Nicola Pietrangeli
Nicola Chirinsky Pietrangeli noto semplicemente come Nicola Pietrangeli (Tunisi, 11 settembre 1933) è un ex tennista, attore e conduttore televisivo italiano.
Nicola Pietrangeli | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
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Nazionalità | ![]() | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Altezza | 178 cm | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Tennis ![]() | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Termine carriera | 1974 (da singolarista)
1977 (da doppista) | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Carriera | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
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Palmarès | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
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Argento | Coppa Davis 1960 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Argento | Coppa Davis 1961 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
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Oro | Napoli 1963 | Singolare | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Bronzo | Napoli 1963 | Doppio | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
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Oro | Coppa Davis 1976 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
1 Dati relativi al circuito maggiore professionistico. | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Considerato uno dei migliori tennisti italiani di sempre,[3] nella sua eccezionale carriera, svoltasi prima dell'Era Open, è stato nº 3 del mondo in singolare sia nel 1959 sia nel 1960, secondo la classifica relativa ai tennisti non professionisti allora redatta ogni fine anno da Lance Tingay del The Daily Telegraph. Tingay lo ha collocato tra i primi dieci per sei anni consecutivi e cioè anche quarto nel 1961, settimo nel 1958 e nel 1964, nono nel 1957 e decimo nel 1956[4][5]. Nelle analoghe classifiche di fine anno redatte da Ned Potter di World Tennis troviamo Pietrangeli al terzo posto nel 1961[6], al quarto nel 1960[7], al sesto nel 1959[8] e all'ottavo nel 1958[9] e nel 1964[10].
Vincitore in singolare al Roland Garros nel 1959 e nel 1960 e agli Internazionali d'Italia nel 1957 e nel 1961, arrivò in finale altre due volte a Parigi, nel 1961 e nel 1964, e a Roma, nel 1958 e nel 1966. Anche a Wimbledon i suoi risultati restano tra i migliori dei giocatori italiani: nelle sue diciotto partecipazioni raggiunse la semifinale nel 1960, quando fu sconfitto da Rod Laver in cinque set (6-4, 3-6, 8-10, 6-2, 6-4), impresa superata soltanto 61 anni più tardi da Matteo Berrettini, che nel 2021 ha raggiunto la finale. Nella sua unica partecipazione agli Australian Championships, nel 1957, raggiunse i quarti di finale, miglior risultato, a pari merito con Giorgio De Stefani, ottenuto da un tennista italiano nelle edizioni del torneo disputate su erba, e secondo in assoluto alle spalle di Matteo Berrettini, semifinalista agli Australian Open sul cemento.
Sul database di Tennis Archives sono riportati 48 tornei vinti da Pietrangeli in singolare, al netto dei sette campionati italiani, alcune semplici esibizioni e i tornei under 23[11]. È inoltre il solo italiano, insieme al giornalista Gianni Clerici, a essere stato introdotto nella International Tennis Hall of Fame[12].
Con Orlando Sirola formò il doppio maschile italiano più vincente in Coppa Davis. Inoltre, nel 1956 arrivarono alla finale di Wimbledon (sconfitti in tre set dagli australiani Lew Hoad e Ken Rosewall) e tre anni dopo vinsero il Roland Garros, battendo in tre set Roy Emerson e Neale Fraser. Pietrangeli vanta anche una vittoria nel torneo di doppio misto agli Internazionali di Francia del 1958, in coppia con la tennista inglese Shirley Bloomer.
Ai IV Giochi del Mediterraneo di Napoli nel 1963, Pietrangeli conquistò la medaglia d'oro nel singolare (sconfiggendo lo spagnolo Manuel Santana) e il bronzo nel doppio, insieme a Sirola; conquistò inoltre la medaglia di bronzo, nel singolare maschile, al torneo di esibizione di tennis ai Giochi della XIX Olimpiade di Città del Messico, nel 1968.
Detiene il primato mondiale degli incontri disputati e vinti in Coppa Davis, con 164 presenze complessive (110 nel singolare e 54 nel doppio) e 120 vittorie (rispettivamente 78 e 42). Nel 1960 e nel 1961, ha fatto parte della squadra italiana che raggiunse la finale del torneo per poi perdere in Australia (1-4 e 0-5), dopo aver rotto una tradizione che vedeva finaliste, dal 1938, esclusivamente le squadre di Australia e Stati Uniti[13]. Si è infine aggiudicato la Coppa Davis con la Nazionale nel 1976 come capitano non giocatore. Detiene il record del numero di titoli italiani assoluti in campo maschile (22), tra cui sette nel singolare.
Pietrangeli è di madrelingua francese e russa. Ha imparato l'italiano soltanto una volta trasferitosi in Italia, tanto da essere soprannominato Er Francia dai suoi primi amici[14]. Parla anche perfettamente l'inglese e lo spagnolo[15]. È di religione cristiano-ortodossa, come lo era la madre, russa di nascita[16]; talvolta, in campo, pregava in russo per far sbagliare l'avversario[17].
Biografia Modifica
«Quante volte mi sono sentito dire: "Certo, se ti fossi allenato seriamente avresti vinto di più!". E io freddamente rispondevo: "Sì! Ma sapeste quanto mi sarei divertito di meno…".[18]»
Ambiente familiare ed esordi Modifica
Nicola Chirinsky[19][20] Pietrangeli è nato a Tunisi, allora protettorato francese, dove il padre Giulio, imprenditore, anche lui nato in Tunisia ma figlio di un abruzzese e di una napoletana emigrati in Nord Africa, ha conosciuto e sposato la profuga Anna De Yourgaince di padre danese e madre russa[21][22]. Giulio Pietrangeli è stato anche rugbista e tennista amatoriale; nel 1939 prende parte ai Campionati Nazionali assoluti, perdendo solo al quinto set, per 7-5, contro Marcello Del Bello[23].
Negli anni della II Guerra Mondiale, la casa tunisina della famiglia Pietrangeli è rasa al suolo da un bombardamento; il piccolo Nicola si salva per puro caso[24]. Con l'occupazione alleata della Tunisia, il padre di Pietrangeli è internato in un campo di prigionia ed è proprio qui che Nicola, vincendo in doppio con il genitore, disputa il suo primo torneo di tennis[25].
Espulsi i Pietrangeli dalla Tunisia e stabilitisi a Roma, Giulio Pietrangeli riesce a riprendersi economicamente grazie all'ambasciata francese, che lo incarica del recupero e del seppellimento dei corpi dei soldati francesi periti in combattimento in Italia[26]. Dal 1952 al 1978 ha avuto la rappresentanza esclusiva in Italia dei prodotti della casa d'abbigliamento Lacoste[27].
Nicola, che nel frattempo sceglie la cittadinanza italiana invece di quella francese o tunisina, si iscrive prima al Circolo Venturini e poi al Tennis Club Parioli[28]. Contemporaneamente gioca a calcio nelle squadre giovanili della S.S. Lazio. Quando la Lazio decide di cederlo alla Viterbese, opta definitivamente per il tennis[29]. Il custode del "Parioli" è tale Ascenzio Panatta: Pietrangeli vede nascergli e crescere il figlio Adriano che, tennisticamente parlando, sarà il suo erede[30].
Carriera Modifica
«Se ai nostri tempi ci avessero confinato in un'isola per sei mesi senza campi da tennis e poi ci avessero fatto disputare un torneo, Nicola ci avrebbe battuti tutti quanti.[31]»
Primi anni Modifica
Nicola Pietrangeli fa la sua prima apparizione agli Internazionali d'Italia nel 1952, a diciotto anni, perdendo al primo turno, in quattro set dal belga Jacques Peten. L'anno successivo (1953) giunge in finale al Country Club di Monte Carlo, dove cede in tre set al rhodesiano Don Black.[32]
1954 Modifica
È il 1954 l'anno delle sue prime affermazioni e apparizioni nei tornei del Grande Slam. Vince la Macumber Cup di Monte Carlo, un torneo riservato agli under 23, battendo in cinque set Antonio Maggi. Agli Internazionali d'Italia perde al secondo turno dallo statunitense Gil Shea; fa il suo esordio al Roland Garros costringendo al quinto set Budge Patty, già vincitore nel 1950 e, a Wimbledon, perde al secondo turno dal campione uscente Vic Seixas[32]. Nel torneo londinese, giunge al secondo turno anche in doppio, in coppia con Giorgio Fachini e nel doppio misto, in coppia con Silvana Lazzarino. Esordisce in Coppa Davis battendo lo spagnolo Carlos Ferrer ma, nei quarti di finale, contro la Svezia, perde entrambi i singolari, contro Sven Davidson e Lennart Bergelin[33]. Ai campionati italiani assoluti si aggiudica il primo dei suoi titoli, nel doppio, in coppia con Giorgio Fachini. Subito dopo, in Coppa del Re, è schierato con Orlando Sirola. Nasce così un doppio che durerà un decennio, sino al ritiro del tennista fiumano.
1955 Modifica
Nel 1955 giunge al terzo turno agli Internazionali d'Italia, dove cede allo svedese Sven Davidson. Nel doppio, Pietrangeli-Sirola perdono solo in finale dalla coppia Arthur Larsen / Enrique Morea, in quattro set. Pietrangeli vince il suo primo torneo "senior" a Wiesbaden, sconfiggendo, in finale, Orlando Sirola, dopo essersi preso la rivincita, in semifinale, contro lo statunitense Vic Seixas[32]. Esordisce vittoriosamente in doppio con Sirola, in Coppa Davis, contro la Germania. In singolare, al Roland Garros, perde al terzo turno, in quattro set, dal danese Kurt Nielsen. A Wimbledon diventa il più giovane tennista italiano (21 anni, 9 mesi, 16 giorni) a raggiungere i quarti di finale, impresa superata soltanto 67 anni più tardi da Jannik Sinner. Viene poi nuovamente sconfitto da Kurt Nielsen, in cinque set. A Parigi, il doppio Pietrangeli-Sirola giunge nuovamente in finale, cedendo solo al quarto set ai campioni uscenti Trabert e Seixas. A Wimbledon Pietrangeli giunge ancora al terzo turno sia nel doppio, in coppia con Sirola (nuova sconfitta contro i finalisti Seixas e Trabert), sia nel doppio misto, in coppia con Nicla Migliori. In Coppa Davis, vince in singolare e in doppio, nei quarti di finale contro la Danimarca; due punti in singolare e vittoria nel doppio, in semifinale contro la Gran Bretagna e vittoria nella finale europea, in doppio con Sirola, contro la coppia svedese Davidson-Johansson. Le prime sconfitte, sia in singolare sia in doppio le subisce nella finale interzone contro l'Australia, a Filadelfia, in agosto, contro gli imbattibili Hoad e Rosewall, in singolare e il doppio Hartwig-Hoad, campioni uscenti di Wimbledon[33]. Fa la sua prima apparizione agli Internazionali degli Stati Uniti dove è testa di serie n. 10; cede al terzo turno al tennista di casa Whitney Reed, in cinque set[32]. Ai campionati italiani assoluti, vince il titolo del doppio con Orlando Sirola. A fine stagione, Pietrangeli vince il Torneo di Messina, battendo il campione d'Italia Fausto Gardini per 6-4, 7-9, 6-2[32].
1956 Modifica
L'anno successivo Pietrangeli si aggiudica nuovamente la Macumber Cup di Monte Carlo, battendo il francese Pierre Jauffret, lo svedese Jan-Erik Lundquist e, in finale, lo spagnolo Juan Manuel Couder. Agli Internazionali d'Italia: nuova sconfitta in finale, in doppio con Sirola, contro il fortissimo doppio Drobny-Hoad. Al Roland Garros, dopo aver sconfitto, al quarto turno, il cileno Luis Ayala, perde ai quarti di finale dal fuoriclasse australiano Lew Hoad, che si aggiudicherà il torneo. A Wimbledon, nel singolare, Pietrangeli si arrende al quarto turno all'"erbivoro" australiano, Mal Anderson[32] ma il doppio Pietrangeli-Sirola compie il suo piccolo capolavoro: ai quarti di finale, sconfiggono il doppio statunitense Seixas e Richardson; in semifinale travolgono in tre soli set gli australiani Anderson e Fraser e cedono in finale soltanto a uno dei più forti doppi di tutti i tempi, gli australiani Lew Hoad e Ken Rosewall (7-5, 6-2, 6-1). In agosto, Pietrangeli si aggiudica il torneo di Viareggio, battendo in semifinale il cileno Ayala e, in finale, Beppe Merlo, in cinque set. Sconfigge Merlo, in finale, anche al torneo di Ortisei[32], ma dovrà cedere al meranese nella finale dei Campionati assoluti, in cinque set. Conferma, però, il titolo del doppio con Orlando Sirola. Ottimo il ruolo di marcia in Coppa Davis: due punti in singolare e vittoria nel doppio (tutte in tre soli set) contro la Polonia; stessa situazione, nei quarti di finale, contro la Danimarca. In semifinale, a Parigi contro la Francia, perde un tiratissimo incontro in singolare con Pierre Darmon (suo concittadino di nascita, essendo entrambi nati a Tunisi), in apertura, in cinque set; si aggiudica il doppio, in coppia con il solito Sirola e, infine, dà all'Italia il punto della vittoria contro Paul Remy, in tre set. Nella finale europea fa l'en plein contro la Svezia (due punti in singolare e vittoria nel doppio); non entusiasma, invece, nella semifinale interzone contro gli Stati Uniti, sull'erba di Forrest Hills (sconfitta in apertura contro Hamilton Richardson; sconfitta del doppio Pietrangeli-Sirola contro Seixas e Richardson; vittoria ininfluente contro Michael Green)[33]. In dicembre, Pietrangeli perde in finale agli Internazionali di Rio de Janeiro dallo svedese Davidson[32]. Lance Tingay lo inserisce al n. 10, a pari merito con Budge Patty, nella classifiche di fine anno[34].
1957 Modifica
Nel 1957 Pietrangeli fa la sua unica apparizione agli Internazionali d'Australia, dove è testa di serie n. 5. Batte il tennista di casa Bob Mark e poi perde nei quarti di finale da Mal Anderson, uno dei più forti australiani dell'epoca, in tre set. Prosegue il suo tour australiano giungendo in finale sull'erba del Northern Suburbs di Sydney, dove cede a Neale Fraser in un combattutissimo match (4-6, 14-12, 8-6). Tornato in Italia, si aggiudica i suoi primi Internazionali, nell'impianto che sarà un giorno a lui dedicato, trionfando nei quarti sullo statunitense Budge Patty, in semifinale sul francese Pierre Darmon e distruggendo in finale Beppe Merlo, in tre soli set. Giunge per la terza volta consecutiva in finale di doppio, con Sirola, ma cede in quattro set dagli australiani Fraser-Hoad. Al Roland Garros Pietrangeli è testa di serie n. 6 ma, inspiegabilmente, è sorteggiato, al primo turno, ancora con l'australiano Mal Anderson e viene sconfitto in quattro set. Concede la rivincita degli Internazionali a Beppe Merlo, soccombendogli in finale al Torneo di Venezia. A Wimbledon è subito eliminato nel singolare dall'indiano Ramanathan Krishnan, estratto in base a un altro sfortunato sorteggio[32]. Nel doppio, Pietrangeli e Sirola sono testa di serie n. 4; battono gli australiani Roy Emerson e Bob Mark nei quarti di finale ma cedono a Lew Hoad e Neale Fraser in semifinale. Perde la finale del Torneo di Viareggio dal suo compagno di doppio Orlando Sirola, in cinque set. Sirola lo batte anche in semifinale agli assoluti ma in coppia con lui, Pietrangeli si aggiudica il suo quarto titolo di doppio. Il suo percorso in Coppa Davis è inficiato dalla sconfitta ottenuta nell'incontro decisivo della finale europea dal belga Philippe Washer, in cinque set. Eppure quella sfida era iniziata bene, con la vittoria al primo giorno sul numero uno avversario, Jacques Brichant e nel doppio, sulla coppia Brichant-Washer. Nei precedenti turni, Pietrangeli aveva sempre vinto (un singolare e il doppio contro i Paesi Bassi; un singolare e il doppio contro la Polonia ed entrambi i singolari e il doppio, in semifinale, contro la Svezia)[33]. A fine anno sale al nono posto nella classifica di Lance Tingay[34].
1958 Modifica
Al Torneo del Cairo del 1958, Beppe Merlo si "vendica" della sconfitta subita agli Internazionali d'Italia dell'anno prima, battendo, in finale, Pietrangeli; nella semifinale, Nicola aveva sconfitto in quattro set il quotato statunitense Barry MacKay. Agli Internazionali di Sicilia, Pietrangeli si aggiudica il torneo, battendo in semifinale lo svedese Sven Davidson e, in finale, l'australiano Mervyn Rose. Sarà proprio Rose, però, a togliergli la soddisfazione di "bissare" gli Internazionali d'Italia, battendolo in cinque set, nella finale del 1958. Al terzo turno, Nicola aveva sconfitto il forte svedese Jan Lundquist e, in semifinale, si era preso la rivincita sull'indiano Krishnan, da cui era stato sconfitto sull'erba di Wimbledon, l'anno prima. Al Roland Garros è testa di serie n. 12 ma cede al quarto turno al cileno Ayala. Si aggiudica, però, il titolo del doppio misto, in coppia con l'inglese Shirley Bloomer. Agli Internazionali di Cecoslovacchia, dopo aver battuto l'ungherese István Gulyás, perde in finale dal messicano Mario Llamas. A Wimbledon, nel singolare, si vendica della sconfitta subita da Ayala a Parigi ma perde al quarto turno dall’inglese Bobby Wilson[32]. Il doppio Pietrangeli-Sirola non è testa di serie ma batte la coppia australiana Emerson-Mark per poi cedere in semifinale agli svedesi Sven Davidson e Ulf Schmidt, che poi vinceranno il torneo. In Coppa Davis, l'Italia supera l'India, per 3-2 (vittoria di Pietrangeli, nel primo incontro contro Naresh Kumar e punto decisivo in un tiratissimo incontro di doppio in cinque set contro Krishnan-Kumar). Solita vittoria per 5-0 in Danimarca, nei quarti di finale (tre punti conquistati da Pietrangeli). A Varsavia, contro la Polonia, Pietrangeli vince il primo incontro e il doppio, con Sirola; poi, a risultato acquisito, si fa battere da Licis. Nella finale europea, contro la Gran Bretagna, in Italia, Pietrangeli inizia male facendosi sconfiggere da Mike Davies in tre set; dopo un tiratissimo incontro di doppio, vinto al quinto set contro Davies-Knight, tuttavia, ottiene il punto decisivo della vittoria battendo Billy Knight in quattro set. Facile è la vittoria (5-0) nella semifinale interzone, contro le Filippine ma la finale, contro gli Stati Uniti, si rivela una débacle (0-5): Pietrangeli perde contro Alex Olmedo e Barry MacKay e anche per il doppio Pietrangeli-Sirola non c'è nulla da fare contro Olmedo-Richardson[33]. Agli "assoluti", Pietrangeli batte prima Beppe Merlo, in semifinale e poi Orlando Sirola, in finale, conquistando per la prima volta il titolo di campione italiano nel singolare. Bissa il successo nel doppio, con Sirola. A fine anno è classificato al settimo posto nella classifica di Lance Tingay[34] e all'ottavo in quella di Ned Potter[35], in entrambi i casi primo tra i tennisti europei.
1959 Modifica
L'anno, per Nicola Pietrangeli, inizia con una serie di sfide in finale di torneo contro Beppe Merlo: vittoria per Nicola negli Internazionali d’Egitto al Cairo (6-2, 6-3, 6-1); vittoria di Merlo ad Alessandria d’Egitto (quattro set); nuova vittoria di Merlo, in cinque set a Reggio Calabria e, infine: vittoria di Pietrangeli al torneo di Catania in soli tre set. Pietrangeli perde in finale contro Neale Fraser negli Internazionali di Sicilia, dopo aver sconfitto in semifinale Roy Emerson ma si prende la rivincita contro l'australiano al Campionato Partenopeo, aggiudicandosi il torneo. Agli Internazionali d’Italia, nel singolare, Pietrangeli batte nuovamente Roy Emerson, nei quarti di finale, ma perde in semifinale contro il cileno Ayala[32]. Nel doppio, Pietrangeli-Sirola perdono per la quarta volta in finale, contro gli australiani Emerson-Fraser. Nicola trionfa per la prima volta al Roland Garros, dove è ammesso come testa di serie n. 3. Elimina il messicano Llamas al secondo turno e, soprattutto, il fortissimo australiano Neale Fraser, in semifinale. Batte in finale il sudafricano Ian Vermaak, in quattro set, e si aggiudica il titolo. È la prima volta che un tennista italiano vince un torneo del Grande Slam; dopo Pietrangeli vi riusciranno solo Adriano Panatta, Francesca Schiavone e Flavia Pennetta. Pietrangeli bissa il successo anche nel doppio, in coppia con il fido Sirola, battendo in tre soli set (6-3, 6-2, 14-12) nientemeno che la coppia Emerson-Fraser, dimostrando che gli australiani non sono imbattibili. Anche in questo caso, è la prima volta che un doppio italiano si aggiudica un torneo del Grande Slam; in campo maschile, si dovrà attendere il successo di Fognini-Bolelli negli Australian Open del 2015. L’accoppiata singolare-doppio, tuttavia, è ancora ineguagliata. Dopo le vittorie parigine, segue un periodo di calo di forma. Nicola perde in finale a Losanna dallo svedese Lundquist, più volte sconfitto in Coppa Davis. A Wimbledon sarebbe testa di serie n. 3 ma incorre nuovamente in un sorteggio svantaggioso e perde al primo turno dal forte statunitense Butch Buchholz, in quattro set. Nel doppio, Pietrangeli-Sirola (testa di serie n. 2) si fanno battere dagli australiani Rod Laver e Bob Mark, giungendo almeno in semifinale per il quarto anno consecutivo. Nicola vince, comunque, il Torneo di Ischia contro il britannico Mike Davies che, però, pochi giorni dopo, lo batterà in finale nel Torneo di Lacco Ameno[32]. In Coppa Davis, L’Italia si prende la rivincita sul Belgio, grazie soprattutto a una tiratissima vittoria di Pietrangeli su Brichant, in cinque set, al primo giorno e alla vittoria del doppio Pietrangeli-Sirola su Brichant-Washer (6-2, 6-3, 6-4). Ai quarti di finale è superato anche il Sudafrica per 4-1 (vittoria di Pietrangeli il primo giorno e bis nel doppio con Sirola). 4-1 anche nella semifinale europea con la Francia (vittorie in singolare contro Haillet e il “concittadino” Darmon, oltre alla scontata vittoria nel doppio) e identico risultato in finale contro la Spagna; Pietrangeli sconfigge in tre set il giovane Andrés Gimeno e il più maturo Couder, mentre Pietrangeli-Sirola ottengono l’ennesima vittoria, nel doppio, contro Gimeno-Couder. Purtroppo, nella semifinale interzone, l’ostacolo australiano è ancora una volta insormontabile: Pietrangeli perde il primo giorno, in quattro set, contro Rod Laver; stesso risultato, in doppio, contro Emerson-Fraser; ininfluente è la vittoria di Nicola, nell’ultimo giorno, contro Roy Emerson, in tre set (1-4 il risultato finale)[33]. Agli “assoluti”, Pietrangeli riconquista il titolo di campione d’Italia nel singolare, battendo in finale nuovamente Orlando Sirola. Non c’è storia nel doppio, dove i due vincono per la quinta volta consecutiva (sesta per Pietrangeli). La stagione termina, per Pietrangeli, con la vittoria del Torneo di Casablanca, battendo in finale il francese Gerard Pilet, dopo aver battuto, in semifinale, l’astro nascente spagnolo Manuel Santana. Lance Tingay lo classifica al terzo posto nella propria classifica dei tennisti non professionisti[34] e Ned Potter al quarto[36], davanti a tutti i tennisti europei.
1960 Modifica
Entusiasmante inizio di stagione, per Nicola Pietrangeli. Vince a Oslo la Nyard Cup, battendo in finale lo svedese Davidson in tre set. Perde la finale degli Internazionali di Germania al coperto dal belga Brichant in quattro set ma poi si aggiudica il Torneo al coperto di Helsinki. Vince il Torneo di Sanremo, battendo Beppe Merlo in quattro set e gli Internazionali di Egitto (Il Cairo) ancora su Beppe Merlo, dopo aver eliminato, al primo turno, lo jugoslavo Nikki Pilic. Agli Internazionali d’Italia, nel singolare, perde ai quarti di finale dal forte statunitense Barry MacKay ma, nel doppio, Pietrangeli e Sirola giungono in finale con gli immancabili Roy Emerson e Neale Fraser e, anche se solo per la statistica e a pari merito, si aggiudicano il trofeo. L’incontro, infatti, è sospeso sul risultato di 3-6, 7-5, 2-6, 11-11 e non sarà più ripreso. È comunque l’unica volta che un doppio interamente formato da giocatori italiani (anche se uno nato a Tunisi; l’altro a Fiume) termina senza sconfitte gli Internazionali d’italia. Al Roland Garros, ove è ammesso come testa di serie soltanto n. 6, è una cavalcata trionfale per Nicola, che bissa il successo dell’anno precedente. Batte al primo turno il tennista di casa Alain Bresson; al secondo turno l’australiano Martin Mulligan (che, un giorno, diventerà suo compagno di doppio); al terzo turno il messicano Mario Llamas; al quarto l’altro francese Gerard Pilet; ai quarti di finale sconfigge in quattro set l’altro astro nascente spagnolo Andrés Gimeno; in semifinale supera in tre set ancora un francese, Robert Haillet; infine, batte in finale il cileno Luis Ayala (3-6, 6-3, 6-4, 4-6, 6-3). Quest’ultimo, in semifinale, aveva battuto Orlando Sirola e, per poco, non avremmo avuto una finale tutta italiana al Roland Garros, tra i due compagni di doppio. A Wimbledon 1960, Pietrangeli – testa di serie n. 5 - sconfigge l’ormai anziano Budge Patty; ancora l’australiano Martin Mulligan e, nei quarti di finale, si vendica dello statunitense MacKay, che lo aveva sconfitto al Foro Italico. In semifinale perde la sua grande occasione con il fuoriclasse australiano Rod Laver, forse il più forte tennista di tutti i tempi ma non ancora ai livelli degli anni successivi. Perde al quinto set 4-6, 6-3, 8-10, 6-2, 6-4. È stato per 61 anni il miglior risultato ottenuto ai Championships da un tennista italiano di entrambi i sessi, superato da Matteo Berrettini finalista nel 2021.[32] Nel doppio, Pietrangeli-Sirola sono testa di serie n. 4 ma perdono al secondo turno dallo statunitense Dennis Ralston e dal messicano Rafael Osuna, che poi avrebbero vinto il torneo. Firma con Jack Kramer il contratto per passare al professionismo; poi ci ripensa e restituisce l'acconto di 5000 dollari, preferendo rimanere tra i dilettanti ai quali, all'epoca, era riservata la Coppa Davis[37]. Nicola si rifà nel mese di agosto conquistando gli Internazionali di Germania e, in Belgio, il Torneo Knokke La Zoute. Ad Amburgo, sconfigge il tennista di casa Ingo Buding, István Gulyás (quarti di finale), il fortissimo australiano Roy Emerson (semifinale) e, in finale, lo svedese Lundquist, in quattro set. A La Zoute, dopo aver sconfitto, in semifinale, il campione di casa Brichant, batte di nuovo il cileno Ayala. Entusiasmante il ruolo di marcia dell’Italia in Coppa Davis. A Budapest, è superata 3-2 l’Ungheria, grazie ai tre punti acquisiti da Pietrangeli, in singolare (vittoria con il n. 1 ungherese Gulyás) e nel doppio. Più difficile il passaggio nei quarti di finale, a Torino contro il Cile, con lo stesso risultato 3-2 ma con Pietrangeli sconfitto nettamente in 3 set da Ayala (vittorie contro Rodriguez e nel doppio). Netta la vittoria sulla Gran Bretagna, sull’erba di Wimbledon per 4-1 (tre punti ad appannaggio di Pietrangeli). La finale della zona europea, in trasferta a Båstad, vede l’Italia nuovamente vincitrice per 3-2 sulla Svezia, con Pietrangeli che batte nel primo incontro Ulf Schmidt e contribuisce alla vittoria sul doppio Lundquist-Schmidt: infine lascia spazio, a risultato acquisito, a Sergio Tacchini. Si giunge così alla finale interzone, che si gioca nell’erba di Perth (Australia), contro gli Stati Uniti. Il primo giorno vede gli Stati Uniti condurre per 2-0, con vittorie di Buchholz su Sirola e di MacKay su Pietrangeli (13-11 al quinto set). Nel doppio non c’è nulla da fare per gli statunitensi Buchholz e McKinley contro i nostri Pietrangeli-Sirola (vittoria 13-11 al quarto set). Nell’ultima giornata, Pietrangeli batte Buchholz in cinque tirati set ma il punto decisivo lo ottiene Orlando Sirola, che batte il n. 1 USA Barry MacKay in tre set (9-7, 6-3, 8-6). Per la prima volta nella storia, l’Italia accede alla finalissima di Coppa Davis, contro l’Australia, ed è dal 1937 che non tale sfida non è disputata tra Australia e Stati Uniti. Prima del match, Pietrangeli disputa un incontro di beneficenza contro il campione indiscusso della troupe dei tennisti professionisti, Pancho Gonzales: Nicola vince due set a zero[38]. L’incontro con l'Australia si gioca sull’erba di Sydney e per l’Italia non c’è nulla da fare. A Pietrangeli, dopo aver perso in tre set da Rod Laver ed essere stato sconfitto anche nel doppio, con Sirola, dalla rodata coppia australiana Emerson-Fraser, rimane la consolazione di ottenere il punto della bandiera, battendo Neale Fraser in quattro set, nell’ultima giornata. 4-1 il risultato finale per gli australiani[33]. La stagione si conclude con il deludente risultato del singolare ai Campionati assoluti, dove Pietrangeli perde in semifinale da Sergio Tacchini; si rifà nel doppio vincendo per l’ennesima volta in coppia con Sirola. Tingay[34] e Potter[39] lo confermano rispettivamente al terzo e al quarto posto nelle proprie classifiche dei tennisti non professionisti e primo tra gli europei.
1961 Modifica
Trionfale anche l’inizio stagione 1961, per Nicola Pietrangeli: vittoria agli Internazionali d’Egitto al Cairo, battendo in finale l’australiano Neil Gibson; vittoria al Torneo di Alessandria d'Egitto, battendo l’altro australiano Barry Phillips-Moore e vittoria, per la prima volta, al Torneo di Montecarlo, sconfiggendo Pierre Darmon. In maggio, Nicola vince il Campionato Partenopeo di Napoli, battendo in semifinale Roy Emerson e in finale Jan-Erik Lundquist, in tre soli set. A Torino, sede scelta per il centenario dell’Unità d’Italia, Pietrangeli trionfa per la seconda volta agli Internazionali d’Italia: batte, nuovamente, in semifinale Roy Emerson e in finale, nientemeno che sua maestà Rod Laver (6-8, 6-1, 6-1, 6-2)[32]. Nel doppio, Pietrangeli-Sirola debbono cedere, per l’ennesima volta in finale agli australiani Roy Emerson e Neale Fraser. Nicola si presenta al Roland Garros con la testa di serie n. 1 e tutto sembra portarlo verso il terzo titolo consecutivo: vittoria in tre set sul giovane John Newcombe al secondo turno; vittoria al quarto turno sullo jugoslavo Nikki Pilic e, nuovamente, in semifinale sullo svedese Lundquist. In finale, si trova davanti lo spagnolo Manuel Santana, già sconfitto alcune volte e da cui è considerato un vero maestro (Santana chiamava Pietrangeli “El Capitano”)[40]. Nicola, però, era appena diventato padre per la prima volta e, il giorno prima, aveva effettuato un volo a/r a Roma per visitare moglie e figlio[40]. Atteso dagli organizzatori, scende in campo e conduce sullo spagnolo per due set a uno, ma alla fine, Santana si aggiudica match e Torneo Slam in cinque set. Pietrangeli si consola vincendo il torneo di Losanna, battendo in finale il tedesco Buding in quattro set. L’erba di Wimbledon, nel 1961, è deludente per Nicola. Pur ammesso come testa di serie n. 3, è sconfitto nel singolare al terzo turno dal mediocre statunitense Chris Crawford e, nel doppio, con Sirola, al primo turno, dalla giovane coppia australiana Will Coghlan-Robert Howe. Pietrangeli inizia male anche la Coppa Davis, perdendo il primo incontro a Bruxelles contro l’ostico Jacques Brichant. Fortunatamente si rifà nel doppio, con Sirola e ottiene il punto della vittoria italiana il terzo giorno contro Eric Drossart. Durissimo è anche il quarto di finale, a Monaco, contro la Germania. Pietrangeli guadagna tutti e tre i punti che portano al superamento del turno ma sempre vincendo solo al quinto set (anche nel doppio). Anche la semifinale europea, contro la Francia, è giocata fuori casa, al Roland Garros. Pietrangeli batte Darmon, in cinque set, al primo giorno e, con Sirola, ottiene il terzo punto decisivo della vittoria; 4-1 il risultato finale. La finale europea si gioca a Milano, contro la Svezia. Pietrangeli perde il primo incontro contro Jan-Erik Lundquist; il doppio Pietrangeli-Sirola ottiene la solita vittoria contro Hallberg-Lunquist; infine, Nicola guadagna il punto decisivo, il terzo giorno, contro Schmidt. Si giunge così alla finale interzone, al Foro Italico, contro gli Stati Uniti che si presentano con una squadra di rincalzi. Il punto decisivo è ottenuto già al secondo giorno, con Pietrangeli-Sirola che battono Dell e Reed in quattro set. In precedenza, Nicola aveva battuto Reed in cinque set (era sotto di 0-2) e poi batterà in tre set anche Jon Douglas. Si giunge così alla finalissima, ancora in Australia, a Melbourne, dove, in casa e sulla superficie preferita, gli australiani Laver ed Emerson e il doppio Emerson-Fraser sono imbattibili. È una disfatta (0-5), anche se, a risultato acquisito, Pietrangeli costringe Laver al quinto set[33]. Delusione anche negli “assoluti”, dove Pietrangeli si fa battere in cinque set, in finale, dal rientrato Fausto Gardini che gli annullò ben otto match point. Ancor più clamorosa è la sconfitta del doppio Pietrangeli-Sirola dai comprimari Michele Pirro e Sergio Jacobini. Pietrangeli si rifà nel finale di stagione, in una tournée in Sudamerica. Vince il torneo di Santa Fé, battendo il brasiliano Edison Mandarino; il torneo di Mendoza, battendo lo statunitense Whitney Reed e il Torneo di San Paolo del Brasile, a inviti, battendo nuovamente Edison Mandarino[32]. Scende al quarto posto, superato da Santana, nella classifica di Lance Tingay[34] ma sale al terzo in quella di Ned Potter che lo pone ancora primo tra gli europei[41].
1962 Modifica
L’anno si apre con una sconfitta in due set contro Jan-Erik Lundquist, a Milano, nella finale della Snam Cup. Agli Internazionali d’Italia, dopo aver eliminato il messicano Mario Llamas e l’australiano Bob Hewitt, Pietrangeli perde, nei quarti di finale del singolare, dal modesto spagnolo Couder in quattro set. Stesso risultato al Roland Garros, dove è testa di serie n. 4, contro l’australiano Neale Fraser. A Wimbledon (testa di serie n.7), perde al terzo turno del singolare dall’inglese Mills e, con Sirola, al secondo turno del doppio dagli statunitensi Dell e Douglas, che si vendicano delle sconfitte ottenute in Coppa Davis, l’anno precedente. Si prende, però, la soddisfazione di battere l’anziano Fausto Gardini e di vincere la Coppa Ambrosoli, a Como, con un doppio 6-2[32]. In Coppa Davis, la stagione inizia con una vittoria per 5-0 contro l’Unione Sovietica, a Firenze. Prosegue con una vittoria per 4-1 contro l’Ungheria, a Brescia, ma dove Pietrangeli, il primo giorno, è sconfitto dall’anziano István Gulyás, in quattro set. Sicuramente più confortante e il risultato di 5-0 contro la Gran Bretagna, in semifinale. Nella finale europea, a Båstad, la Svezia si vendica delle tante sconfitte, eliminando l’Italia per 4-1. Pietrangeli non ottiene nessun punto, nemmeno quello, apparentemente scontato, del doppio, con Sirola (sconfitta 9-7 al quinto set contro Lundquist e Schmidt)[33]. È la prima sconfitta dopo 27 vittorie contro avversari europei in Coppa Davis dalla formazione della coppia (1955) che perde un'imbattibilità in campo continentale durata sette anni. Pietrangeli dà forfait agli Internazionali degli Stati Uniti dove è ammesso come testa di serie n. 7. Ai campionati assoluti, Pietrangeli è nuovamente sconfitto, in finale, da Fausto Gardini. Magra consolazione il ritorno alla vittoria, nel doppio, con il compagno di sempre, Orlando Sirola. Tutto sommato, un'annata da dimenticare.
1963 Modifica
In apertura di stagione, Pietrangeli perde in tre set la finale degli Internazionali d’Egitto al Cairo, da José Luis Arilla. La decisione di Sirola di giocare a tennis solo in doppio, in Coppa Davis e agli “assoluti”, costringe Pietrangeli a cercarsi un altro compagno. Lo trova, inizialmente, in Sergio Tacchini, con il quale è finalista al Torneo di Montecarlo, cedendo solo agli spagnoli Alberto e José Luis Arilla in quattro set[33]. Nicola torna finalmente a vincere un torneo, quello di Sanremo, eliminando prima lo jugoslavo Boro Jovanović, poi lo svedese Lundquist, e battendo in finale Jacques Brichant in tre set. Jovanović si vendica eliminando il nostro nei quarti di finale agli Internazionali d’Italia in tre set. Al Roland Garros, Pietrangeli è testa di serie n. 9 e fa il suo dovere, perdendo ai quarti di finale con il n. 1 del mondo Roy Emerson in cinque set dopo aver condotto per 2 set a uno. Emerson vincerà il torneo[32]. Un sorteggio sfortunato in Coppa Davis abbina, al primo turno, la Spagna e l’Italia, da giocarsi a Barcellona. Pietrangeli compie il miracolo di sconfiggere, in apertura, il bravissimo idolo locale Manuel Santana in quattro set (6-3, 6-4, 3-6, 8-6). Poi, Pietrangeli-Sirola perdono da Santana e José Luis Arilla in tre soli set. 4-1 il punteggio finale per la Spagna. L’Italia non veniva eliminata al primo incontro in Coppa Davis dal 1936. Pietrangeli conquista il Torneo di Wiesbaden, battendo in finale il tennista di casa Wolfgang Stuck, in quattro set. A Wimbledon giunge sino al terzo turno, quando si ritira al secondo set contro l’astro nascente australiano Fred Stolle sul punteggio di 3-6, 3-4. Convince Orlando Sirola a scendere in campo e i vecchi compagni di doppio raggiungono il terzo turno e cedono solo alla coppia messicana formata da Rafael Osuna e Antonio Palafox, che poi vinceranno il torneo. Pietrangeli cede in finale all’indiano Ramanathan Krishnan, agli Internazionali del Belgio ma poi trionfa a Gstaad, eliminando il brasiliano Edison Mandarino, al primo turno, vendicandosi di Fred Stolle in semifinale (10-8,6-3) e schiantando per 3 set a zero il numero uno del mondo Roy Emerson, in finale. Ancora una volta ostico gli è il torneo di singolare degli “assoluti”, dove perde clamorosamente in semifinale da Sergio Tacchini (0-6 nel decisivo quarto set). Nel doppio, Pietrangeli e Sirola, si aggiudicano il titolo per l’ottava volta, superando il record della mitica coppia Giovanni Cucelli-Marcello Del Bello (curiosamente, anche Cucelli era fiumano, come Sirola; mentre Del Bello era romano, come, d’adozione, poteva essere considerato anche Pietrangeli). Ai Giochi del Mediterraneo, che si tengono a Napoli, un appesantito Pietrangeli vince la medaglia d’oro, compiendo un piccolo capolavoro. Facendo ricorso alla sua immensa classe, batte Manuel Santana in cinque set (5-7 6-4 0-6 6-0 7-5), strappando più volte gli applausi (con la racchetta) allo stesso Santana, sui punti migliori. Vince anche la medaglia di bronzo, nel doppio, con Orlando Sirola[42]. Chiude la stagione aggiudicandosi gli Internazionali di Sicilia, battendo ancora Jovanović; gli Internazionali di Argentina, battendo il brasiliano Ronald Barnes; perde in finale negli Internazionali del Cile, dall’australiano Alan Lane[32].
1964 Modifica
Pietrangeli è finalista al Torneo di Sanremo, dove perde dallo svedese Lundquist in tre set. Si rifà vincendo per la terza volta gli Internazionali di Sicilia, battendo in semifinale il forte australiano Fred Stolle e, in finale il brasiliano Edison Mandarino. Identico risultato al Campionato Partenopeo di Napoli (vittorie in semifinale su Stolle e, in finale, su Mandarino). Nicola è costretto al ritiro al secondo turno degli Internazionali d’Italia nel match contro il venezuelano Pimentel. Si ripresenta in piena forma al Roland Garros, dove è testa di serie n. 9. Sconfigge nei quarti Roy Emerson, per il quale è diventato una vera “bestia nera”; si vendica di Jan-Erik Lundquist in semifinale, ma, nella sua quarta finale in carriera, non può nulla contro un Manuel Santana ormai ai vertici: 6-3, 6-1, 4-6, 7-5, il risultato finale ad appannaggio dello spagnolo. Pietrangeli perde in finale, in cinque set, da Rafael Osuna anche agli Internazionali di Losanna. A Wimbledon è testa di serie n. 7 e perde al secondo turno in tre set dal francese Pierre Barthes[32]. Nel doppio si presenta in coppia con Martin Mulligan e perde al terzo turno dagli australiani Tony Roche e John Newcombe. In luglio perde nuovamente in cinque set da Santana al Torneo di Deauville e, in settembre, da Pierre Darmon, al Torneo di Québec. In Coppa Davis, la sfida al primo turno, con l’Egitto (4-1), si conclude al secondo giorno, con il doppio Pietrangeli-Tacchini che conquistano il terzo punto decisivo. Pietrangeli, dopo aver sconfitto il suo avversario il primo giorno, lascia il campo a Giordano Maioli, per l’ultimo non decisivo incontro. Non c’è storia al secondo turno, contro la Rhodesia, sconfitta per 5-0, con in campo un inedito doppio Nicola Pietrangeli-Giordano Maioli. L’Italia è però eliminata in semifinale dalla Svezia 3-1, pur giocando in Italia. Dopo il primo giorno, terminato 1-1 (vittoria di Pietrangeli contro Ulf Schmidt), viene a mancare il punto del doppio, con la sconfitta di Pietrangeli-Maioli da Lundquist-Schmidt. Dopo la sconfitta di Tacchini da Schmidt, l’ultimo incontro, Pietrangeli-Lundquist non viene disputato[33]. Pietrangeli si ripresenta dopo molti anni agli Internazionali degli Stati Uniti (testa di serie n. 7) ed è sconfitto al secondo turno dal britannico Mike Sangster. Torna a rivincere il titolo nazionale, nel singolare, battendo in finale Sergio Tacchini. Convinto l’anziano Sirola a scendere in campo, si aggiudica per la decima volta il titolo italiano anche nella specialità del doppio. Rientra a fine anno nella Top Ten della classifica dei tennisti non professionisti di Lance Tingay (al settimo posto)[34] e di Ned Potter (all'ottavo)[43].
1965 Modifica
Pietrangeli perde in finale il Campionato Partenopeo di Napoli contro Martin Mulligan, in tre set, dopo aver eliminato, in semifinale, il trentottenne Beppe Merlo. Agli Internazionali d’Italia, elimina al primo turno un tradizionale avversario di Coppa Davis, l’australiano Neale Fraser; sconfigge ai quarti di finale l’olandese Tom Okker e si arrende soltanto al quinto set, in semifinale, a Manuel Santana. Al Roland Garros è testa di serie n. 3 ma perde al quarto turno dall’australiano Tony Roche. Si ferma al quarto turno anche sull’erba di Wimbledon, di fronte allo statunitense Allen Fox[32]. In Coppa Davis, l'anno inizia tra le polemiche. A Pietrangeli non va giù la nomina di Fausto Gardini a capitano non giocatore[44]. Le sue dichiarazioni alla stampa convincono il milanese a dimettersi senza essersi seduto nemmeno una volta in panchina. Lo sostituisce il Presidente della Commissione tecnica federale Vasco Valerio. Non c’è storia al primo turno, contro il Portogallo, sconfitto per 5-0, con in campo, nel doppio, Nicola Pietrangeli-Giordano Maioli. Apparentemente più contrastata la vittoria in casa con il Brasile (3-2), ma già conclusa dopo il secondo giorno con la vittoria di Pietrangeli-Maioli nel doppio. In precedenza, Pietrangeli aveva battuto Roland Barnes e, a risultato acquisito, cede a Thomaz Koch. Nei quarti di finale, l’Italia è eliminata dalla Cecoslovacchia per 3-2. Pietrangeli conquista entrambi i punti del singolare, contro Jaworski e Holeček ma cede nel doppio, in coppia con Sergio Tacchini[33]. Strepitoso è il mese di agosto per il n. 1 d’Italia, con la vittoria di quattro tornei e una finale persa, in meno di quattro settimane: vittoria della Coppa Lambertenghi, a Lesa, sul Lago Maggiore, contro Martin Mulligan (6-2, 6-3); identico risultato, anche nel punteggio, sempre con Mulligan, al Torneo di Novara; sconfitta dall’irriducibile Beppe Merlo, in finale a Riccione (6-2, 6-4); vittoria al Torneo Viareggio, battendo in semifinale il brasiliano Thomaz Koch e, in finale, quel Fausto Gardini con il quale aveva più di un conto in sospeso (6-3, 6-3, 12-10); vittoria anche al Torneo di Ortisei, battendo ancora Martin Mulligan per 6-1,6-4. Agli Internazionali degli Stati Uniti batte un giovane Stan Smith al secondo turno ma, poi, è costretto a cedere allo statunitense Ronald Holmberg, al terzo. Agli “assoluti”, quest’anno non ce n’è per nessuno: vittoria del titolo nel singolare, battendo nettamente in finale l’anziano Beppe Merlo (6-4, 6-2, 6-2); vittoria nel doppio, con la partita d’addio al tennis giocato da parte di Orlando Sirola. Decimo titolo per il più forte doppio italiano dell’era pre-open (undicesimo per Pietrangeli). Trionfale, per Pietrangeli, il finale di stagione nella stagione sudamericana, che si conclude con tre vittorie su tre tornei disputati. Vittoria agli Internazionali d'Argentina, battendo nei quarti l’idolo locale, il quarantunenne Enrique Morea; in semifinale l’australiano Martin Mulligan e, in finale, il sudafricano Cliff Drysdale, in cinque set. Vittoria anche al Torneo di Porto Alegre, contro il tennista di casa Thomaz Koch e vittoria negli Internazionali di Rio de Janeiro, battendo ancora in finale Thomaz Koch[32].
1966 Modifica
Il 1966 inizia molto bene, con le vittorie al Torneo di Sassari, due set a uno su Sergio Tacchini; la vittoria al Torneo Parioli, il circolo romano dove Nicola è cresciuto, sul cecoslovacco Milan Holeček, in quattro set e, la finale al Torneo di Monte Carlo, dove, però, cede a Manuel Santana. 8-6 4-6 6-4 6-1 il risultato in favore dello spagnolo. Pietrangeli, però, conquista per la quarta volta il Campionato Partenopeo, dove supera in finale l’australiano Tony Roche (8-6 2-6 6-2 6-1), dopo aver eliminato, nei quarti di finale, il forte statunitense Clark Graebner. Si presenta così al Foro Italico, in ottima forma. Ai quarti di finale batte il n. 1 USA Dennis Ralston con un netto 6-4, 6-1, 6-2. In semifinale gioca uno dei suoi match più avvincenti, battendo davanti al suo pubblico il n. 1 del mondo Roy Emerson in cinque set per 3-6, 6-1, 3-6, 12-10, 6-3. Si appresta quindi a disputare la sua quarta finale degli Internazionali d’Italia, contro Tony Roche, da lui appena battuto a Napoli. I trentatré anni e le scorie dell’incontro di semifinale si fanno sentire: dopo un combattutissimo primo set, perso per 9-11, cede nettamente 2-6, 1-6. Cinque giorni dopo, vince un mini-torneo a Villa d’Este, sul lago di Como, battendo l’australiano Bill Bowrey. Rifiuta nuovamente l'offerta di passare al professionismo[45]. Si presenta al Roland Garros, dove è ammesso con la testa di serie n. 4, ma si ferma al terzo turno, eliminato dall’altro australiano Ken Fletcher. A Wimbledon perde dal sudafricano Terry Ryan e non va oltre il primo turno. Vince il Torneo di Gottsaker, battendo in finale lo svedese Lundquist. Perde la finale del torneo di Ortisei, battuto dal brasiliano Mandarino e quella degli Internazionali di Jugoslavia, dal tennista di casa Nikki Pilic[32]. In Coppa Davis, contro l’Unione Sovietica, Pietrangeli è schierato solo in singolare, aggiudicandosi entrambi gli incontri, contro Lejus e Likachev. 4-1 per l’Italia il risultato finale. La semifinale contro il Sudafrica, al primo giorno, si mette bene: al Foro Italico, Tacchini batte il n. 1 avversario Cliff Drysdale e Pietrangeli si aggiudica il punto del 2-0. Nel doppio, l’Italia schiera la giovane coppia Maioli-Di Maso, che vengono sconfitti. Il terzo giorno è una disfatta, Pietrangeli perde in cinque set da Drysdale e Tacchini in tre da Diepramm, per l’ennesima clamorosa eliminazione[33]. Giordano Maioli si rifà agli “assoluti” battendo inaspettatamente, in finale, proprio Nicola Pietrangeli. Per quest’ultimo è deludente anche la tournée sudamericana, solitamente conclusiva della stagione[32].
1967 Modifica
La stagione inizia con risultati abbastanza soddisfacenti. Pietrangeli contende a Mulligan, in finale, il Torneo minore di Napoli e poi lo batte in cinque set nel Torneo Parioli, aggiudicandoselo per la seconda volta consecutiva. Soprattutto, Nicola conquista per la seconda volta in carriera il Torneo di Montecarlo, distruggendo in semifinale la giovane promessa cecoslovacca Jan Kodeš (6-2, 6-4) e battendo, in finale, Martin Mulligan per 6-3, 3-6, 6-3, 6-1. Il risultato è notevole perché Mulligan sta attraversando un periodo di ottima forma, tanto che si rifà presto su Nicola, battendolo in finale prima a Catania (dove Pietrangeli elimina in semifinale il sovietico Metreveli) e poi al Campionato Partenopeo, dove Nicola supera prima l’australiano Bowrey e poi lo jugoslavo Jovanović. Pietrangeli disputa degli ottimi Internazionali d’Italia, eliminando Ramanathan Krishnan negli ottavi di finale e Jovanović nei quarti; è costretto, però, ad arrendersi nuovamente, in semifinale, a Tony Roche in tre set. Quest’ultimo, però, nulla potrà, in finale, contro Mulligan, che si aggiuda per la terza volta il torneo del Foro Italico[32]. Facile il primo turno di Coppa Davis, contro l’Austria, che si conclude con un perentorio 5-0. Pietrangeli vince entrambi i singolari mentre si preferisce evitargli il doppio, sperimentando la coppia Maioli-Crotta. Stesso risultato, nei quarti di finale, contro il Lussemburgo (5-0), con Nicola che porta a casa i due punti del singolare. Al Roland Garros, Nicola (testa di serie n. 4) è eliminato al terzo turno dal polacco Gasiorek. L’Italia è eliminata in semifinale, a Napoli, dal Brasile, per 1-3. Pietrangeli perde subito il primo incontro da Edison Mandarino, in quattro set. Nulla da fare né per Maioli, in singolare, contro Koch, né per il doppio Maioli-Crotta. A risultato acquisito per il Brasile, Pietrangeli conquista il punto della bandiera, battendo Koch[33]. A Wimbledon, batte in cinque set, al primo turno, il tennista di casa Mark Cox ma è eliminato, subito dopo dal neozelandese Dick Crealy, in tre set. I quasi 34 anni si fanno sentire e le sue capacità di recupero non sono più quelle di una volta. In agosto, a Senigallia, perde in finale dal rumeno Ion Țiriac e, al Torneo di Viareggio, dall’ostico Boro Jovanović, dopo aver eliminato, in semifinale, l’altro rumeno Ilie Năstase. I Giochi del Mediterraneo, allestiti nella sua città natale, Tunisi, vedono il campione uscente Pietrangeli eliminato nei quarti da José Luis Arilla[32]. In campo nazionale, però, il predominio del vecchio campione è indiscusso, tanto da aggiudicarsi, per la prima volta, tutti i titoli assoluti in palio: batte in finale, nel torneo del singolare Giordano Maioli in cinque set; vince il doppio, in coppia con Sergio Tacchini (dimostrando così che in Coppa Davis – forse – la coppia rodata avrebbe potuto dare qualcosa di più dei giovani schierati al suo posto) e, per la prima volta, il doppio misto, in coppia con Lea Pericoli. A fine stagione, preferisce evitare la consueta tournée sudamericana.
1968 Modifica
Nicola parte forte anche nella primavera 1968. Vince il torneo minore di Napoli, battendo, in finale, l'inglese John Barrett e si aggiudica per la terza volta il Torneo di Monte Carlo, contro il sovietico Alexander Metreveli, in tre set. Perde soltanto in finale da Martin Mulligan al Torneo Partenopeo e disputa degli onorevoli Internazionali d'Italia, giungendo sino ai quarti di finale, dove cede al sudafricano Bob Hewitt, in tre set. L'era "open" lo prende in contropiede. Non vede di buon occhio l'apertura dei tornei Slam ai suoi vecchi avversari passati al professionismo. Al Roland Garros, pur ammesso con la testa n. 11, dà forfait. A Wimbledon si presenta per onor di firma ed è eliminato dal mediocre britannico Geoff Bluett, al primo turno[32]. In Coppa Davis, ancora riservata ai soli "dilettanti", invece, sembrano aprirsi scenari più promettenti. Martin Mulligan, che ha sposato un'italiana, può essere tesserato e giocare in Davis con i colori azzurri. Pietrangeli si offre di giocare con lui anche in doppio, per formare un team più competitivo. I risultati si riveleranno insoddisfacenti, in quanto Mulligan si trova in fase calante e Pietrangeli, per la sua età, non sembra più in grado di giocare ad alto livello tre incontri in tre giorni. Il primo turno, contro l’Ungheria, è una cavalcata trionfale: 5-0. Pietrangeli non vuole concedere il punto della bandiera nemmeno a risultato acquisito, all'anziano avversario István Gulyás, che batte in cinque set. Stesso risultato con il modesto Principato di Monaco, con Pietrangeli che gioca solo il primo singolare. Decisamente più combattuta è la semifinale contro l'Unione Sovietica, a Reggio Emilia. Dopo il primo punto, conquistato da Pietrangeli contro Thomas Lejus, Mulligan si fa battere nettamente da Alexander Metreveli. Diventa cruciale aggiudicarsi il doppio e Pietrangeli non si tira indietro; con Mulligan, batte la coppia sovietica in quattro set. La fatica, per il trentacinquenne italo-tunisino, si rivela irrecuperabile e, nella giornata conclusiva, è schiantato da Metreveli per 6-0, 6-0, 6-1. Fortunatamente, Mulligan, all’ultimo incontro con Lejus, riesce a conquistare il punto della vittoria (3-2 per l’Italia). La finale europea si gioca a Barcellona, contro la Spagna. Dopo la sconfitta di Mulligan contro Gisbert, Pietrangeli non ce la fa contro Manuel Santana e cede in cinque combattutissimi set. Con la vittoria del doppio Pietrangeli-Mulligan su Manuel Orantes e José Luis Arilla, l’Italia torna a sperare ma, anche in questo caso, le scorie accumulate nei precedenti incontri impediscono a Pietrangeli di ben figurare nell’ultima giornata. È battuto in tre set da Juan Gisbert[33]. Al secondo turno del singolare degli "assoluti" incontra una giovane promessa diciottenne, che batte facilmente 6-4, 6-3, 6-1. Nello spogliatoio, il ragazzo gli dice: “La saluta papà”. È Adriano Panatta, il figlio del custode del Circolo Parioli e che Pietrangeli ha praticamente visto nascere[30]. Nicola si aggiudica nuovamente il titolo del singolare, battendo Eugenio Castigliano e bissa nel doppio in coppia con Sergio Tacchini. Partecipa al Torneo dimostrativo di tennis alle Olimpiadi di Città del Messico e conquista la medaglia di bronzo, perdendo in semifinale dall'anziano idolo di casa Rafael Osuna[32].
1969 Modifica
Per continuare a giocare la Coppa Davis, Pietrangeli resta "dilettante" anche nel 1969 e in gran parte degli anni successivi. Ma la stampa e l’opinione pubblica impongono la giubilazione di Mulligan, ritenuto responsabile del fallimento dell'anno prima. Il capitano non giocatore Vasco Valerio che era stato il maggior sostenitore di tale soluzione, rassegna le sue dimissioni. È nominato capitano non giocatore Orlando Sirola. Apparentemente ciò non potrebbe che far piacere a Pietrangeli. Ma Sirola punta sui giovani, soprattutto per quanto riguarda la composizione del doppio. Pietrangeli non osa opporsi al suo amico di sempre. A Genova, contro il Belgio, si aggiudica entrambi i singolari. Altri due punti vengono dal singolarista n. 2 Castigliano ma, per il doppio Crotta-Marzano, non c'è nulla da fare. 4-1, comunque, il risultato a favore dell'Italia. Nei quarti di finale, gli azzurri rifilano un altro "cappotto" all'Austria (5-0), con Pietrangeli in campo in entrambi i singolari. La semifinale con l'Unione Sovietica, a Mosca, purtroppo, si rivela un disastro. L'Italia perde 5-0 e Pietrangeli guadagna un solo set contro Lejus, perdendo nuovamente in modo netto contro Metreveli[33]. Al Foro Italico, Nicola è eliminato al secondo turno dal cecoslovacco Jan Kodeš; al Roland Garros, al primo turno dal rumeno Marmureanu e a Wimbledon – sempre al primo turno - dall’immenso Rod Laver, avviato a conquistare il suo secondo Grande Slam in carriera[32]. Unica nota positiva dell’annata: il settimo titolo assoluto nel singolare, ai danni di Ezio Di Matteo, in tre soli set.
1970 Modifica
Nel 1970, per la prima volta dal 1954, Pietrangeli non è convocato per giocare in Coppa Davis. Sirola, infatti, prosegue nella sua scelta di far fare esperienza ai giovani Adriano Panatta e Massimo Di Domenico, lasciando a casa il suo ex compagno di doppio. L’Italia priva di Pietrangeli, però, è eliminata al primo turno dalla Cecoslovacchia[33]. In primavera, Nicola vince gli Internazionali del Libano, battendo in finale Barry Phillips-Moore. Al Foro Italico, è eliminato al secondo turno da Bill Bowrey. Al Roland Garros, giunge sino al terzo turno, cedendo allo statunitense Arthur Ashe, in tre set. È iscritto a Wimbledon ma la sua richiesta di posticipare di un giorno, per motivi personali, l'incontro con Dennis Ralston non è accettata ed è dichiarato sconfitto a tavolino[32]. Agli "assoluti", incontra in finale l'astro nascente Adriano Panatta. L'incontro è, probabilmente, il più emozionante della storia dei campionati italiani di tennis. Pietrangeli non vuole farsi detronizzare dal ventenne romano. Arriva a condurre 4-1 al quinto set ma, poi, le forze gli mancano. Prevale Panatta per 6-1, 3-6, 3-6, 10-8, 6-4[46].
1971 Modifica
Nel 1971, al Foro Italico, Pietrangeli batte al primo turno il diciottenne Corrado Barazzutti in tre set e poi si ritira al secondo di fronte allo spagnolo Andrés Gimeno, dopo aver subito uno stiramento allorché conduceva 4-1 rimanendo in campo fino alla conclusione del primo set, perso 7-5. La stampa convince Sirola a farlo giocare nel singolare in Coppa Davis, ai quarti di finale, contro la Jugoslavia e Nicola gioca bene, perdendo soltanto di misura i primi due set di fronte al n. 1 avversario, Željko Franulović, uno dei più forti giocatori europei del momento, prima di cedere più nettamente nel terzo set. A risultato acquisito per la Jugoslavia, l'anziano campione riesce a prevalere sul suo antico compagno di doppio Boro Jovanović. È l'ultimo singolare che Pietrangeli gioca in Davis. Poi sarà in campo soltanto in pochissimi match di doppio[33]. Al Roland Garros batte al primo turno lo statunitense Charlie Pasarell e raggiunge ancora una volta il terzo turno dove è costretto a cedere al francese Georges Goven. Non partecipa a Wimbledon. Al Torneo di Bolzano, elimina al secondo turno un quarantaquattrenne Beppe Merlo, ancora sui campi di gioco dopo tanti anni. Nicola raggiunge la finale dove perde da Barry Phillips-Moore[32]. Si prepara particolarmente per gli “assoluti”, ritenendo che solo la mancanza di condizione fisica, l'anno prima, avesse permesso a Panatta di batterlo. Ne esce un altro avvincente incontro, in finale, ma con lo stesso risultato: vince nuovamente Panatta al quinto set per 6-4, 2-6, 6-1, 7-9, 6-4. A novembre gioca per la prima volta in doppio con Panatta nel torneo WCT di Bologna; la coppia perde di misura contro Rosewall e Stolle, uno dei doppi più forti del mondo. In dicembre, Pietrangeli, insieme a Panatta, si aggiudica per la prima volta la Coppa del Re di Svezia, una manifestazione a squadre riservata alle squadre europee che né lui né l’Italia erano riusciti a vincere prima di allora.
1972-1977 Modifica
Nel 1972, il nuovo capitano non giocatore della Nazionale di Coppa Davis, Giordano Maioli allestisce il doppio Pietrangeli-Panatta che fa esordire, vittoriosamente, contro l’Austria. Stesso risultato nei quarti di finale, contro i Paesi Bassi. Non va oltre al primo turno agli Internazionali d’Italia, eliminato dal francese Pierre Barthes. Raggiunge gli ottavi di finale al Roland Garros e il terzo turno a Wimbledon, dove è eliminato dallo stesso avversario, lo spagnolo Manuel Orantes[32]. A Wimbledon, il doppio Pietrangeli-Panatta è eliminato al primo turno da Goven-Chanfreau in cinque set. Pietrangeli appare nell’inedita veste di capitano-giocatore, nella burrascosa semifinale europea contro la Romania, per indisponibilità di Maioli ma il doppio Pietrangeli-Panatta non può nulla contro Nastase-Țiriac. È l'ultima apparizione di Nicola Pietrangeli in Coppa Davis, sulla cui panchina siederà dall'anno successivo Fausto Gardini come capitano non giocatore.
Agli "assoluti" del 1972, Pietrangeli è eliminato in semifinale dal diciannovenne Corrado Barazzutti ma, con Panatta, vince il suo quattordicesimo titolo nel doppio (ventidue complessivi, di cui sette nel singolare e uno nel misto). Nel 1973 fa le sue ultime apparizioni in singolare al Foro Italico (sconfitta dall'ungherese Péter Szőke al primo turno) e sia al Roland Garros che a Wimbledon; in entrambi i casi eliminato al primo turno[32].
Pietrangeli si è ritirato, come singolarista, nel 1974. A quarant'anni, era ancora classificato al 271º posto nella classifica ATP del singolare[47]. Ha, però, proseguito a partecipare ad alcuni tornei di doppio, in coppia con Panatta, sino agli US Open del 1977, dove è sconfitto al secondo turno, a quarantaquattro anni d'età, dai cileni Prajoux e Gildemeister[47].
La conquista della Coppa Davis come capitano non giocatore Modifica
«Io non mi prendo nessun merito sportivo, perché in campo ci vanno i giocatori. Ma mi prendo il merito, e non lo divido con nessuno, di averli portati a Santiago.[48]»
Nel marzo del 1976 Pietrangeli succede a Fausto Gardini come capitano non giocatore della squadra italiana di Coppa Davis, ferma restando la conferma della direzione del settore tecnico in capo a Mario Belardinelli[49]. Trova un ambiente reduce dalla sconfitta subita per mano della Francia (2-3), nell'unica apparizione del 1975. Riesce nell'impresa di amalgamare i dissidi e le caratteristiche della coppia dei due doppisti (la "stella" Panatta e Paolo Bertolucci) con gli altri due singolaristi Barazzutti e Zugarelli.
In agosto compie la scelta di schierare Zugarelli nella finale europea contro la Gran Bretagna, ritenendolo più idoneo a giocare sull'erba di Wimbledon, rispetto al "titolare" Barazzutti. La scelta si rivela felice: il romano vince entrambi i singolari e l'Italia supera il difficile turno. Il direttore tecnico Belardinelli, tuttavia, si adombra, sostenendo che l'intuizione sia stata la sua e che il capitano non giocatore se la sia impropriamente attribuita. Nascono i dissidi tra i due[49]. In settembre l'Italia ospita, nella semifinale interzone, lo squadrone australiano che per ben due volte ha impedito a Pietrangeli di innalzare il trofeo, da giocatore. Stavolta il risultato è differente: la squadra italiana batte l'Australia 4-1, grazie alle vittorie di Panatta e Barazzutti contro Newcombe e del doppio Panatta-Bertolucci contro i "mitici" Newcombe e Roche[50]. L'Italia giunge per la terza volta nella sua storia nella finalissima di Coppa Davis ma, a questo punto, sorgono i problemi "politici".
L'avversario, infatti, è il Cile, governato dal dittatore Augusto Pinochet e l'incontro dovrà essere disputato a Santiago. Sorge una vasta platea, nell'opinione pubblica soprattutto di sinistra, contraria alla partecipazione italiana alla finale, vista come un riconoscimento virtuale al regime dittatoriale cileno. Pietrangeli partecipa a un dibattito televisivo con l'esponente comunista Ignazio Pirastu, dove sostiene l'imprescindibilità della trasferta e della partecipazione alla competizione. È minacciato di morte per telefono ma non cede di un millimetro. Alla fine la spunta lui[48].
A Santiago scoppia un nuovo diverbio con Belardinelli. L'Italia, tuttavia, il 19 dicembre 1976, riesce a conquistare la Coppa Davis battendo il Cile 4-1 con il quartetto formato da Adriano Panatta, Corrado Barazzutti, Paolo Bertolucci e Tonino Zugarelli. È tuttora l'unica vittoria dell'Italia in questa manifestazione ma sarebbe mancata senza la decisa volontà del capitano di giocare ad ogni costo, contrariamente al parere della maggior parte dei politici che intendevano boicottare l'evento[51]. Dopo la conquista della coppa si tenne una grande festa al Circolo Canottieri Roma alla presenza del Presidente del Consiglio Giulio Andreotti. Alla fine della festa non era stato previsto che il trofeo fosse riconsegnato al caveau della banca romana dove era stata conservata sino ad allora. Nell'indecisione generale, Pietrangeli si assunse la responsabilità di vigilarla personalmente e se la portò a casa sua, dove si fece fotografare nel letto, con la Coppa Davis tra le braccia[52].
L'anno successivo, Pietrangeli ottiene un contratto da capitano non giocatore sino al 1980. Belardinelli, in aprile, dà le dimissioni. In luglio si gioca il primo incontro della stagione, a Båstad, contro la Svezia. A risultato acquisito, Pietrangeli chiede a Zugarelli di scendere il campo. Il giocatore lo fa controvoglia e perde malamente. Il mese dopo, nella finale europea contro la Spagna, di fronte all'incandescente pubblico di Barcellona, l'Italia si aggiudica il match con un incontro di anticipo. A risultato acquisito, Pietrangeli vuole tutelare Panatta da ulteriori diverbi con il pubblico spagnolo e, all'ultimo minuto, chiede a Zugarelli di disputare l'ultimo ininfluente incontro. Zugarelli si rifiuta. Alla fine è costretto a scendere in campo Panatta che, dopo aver vinto il primo game tra i fischi, manda di proposito tutte le palle fuori e perde 6-1, 6-0 da un comprimario. All'uscita è protagonista di una clamorosa scazzottatura con uno spettatore che lo aveva colpito con un cuscino. Nonostante la vittoria Pietrangeli è fortemente criticato dalla stampa e se la prende con i giocatori: «Non sono la loro baliaǃ» dichiara[49].
La squadra capitanata da Pietrangeli disputa comunque nuovamente la finale fuori casa contro l'Australia, ma perde la seconda Coppa consecutiva per 3-1. In due anni da capitano non giocatore, Pietrangeli ha guadagnato una vittoria e una finale di Davis, cioè più di quanto ottenuto dalla squadra italiana in tutte le precedenti partecipazioni (due sconfitte in finale, peraltro, con Pietrangeli in campo). All'indomani della sua sconfitta con l'Australia, però, il capitano non giocatore è messo sotto processo. Gli si contesta addirittura la sponsorizzazione per la squadra da lui ottenuta dalla Martini & Rossi per incompatibilità con la sua contemporanea carica di consulente dell'azienda. Alla fine il Consiglio Federale lo conferma subordinatamente al parere dei giocatori. La squadra richiede il ritorno di Belardinelli e la sponsorizzazione anche per Zugarelli, escluso da Pietrangeli che lo ritiene ormai inaffidabile[49]. Pietrangeli accetta Belardinelli ma non cede su Zugarelli. Tale rifiuto determina il suo esonero anticipato, per motivazioni oggettivamente extra-sportive.
Per la cronaca, nel 1978, la squadra italiana di Davis non più capitanata da Pietrangeli perse al primo turno dalla modesta Ungheria, per 4-1.
Caratteristiche tecniche Modifica
«Pietrangeli apparteneva alla categoria degli incontristi – ha scritto Pietro Farro nel libro "Il tennis è un grattacielo" – particolarmente adatto alla terra battuta, senza dubbio la sua superficie preferita. Aveva un eccellente rovescio, un ottimo tocco di palla e una straordinaria tenuta atletica. Ma anche un buon gioco di volo, cosa rara nei tennisti che non basano il loro gioco sull’attacco. Tutte qualità che ne hanno fatto uno dei più grandi giocatori della sua epoca»[53]. È stato un grande curatore dello stile, giocatore da fondocampo ma abile anche a rete, potente nei passanti, forte nel rovescio, un po' meno nel dritto, con una notevole smorzata e dotato di un istinto eccezionale.[54] Aveva una facilità sconcertante nel variare con un colpo di polso gli effetti e le traiettorie[55] tanto che il giornalista specializzato Gianni Clerici definiva "indecifrabile" il suo passante di rovescio. Ancora secondo Clerici, che lo aveva soprannominato "Il sommo Nik": «Più forte sul rovescio, Nicola fu un regolarista e un incontrista, capace anche di raffinatissimi tocchi al volo».[56]
Il sito della Federtennis definisce il suo stile "morbido improntato su un rovescio tra i più belli del circuito"[57]. Secondo lo scrittore inglese Paul Bailey, Pietrangeli, insieme a Rafael Osuna, Ramanathan e Ramesh Krishnan, è stato uno degli esponenti di rilievo dello stile tennistico basato sull'eleganza.[58] Lui stesso si definisce: «Un po' alla Ivan Lendl, non certo come potenza, ma come saper essere attendista. Il mio colpo forte era il rovescio a una mano e poi la smorzata: loro attaccavano e io li passavo. Come varietà, perdonatemi l’immodestia, mi vedo come il Federer della mia epoca»[59]. Come partner di misto, tuttavia, Lea Pericoli, pur avendo vinto un titolo nazionale con lui (nel 1967), non lo riteneva particolarmente affidabile perché – a suo dire – faceva troppo il galante con le avversarie[60].
Vita extrasportiva Modifica
Nicola Pietrangeli è stato sposato con l'indossatrice Susanna Artero, dalla quale ha avuto tre figli: Marco, Giorgio e Filippo. Dopo la separazione ha avuto una relazione con la conduttrice televisiva Licia Colò. È residente a Monte Carlo[61]. Nel 1996 Nicola Pietrangeli ha subito un intervento chirurgico per l'asportazione di un tumore benigno al colon[62].
Dopo il ritiro, Pietrangeli ha curato per alcuni anni le relazioni esterne della Lancia e della Intersomer, una società di Mediobanca[63]. Oltre alla citata consulenza con la Martini & Rossi Pietrangeli, su richiesta di Chris Evert e Barbara Sinatra, convinse il titolare del pastificio De Cecco a sponsorizzare il torneo di Indian Wells. Giunto sul posto comunicò l'offerta alla Sinatra che, presa dall'entusiasmo, lo presentò pubblicamente come lo sponsor del torneo e fu fotografato insieme a Frank Sinatra con la falsa identità di "Mr. De Cecco"[64].
Nel 1976-77 ha condotto la Domenica Sportiva con Adriano De Zan. Ha partecipato come concorrente nella 7ª edizione di Tú sí que vales il 14 novembre 2020. Ha recitato come attore nel film La donna giusta (1982), di Paul Williams, con Virna Lisi, Clio Goldsmith e Dalila Di Lazzaro e in C'era un castello con 40 cani (1990), di Duccio Tessari, con Peter Ustinov. Ha anche recitato nella parte di sé stesso nell'episodio Occhio per occhio della serie televisiva Distretto di Polizia 5 (2005)[65]. Ha fatto parte del cast di Una squadra, film/documentario di Domenico Procacci (2022) sulla vittoria dell'Italia nella Coppa Davis 1976.
Onorificenze Modifica
Onorificenze italiane Modifica
— 2018[67]
Onorificenze straniere Modifica
Riconoscimenti Modifica
- Nel 1981 ha vinto il Telegatto per il programma radiofonico Carta Bianca, con Gianni Rivera e Lea Pericoli[68].
- Nel 1986, primo tennista italiano, è stato introdotto nella International Tennis Hall of Fame[12].
- Ha vinto due volte il "Granchio d'oro" come sportivo più elegante d'Italia[27].
- È stato intitolato a Nicola Pietrangeli il vecchio campo centrale del Foro Italico di Roma.
- Nel maggio 2015, una targa a lui dedicata fu inserita nella Walk of Fame dello sport italiano a Roma, riservata agli ex-atleti italiani che si sono distinti in campo internazionale.[69][70]
- Il 16 luglio 2021, a Roma, viene nominato socio benemerito ANC (Associazione Nazionale Carabinieri), ricevendo il diploma.[71]
Statistiche Modifica
Singolare[11] Modifica
Vittorie (48) Modifica
No. | Anno | Torneo | Superficie | Avversario in finale | Punteggio |
1. | 1955 | Torneo Internazionale di Wiesbaden, Wiesbaden (1) | Terra rossa | Orlando Sirola | 6-1, 4-6, 6-3, 8-6 |
2. | 1955 | Torneo Internazionale di Messina, Messina | Terra rossa | Fausto Gardini | 6-4, 9-7, 6-2 |
3. | 1956 | Torneo Internazionale di Viareggio, Viareggio | Terra rossa | Giuseppe Merlo | 5-7, 3-6, 6-1, 6-4, 6-2 |
4. | 1956 | Torneo di Ortisei, Ortisei (1) | Terra rossa | Giuseppe Merlo | 6-3, 4-6, 4-6, 6-2, 6-2 |
5. | 1956 | Campionato Sudamericano, Rio de Janeiro (1) | Terra rossa | Sven Davidson | 9-7, 6-2, 6-3 |
6. | 1957 | Internazionali d'Italia, Roma (1) | Terra rossa | Giuseppe Merlo | 8-6, 6-2, 6-4 |
7. | 1958 | Internazionali d'Egitto, Il Cairo (1) | Terra rossa | Giuseppe Merlo | 6-2, 6-2, 6-4 |
8. | 1958 | Campionati Internazionali di Sicilia, Palermo (1) | Terra rossa | Mervyn Rose | 7-5, 6-4, 8-6 |
9. | 1958 | Internazionali di Cecoslovacchia, Praga | Terra rossa | Mario Llamas | 3-6, 1-6, 6-4, 6-2, 6-0 |
10. | 1959 | Internazionali d'Egitto, Il Cairo (2) | Terra rossa | Giuseppe Merlo | 6-2, 6-3, 6-1 |
11. | 1959 | Torneo di Catania, Catania | Terra rossa | Giuseppe Merlo | 6-4, 6-2, 6-0 |
12. | 1959 | Campionato partenopeo, Napoli (1) | Terra rossa | Neale Fraser | 6-2, 6-3, 4-6, 6-4 |
13. | 1959 | Internazionali di Francia, Parigi | Terra rossa | Ian Vermaak | 3-6, 6-3, 6-4, 6-1 |
14. | 1959 | Torneo di Lacco Ameno, Lacco Ameno | Terra rossa | Mike Davies | 3-6 6-2 6-4 |
15. | 1959 | Internazionali del Marocco, Casablanca | Terra rossa | Gerard Pilet | 6-4, 6-3, 6-4 |
16. | 1960 | Torneo di Finlandia al coperto, Helsinki | Cemento indoor | Reino Nyyssonen | 8-10, 6-4, 6-2, 6-4 |
17. | 1960 | Internazionali d’Egitto, Il Cairo (3) | Terra rossa | Giuseppe Merlo | 5-7, 6-2, 6-3, 6-3 |
18. | 1960 | Sanremo Tennis Cup, Sanremo (1) | Terra rossa | Giuseppe Merlo | 3-6, 6-2, 6-3, 6-4 |
19. | 1960 | Internazionali di Francia, Parigi (2) | Terra rossa | Luis Ayala | 3-6, 6-3, 6-4, 4-6, 6-3 |
20. | 1960 | Internazionali di Germania, Amburgo | Terra rossa | Jan-Erik Lundquist | 6-3, 2-6, 6-4, 6-2 |
21. | 1960 | Internazionali del Belgio, Knokke | Terra rossa | Luis Ayala | 6-3, 6-4 |
22. | 1961 | Internazionali d’Egitto, Il Cairo (4) | Terra rossa | Neil Gibson | 6-3, 9-7, 6-3 |
23. | 1961 | Internazionali di Alessandria d'Egitto, Alessandria d'Egitto | Terra rossa | Barry Phillips-Moore | 6-4, 6-4, 6-3 |
24. | 1961 | Torneo di Monte Carlo, Monte Carlo (1) | Terra rossa | Pierre Darmon | 6-4, 1-6, 6-3, 6-3 |
25. | 1961 | Campionato partenopeo, Napoli (2) | Terra rossa | Jan-Erik Lundquist | 6-1, 6-1, 6-2 |
26. | 1961 | Internazionali d'Italia, Torino (2) | Terra rossa | Rod Laver | 6-8, 6-1, 6-1, 6-2 |
27. | 1961 | Torneo Internazionale di Losanna, Losanna | Terra rossa | Ingo Buding | 6-4, 2-6, 6-2, 6-1 |
28. | 1961 | Torneo di São Paulo, San Paolo del Brasile | Sintetico indoor | Edison Mandarino | 7-5, 4-6, 6-2, 6-2 |
29. | 1962 | Coppa Ambrosoli, Como | Terra rossa | Fausto Gardini | 6-2, 6-2 |
30. | 1963 | Sanremo Tennis Cup, Sanremo (2) | Terra rossa | Jacques Brichant | 6-2, 7-5, 7-5 |
31. | 1963 | Torneo Internazionale di Wiesbaden, Wiesbaden (2) | Terra rossa | Wolfgang Stuck | 4-6, 6-2, 6-4, 6-2 |
32. | 1963 | Internazionali di Svizzera, Gstaad | Terra rossa | Roy Emerson | 7-5, 6-2, 6-2 |
33. | 1963 | Campionati Internazionali di Sicilia, Palermo (2) | Terra rossa | Boro Jovanović | 6-4, 6-4, 6-4 |
34. | 1963 | Internazionali di Argentina, Buenos Aires (1) | Terra rossa | Ronald Barnes | 6-2, 4-6, 6-4, 6-3 |
35. | 1964 | Campionati Internazionali di Sicilia, Palermo (3) | Terra rossa | Edison Mandarino | 7-5, 6-2, 1-6, 6-1 |
36. | 1964 | Campionato partenopeo, Napoli (3) | Terra rossa | Edison Mandarino | 2-6, 6-4, 6-1, 6-3 |
37. | 1965 | Coppa Porro Lambertenghi, Lesa | Terra rossa | Martin Mulligan | 6-2 6-3 |
38. | 1965 | Torneo di Viareggio, Viareggio | Terra rossa | Fausto Gardini | 6-3, 6-3, 12-10 |
39. | 1965 | Torneo di Ortisei, Ortisei (2) | Terra rossa | Martin Mulligan | 6-1, 6-4 |
40. | 1965 | Internazionali di Argentina, Buenos Aires (2) | Terra rossa | Cliff Drysdale | 6-8, 6-4, 6-0, 1-6, 6-4 |
41. | 1965 | Campionato Sudamericano, Rio de Janeiro (2) | Terra rossa | Thomaz Koch | 6-4, 3-6, 6-3, 6-4 |
42. | 1966 | Torneo Parioli, Roma (1) | Terra rossa | Milan Holeček | 4-6 6-3 6-4 6-0 |
43. | 1966 | Campionato partenopeo, Napoli (4) | Terra rossa | Tony Roche | 8-6, 2-6, 6-2, 6-1 |
44. | 1966 | Torneo Villa d'Este, Cernobbio | Terra rossa | Bill Bowrey | 6-3, 6-4 |
45. | 1967 | Torneo Parioli, Roma (2) | Terra rossa | Martin Mulligan | 0-6 7-5 6-4 11-13 6-4 |
46. | 1967 | Torneo di Monte Carlo, Monte Carlo(2) | Terra rossa | Martin Mulligan | 6-3, 3-6, 6-3, 6-1 |
47. | 1968 | Torneo di Monte Carlo, Monte Carlo(3) | Terra rossa | Alex Metreveli | 6-2, 6-2 |
48. | 1970 | Torneo Internazionale del Libano, Beirut | Terra rossa | Barry Phillips-Moore | 6-1, 6-0, 6-2 |
Finali perse (32) Modifica
No. | Anno | Torneo | Superficie | Avversario in finale | Punteggio |
1. | 1953 | Torneo di Monte Carlo, Monte Carlo (1) | Terra rossa | Donald Black | 6-4, 3-6, 6-2 |
2. | 1957 | Northern Suburbs Championships, Sydney | Erba | Neale Fraser | 4-6, 14-12, 8-6 |
3. | 1957 | Torneo internazionale di Viareggio, Viareggio (1) | Terra rossa | Orlando Sirola | 5-7, 6-1, 6-1, 3-6, 6-2 |
4. | 1957 | Torneo Internazionale di Venezia, Venezia | Terra rossa | Giuseppe Merlo | 0-6, 6-1, 8-6, 6-4 |
5. | 1958 | Internazionali d'Italia, Roma (1) | Terra rossa | Mervyn Rose | 5-7, 8-6, 6-4, 1-6, 6-2 |
6. | 1959 | Internazionali di Alessandria d'Egitto, Alessandria d'Egitto | Terra rossa | Giuseppe Merlo | 4-6, 6-4, 7-5, 6-3 |
7. | 1959 | Campionati Internazionali di Sicilia, Palermo | Terra rossa | Neale Fraser | 6-3, 6-4, 6-4 |
8. | 1959 | Torneo di Reggio Calabria, Reggio Calabria | Terra rossa | Giuseppe Merlo | 2-6, 6-1, 4-6, 7-5, 6-1 |
9. | 1959 | Torneo Internazionale di Losanna, Losanna (1) | Terra rossa | Jan-Erik Lundquist | 6-3, 6-4, 7-5 |
10. | 1960 | Internazionali di Germania al coperto, Colonia | Cemento indoor | Jacques Brichant | 4-6, 6-3, 6-1, 6-4 |
11. | 1961 | Internazionali di Francia, Parigi (1) | Terra rossa | Manuel Santana | 4-6, 6-1, 3-6, 6-0, 6-2 |
12. | 1962 | Milan Indoor, Milano | Sintetico indoor | Jan-Erik Lundquist | 6-4, 6-1 |
13. | 1963 | Internazionali d'Egitto, Il Cairo | Terra rossa | Josè Luis Arilla | 6-4, 6-4, 6-3 |
14. | 1963 | Milan Indoor, Milano (2) | Sintetico indoor | Boro Jovanović | 4-6, 6-3, 8-6 |
15. | 1963 | Internazionali del Belgio, Anversa | Terra rossa | Ramanathan Krishnan | 6-1, 1-6, 6-3 |
16. | 1963 | Internazionali del Cile, Santiago | Terra rossa | Alan J. Lane | 4-6, 6-4, 6-4 |
17. | 1964 | Sanremo Tennis Cup, Sanremo | Terra rossa | Jan-Erik Lundquist | 11-9, 6-1, 6-4 |
18. | 1964 | Internazionali di Francia, Parigi (2) | Terra rossa | Manuel Santana | 6-3, 6-1, 4-6, 7-5 |
19. | 1964 | Colonel Kuntz Cup, Deauville | Terra rossa | Manuel Santana | 2-6 6-3 2-6 6-2 6-2 |
20. | 1964 | Torneo Internazionale di Losanna, Losanna (2) | Terra rossa | Rafael Osuna | 6-4, 6-3, 4-6, 3-6, 6-3 |
21. | 1965 | Campionato partenopeo, Napoli (1) | Terra rossa | Martin Mulligan | 6-4, 6-3, 6-3 |
22. | 1966 | Torneo di Monte Carlo, Monte Carlo (2) | Terra rossa | Manuel Santana | 8-6, 4-6, 6-4, 6-1 |
23. | 1966 | Internazionali d'Italia, Roma (2) | Terra rossa | Tony Roche | 11-9, 6-1, 6-3 |
24. | 1966 | Torneo di Ortisei, Ortisei (1) | Terra rossa | Edison Mandarino | 6-2, 7-5 |
25. | 1966 | Internazionali di Jugoslavia, Belgrado | Terra rossa | Nikki Pilic | 6-4, 6-4, 6-3 |
26. | 1967 | Campionato partenopeo, Napoli (2) | Terra rossa | Martin Mulligan | 5-7, 4-6, 6-0, 6-1, 6-0 |
27. | 1967 | Torneo Internazionale di Catania, Catania | Terra rossa | Martin Mulligan | 3-6, 6-1, 6-1 |
28. | 1967 | Torneo internazionale di Viareggio, Viareggio (2) | Terra rossa | Boro Jovanović | 6-4, 7-5, 6-0 |
29. | 1967 | Torneo di Ortisei, Ortisei (2) | Terra rossa | Boro Jovanović | 6-1, 5-7, 6-0, 6-0 |
30. | 1968 | Campionato partenopeo, Napoli (3) | Terra rossa | Martin Mulligan | 6-1, 6-2, 6-2 |
31. | 1968 | Torneo di Ortisei, Ortisei (3) | Terra rossa | Ion Țiriac | 3-6, 6-2, 6-0, 6-3 |
32. | 1971 | Torneo di Bolzano, Bolzano | Terra rossa | Barry Phillips-Moore | 2-6 6-4 6-4 |
Doppio Modifica
Vittorie (11) Modifica
No. | Anno | Torneo | Superficie | Compagno | Avversari in finale | Punteggio |
1. | 1955 | Torneo Internazionale di Messina, Messina (1)[72] | Terra rossa | Orlando Sirola | Fausto Gardini Antonio Maggi |
0-6, 6-3, 6-2, 6-4 |
2. | 1958 | Campionati Internazionali di Sicilia, Palermo (1) | Terra rossa | Orlando Sirola | Mervyn Rose Warren Woodcock |
7-5, 3-6, 7-5, 7-5 |
3. | 1958 | Campionato partenopeo, Napoli | Terra rossa | Orlando Sirola | Mervyn Rose Warren Woodcock |
4-6, 6-3, 6-4, 6-1 |
4. | 1959 | Internazionali di Francia, Parigi | Terra rossa | Orlando Sirola | Roy Emerson Neale Fraser |
6-3, 6-2, 14-12 |
5. | 1959 | Torneo Internazionale di Messina, Messina (2)[73] | Terra rossa | Giuseppe Merlo | Franco Antinori Carlo Giauna |
6-3, 6-2, 6-2 |
6. | 1960 | Campionati Internazionali di Sicilia, Palermo (2) | Terra rossa | Orlando Sirola | Robert Howe Abe Segal |
10-8, 4-6, 6-3, 7-5 |
7. | 1960 | Internazionali d'Italia, Roma | Terra rossa | Orlando Sirola | Roy Emerson Neale Fraser |
3-6, 7-5, 2-6, 11-11 (sospesa) |
8. | 1960 | Torneo Internazionale di Messina, Messina (3)[74] | Terra rossa | Orlando Sirola | Michele Pirro Sergio Jacobini |
? |
9. | 1960 | Victorian Championships, Melbourne[75][76] | Erba | Orlando Sirola | Roy Emerson Neale Fraser |
6-2, 6-4, 4-6, 6-4 |
10. | 1962 | Coppa Porro Lambertenghi, Lesa[77] | Terra rossa | Orlando Sirola | Miguel Olvera William Álvarez |
6-4, 6-3, 6-2 |
11. | 1968 | Campionati Internazionali di Sicilia, Palermo(3) | Terra rossa | Martin Mulligan | Ion Țiriac Ilie Năstase |
6-2, 6-4 |
Finali perse (21) Modifica
Doppio misto[82] Modifica
Vittorie (12) Modifica
Finali perse (7) Modifica
No. | Anno | Torneo | Superficie | Compagna | Avversari in finale | Punteggio |
1. | 1954 | Campionato Sudamericano, Buenos Aires | Terra rossa | Silvana Lazzarino | Edda Buding Hugh Stewart |
6-2, 6-3 |
2. | 1955 | Campionato al coperto di Scandinavia, Oslo | Cemento indoor | Schou Nielsen | Angela Mortimer Gerald Oakley |
5-7, 7-5, 6-4 |
3. | 1958 | Sanremo Tennis Cup, Sanremo | Terra rossa | Fay Muller | Yola Ramírez Gardnar Mulloy |
6-4, 6-3 |
4. | 1958 | Internazionali di Svizzera, Gstaad | Terra rossa | Yola Ramírez | Rosie Reyes Hugh Stewart |
6-2, 6-3 |
5. | 1959 | Queen's Club Championships, Londra | Erba | Maria Bueno | Darlene Hard Rod Laver |
14-12 6-4 |
6. | 1960 | Campionati Internazionali di Madrid, Madrid | Terra rossa | Lorna Cawthorne | Rosie Reyes Pierre Darmon |
7-5, 6-4 |
7. | 1961 | The Park Club Championships, Vienna | Terra rossa | Maria Bueno | Darlene Hard Lacy Legenstein |
7-5 1-6 7-5 |
Note Modifica
- ^ federtennis.it, Profilo sul sito della Federtennis, su federtennis.it. URL consultato il 1º maggio 2014 (archiviato dall'url originale il 2 maggio 2014).
- ^ Torneo di esibizione
- ^ CLASSIFICHE ALL TIME DEGLI ITALIANI Nicola Pietrangeli il più grande di sempre, su federtennis.it. URL consultato il 7 luglio 2019 (archiviato dall'url originale il 22 novembre 2016).
- ^ United States Lawn Tennis Association (1972). Official Encyclopedia of Tennis (Prima edizione), p. 427.
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Bibliografia Modifica
- Lea Pericoli, C'era una volta il tennis. Dolce vita, vittorie e sconfitte di Nicola Pietrangeli, Rizzoli, Milano, 2007
Voci correlate Modifica
Altri progetti Modifica
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- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Nicola Pietrangeli
Collegamenti esterni Modifica
- (EN) Nicola Pietrangeli, su atpworldtour.com, ATP Tour Inc.
- (EN) Nicola Pietrangeli, su itftennis.com, ITF.
- (EN) Nicola Pietrangeli, su daviscup.com, ITF.
- (EN) Nicola Pietrangeli, su tennisfame.com, International Tennis Hall of Fame.
- (EN) Nicola Pietrangeli, su tennistemple.com.
- (EN) Nicola Pietrangeli, su Olympedia.
- (EN) Nicola Pietrangeli, su Discogs, Zink Media.
- (EN) Nicola Pietrangeli, su IMDb, IMDb.com.
- Incontro tra Gianni Clerici e Nicola Pietrangeli
Controllo di autorità | VIAF (EN) 317283379 · ISNI (EN) 0000 0004 1968 1969 · SBN SBLV210167 · WorldCat Identities (EN) viaf-317283379 |
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