Omicidio di Antonio Santoro

caso di cronaca nera

L'omicidio di Antonio Santoro fu commesso a Udine il 6 giugno 1978 durante gli anni di piombo e vide come vittima il maresciallo degli Agenti di Custodia, assassinato da terroristi del gruppo Proletari Armati per il Comunismo.

Omicidio di Antonio Santoro
omicidio
Data6 giugno 1978
LuogoUdine
StatoBandiera dell'Italia Italia
ResponsabiliCesare Battisti
MotivazionePresunti maltrattamenti dell'agente di custodia ai danni di membri dei Proletari Armati per il Comunismo
Conseguenze
Morti1

L'omicidio modifica

Santoro, nato il 26 aprile 1926 ad Avigliano, provincia di Potenza,[1] era il comandante della Casa Circondariale di Udine; il 6 giugno 1978 cadde vittima di un agguato, assassinato per la strada da terroristi del gruppo Proletari Armati per il Comunismo, che rivendicò poi l'omicidio. Egli era accusato dai PAC di maltrattamenti ai danni di detenuti[2], in seguito ad inchieste giornalistiche della stampa di sinistra, specie del quotidiano Lotta Continua, che lo accusarono di abuso d'ufficio e abuso di potere[3]; nel volantino di rivendicazione, intitolato Contro i lager di Stato, i PAC scrissero che l'istituzione carceraria andava distrutta perché «ha una funzione di annientamento del proletariato prigioniero» e di «strumento di repressione e tortura».[4][5]

Iter giudiziario modifica

Esecutore materiale dell'omicidio fu Cesare Battisti, che venne poi condannato all'ergastolo per aver commesso quattro omicidi in concorso durante gli anni di piombo, tra cui quello del maresciallo Santoro. Ad accusarlo fu Pietro Mutti, collaboratore di giustizia ed ex-appartenente ai PAC: Mutti testimoniò che Battisti ed Enrica Migliorati (anch'essa appartenente ai PAC) attesero la vittima davanti all'uscio di casa fingendosi fidanzati[6][7]; poi, al sopraggiungere di Santoro, Battisti gli sparò alle spalle tre colpi, di cui due mortali alla nuca. Luigi Bergamin fu condannato per concorso morale. Battisti fu condannato all'ergastolo ma rimase latitante per molti anni. Migliorati, dapprima in fuga, scontò in seguito la pena. Bergamin, anche lui latitante in Francia, ebbe la pena prescritta nel 2021.

Commemorazioni modifica

Santoro ricevette la Medaglia d'Oro al merito civile alla memoria, con la motivazione «In servizio presso la locale Casa Circondariale, mentre si recava sul posto di lavoro, veniva barbaramente trucidato in un vile e proditorio agguato terroristico. Fulgido esempio di elette virtù civiche e di attaccamento al dovere».[8]

Il 6 giugno 2007 fu intitolata a Santoro la nuova caserma della Polizia Penitenziaria di Udine.

Note modifica

  1. ^ Santoro Antonio, su poliziapenitenziaria.gov.it. URL consultato il 12 giugno 2019.
  2. ^ Le FAQ sul caso Battisti da Carmillaonline Archiviato il 21 gennaio 2009 in Internet Archive.
  3. ^ Alessandro Placidi, Divise forate
  4. ^ Omicidio di Antonio Santoro, 6 giugno 1978, su memoria.san.beniculturali.it. URL consultato il 18 ottobre 2015 (archiviato dall'url originale il 13 settembre 2017).
  5. ^ G. Cruciani, Gli amici del terrorista, pag. 93
  6. ^ Giacomo Amadori, articolo Così uccidevamo con Battisti in cui si intervista Pietro Mutti su Panorama, 13 gennaio 2011, Anno XLIX N°3, pag. 59
  7. ^ Tutte le vittime di Battisti
  8. ^ Il Presidente Ciampi ha conferito Medaglie d'Oro al Merito Civile in occasione della Festa del Corpo di Polizia Penitenziaria

Bibliografia modifica

  • Ufficio per la Stampa e l’Informazione (a cura di), Per le vittime del terrorismo nell’Italia repubblicana, Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato, p. 173, ISBN 978-88-240-2868-4.

Voci correlate modifica

Collegamenti esterni modifica

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