Omicidio di Elisa Claps

scomparsa di studentessa italiana nel 1993

L'omicidio di Elisa Claps è un fatto di cronaca nera che vide vittima una studentessa di 16 anni, nata a Potenza il 21 gennaio 1977. Scomparve nella sua città il 12 settembre 1993[1] e se ne persero le tracce per diciassette anni, fino a quando il suo cadavere venne rinvenuto nel sottotetto della chiesa della Santissima Trinità di Potenza il 17 marzo 2010.[2]

Omicidio di Elisa Claps
omicidio
Elisa Claps
Data12 settembre 1993
LuogoPotenza
StatoBandiera dell'Italia Italia
Coordinate40°38′18.95″N 15°48′12.67″E / 40.638596°N 15.803519°E40.638596; 15.803519
ArmaMai identificata
ObiettivoElisa Claps
ResponsabiliDanilo Restivo

Le indagini successive appurarono che la morte della giovane avvenne lo stesso giorno della sua scomparsa e identificarono l'assassino in Danilo Restivo,[3][4] ventunenne all'epoca dell'omicidio, il quale, nel periodo in cui la sorte di Elisa Claps era ancora sconosciuta, fu giudicato colpevole anche dell'uccisione di una vicina di casa, Heather Barnett, compiuta il 12 novembre 2002 in territorio britannico.[5]

Il caso, benché risolto, pone ancora oggi diversi interrogativi a causa di depistaggi, omertà e alcune ombre investigative.[6][7]

Storia modifica

Elisa Claps era figlia di Antonio, tabaccaio, e Filomena Iemma, impiegata, e aveva due fratelli maggiori: Ermenegildo (detto "Gildo") e Luciano. Era una studentessa al terzo anno del liceo classico di Potenza, con l'ambizione di laurearsi in medicina ed esercitare la professione in Africa con Medici senza frontiere.[8] La mattina di domenica 12 settembre 1993 uscì di casa dicendo al fratello Gildo che si sarebbe recata a una funzione religiosa nella vicina chiesa insieme a un'amica e che sarebbe rientrata entro le 13 per raggiungere la famiglia, che doveva pranzare nella casa di campagna a Tito. Secondo le testimonianze, la giovane aveva concordato con l'amica tale versione, ma in realtà voleva recarsi presso la chiesa della Santissima Trinità, sita nel centro di Potenza, per incontrare un amico che doveva consegnarle un regalo per la promozione agli esami di riparazione.[1] Da quel momento di Elisa si persero le tracce.

Indagini modifica

L'inchiesta venne inizialmente assegnata alla Procura della Repubblica di Potenza e il caso affidato alla PM Felicia Genovese. Si scoprì che la persona incontrata da Elisa quella mattina era Danilo Restivo, ventunenne originario di Erice, Sicilia,[9] trasferitosi da ragazzino a Potenza con la famiglia, dove il padre Maurizio aveva assunto l'incarico di direttore della Biblioteca nazionale potentina.[10] Restivo risultò essere stato l'ultima persona ad aver visto la ragazza; la ricostruzione che il giovane diede dei propri spostamenti dopo l'incontro fece sorgere alcuni sospetti nei suoi confronti da parte degli inquirenti.

Alcune ore dopo la sparizione di Elisa, infatti, Restivo si presentò con gli abiti insanguinati al Pronto Soccorso dell'ospedale cittadino per farsi medicare un taglio alla mano, raccontando ai medici d'essersi ferito in seguito a una caduta accidentale avvenuta nel cantiere vicino alla chiesa della Santissima Trinità, dove si stavano costruendo delle scale mobili. La ferita, tuttavia, sembrò provocata da una lama. I vestiti che il giovane indossava quella domenica apparvero vistosamente insanguinati, ma non vennero sequestrati immediatamente; Restivo si rese irreperibile per i due giorni successivi giustificandosi con la necessità di aver dovuto sostenere un esame universitario a Napoli. Una volta rintracciato dagli inquirenti, Restivo affermò di aver parlato con Elisa per qualche minuto, chiedendole consiglio su come comportarsi con una comune amica della quale si era innamorato e che, inoltre, Elisa gli avrebbe confidato di essere spaventata a causa di un individuo che l'aveva importunata mentre stava entrando in chiesa. Dopodiché, secondo il racconto di Restivo, la ragazza si sarebbe allontanata mentre lui si era trattenuto a pregare.

Gli inquirenti scoprirono che Restivo aveva l'abitudine di importunare le ragazze delle quali si invaghiva, effettuando spesso telefonate mute nelle quali si sentiva la colonna sonora del film Profondo rosso o il brano Per Elisa di Beethoven. Un'altra abitudine di Restivo era quella di tagliare di nascosto ciocche di capelli a giovani donne con un paio di forbici che portava sempre con sé. Alcune amiche di Elisa dichiararono che Restivo aveva tentato di corteggiarle senza successo e che era abitudine del giovane cercare di ottenere appuntamenti dalle ragazze da cui era attratto con la scusa di offrire piccoli doni, diventando poi aggressivo e violento nel momento in cui quest'ultime rifiutavano i suoi approcci.

Quando apprese che la giovane aveva avuto un appuntamento con Restivo, la madre di Elisa focalizzò la sua attenzione verso il ragazzo, dichiarando che, con ogni probabilità, Danilo aveva ucciso Elisa e ne aveva occultato il corpo. La donna perciò chiese ripetutamente agli inquirenti d'indagare a fondo su Restivo, ma senza esito.

Nel frattempo, nel 2002, il fratello di Elisa, Gildo, in accordo con tutta la famiglia, ebbe l'idea di creare la prima associazione dei familiari delle persone scomparse: l'Associazione Penelope.[11]

Il ritrovamento del cadavere modifica

Il 17 marzo 2010, diciassette anni dopo la sparizione, i resti di Elisa Claps vennero ritrovati occultati in fondo al sottotetto della chiesa potentina della Santissima Trinità (la stessa dove Elisa si era recata il giorno della sua scomparsa). Il cadavere venne scoperto per caso da alcuni operai durante lavori di ristrutturazione per infiltrazioni d'acqua;[2] oltre ai resti umani, vennero trovati anche un orologio, gli occhiali, gli orecchini, i sandali e quel che restava dei vestiti della giovane. Il reggiseno appariva tagliato e i jeans aperti, suggerendo che la ragazza avesse subito un'aggressione a sfondo sessuale prima di essere uccisa.[2]

Il ritrovamento venne giudicato dai familiari della vittima una messa in scena, ritenendo che fosse avvenuto in precedenza e che fosse stato tenuto nascosto dal parroco della chiesa, don Domenico "Mimì" Sabia; la madre di Elisa dichiarò di sospettare del religioso, poi deceduto nel 2008, perché non le avrebbe mai permesso di ispezionare i locali della chiesa,[12] mentre il fratello di Elisa chiese all'arcivescovo di Potenza-Muro Lucano-Marsico Nuovo di «dire finalmente la verità su quanto accaduto».[13]

Particolare scalpore derivò anche dal fatto che, appurata la circostanza del ritrovamento del cadavere da parte del viceparroco alcuni mesi prima della sua segnalazione, questi abbia affermato di aver taciuto il fatto poiché a detta dello stesso quel giorno l'arcivescovo era impegnato e non riuscì a raggiungerlo telefonicamente, decidendo di riprovare il giorno dopo, cosa che non fece perché gli passò di mente.[14] Maggiori dettagli su come si giunse alla scoperta del cadavere trapelarono solo in seguito, quando – a gennaio 2013 – si chiusero le indagini della magistratura sulle due donne delle pulizie che avevano avvertito il parroco della scoperta fatta nel sottotetto, e che rilasciarono dichiarazioni discordanti.[15]

Il 19 maggio 2010 Danilo Restivo, nel frattempo trasferitosi in Inghilterra a Bournemouth, nel Dorset, venne fermato dalla polizia con l'accusa di omicidio volontario con riferimento al brutale assassinio del 2002 ai danni dell'allora sua vicina di casa, la sarta Heather Barnett. Da tempo era tenuto sotto controllo e pedinato dalla polizia locale, che lo aveva anche ripreso mentre in una zona boschiva – armato di uno stiletto – pedinava con atteggiamento sospetto donne inglesi.[16]

Alla data del 28 maggio 2010 i risultati dell'autopsia sui resti del corpo di Elisa Claps erano ancora secretati ma gli inquirenti comunicarono che Elisa Claps era stata raggiunta da 13 colpi inferti da un'arma da taglio e a punta.[17]

Il 29 giugno 2010 alcune foto contenute nella perizia medico legale filtrarono alla stampa.[18] Il 6 luglio 2010 Vincenzo Pascali, direttore dell'Istituto di Medicina Legale dell'Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma, riferì ai consulenti delle parti che dalle tracce di sperma trovate sul materasso posto vicino al cadavere erano stati estratti due profili genetici – diversi tra loro – e su uno strofinaccio sequestrato nei locali del centro culturale Newman (che ha sede nella canonica, sotto al sottotetto) si riuscì a estrarre un terzo profilo genetico sovrapponibile a uno di quelli individuati sul materasso. Pertanto, sarebbe stato possibile risalire a due individui di sesso maschile che utilizzarono tale materasso come alcova.[19][20]

Il 12 settembre 2010, a Potenza, si tenne una manifestazione a ricordo di Elisa Claps da parte dell'associazione Libera, con centinaia di cittadini che scesero in piazza per chiedere giustizia. Il fratello Gildo dichiarò che nel 1996 nel sottotetto della chiesa della Trinità, per la durata di circa un anno, si tennero dei lavori durante i quali l'impresa appaltatrice "incernierò dei cassettoni proprio in corrispondenza del cadavere di mia sorella. Ridicolo pensare che nessuno abbia mai visto niente"; sostenne inoltre che nel 2008 qualcuno doveva aver rimosso del materiale che copriva il corpo. Pertanto chiese conto di ciò all'arcivescovo ritenendo che doveva sapere qualcosa oppure che non fosse in grado di gestire i membri della sua arcidiocesi, concludendo con l'opinione: "Il ritrovamento è stato solo una messinscena".

In quella stessa occasione don Marcello Cozzi, referente locale di Libera, invocò l'intervento del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano per chiedere conto al Consiglio Superiore della Magistratura, da lui presieduto, dell'operato di Felicia Genovese, il PM che coordinò le indagini nel periodo potentino, in quanto sospettata di aver volontariamente insabbiato il caso.[21][22] La stessa però venne successivamente prosciolta dall'accusa.[23] Il caso era comunque stato trasferito alla Procura di Salerno.[24] Si era inoltre più volte occupata del caso la trasmissione Rai Chi l'ha visto?, con uno specifico intervento sinottico di Marco Travaglio.[25]

L'8 ottobre 2010 il GIP di Salerno, Attilio Franco Orio, in accoglimento della richiesta dei PM titolari dell'inchiesta Rosa Volpe e Luigi D'Alessio, che domandavano una seconda perizia sui resti di Elisa, fissò per il 18 ottobre un secondo incidente probatorio per il conferimento del quesito al CTU, il comandante del RIS di Parma, il tenente colonnello dei Carabinieri Giampietro Lago.[26]

Il 25 ottobre 2010 vennero rese note alcune risultanze aggiuntive: i clasti (sassolini) provenienti dal sottotetto e presenti nel solco del tacco di Elisa Claps dimostravano che Elisa arrivò viva, camminando, nel luogo dove fu poi uccisa; la giovane successivamente sarebbe stata colpita con delle forbici di medie dimensioni e da una lama tagliente; l'aggressore si accanì su di lei per un tempo relativamente lungo dopo l'aggressione, con Elisa moribonda o già morta. Vicino al cadavere fu ritrovato un bottone rosso (riferito da alcuni giornali come simile a quelli di un abito talare), mentre i fori nel tavolato posto sotto le tegole, in corrispondenza del luogo di ritrovamento del cadavere, che risultavano praticati con un cacciavite spaccato di piccole dimensioni, fecero pensare a operazioni condotte senza metodo per creare frettolosamente una feritoia nel sottotetto allo scopo di far disperdere i miasmi. Fu condotta una perizia dattiloscopica sui dodici reperti prelevati nel sottotetto della chiesa Santissima Trinità, per comparare le impronte digitali trovate sugli oggetti repertati con quelle di Danilo Restivo.[27] Venne inoltre prelevato un campione di DNA rinvenuto sulla maglia indossata dalla vittima, che dalle analisi risultò appartenere a Restivo.[28][29]

Il 9 marzo 2011 nel corso della puntata di Chi l'ha visto? l'avvocato della famiglia Claps precisò che sulla maglia erano state ritrovate tracce di sangue e di saliva appartenenti a Restivo. Il 2 luglio 2011 venne officiato il funerale di Elisa da don Marcello Cozzi e da don Luigi Ciotti. In occasione dell'evento venne proclamato il lutto cittadino. Su espresso desiderio dei familiari della ragazza, le esequie si tennero all'aperto.[30][31]

Processi modifica

Il processo in Inghilterra modifica

Il 30 giugno 2011 Danilo Restivo venne condannato all'ergastolo dalla Crown Court (tribunale) di Winchester per l'assassinio di Heather Barnett, uccisa il 12 novembre 2002 a Charminster, un villaggio del Dorset nei pressi di Bournemouth.

Restivo infatti si era trasferito in quel villaggio, diventando vicino di casa di Heather. La donna venne trovata assassinata nella propria abitazione e le indagini portarono a ipotizzare il coinvolgimento dell'uomo, pista alimentata dal fatto che la dinamica dell'omicidio presentasse delle analogie con quelle che portarono alla morte di Elisa.[32] A complicare ulteriormente la posizione di Restivo fu la scoperta di atteggiamenti sospetti da parte dell'uomo che collezionava ciocche di capelli di giovani donne, abitudine che praticava quando ancora viveva in Italia; alcuni campioni infatti vennero ritrovati nelle rispettive scene del crimine.

Nel pronunciare la sentenza – in cui si afferma che senza ombra di dubbio Restivo ha ucciso anche Elisa Claps – il giudice Michael Bowes ha inoltre detto a Restivo: «Lei non uscirà mai di prigione [...]. Lei è recidivo. È un assassino freddo, depravato e calcolatore [...] che ha ucciso Heather come ha fatto con Elisa [Claps, n.d.r.] [...]. Ha sistemato il corpo di Heather come fece con quello di Elisa. Le ha tagliato i capelli, proprio come Elisa [...]. Merita di stare in prigione per tutta la vita».[32][33]

Il primo processo in Italia modifica

L'8 novembre 2011, presso il Tribunale di Salerno, ha inizio il processo di primo grado a Danilo Restivo, con rito abbreviato. Nel corso della prima udienza i PM, facendo notare che i reati concorrenti più gravi a carico di Restivo, che avrebbero potuto far scattare l'ergastolo, sono tutti prescritti, avanzano la richiesta di trent'anni di reclusione, ossia il massimo possibile, unitamente all'interdizione perpetua dai pubblici uffici e tre anni di libertà vigilata al termine dell'espiazione della pena.[34] L'11 novembre 2011 Restivo viene condannato a trent'anni di carcere, l'interdizione perpetua dai pubblici uffici e la libertà vigilata per tre anni a fine pena, oltre al versamento di 700000 € alla famiglia Claps a titolo di risarcimento.[35]

Il processo di appello, iniziato a Salerno il 20 marzo 2013 e celebrato in presenza di Restivo (dall'11 marzo 2013 estradato temporaneamente in Italia[36][37]), si conclude il 24 aprile 2013 con la conferma della condanna a 30 anni per Restivo. Il 23 ottobre 2014 la Corte di Cassazione conferma in via definitiva la condanna a 30 anni inflitta nei confronti di Restivo nei precedenti gradi di giudizio.

Condanne modifica

Danilo Restivo è attualmente recluso nel penitenziario inglese di Winchester, dove dal 2011 sta scontando la condanna a 40 anni per l'omicidio di Heather Barnett. Al termine della detenzione nel Regno Unito, nel 2051, lo attende la carcerazione in Italia per altri 30 anni, in esecuzione della sentenza di condanna per l'omicidio di Elisa Claps.

L'inchiesta-bis in Italia modifica

Anche dopo la sentenza di condanna per Restivo a 30 anni di reclusione, resta ancora aperta l'indagine della Procura di Salerno sulla scomparsa di Elisa Claps, sulle modalità del ritrovamento del corpo e su eventuali complicità di cui avrebbe beneficiato Restivo. L'11 novembre 2011 l'avvocato della famiglia Claps, prima della lettura della sentenza, sottolineò che Danilo Restivo per l'omicidio di Elisa non avrebbe avuto l'ergastolo "per colpa della Chiesa, che in questi 18 anni ha permesso che fossero prescritti i reati concorrenti di violenza sessuale e occultamento di cadavere".[35] Lo stesso GUP Ilda Boccassini in primo grado aveva scritto nella sua sentenza di "condotte di inquinamento probatorio imputabili a famigliari e terzi", nonché di gravi omissioni.[3]

Fu annunciato il processo per falsa testimonianza di due donne delle pulizie della Curia potentina, in quanto mentirono affermando di aver scoperto i resti di un cadavere nel sottotetto della chiesa solo il 17 marzo 2010, mentre vi sono evidenze che inducono la Procura a ritenere che entrambe ne fossero a conoscenza da mesi.[3]

Riapertura della chiesa della Santissima Trinità modifica

Nel 2022 la famiglia Claps si oppone all'avvenuta riapertura al culto della chiesa della Santissima Trinità di Potenza, ritenendo che in tale edificio non siano state fatte tutte le indagini necessarie per giungere alla verità e che parte di essa rimanga sepolta in tale chiesa "coperta da una cortina impenetrabile di omissioni e colpevoli silenzi".[38]

Il 24 agosto 2023 la chiesa viene riaperta al culto "per un congruo tempo" (poche ore diurne). La famiglia Claps si conferma contraria alla decisione (peraltro precedentemente annunciata da una lettera dello stesso papa Francesco), denunciando come la riapertura sia avvenuta nel periodo estivo e a poche settimane dal trentennale dell'omicidio.[39] Una targa commemorativa dedicata al parroco Don Mimì ha inasprito le polemiche, definita da Gildo come "l'ultimo affronto alla memoria di Elisa e alla nostra battaglia".[40]

L'omicidio di Elisa Claps nella cultura di massa modifica

Documentari modifica

  • La vicenda di Elisa Claps (la cui sorte era ancora incerta) viene raccontata nel film documentario Libera nos a malo (2008), diretto da Fulvio Wetzl.
  • Cercando Elisa - Il delitto Claps, documentario trasmesso su Discovery+ (2021).

Podcast modifica

  • Demoni Urbani: Per Elisa (2021), podcast di Francesco Migliaccio.
  • Indagini: Potenza, 12 settembre 1993 (2022), podcast in due puntate a cura di Stefano Nazzi.
  • Dove nessuno guarda: il caso Elisa Claps (2023), podcast in otto puntate di Pablo Trincia.
  • La scomparsa di Elisa Claps e Danilo, il parrucchiere di Potenza (2023) di Elisa De Marco.[41]
  • Danilo Restivo - il Feticista dei Capelli (2022), podcast Crime&Comedy di Clara Campi e Marco Champier.

Fiction modifica

Note modifica

  1. ^ a b Sedicenne scompare dopo la Messa. Allarme e mistero a Potenza, in la Repubblica, 17 settembre 1993. URL consultato il 14 settembre 2023.
  2. ^ a b c Trovati in chiesa i resti di Elisa Claps. Svolta nel giallo che sconvolse Potenza, in la Repubblica, 17 marzo 2010. URL consultato il 14 settembre 2023.
  3. ^ a b c Conchita Sannino, Caso Claps, condanna confermata: trent'anni a Danilo Restivo, in la Repubblica, 24 aprile 2013. URL consultato il 14 settembre 2023.
  4. ^ Caso Claps: confermati 30 anni a Restivo, in Corriere del Mezzogiorno, 24 aprile 2013 (modifica il 25 aprile 2013). URL consultato il 14 settembre 2023.
  5. ^ (EN) Danilo Restivo to go to Italy for murder appeal, in BBC, 26 febbraio 2013. URL consultato il 14 settembre 2023.
  6. ^ Il caso di Elisa Claps e Danilo Restivo, dall’inizio: «Com’è stato possibile che nessuno abbia visto quel corpo, in chiesa?», in Corriere della sera, 2 settembre 2023. URL consultato il 2 gennaio 2024.
  7. ^ Elisa Claps, «su chi ha aiutato Danilo Restivo c'è ancora molto da scoprire. Ecco da dove partire». I giornalisti del libro inchiesta sull'Abisso della chiesa della Trinità tracciano il solco, in ilcorriere.it, 29 dicembre 2023. URL consultato il 2 gennaio 2024.
  8. ^ Un ambulatorio in Africa in memoria di Elisa. Gildo Claps: "Realizzeremo il suo sogno, voleva diventare un medico", in lanuova.net, 14 settembre 2023. URL consultato il 29 dicembre 2023.
  9. ^ Restivo incastrato dal Dna: «Massacrò una sarta», in Il Giornale, 20 maggio 2010. URL consultato il 14 settembre 2023.
  10. ^ L’omicidio di Elisa Claps, sepolta per 17 anni nella soffitta della chiesa, in Fanpage. URL consultato il 14 settembre 2023.
  11. ^ Associazione Penelope, su penelopeitalia.org. URL consultato il 14 settembre 2023.
  12. ^ Elisa Claps: la madre accusa il parroco, su La Voce d'Italia. URL consultato il 30 maggio 2010 (archiviato dall'url originale il 3 dicembre 2010).
  13. ^ Claps, "ritrovamento fu messinscena". Fratello Elisa: "Ci sono ombre e dubbi", su TGcom, 30 maggio 2010 (archiviato dall'url originale il 29 maggio 2010).
  14. ^ Elisa, corpo scoperto da mesi. Il vice parroco sapeva, in Corriere della Sera, 10 marzo 2011. URL consultato il 14 settembre 2023.
  15. ^ Omicidio Claps, nuovi colpi di scena: nei guai due donne e un medico, in la Repubblica, 2 gennaio 2013. URL consultato il 14 settembre 2023.
  16. ^   Il video della polizia del Dorset, su YouTube.
  17. ^ I pm:«Elisa Claps uccisa da Restivo con 13 colpi di arma da taglio», in Corriere della Sera, 28 maggio 2010. URL consultato il 14 settembre 2023.
  18. ^ Le foto della perizia, in ANSA, 29 giugno 2010. URL consultato il 14 settembre 2023.
  19. ^ Lo sdegno della famiglia di Elisa: «Quel sottotetto squallida alcova», in la Repubblica, 07 luglio 2010. URL consultato il 14 settembre 2023.
  20. ^ Claps, trovato Dna di 2 uomini fra i reperti del sottotetto, in la Repubblica, 6 luglio 2010. URL consultato il 14 settembre 2023.
  21. ^ Caso Claps, CSM incaricato di indagare su condotta della pm Genovese, su La Siritide, 22 novembre 2010. URL consultato il 24 gennaio 2023 (archiviato dall'url originale il 14 aprile 2013).
  22. ^ Gildo Claps contro il vescovo: «O ha coperto o è incapace», in la Repubblica, 12 settembre 2010. URL consultato il 14 settembre 2023.
  23. ^ Gianni Lannes, Bambini a Perdere. Scomparse, violenze e mercato dei corpi, Luigi Pellegrini Editore, 28 ottobre 2016, ISBN 978-88-6822-483-7. URL consultato il 24 gennaio 2023.
  24. ^ Elisa Claps, inchiesta, in La Stampa, 19 marzo 2010. URL consultato il 14 settembre 2023.
  25. ^   Basilicataexpress, Marco Travaglio - Omicidio Elisa Claps [Le 10 Domande], su YouTube, 3 maggio 2010. URL consultato il 14 settembre 2023.
  26. ^ Caso Claps, nuova perizia affidata ai Ris di Parma, in la Repubblica, 8 ottobre 2010. URL consultato il 14 settembre 2023.
  27. ^ Delitto Claps, bottone forse di abito cardinalizio. Perizia: "Elisa aggredita anche dopo la morte", in la Repubblica, 2010-10-25 ottobre 2010. URL consultato il 14 settembre 2023.
  28. ^ Claps, per i Ris non c’è dubbio: il Dna è di Danilo Restivo, su Sky TG 24, 13 aprile 2011. URL consultato il 14 settembre 2023.
  29. ^ Il Dna di Restivo sulla maglia di Elisa. Il fratello della ragazza: "Chiuso il cerchio", in la Repubblica, 9 marzo 2011. URL consultato il 14 settembre 2023.
  30. ^ Elisa Claps, i funerali diciotto anni dopo la scomparsa, in la Repubblica, 2 luglio 2011. URL consultato il 14 settembre 2023.
  31. ^ L'ultimo addio a Elisa Claps. Diciotto anni dopo la morte, in la Repubblica, 2 luglio 2011. URL consultato il 14 settembre 2023.
  32. ^ a b Restivo condannato all'ergastolo per l'omicidio di Heather Barnett, in la Repubblica, 30 giugno 2011. URL consultato il 14 settembre 2023.
  33. ^ (EN) Danilo Restivo jailed for life, su Bournemouth Echo. URL consultato il 12 aprile 2023.
  34. ^ Omicidio Claps, iniziato il processo. I pm chiedono 30 anni per Restivo, in la Repubblica, 8 novembre 2011. URL consultato il 14 settembre 2023.
  35. ^ a b Restivo condannato a trent'anni. La madre di Elisa: "Fatta giustizia", in la Repubblica, 11 novembre 2011. URL consultato il 14 settembre 2023.
  36. ^ Caso Claps, Restivo in Italia, processo a Salerno il 20 marzo, in la Repubblica, 22 febbraio 2013. URL consultato il 14 settembre 2023.
  37. ^ Appello processo Claps: Danilo Restivo è in Italia, in la Repubblica, 11 marzo 2013. URL consultato il 14 settembre 2023.
  38. ^ Potenza, Gildo Claps: "Chiesa riaperta, ipocrisia di chi dovrebbe fare del rispetto del prossimo la sua missione di vita", in la Repubblica, 20 luglio 2022. URL consultato il 14 settembre 2023.
  39. ^ Riaperta a Potenza la chiesa della SS. Trinità, dove fu ritrovata Elisa Claps, in Il Quotidiano del Sud. URL consultato il 28 agosto 2023.
  40. ^ Caso Claps: a Potenza nella chiesa della Trinità spunta una targa dedicata a don Mimì, in Il mattino quotidiano, 6 settembre 2023. URL consultato il 3 novembre 2023.
  41. ^ Chi è Elisa True Crime: la storia di Elisa De Marco, su Deejay, 22 novembre 2022.
  42. ^ ‘Per Elisa - Il caso Claps‘: quando inizia, trama, quante puntate sono, cast, su Today/, 31 luglio 2023. URL consultato il 14 settembre 2023.

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