Nursultan Ábishuly Nazarbaev
Nursultan Ábishuly Nazarbaev (in kazako Нұрсұлтан Әбішұлы Назарбаев; Chemolgan, 6 luglio 1940) è un politico kazako. Ha svolto il ruolo di governante della nazione sin dalla dissoluzione dell'Unione Sovietica e Presidente del Kazakistan sin dall'indipendenza della nazione nel 1990 fino al 2019.[1]
È stato il direttore generale del Consiglio dei ministri della Repubblica Socialista Sovietica del Kazakistan dal 1984 fino al 1989, sotto il governo di Dinmuchamed Kunaev, il Primo Segretario dell'allora Partito Comunista Kazako oggi Partito Popolare Comunista del Kazakistan. Ha servito come Primo Segretario del Partito Comunista Kazako dal 1989 al 1991.[2] Dal 23 marzo 2019 la capitale, ex-Astana, è stata rinominata Nursultan con decreto presidenziale in onore di Nursultan Ábishuly[3].
JeltoqsanModifica
Nursultan Nazarbaev criticò pesantemente Askar Kunaev, capo della Accademia delle Scienze, nel corso della sedicesima sessione del Partito Comunista del Kazakistan nel gennaio 1986, per non avere intrapreso la riforma del suo dipartimento. Dinmukhamed Kunaev, l'allora capo di Nazarbaev e fratello di Askar, in collera per essersi sentito tradito, fuggì a Mosca e chiese la rinuncia di Nazarbaev, mentre allo stesso modo i sostenitori di Nazarbaev auspicavano le dimissioni di Kunaev e la promozione per Nazarbaev.
L'allora Segretario del PCUS, Michail Gorbačëv ignorò la posizione di entrambi, licenziando Kunaev e sostituendolo con Gennadij Kolbin, un russo, provocando una reazione che portò nel dicembre 1986 ad una rivolta durata tre giorni, nota come lo Jeltoqsan che in kazako significa Dicembre. Nel settembre 1989 Nazarbaev prese il posto di Kolbin, che nonostante la sua carriera e le sue conoscenze aveva poca autorità nel Kazakistan.[2]
I cittadini kazaki elessero Nursultan Nazarbaev alla presidenza del Kazakistan il 1º dicembre 1991[2]. Nell'aprile del 1995 un referendum estese il suo mandato fino al 2000. Venne rieletto nel gennaio del 1999 e di nuovo nel dicembre 2005. La sua ultima rielezione è stata condannata dalla OSCE come particolarmente carente nel rispetto degli standard internazionali di democrazia.
Per lungo tempo ha professato il suo ateismo ma in seguito ha cercato di mettere in evidenza la sua "eredità culturale musulmana" sin dalla fine degli anni novanta, quando cominciò a contrastare il terrorismo islamico nel Kazakistan.[4]
Elezioni del 2005Modifica
Il 4 dicembre 2005, si tennero nuove elezioni presidenziali nel Kazakistan che con naturale facilità il presidente Nursultan Nazarbaev vinse con la schiacciante maggioranza del 91,15% (su un totale di 6.871.571 partecipanti al voto) come risulta dalla commissione elettorale centrale del Kazakistan, una stima criticata sia dall'OSCE che da altre organizzazioni indipendenti di osservatori elettorali internazionali. Il presidente Nazarbaev ha ricevuto un'ulteriore investitura per un mandato di altri sette anni l'11 gennaio 2006.
Critiche all'IranModifica
In un discorso trasmesso il 15 dicembre 2006, in occasione del 15º anniversario dell'indipendenza del Kazakistan, il presidente Nursultan Nazarbaev ha criticato le azioni intraprese dal governo iraniano, sostenendo che l'Iran è diventato il centro di una crescente insicurezza nell'Asia centrale, per il suo coinvolgimento nelle varie internazionali del terrorismo, del fondamentalismo religioso, la diffusione di ogni tipo di arma di distruzione di massa, l'immigrazione illegale, il traffico di armi e di droga. Il ministro degli Esteri kazako ha corretto questa dichiarazione il 19 dicembre, sostenendo che le sue osservazioni "non erano esattamente quello che voleva intendere", e che i suoi commenti erano degli "errori".[5]
Discorso presidenziale alla nazione del 2007Modifica
Nursultan Nazarbaev ha concesso il suo discorso presidenziale annuale alla nazione il 28 febbraio 2007. Ha auspicato l'ingresso nello World Trade Organization, l'istituzione di una unione doganale eurasiatica, ed ha discusso la cooperazione con stati esteri nella "guerra al terrorismo e nella lotta contro le epidemie ed i disastri ambientali."[6]
Elezioni del 2011Modifica
Nell'aprile 2011 si svolgono le elezioni presidenziali in Kazakistan, e Nazarbaev ha solo tre oppositori, di cui uno ha addirittura dichiarato di votare per lui, sicuro vincitore. Infatti, col record di affluenza, e il 95,5% dei voti, Nazarbaev rivince le elezioni, giudicate dall'OSCE ancora una volta ben poco democratiche, per via dell'autocensura dei media e di manifeste irregolarità[7].
Elezioni presidenziali del 2015Modifica
Il 26 aprile 2015 ha vinto le elezioni presidenziali in Kazakistan ed è stato rieletto con il 97,75% dei voti.
OnorificenzeModifica
Onorificenze sovieticheModifica
Ordine della Bandiera rossa del Lavoro | |
— 1972 |
Ordine del Distintivo d'Onore | |
— 1972 |
Medaglia per lo sviluppo delle terre vergini | |
Medaglia per il giubileo dei 70 anni delle forze armate dell'Unione Sovietica | |
Onorificenze kazakeModifica
Eroe nazionale del Kazakistan | |
Cavaliere dell'Ordine dell'Aquila d'Oro | |
Ordine della patria | |
Medaglia "Astana" | |
Medaglia commemorativa per i dieci anni dell'indipendenza della Repubblica del Kazakistan | |
Medaglia commemorativa per i dieci anni delle Forze Armate della Repubblica del Kazakistan | |
Medaglia commemorativa per i cento anni della ferrovia del Kazakistan | |
Medaglia commemorativa per i dieci anni della Costituzione della Repubblica del Kazakistan | |
Medaglia commemorativa per i dieci anni del Parlamento della Repubblica del Kazakistan | |
Medaglia per i 50 anni di suolo vergine | |
Medaglia per il decimo anniversario di Astana capitale | |
Medaglia commemorativa per i venti anni dell'indipendenza della Repubblica del Kazakistan | |
Medaglia commemorativa per i venti anni delle forze armate della Repubblica del Kazakistan | |
Medaglia commemorativa per i venti anni dell'Assemblea del Popolo del Kazakistan | |
Medaglia commemorativa per i venti anni della Costituzione della Repubblica del Kazakistan | |
Medaglia commemorativa per i venticinque anni dell'indipendenza della Repubblica del Kazakistan | |
Medaglia commemorativa per i venticinque anni del Comitato per la sicurezza nazionale della Repubblica del Kazakistan | |
Medaglia per il ventesimo anniversario di Astana capitale | |
Onorificenze straniereModifica
Gran Collare di Badr (Arabia Saudita) | |
— 3 marzo 2004 |
Grande Stella dell'Ordine al Merito della Repubblica Austriaca (Austria) | |
«Per il contributo eccezionale al rafforzamento delle relazioni amichevoli tra l'Austria e il Kazakistan nel campo economico, politico e culturale» — marzo 2000 |
Cavaliere dell'Ordine di Heydar Aliyev (Azerbaigian) | |
«Per meriti speciali nello sviluppo di relazioni amichevoli e della cooperazione tra la Repubblica del Kazakistan e la Repubblica dell'Azerbaigian» — 3 aprile 2017 |
Gran Cordone dell'Ordine di Leopoldo (Belgio) | |
— 5 dicembre 2006 |
Ordine di Akhmad Kadyrov (Cecenia) | |
— 4 giugno 2007 |
Cavaliere dell'Ordine di Mugunghwa (Corea del Sud) | |
— 13 maggio 2009 |
Cavaliere di Gran Croce del Grand'Ordine del Re Tomislavo (Croazia) | |
«Per l'eccezionale contributo alla promozione dell'amicizia e della collaborazione reciproca tra la Repubblica di Croazia e la Repubblica del Kazakistan.» — Zagabria, 24 agosto 2001[8] |
Gran Cordone dell'Ordine del Nilo (Egitto) | |
— 17 maggio 2008 |
Membro dell'Ordine di Zayed (Emirati Arabi Uniti) | |
— 16 marzo 2009 |
Collare dell'Ordine della Croce della Terra Mariana (Estonia) | |
— 18 aprile 2011 |
Commendatore di Gran Croce con Collare dell'Ordine della Rosa Bianca (Finlandia) | |
— 24 marzo 2009 |
Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine della Legion d'Onore (Francia) | |
— 11 giugno 2008 |
Gran Cordone dell'Ordine del Crisantemo (Giappone) | |
— 19 giugno 2008 |
Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine del Salvatore (Grecia) | |
— 16 luglio 2001 |
Cavaliere di Gran Croce decorato di Gran Cordone dell'Ordine al merito della Repubblica Italiana (Italia) | |
— 4 maggio 1997[9] |
Gran Collare dell'Ordine di Vytautas il Grande (Lituania) | |
«Per il personale contributo allo sviluppo delle relazioni bilaterali tra la Lituania e il Kazakistan» — 11 maggio 2000 |
Commendatore di Gran Croce con Collare dell'Ordine delle Tre Stelle (Lettonia) | |
— 3 ottobre 2008 |
Cavaliere di Gran Croce della Corona di Quercia (Lussemburgo) | |
— 27 giugno 2008 |
Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine di San Carlo (Monaco) | |
— 27 settembre 2013[10] |
Ordine della Bacchetta Preziosa (Mongolia) | |
— 6 agosto 2008 |
Ordine del santo principe Daniele di Mosca di I Classe (Patriarcato di Russia) | |
«Per il lavoro svolto per ristabilire la giustizia storica e per il ritorno delle reliquie della Chiesa Ortodossa» — 13 novembre 1996 |
Ordine della Gloria e dell'Onore (Patriarcato di Russia) | |
«Per il suo contributo alla cooperazione interreligiosa e alla promozione della pace e dell'amicizia tra le nazioni» — 18 gennaio 2010 |
Cavaliere dell'Ordine dell'Aquila Bianca (Polonia) | |
«In riconoscimento dei meriti particolari nello sviluppo della cooperazione tra la Repubblica di Polonia e la Repubblica del Kazakistan» — 24 maggio 2002 |
Collare dell'Indipendenza (Qatar) | |
— 11 marzo 2007 |
Cavaliere di Gran Croce Onorario dell'Ordine di San Michele e San Giorgio (Regno Unito) | |
«In riconoscimento al disarmo nucleare» — 15 novembre 2000 |
Collare dell'Ordine della Stella di Romania (Romania) | |
«In riconoscimento dei contributi speciali per lo sviluppo della comprensione, pace e cooperazione tra la Romania e la Repubblica del Kazakistan» — 11 novembre 1999[11] |
Cavaliere dell'Ordine di Sant'Andrea (Russia) | |
«Per il suo grande contributo personale per rafforzare l'amicizia e la cooperazione tra i popoli della Russia e del Kazakhistan» — 12 ottobre 1998 |
Ordine di Alexander Nevsky (Russia) | |
«Per il suo grande contributo allo sviluppo della multiforme cooperazione russo-kazaka e per l'aver contribuito attivamente alla promozione della cooperazione bilaterale nei processi di integrazione eurasiatica» — 8 giugno 2015 |
Medaglia commemorativa per l'850º anniversario di Mosca (Russia) | |
Medaglia commemorativa per il 300º anniversario di San Pietroburgo (Russia) | |
Medaglia commemorativa per il 1000º anniversario di Kazan' (Russia) | |
Cavaliere di Collare dell'Ordine Piano (Santa Sede) | |
«Per abilità e talento nel governo e in segno di gratitudine per la calorosa accoglienza ad Astana di Sua Santità» — 11 ottobre 2001 |
Fascia dell'Ordine della Repubblica di Serbia (Serbia) | |
«Per i meriti nello sviluppo e nel rafforzamento della cooperazione pacifica e delle relazioni amichevoli tra la Serbia e il Kazakistan.» — 25 febbraio 2013 |
Gran Collare dell'Ordine della Repubblica di Serbia (Serbia) | |
— 2018 |
Membro di I Classe dell'Ordine della Doppia Croce Bianca (Slovacchia) | |
— 21 novembre 2007[12] |
Ordine della Libertà della Repubblica di Slovenia in Oro (Slovenia) | |
«In riconoscimento ai meriti nel rafforzamento delle relazioni amichevoli tra la Repubblica di Slovenia e della Repubblica del Kazakistan» — 22 maggio 2002 |
Collare dell'Ordine di Isabella la Cattolica (Spagna) | |
— 23 giugno 2017[13] |
Ordine di Ismail Samani di I Classe (Tagikistan) | |
«Per il grande contributo per approfondire le tradizionali relazioni fraterne tra i popoli del Tagikistan e Kazakistan,l'amicizia e la cooperazione reciprocamente vantaggiosa, per il suo importante contributo alla pace in Tagikistan, ma anche per i suoi instancabili sforzi per il ravvicinamento dei popoli della Comunità degli Stati Indipendenti» — 6 luglio 2000 |
Ordine di Stato della Repubblica di Turchia (Turchia) | |
— 22 ottobre 2009[14] |
Ordine di Jaroslav il Saggio di I Classe (Ucraina) | |
«Per il suo grande contributo personale per rafforzare l'amicizia e la cooperazione tra i popoli dell'Ucraina e del Kazakhistan» — 13 ottobre 1997 |
Ordine della Libertà (Ucraina) | |
«Per il contributo di rilievo allo sviluppo delle relazioni tra Ucraina e Kazakistan» — 2 luglio 2010 |
Gran Croce con Collare dell'Ordine al Merito della Repubblica ungherese (Ungheria) | |
— 23 novembre 2007 |
Ordine del Servizio Distinto (Uzbekistan) | |
«Per il suo contributo allo sviluppo delle relazioni amichevoli e di cooperazione reciprocamente vantaggiosa tra l'Uzbekistan e il Kazakistan, un ulteriore approfondimento storico Uzbek-kazako culturale, spirituale e relazioni economiche, rafforzando i legami tradizionali di buon vicinato tra i due popoli» — 31 ottobre 1998 |
NoteModifica
- ^ Si è dimesso il presidente del Kazakistan, su Il Post, 19 marzo 2019. URL consultato il 20 marzo 2019.
- ^ a b c Power and Change in Central Asia, pages 59-61 Google books
- ^ Cambia nome la capitale Astana: si chiamerà come l'ex presidente.
- ^ Kazakstan - Government Mongabay
- ^ Kazakhstan dismisses alleged anti-Iran comments from president Archiviato l'8 marzo 2008 in Internet Archive. IRNA
- ^ Kazakh leader outlines development priorities in annual address BBC News
- ^ Kazakistan, plebiscito per Nazarbaiev. L'Osce: “Elezioni poco democratiche”, su Il Fatto Quotidiano, 4 aprile 2011.
- ^ (HR) Odluka o odlikovanju Njegove Ekscelencije dr. Nursultana Abishevicha Nazarbayeva, Narodne novine, 24 agosto 2001. URL consultato il 6 novembre 2010.
- ^ Sito web del Quirinale: dettaglio decorato.
- ^ Bollettino Ufficiale del Principato
- ^ Tabella degli insigniti
- ^ Dal sito della Presidenza della Repubblica
- ^ Bollettino Ufficiale di Stato
- ^ Photo of presentation ceremony of Order of State (JPG), Precidency of Republic of Turkey, 22 ottobre 2009. URL consultato il 31 luglio 2013.
BibliografiaModifica
- Steve LeVine, Il petrolio e la gloria, traduzione di Enrico Monier, collana editoriale "Inchieste", Editrice il Sirente, Fagnano Alto, 2009, XXXII- 512 pp., ISBN 978-88-87847-15-4.
Voci correlateModifica
Altri progettiModifica
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Nursultan Äbişulı Nazarbaev
Collegamenti esterniModifica
- Official webpage, su akorda.kz (archiviato dall'url originale il 5 aprile 2007).
- Pro-Nazarbaev video, su youtube.com.
- Kazakh President demands firing of telecom chief, su rferl.org.
- Brief introduction to relations between China and Kazakhstan, su chinadaily.com.cn.
- Kazakhstan, Armenia sign agreements to develop relations, su en.rian.ru.
- Kazakhstan has no need for West's advice - Nazarbayev, su interfax.com.
- Kazakhstan to export 6-7 mln tonnes of grains of this year harvest, su agrimarket.info (archiviato dall'url originale il 27 settembre 2007).
- Pro-Nazarbayev party merges with President's power base, su rferl.org.
- Kazakhstan: New political party borrows from Western right, su eurasianet.org. URL consultato il 24 marzo 2007 (archiviato dall'url originale il 10 giugno 2007).
- Kazakhstan to be top oil producer by 2011: Nazarbayev, su newkerala.com.
- Kazakh blogger found guilty, su english.aljazeera.net.
- Kazakhstan and the Nazarbayev Kleptocracy - Islamic Human Rights Commission
Controllo di autorità | VIAF (EN) 102001786 · ISNI (EN) 0000 0001 1579 3654 · LCCN (EN) n97012805 · GND (DE) 119147734 · BNF (FR) cb12325781b (data) · NDL (EN, JA) 00759040 · WorldCat Identities (EN) n97-012805 |
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