Ometeotl è la doppia divinità Ometecuhtli/Omecihuatl, secondo la mitologia azteca. Il suffisso "teotl" originariamente veniva tradotto come 'dio', ma la maggior parte dei traduttori adesso preferiscono usare il termine 'signore', dato che il concetto non è equivalente al concetto europeo di dio. Alcuni traducono teotl come energia, ma questo non viene solitamente ritenuto corretto. La traduzione letterale del nome è "signore due", Leon Portilla lo interpreta come "Signore della dualità".

L'origine di questo dio è tolteca e pare se ne siano trovate tracce a Teotihuacan.

Secondo la tradizionee Nahua/Azteca, Ometeolt/Omecihualt è un dio doppio, maschio e femmina, creatore di Cemanahuatl. L'aspetto maschile di Ometeotl è Ometecuhtli, il suo aspetto femminile è Omecihuatl. Lui/lei dimorava e regnava su Omeyocan ("Posto doppio"), casa degli dei.

Non esistevano templi dedicati a questo dio, ma ad Ometeotl si fa riferimento in gran parte della poesia azteca.

Ometeotl veniva chiamato anche con altri nomi: Tloque Nahuaque, "Padrone di ciò che è lontano e di ciò che è vicino"; Moyocoyatzin, "Inventore di se stesso"; Ipalnemohua, "Colui che dà la vita". Questi titoli, in realtà, sono riferiti a Tezcatlipoca, una divinità con tratti di onnipotenza ed onniscienza e non sempre benevola, fra le più importanti del mondo mesoamericano. Ed è sempre Tezcatlipoca a comparire in diverse poesie mesoamericane.

Per la sua grande importanza, può venire confuso con Ometeotl dato che, per una mentalità occidentale abituata ad immaginare un unico dio onnipotente a cui tutto è soggetto, apparirebbe logico che sia Ometeotl il dio più importante. Così, invece, non era. Ometeotl non aveva templi dedicati e non era oggetto di culto, né interveniva nella storia, a differenza di Tezcatlipoca, il quale presiedeva, fra le varie cose, anche al destino.[1][2]

Una poesia azteca recita:

«Colui che ci ha dato la vita si fa beffe di noi, solo un sogno rincorriamo
oh, amici miei,
il nostro cuore ha fede
ma lui si fa beffe di noi
Ma con emozione noi troviamo gioia
in tutto ciò che è verde e nella pittura,
colui che dà la vita ci fa vivere,
lui sa, lui decide
come noi, gli uomini, moriremo.
Nessuno, nessuno, nessuno
vive veramente, sulla Terra.»

Note modifica

  1. ^ Antonio Aimi, La “vera” visione dei vinti: la conquista del Messico nelle fonti azteche, Roma, Bulzoni Editore, 2002.
  2. ^ Sergio Botta, La religione del Messico antico, Roma, Carroci editore, 2006.

Voci correlate modifica