Nuova Caledonia
Coordinate: 21°30′S 165°30′E / 21.5°S 165.5°E
Nuova Caledonia | |||||||
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Dati amministrativi | |||||||
Nome completo | Nuova Caledonia | ||||||
Nome ufficiale | Nouvelle-Calédonie | ||||||
Dipendente da | ![]() | ||||||
Lingue ufficiali | Francese | ||||||
Altre lingue | Canaco | ||||||
Capitale | Numea (97.579[2] ab. / 2009) | ||||||
Politica | |||||||
Status | Collettività sui generis | ||||||
Presidente della Repubblica | Emmanuel Macron
Alto Commissario: Thierry Lataste | ||||||
Presidente del Governo locale | Philippe Germain | ||||||
Superficie | |||||||
Totale | 18.576 km² (154º) | ||||||
% delle acque | trascurabile | ||||||
Popolazione | |||||||
Totale | 245.580[2] ab. (2009) | ||||||
Densità | 13 ab./km² (205º) | ||||||
Nome degli abitanti | Neocaledoni, neocaledoniani[3] | ||||||
Geografia | |||||||
Continente | Oceania | ||||||
Fuso orario | UTC+11 | ||||||
Economia | |||||||
Valuta | Franco CFP | ||||||
PIL (nominale) | 8,820 milioni di $ (2007) | ||||||
PIL pro capite (nominale) | 36,376 $ (2007) | ||||||
Fecondità | 2,1 (2010)[4] | ||||||
Varie | |||||||
TLD | .nc | ||||||
Prefisso tel. | +687 | ||||||
Inno nazionale | La Marsigliese (Francia) Soyons unis, devenons frères (Locale) | ||||||
La Nuova Caledonia (in francese Nouvelle-Calédonie; in canaco Kanaky) è una collettività francese d'oltremare, situata nell'Oceano Pacifico sudoccidentale vicino all'Australia. Il suo capoluogo è Numea.
StoriaModifica
Contesa fra Gran Bretagna e Francia durante la prima metà del XIX secolo, l'isola, nel 1853 divenne possedimento francese. A partire dal 1864, servì da colonia penale per quarant'anni. Della Nuova Caledonia fanno parte anche le Isole della Lealtà (Marè, Lifou, Ouvéa, Tiga, Mouli e Faiava) e l'Isola dei Pini.
La vita politica è complicata dal fatto che la popolazione indigena melanesiana, la comunità canaca, è ora una minoranza (44%) a causa del declino della popolazione e dell'immigrazione avvenuta sotto il dominio francese. Il resto della popolazione è composto dai discendenti dei deportati francesi, conosciuti come caldoches, e da una piccola minoranza est-asiatica.
La rivendicazione dell'indipendenza da parte del Front de Liberation Nationale Kanak Socialiste (FLNKS) inizia nel 1985. Il Fronte, guidato da Jean Marie Tjibaou, assassinato nel 1989, chiedeva la creazione di uno Stato, chiamato Kanaky.
L'agitazione, marcata dalla presa di ostaggi e il massacro in seguito alla loro liberazione dalla grotta di Ouvéa, portò a una crescita dell'autonomia con gli Accordi di Matignon del 1988 e l'Accordo di Numea del 1998. Il 4 novembre 2018 si è tenuto un referendum per l'indipendenza, in cui il 56,4% degli elettori ha scelto di rimanere francese.[5] Un secondo referendum indipendentista si è svolto il 4 ottobre 2020 ed è stato respinto dal 53% degli elettori.[6][7] Un ulteriore referendum potrà essere convocato nel 2022.[8]
GeografiaModifica
È situata a circa 1.500 km a est della costa australiana, a sud di Vanuatu, a ovest delle Figi e a nord della Nuova Zelanda, nella zona sud-occidentale dell'Oceano Pacifico.
La Nuova Caledonia fa parte della Zealandia, un frammento dell'antico super-continente Gondwana. Si ipotizza che la Nuova Caledonia si sia separata dall'Australia circa 66 milioni di anni fa, per poi andare alla deriva in direzione nord-est, raggiungendo la sua posizione attuale circa 50 milioni di anni fa.
La terraferma è divisa in lunghezza da una catena montuosa centrale le cui vette più alte sono il monte Panié (1629 metri) a nord e il monte Humboldt (1618 m) a sud-est. La costa orientale è coperta da una vegetazione lussureggiante. La costa occidentale, con le sue grandi savane e pianure adatte all'agricoltura, è una zona più secca. Molti massicci ricchi di minerali si trovano lungo questa costa.
Il fiume Diahot è il fiume più lungo della Nuova Caledonia, che scorre per circa 100 chilometri. Ha un bacino d'utenza di 620 km² e si apre a nord-ovest nella baia d'Harcourt, scorrendo verso il punto settentrionale dell'isola lungo la scarpata occidentale del monte Panié. La maggior parte dell'isola è coperta da foreste sempreverdi umide, mentre le savane dominano le quote più basse. La laguna della Nuova Caledonia, con una superficie totale di 24.000 chilometri quadrati è una delle più grandi lagune del mondo. È circondato dalla barriera corallina della Nuova Caledonia.
ClimaModifica
Il clima è tropicale, con una stagione calda e umida da novembre a marzo con temperature tra 27 °C e 30 °C, e una stagione più fredda e secca da giugno ad agosto con temperature tra 20 °C e 23 °C, collegate da due brevi interstizi. Il clima tropicale è fortemente moderato dall'influenza oceanica e dagli alisei che attenuano l'umidità, che può essere vicina all'80%. La temperatura media annuale è di 23 °C.
Le registrazioni delle precipitazioni differiscono notevolmente all'interno dell'isola. I 3.000 millimetri di precipitazioni registrate a Galarino sono tre volte la media della costa occidentale. Ci sono anche periodi secchi, a causa degli effetti di El Niño. Tra dicembre e aprile, le depressioni tropicali e i cicloni possono far superare ai venti a una velocità di 100 chilometri all'ora, con raffiche di 250 chilometri all'ora e precipitazioni abbondanti. L'ultimo ciclone che ha colpito la Nuova Caledonia è stato Cyclone Cook, nel gennaio 2017.
Flora e faunaModifica
La flora e la fauna della Nuova Caledonia ebbero origine nella parte orientale dell'antico supercontinente di Gondwana e si sono evolute in condizioni di isolamento dopo che la Grande Terre si separò dal continente 80 milioni di anni or sono. Di conseguenza, il paese vanta molte specie di piante e animali uniche al mondo, in particolare uccelli, e la più ricca diversità di specie per chilometro quadro del mondo. Delle 3250 specie di piante da fiore presenti, l'80% è endemico.
Nella Nuova Caledonia si trova una specie particolare di geco: il geco ciliatus (Correlophus ciliatus).
La Nuova Caledonia vanta 68 specie stimate di uccelli di terra, di cui circa 20 autoctone. La specie indigena più famosa è il kagu o cagou (Rhynochetos jubatus), un uccello a rischio di estinzione che è divenuto il simbolo non ufficiale della Nuova Caledonia. Dei pochi mammiferi terrestri, gli unici indigeni sono le roussette (della famiglia dei pipistrelli della frutta), che tradizionalmente rientrano nell'alimentazione dei kanak. Fra i mammiferi introdotti vi sono i cervi di Timor, che si sono riprodotti in quantità tale da provocare gravi danni alle piante native e all'ambiente in generale. Questi animali si possono ammirare negli allevamenti dei caldoche sulla costa occidentale. La loro carne è servita nei ristoranti locali.
Le acque della Nuova Caledonia ospitano circa 2000 specie di pesci. Le megattere fanno la loro comparsa tra luglio e settembre. Le 14 specie di serpente marino della Nuova Caledonia si vedono spesso sulla superficie dell'acqua o anche a terra; quella che si avvista con maggior frequenza è l'anfibio tricot rayé (krait fasciato). Sono animali molto velenosi ma non aggressivi ed è estremamente raro che mordano.
Aree protetteModifica
Nella Nuova Caledonia ci sono molti parchi e riserve terrestri e marine. Sulla Punta Sud sono facilmente raggiungibili il Parc Provincial de la Rivière Bleue e le Chutes de la Madeleine. L'ascesa del Mont Panié, che con i suoi 1629 m è la vetta più alta della Nuova Caledonia, è riservata agli escursionisti in buona forma fisica.
SocietàModifica
Nel 2010 si stima che la popolazione abbia raggiunto i 253.743 abitanti. Buona parte di essi abita nel capoluogo Numea[9].[2] I principali gruppi etnici sono due: quello melanesiano (45,1% della popolazione) e quello europeo, i cosiddetti caldoche (34,1%). Esistono altre minoranze tra cui quella polinesiana (11,6%) e quella indonesiana (2,5%).[2]
ReligioneModifica
La popolazione è a maggioranza cristiana, il 54% della popolazione è cattolica, il 14% protestante e il 2,1% di altre confessioni cristiane. Il 2,7% segue l'Islam, mentre il restante 27% della popolazione è legata ad altre religioni.[2]
LinguaModifica
La lingua ufficiale della collettività è il francese. Insieme a quest'ultimo vengono tutelate altre lingue a livello regionale, che sono:
- Le varie lingue dei canachi, popolo melanesiano afferente all'area austronesiana, che vengono divise in quattro gruppi:
- lingue settentrionali (nyelâyu, kumak, caac, yuaga, jawe, nemi, fwâi, pije, pwaamèi, pwapwâ, dialetti della regione Voh-Koné),
- lingue centrali (cèmuhî, paicî, ajië, arhâ, arhö, orowe, neku, sîchë, tîrî, xârâcùù, xârâgùrè),
- lingue meridionali (nââ drubéa, nââ numèè) e
- lingue delle Isole della Lealtà (nengone, drehu, iaai).
- Il faga uvea, o uveano occidentale, unica lingua neocaledoniana appartenente alla famiglia polinesiana, parlata sull'isola di Ouvéa. Il nome uveano occidentale nasce in contrapposizione all'uveano orientale parlato sull'isola di Wallis, chiamata in lingua nativa Uvea.
- Il corso, un idioma appartenente all'area italo-romanza della famiglia delle lingue indoeuropee, parlato principalmente nel comune di Farino dai discendenti dei coloni provenienti dal comune di Farinole, in Corsica.
La bandieraModifica
Nel luglio 2010 al tricolore francese è stato ufficialmente affiancato un vessillo[10] ideato dal Fronte di Liberazione Nazionale Canaco e Socialista (FLNKS), un partito politico che lotta per l'indipendenza dell'isola.
Questa bandiera fu adottata dal partito nel 1980 ed è composta di tre fasce orizzontali di uguali dimensioni. Dall'alto verso il basso i colori sono il blu (Pantone 286c), rosso (Pantone 032c), e verde (Pantone 347c), con la presenza di un cerchio di colore giallo (Pantone 102c), dal diametro la cui lunghezza è due terzi dell'altezza della bandiera e spostato verso il lato del pennone. Il cerchio è bordato di nero e al suo interno vi è un disegno dello stesso colore.
Il blu simboleggia il cielo e soprattutto l'oceano che circonda l'isola. Il rosso rappresenta il sangue versato dai canachi durante la loro lotta per l'indipendenza, il socialismo e l'unità. Il verde simboleggia infine la terra e, per estensione, gli antenati seppelliti sotto di essa.
Il disco giallo rappresenta il sole mentre il disegno al suo interno è una flèche faîtière, un tipo di freccia che adorna i tetti delle case del posto, totem degli antichi villaggi canachi.
Economia e comunicazioniModifica
L'attività economica di più importante è l'estrazione e la lavorazione del nichel, che lo ha reso in pochi decenni lo stato più ricco dell'Oceania e una delle maggiori potenze economiche estrattive al mondo. Nel 2010, sono state estratte 138.000 tonnellate di questo metallo. Nel 2009, nel Paese si sono contati 99.000 ingressi e un totale di 141 milioni di dollari di entrate grazie al turismo, altra voce economica rilevante. Per quanto riguarda il settore primario, nello stesso anno sono state coltivate 2.600 tonnellate di mais e 16.500 di noci di cocco; inoltre sono stati contati 90.000 bovini, 37.000 suini, 12.000 equini e 600.000 volatili. Infine, sono stati ricavati 16.618 metri cubi di legname e 5.742 tonnellate di pesce. La rete stradale si estende per 4.926 km. Nel capoluogo, oltre al porto più importante dell'isola, si trova un aeroporto. Circa 3 persone su 10 hanno accesso ad internet.[2]
ArteModifica
L'arte principale è la scultura, utilizzata come ornamento per le capanne a tetto conico. Per questo tipo di capanne si ergono pilastri antropomorfi alti anche un metro e mezzo con un tetto impreziosito da figure di antenati o decorazioni astratte. Numeroso e variegato è il numero di maschere, esibite durante le feste. Peculiari sono le piccole "teste-moneta" decoranti gli scettri da cerimonia.[11]
OmonimiaModifica
Una colonia britannica nel Nord America chiamata Nuova Caledonia si unì all'Isola di Vancouver per formare la colonia della Columbia Britannica, che si unì successivamente alla Confederazione Canadese e divenne una provincia del Canada. Il termine Caledonia è il nome latino che definiva anticamente l'attuale Scozia.
AmministrazioneModifica
La Nuova Caledonia è dotata di uno status speciale, differente da quello delle altre proprietà extraterritoriali francesi. Viene amministrata da un Alto Commissario. A livello territoriale, il Governo viene esercitato da un Congresso formato dai componenti delle assemblee provinciali, per un totale di 54 membri. Le tre assemblee provinciali vengono elette a suffragio universale ogni 5 anni. Nel Parlamento francese la Nuova Caledonia viene rappresentata da un senatore e due deputati.[2]
Nel novembre 2018 gli abitanti hanno detto 'no' al referendum sull'indipendenza. Il 56,4% ha votato per restare parte della Francia, contro il 43,6% che ha espresso la volontà di diventare indipendenti. Interessante il dato sull'affluenza, con l'81% degli abitanti che si è recato ai seggi.
Suddivisione amministrativaModifica
La Nuova Caledonia è suddivisa in 3 province e 33 comuni.
Legenda | ||
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Provincia Sud |
Provincia Nord |
Isole della Lealtà |
Dispute internazionaliModifica
Le isole Matthew e Hunter sono contese tra Francia e Vanuatu.
NoteModifica
- ^ La Nouvelle-Calédonie se dote d'un hymne et d'une devise - LeMonde.fr
- ^ a b c d e f g Calendario Atlante De Agostini 2012.
- ^ https://www.dizionario-italiano.it/dizionario-italiano.php?lemma=NEOCALEDONIANO100
- ^ Tasso di fertilità nel 2010, su data.worldbank.org. URL consultato il 12 febbraio 2013.
- ^ La Nuova Caledonia ha detto "no" all'indipendenza dalla Francia, su rainews. URL consultato il 4 ottobre 2020.
- ^ (FR) Référendum sur l’indépendance : la Nouvelle-Calédonie de retour aux urnes, in Le Monde.fr, 3 ottobre 2020. URL consultato il 4 ottobre 2020.
- ^ Nuova Caledonia, vince il 'No' all'indipendenza dalla Francia. Macron: "Profondamente riconoscente", su la Repubblica, 4 ottobre 2020. URL consultato il 4 ottobre 2020.
- ^ New Caledonia's independence referendum: what you need to know
- ^ Nel 2007 l'agglomerato urbano contava circa 156.000 abitanti.
- ^ Bonnie Malkin, New Caledonia adopts second flag in compromise over French rule, in The Daily Telegraph, 20 luglio 2010. URL consultato il 28 luglio 2010.
- ^ Gabriel Mandel, Arte Etnica, Mondadori, Milano, 2001, pag.114
BibliografiaModifica
- Calendario Atlante De Agostini 2012, Novara, Istituto Geografico De Agostini, 2011, pp. 594-595, ISBN 978-88-511-1599-9.
Voci correlateModifica
Altri progettiModifica
- Wikinotizie contiene notizie di attualità su Nuova Caledonia
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Nuova Caledonia
- Wikivoyage contiene informazioni turistiche su Nuova Caledonia
Collegamenti esterniModifica
- Nuova Caledonia: terra da cartolina - Il sito ufficiale della Francia (in Italiano)
- (FR) Governo della Nuova Caledonia, su gouv.nc.
- Scheda di Tonga dal sito Viaggiare Sicuri - Sito curato dal Ministero degli Esteri e dall'ACI
- Camera dei mestieri e dell'artigianato, su cma.nc.
- Università della Nuova Caledonia, su univ-nc.nc.
- Open Directory Project - Nuova Caledonia, su dmoz.org.
- Lonely Planet WorldGuide, su lonelyplanetitalia.it. URL consultato il 24 giugno 2011 (archiviato dall'url originale il 25 agosto 2011).
- H.I.S. Guida Viaggi Nuova Caledonia, su his-italy.net. URL consultato il 24 giugno 2011 (archiviato dall'url originale il 16 ottobre 2011).
- (FR) Turismo in Nuova Caledonia, su kanaky-nouvelle-caledonie.com. URL consultato il 14 aprile 2007 (archiviato dall'url originale il 9 maggio 2007).
- La nuova Caledonia in immagini panoramiche HD a 360, su noumea.arounder.com.
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