Notker I di San Gallo

abate, poeta e scrittore tedesco

Notker I di San Gallo, noto anche come Notkero il Balbuziente (latino Notcerus Balbulus) (Heligan, 840San Gallo, 6 aprile 912), è stato un abate, poeta e compositore tedesco in lingua latina.

Beato Notker I di San Gallo
 

Abate

 
NascitaHeligan, 840
MorteSan Gallo, 6 aprile 912
Venerato daChiesa cattolica
Beatificazione1512

Biografia modifica

Notker proveniva dalla zona svizzera di Toggenburg.

Dopo la morte dei suoi genitori, il padre adottivo lo inviò all'abbazia di San Gallo per dargli una formazione monacale. Secondo Eccardo IV di San Gallo, egli, insieme ai confratelli e amici Tuotilo e Ratperto, ricevette i principali rudimenti dell'arte musicale dai monaci Iso di San Gallo e dall'irlandese Moengal. Molto presto egli avrebbe già iniziato con il redigere i testi gregoriani ampiamente risonanti, i melismatici Jubilus. Secondo alcune testimonianze (Dediche dei Liber Ymnorum) egli utilizzò allo scopo le regole sillabiche apprese da Iso di San Gallo. La sua personalità è descritta nelle Cronache di San Gallo, in cui egli è ritenuto «gracile di corpo, non d'animo, balbuziente nella voce, ma non nello spirito, saldo nelle cose di Dio, paziente nelle avversità, mite in ogni cosa, ma inflessibile nel richiamare i nostri alla disciplina; era un po' timido dinanzi agli accadimenti improvvisi ed inopinati, ma non dinanzi all'assalto dei demoni, ai quali, invece, soleva opporsi audacemente»[1].

Oltre a scrivere le sue ricche ed artistiche poesie, dall'880 fino al 909 fu attivo come cronista e anche come insegnante nella scuola del convento.

Gli aneddoti delle sue Gesta Karoli Magni rispecchiano il suo humour, oltre a contenere notizie storiche di valore.

L'opera modifica

Notker introdusse in Germania un tipo di lirica religiosa, la sequenza, che ha un'origine francese, innovando il modo di separare le sillabe latine nel canto alleluiatico.

Delle circa settanta sequenze che gli furono attribuite, solo una decina gli possono ragionevolmente essere attribuite. Fra le incerte anche il noto Veni Sancte Spiritus, che alcuni attribuiscono all'arcivescovo di Canterbury dell'inizio del XIII secolo, Stephen Langton.

I suoi testi si compongono di coppie di versiculi, brevi versi paralleli che hanno la funzione di strofe e antistrofe.

Scrisse le Gesta Caroli Magni per Carlo III[2], una cronaca degli avvenimenti occorsi in Francia nel IX secolo la quale, insieme con quella di Eginardo, è una fonte non trascurabile di tale periodo, e il Liber Hymnorum dedicato a Liutvardo, il vescovo di Vercelli, tra gli anni 880 e 884, dove sono raccolte le sue composizioni, sia poetiche che musicali, che a dispetto di quanto suggerisca il titolo, non trattano di inni nel senso proprio del termine, ma sequenze.

Fu beatificato nel 1512 da papa Giulio II.

Note modifica

  1. ^ Gian Carlo Alessio (a cura di), Eccardo IV di San Gallo, 33, in Cronache di San Gallo, traduzione di Gian Carlo Alessio, Torino, Giulio Einaudi Editore, 2004, p. 113, ISBN 88-06-17085-6.
  2. ^ Simon MacLean, Kingship and Politics in the Late Ninth Century: Charles the Fat and the End of the Carolingian Empire, Cambridge, Cambridge University Press, 2003, p. 10.

Bibliografia modifica

  • W. von den Steinen, Notker der Dichter und seine geistege Welt, Bern 1948

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Collegamenti esterni modifica

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