nucleare in campo energetico, alla NIF si studieranno anche i segreti delle stelle; infatti quello che si sta tentando di fare è riprodurre il fenomeno della fusione dell'idrogeno che avviene sul Sole e su altre stelle.

Il 2 ottobre 2013 viene annunciato che per la prima volta viene raggiunto il punto di pareggio con la tecnica di fusione a confinamento inerziale e quindi l'energia prodotta dalla fusione era pari a quella usata per alimentare i 192 laser che l'hanno scatenata[1].

NoteModifica

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