Nostalgie de la boue

locuzione francese del XIX secolo

Nostalgie de la boue è una locuzione del XIX secolo, mutuata dalla lingua francese, che significa letteralmente "nostalgia del fango".[1] La metafora si riferisce alla "romanticizzazione degli animi primitivi"[1], una voglia di approfondire e tastare il modo di vivere delle classi sociali inferiori.[1][2]

Tom Wolfe ha fatto uso di questa espressione nel saggio Radical chic,[2] in riferimento alla fascinazione della borghesia liberal statunitense nei confronti di movimenti estremisti o radicali come le Black Panthers[3][4] o dei movimenti di liberazione latino-americani.

Secondo Wolfe, il fascino a cui sono soggetti i cosiddetti radical chic ha dei punti di contatto con la corrente culturale detta del primitivismo.[4][5][6] In tal senso, la nostalgie de la boue rappresenta l'idealizzazione positiva del "primitivo lontano", visto come l'equivalente delle classi sociali inferiori del proprio Paese.

Un caso di nostalgie de la boue ante litteram è la descrizione che Cristoforo Colombo fa dei "selvaggi" di San Salvador delle Bahamas nel suo diario.[senza fonte]

Note modifica

  1. ^ a b c Wolfe, pp. 23-24.
  2. ^ a b Irene Bignardi, La profezia di Tom Wolfe "Sono nati i radical chic", la Repubblica, 29 agosto 2014. URL consultato il 4 aprile 2018 (archiviato il 28 ottobre 2016).
  3. ^ (EN) Tom Wolfe, Radical Chic: that Party at Lenny's (PDF), New York, 8 giugno 1970 (archiviato dall'url originale il 31 marzo 2018).
  4. ^ a b (EN) Amy Abugo Ongiri, Spectacular Blackness: The Cultural Politics of the Black Power Movement and Search for a Black Aesthetic, University of Virginia Press, 2010, p. 59, ISBN 978-0-8139-2859-3.
  5. ^ (EN) Thomson Gale, Wolfe, Tom 1931-, su encyclopedia.com, HighBeam Research, 2006. URL consultato il 4 aprile 2018.
  6. ^ (EN) Every Leaf a Mirror: A Jim Wayne Miller Reader, University Press of Kentucky, 2014, pp. 152-153, ISBN 978-0-8131-4724-6.

Bibliografia modifica

Voci correlate modifica