Naviglio del Brenta

Il Naviglio del Brenta o Brenta Vecchia è un ramo minore (27,37 km) del fiume Brenta che parte da Stra e sfocia nella laguna Veneta presso Fusina (in comune di Venezia), attraversando i comuni di Fiesso d'Artico, Dolo e Mira. Tramite il canale Piovego, che collega il Brenta tra Stra e Padova, il naviglio rappresenta il collegamento fluviale fra la laguna di Venezia e Padova.

Naviglio del Brenta
Il Naviglio del Brenta a Mira.
StatoItalia (bandiera) Italia
Regioni  Veneto
Lunghezza27,37 km[1]
NasceStra
45°24′29.57″N 11°59′53.95″E
SfociaFusina
45°25′06.79″N 12°15′22.2″E
Canale e navigli tra Brenta e Bacchiglione

Descrizione

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Il naviglio è l'antico alveo naturale del fiume Brenta, prima che le imponenti modifiche idrauliche apportate dalla Repubblica di Venezia (che richiese più volte la consulenza ingegneristica di Leonardo Da Vinci) e poi sino al XX secolo deviassero il corso principale più a sud, allontanandolo dalla laguna veneta e portandolo a sfociare direttamente nel mare Adriatico. Tali opere idrauliche sono rappresentati dai tagli della Brenta Nuova e della Brenta Nuovissima, e si compongono di chiuse e ponti mobili che hanno reso navigabile il fiume.

 
Museo nazionale di Villa Pisani a Stra

La zona abitata lungo il naviglio viene definita Riviera del Brenta; tra il XVI e il XVIII secolo vi sorsero infatti decine di ville venete, residenze estive della nobiltà veneziana.

Il naviglio del Brenta fa parte del sistema di fiumi e canali che fin dai tempi antichi collegava le città venete fra di loro e con la laguna di Venezia. Su questi percorsi fluviali transitavano le merci dirette dall'entroterra alla Repubblica Serenissima di Venezia: materiali da costruzione come legno, marmo, pietre dai Colli Vicentini e la trachite dei Colli Euganei nonché granaglie e altri prodotti agricoli. Il trasporto avveniva con barconi detti bùrci trainati lungo le rive da cavalli.

Vi transitavano anche le barche destinate a trasportare la posta e i passeggeri, i cosiddetti "Burchielli", che erano delle lussuose imbarcazioni con un'ampia cabina e tre o quattro balconi, usate dai veneziani facoltosi per raggiungere le loro ville in campagna.

Folclore

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Nel 1574 il futuro re di Francia, Enrico III, navigò lungo le sue rive dopo aver incontrato il Doge a Venezia dal quale ottenne un prestito di 100 000 scudi senza interessi. Come a Venezia, anche qui l'accoglienza fu trionfale e da allora ogni anno un pittoresco corteo di imbarcazioni storiche veneziane ripercorre il Naviglio rievocando l'episodio.

  1. ^ Elenco corsi d'acqua della rete idrografica regionale (PDF), su Piano straordinario triennale interventi di difesa idrogeologica, Regione Veneto. URL consultato il 15 dicembre 2014.

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