New Black Panther Party

Organizzazione nazionalista nera texana

Il New Black Panther Party (NBPP) è un'organizzazione politica afroamericana istituita a Dallas, nel Texas, nel 1989. Nonostante il nome scelto, il NBPP non è ritenuto il successore ufficiale del Black Panther Party. Come hanno tenuto più volte a ribadire gli ex membri delle Pantere Nere, il nuovo partito sarebbe illegittimo, e "non rappresenta il nuovo partito delle Pantere Nere".[4]

New Black Panther Party
StatoBandiera degli Stati Uniti Stati Uniti
SedeDallas
AbbreviazioneNBPP
Fondazione1989
IdeologiaPotere nero
Anticapitalismo[1]
Antisionismo
Nazionalismo nero[2]
Separatismo nero[3]
Colori     Nero      Rosso      Verde
SloganFreedom or Death
Sito webwww.nbpp.org/
Bandiera con colori panafricani dell'UNIA, utilizzata come uno dei vessilli dell'NBPP

A seguito di una frattura nell'organizzazione, la fazione guidata dall'ex presidente Malik Zulu Shabazz ha fondato il New Black Panther Party for Self-Defense, che rivendica di essere l'organizzazione legittima.[5]

Le associazioni che si battono contro il razzismo negli Stati Uniti d'America come Anti-Defamation League e Southern Poverty Law Center, hanno classificato entrambe le formazioni come un "gruppi che fomentano l'odio".[6][7]

Da quando Khalid Abdul Muhammad, ministro della Nation of Islam, gruppo religioso degli afroamericani islamici, diventò presidente del NBPP per la sezione USA, dalla fine degli anni novanta fino alla sua morte sopraggiunta nel 2001, il gruppo ha attirato l'attenzione di numerosi membri del separatismo nero del NoI. L'organizzazione è guidata da Malik Zulu Shabazz, e Muhammad è considerato, de facto, padre del movimento. Nell'aprile 2010, Shabazz ha nominato, Stellio Capo Chichi, una delle più rappresentative figure del "supremazismo" nero in Francia, come presidente del ramo NBPP costituito in Francia.[8][9]

Casi mediatici modifica

L'interdizione di Shabazz in Canada modifica

Nel maggio 2007, il presidente Shabazz fu invitato dalla Black Youth Taking Action (BYTA) a condurre un comizio al Queen's Park di Toronto, agli studenti della Ryerson University. Il comitato degli studenti [10] aveva approvato l'evento come parte del programma educativo sul contributo storico culturale dei neri afrocanadesi e afroamericani nella storia nordamericana. Dopo un po' di tempo, un portavoce della RSU dichiarò che il supporto al comizio da parte del comitato, sarebbe stato revocato, dal momento che non si era a conoscenza del fatto che era Shabazz l'incaricato a parlare.[11]

Shabazz sbarcò con il volo al Toronto Pearson International Airport, ma al suo arrivo fu preventivamente fermato dalle autorità di confine canadesi e bloccato all'aeroporto a causa delle sue retoriche che violavano le leggi della Nazione. Sebbene lo scalo rientrasse all'interno della giurisdizione federale in regola con le leggi sul confine, l'Ontario Community Safety and Correctional Services Minister di Monte Kwinter, approvò il fermo di Shabazz.[12] Il premier dell'Ontario, Dalton McGuinty, espresse preoccupazione per Shabazz.[13] Comunque, la stampa riportò che a Shabazz fu negato l'accesso in Canada non per questioni politiche, ma a causa della sua fedina penale che presentava alcuni reati minori.[14]

Il leader del NBPP fu costretto a ritornare a Buffalo, New York, e proprio da qui cercò di attraversare il confine in auto, ma anche qui fu fermato dai funzionari di confine che gli impedirono l'entrata negli Stati Uniti.[15]

Il comizio si tenne in presenza di un centinaio di persone e dozzine di giornalisti, e la conferenza stampa inizialmente prevista fu in seguito disdetta. Poco prima dell'inizio della lezione, i dirigenti del RSU ricevettero minacce di una possibile interruzione violenta dell'evento.[11][13][15]

Hashim Nzingh, capo del personale privato di Shabazz, accusò i gruppi ebraici Anti-Defamation League e Jewish Defense League dell'incidente, accusando il Canada di essere succube di Israele. Nkem Anizor, presidente del BYTA, citò l'influenza della lobby ebraica dietro la decisione dell'amministrazione di negare l'accesso di Shabazz nel Paese.[12][15][16]

Critiche modifica

Tra i maggiori critici del movimento si sono espressi Huey P. Newton[17] e Bobby Seale[18], fondatori delle Pantere Nere.

(EN)

«As guardian of the true history of the Black Panther Party, the Dr. Huey P. Newton Foundation, which includes former leading members of the Party, denounces this group's exploitation of the Party's name and history. Failing to find its own legitimacy in the black community, this band would graft the Party's name upon itself, which we condemn... [T]hey denigrate the Party's name by promoting concepts absolutely counter to the revolutionary principles on which the Party was founded... The Black Panthers were never a group of angry young militants full of fury toward the "white establishment." The Party operated on love for black people, not hatred of white people.»

(IT)

«Come custode della reale storia del Partito delle Pantere Nere, la Dr. Huey P. della Newton Foundation, e che include ex membri del Partito, denuncia lo sfruttamento del nome e della storia del Partito da parte di questo gruppo. Non riuscendo a trovare legittimità nella comunità nera, questi hanno trapiantato il nome del Partito su se stesso, cosa che noi condanniamo... Loro denigrano il nome del Partito per promuovere concetti assolutamente contrari ai principi rivoluzionari sui quali il Partito fu fondato... Le Pantere Nere non sono mai state un gruppo di giovani militanti arrabbiati e pieni di furia verso il "sistema bianco". Il Partito ha operato per l'amore delle persone nere, senza odio per la gente bianca.»

Note modifica

  1. ^ Revolutionary ideology, su nbpp.org.
    «We want tax exemption and an end to robbery of the black nation by the capitalist. We want an end to the capitalistic domination of Africa in all of its forms.»
  2. ^ (EN) New Black Panther Party - 9 Local Objectives, su newblackpanther.com. URL consultato il 10 dicembre 2021 (archiviato dall'url originale il 1º luglio 2006).
  3. ^ New Black Panther Party - Southern Poverty Law Center, su splcenter.org.
  4. ^ "There is No New Black Panther Party" (archiviato dall'url originale il 7 settembre 2014), The Dr. Huey P. Newton Foundation.
  5. ^ (EN) New Black Panther Party, su splcenter.org.
  6. ^ " Active U.S. Hate Groups Black Separatist (archiviato dall'url originale il 14 marzo 2008).." Southern Poverty Law Center. Accessed February 11, 2009.
  7. ^ " New Black Panther Party for Self-Defense (archiviato dall'url originale il 4 gennaio 2013).." Anti-Defamation League. Retrieved February 11, 2009.
  8. ^ "Kemi Seba nommé par le NEW BLACK PANTHER PARTY, basé à Washington, Ministre francophone", su mdi2008.com (archiviato dall'url originale il 19 agosto 2010).
  9. ^ "Interview d'Hery Djehuty Sechat, nouveau Président du MDI", su mdi2008.com (archiviato dall'url originale il 7 settembre 2010).
  10. ^ Ryerson Student's Union, RSU.
  11. ^ a b Adrian Morrow, U.S. activist accused of anti-semitism invited to speak at Ryerson, in The Eyeopener, 21 agosto 2007 (archiviato dall'url originale il 26 maggio 2008).
  12. ^ a b Lee Greenberg, Black activist barred from entering Canada, CanWest News Service, 16 maggio 2007 (archiviato dall'url originale il 4 febbraio 2009).
  13. ^ a b Black Panther leader refused entry into Canada, CTV News, 15 maggio 2007. URL consultato il 12 dicembre 2010 (archiviato dall'url originale il 27 luglio 2009).
  14. ^ CBC News, Black activist denied entry to Canada, group says, Canada Broadcasting Corporation (CBC), 15 maggio 2007.
  15. ^ a b c Joseph Brean, Black Panther stopped at border, in National Post, 16 maggio 2007 (archiviato dall'url originale il 4 febbraio 2009).
  16. ^ John Goddard, Black activist blocked at border, in Toronto Star, 16 maggio 2007.
  17. ^ Huey P. Newton Foundation. "There Is No New Black Panther Party" (archiviato dall'url originale il 7 settembre 2014).
  18. ^ Interview with Robert George "Bobby" Seale, CNN, 8 July 2010.

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Collegamenti esterni modifica

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