Operazioni in Val Vestino (1528)

Le operazioni militari in Val Vestino del Sacro Romano Impero Germanico nel 1528 consistettero nel passaggio di una parte dei 15.000 uomini comandati dal duca Enrico V di Brunswick-Lüneburg provenienti dalla Germania e diretti nel ducato di Milano per sostenere il governatore spagnolo Antonio de Leyva assediato dalle truppe anti imperiali francesi e dello Stato della Chiesa. L'operazione si concluse con il transito degli imperiali nonostante l'opposizione delle milizie della Repubblica di Venezia a Gavardo.

Operazioni militari in Val Vestino del Sacro Romano Impero nel 1528
Data1528
LuogoVal Vestino
EsitoPassaggio di truppe
Schieramenti
Comandanti
Effettivi
Un numero imprecisato di Veneziani15.000 lanzichenecchi e 1.500 cavalieri
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Contesto modifica

Nel 1528 altri lanzichenecchi, questa volta al comando di un altro abile comandante, il duca Enrico V di Brunswick-Lüneburg detto “il Giovane”, attraversarono la Valvestino. Per ordine del governatore spagnolo Antonio de Leyva, comandante in capo delle truppe imperiali in Italia, impegnato in una estenuante lotta contro i francesi e la Chiesa, il Brunswick calò da Trento nella penisola con 15000 fanti e 1500 cavalieri diretto nel ducato di Milano.

Il percorso modifica

Il duca Enrico V di Brunswick-Lüneburg trovando i passi veneti sbarrati, scelse, per raggiungere la pianura Padana, due direttrici: una attraverso la Val Vestino, l'altra forzando le chiuse della valle dell'Adige. Il Brunswick arrivato a Dolcè, nel veronese, come narra lo storico salodiano Giuseppe Solitro, tragittò il fiume Adige su un ponte e si portò a Rivoli Veronese, di là a Garda sul lago, lasciando ovunque dietro di sé distruzione e morte a Cavaion Veronese, Calmasino di Bardolino, Sandrà, Colà e Pacengo di Lazise e Castelnuovo del Garda.

Da Garda, puntò su Rivoltella, Desenzano, Lonato facendo bottino e violenze ovunque. Il 19 maggio, il Duca impose alla Riviera di Salò una tassa di 20.000 ducati per la sovvenzione del suo esercito, accompagnando tale richiesta con feroci minacce. Vista l'impossibilità di difesa, il 21 maggio, Salò cadeva in mano agli imperiali e il Brunswick riduceva così la sua pretesa a 10.000 ducati che, in realtà, non furono mai pagati in quanto il condottiero tedesco, sollecitato nel viaggio, abbandonava la Riviera pochi giorni dopo. La Repubblica di Venezia, sdegnata dal comportamento passivo dei suoi provveditori nei confronti dei tedeschi, ordinava il 1º giugno la loro destituzione e il 7 luglio imponeva il versamento al suo fisco della somma non pagata al Duca.

Il resoconto del cronista Marin Sanuto modifica

Del passaggio in Valle ne veniamo ancora a conoscenza dai resoconti del cronista e diplomatico veneto Marin Sanudo:

«1528 febbraio 28, Brescia. Di Brexa vidi lettere di sier Zuan Ferro capitanio, dì 4. Come, per lettere del provveditor di Anfo, sier Daniel Trun, par si fazi mozion di zente, quali è per desender per la via de Gargnano il la Vale de Vestin; ed il conte Paolo di Terlago è andato a Lodron, qual è capitanio nominato...

Quattro mesi dopo altro passaggio:

«1528 maggio 31, Brescia. Di Brexa, di sier Zuan Ferro capitanio, dì 6. Di le cose di sopra, per uno venuto che se partite domenica di Trento, disse che venere passato fo adì primo, essere stato in un loco ditto Menz di sopra Trento serca 15 mia , e che in quello contorno erano cavalli et fanti da 6000; et che domenica se lavorava de sopra di Lodron per 6 mia per far le spianate per venire a la volta di la Rocca d'Anfo e a Boca di Valle[1] per vegnir per la via de Casal; et non sono venuti li fanti; pur si dice i saranno grossi et penso non verranno cussì presto. Le preparation son gaiarde; aspetano in questa città domino Guido de Naldo con fanti 450, qual vien per la securità della città

Conclusione modifica

In effetti il condottiero veneto Guido Naldi, sostenuto da 200 fanti delle milizie di Battista Martinengo, sbarrò inutilmente loro il passo a Gavardo. La colonna di fanteria tedesca, superata la debole resistenza veneziana, dilagò nella pianura devastando ogni cosa lungo il loro cammino.

Note modifica

  1. ^ Si trova nel Comune di Valvestino

Bibliografia modifica

  • Vito Zeni, La Valle di Vestino. Appunti di storia locale, Fondazione Civiltà Bresciana, Brescia 1993
  • Claudio Fossati, Notizie intorno a Francesco Calzone di Salò e alla sua famiglia, Brescia stab. Tip, “La Sentinella”, 1888.
  • Padre Cipriano Gnesotti, Memorie delle Giudicarie, Trento 1973.
  • Marino Sanuto, I Diari 1496-1533, tomo 28.
  • Gianpaolo Zeni, Al servizio dei Lodron. La storia di sei secoli di intensi rapporti tra le comunità di Magasa e Valvestino e la nobile famiglia trentina dei conti di Lodrone, Biblioteca comunale di Magasa, Bagnolo Mella 2007.