Nebojša Čović

politico serbo

Nebojša Čović (in serbo Небојша Човић?; Belgrado, 2 luglio 1958) è un politico e dirigente sportivo serbo.

Nebojša Čović

Primo ministro della Serbia
ad interim
Durata mandato12 marzo 2003 –
16 marzo 2003
PredecessoreZoran Đinđić
SuccessoreŽarko Korać

Vice Primo ministro della Serbia
Durata mandato25 gennaio 2001 –
3 marzo 2004
Vice diZoran Đinđić
Zoran Živković

Sindaco di Belgrado
Durata mandato23 giugno 1994 –
21 febbraio 1997
PredecessoreSlobodanka Gruden
SuccessoreZoran Đinđić

Dati generali
Partito politicoSDP (2004-2010)
DA (1997-2004)
SPS (1990-1997)
UniversitàUniversità di Belgrado
FirmaFirma di Nebojša Čović

Biografia modifica

Čović nacque a Belgrado, nell'allora Repubblica Socialista di Serbia, laureandosi presso la facoltà di ingegneria meccanica dell'Università di Belgrado, conseguendo un dottorato di ricerca nel 2000.

Carriera politica modifica

Con il Partito Socialista entrò a far parte del consiglio comunale di Belgrado nel 1992, raggiungendo la presidenza dello stesso nel 1993. L'anno successivo fu eletto sindaco della città e membro dell'Assemblea nazionale.

In quanto sindaco della capitale si oppose fortemente alle reazioni del suo partito alle proteste scoppiate in Serbia, e in particolare a Belgrado, contro il non riconoscimento dei risultati delle elezioni locali del 1996 per una presunta frode elettorale. Proprio per questa sua aperta opposizione fu cacciato dal partito nel 1997 da Slobodan Milošević[1] e si dimise dalla carica di sindaco. Nel luglio 1997 con altri fuoriusciti dall'SPS fondò Alternativa Democratica, della quale divenne presidente fino all'avvenuta fusione con il Partito Socialdemocratico.

Nominato Vice Primo ministro del paese nel 2001, fungette da capo del governo dal 12 al 16 marzo 2003 in seguito all'assassinio di Zoran Đinđić.[2]

Note modifica

  1. ^ (EN) Jelka Jovanovic, Ms. Mira Markovic Annulled November 1996 Elections, su ex-yupress.com. URL consultato il 14 luglio 2020.
  2. ^ (EN) Serbian PM shot dead, in CNN, 12 marzo 2003. URL consultato il 14 luglio 2020.

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Controllo di autoritàVIAF (EN18171048 · ISNI (EN0000 0000 5731 1193 · LCCN (ENn2006053185 · GND (DE124967221 · WorldCat Identities (ENlccn-n2006053185