Opere di misericordia

azioni misericordiose promosse dalla tradizione cristiana

Le opere di misericordia sono pratiche richieste da Gesù nel Vangelo (Matteo 25[1]) per esprimere e per trovare misericordia (ossia perdono per i nostri peccati) ed entrare quindi nel suo Regno.

Michelangelo Merisi da Caravaggio, Le sette opere di misericordia corporale, 1606-1607, Napoli, Pio Monte della Misericordia.

Giacomo 2:15-17[2] ammonisce che una fede senza opere è inutile e morta.

La tradizione cattolica ne elenca due gruppi di sette, in conformità al Catechismo di san Pio X e a quello tridentino[3]:

Le sette opere di misericordia corporale modifica

 
Canova Antonio, Dar da mangiare agli affamati
  1. Dar da mangiare agli affamati.
  2. Dar da bere agli assetati.
  3. Vestire gli ignudi.
  4. Alloggiare i pellegrini.
  5. Visitare gli infermi.
  6. Visitare i carcerati.
  7. Seppellire i morti.

Le sette opere di misericordia spirituale modifica

 
Canova Antonio, Insegnare agli ignoranti
  1. Consigliare i dubbiosi.
  2. Insegnare agli ignoranti.
  3. Ammonire i peccatori.
  4. Consolare gli afflitti.
  5. Perdonare le offese.
  6. Sopportare pazientemente le persone moleste.
  7. Pregare Dio per i vivi e per i morti.

Le opere di misericordia nell'arte modifica

A partire dal XII secolo ci sono rappresentazioni delle opere di misericordia, in particolare nelle chiese del Medioevo .[4]

 
Le Opere di Misericordia, Maestro di Alkmaar, ca. 1504

Per l'arte gotica, si ricordano le Opere di Misericordia di Olivuccio di Ciccarello (1410-1420), alla Pinacoteca Vaticana, provenienti da Ancona, chiesa della Misericordia[5][6].

Per l'arte rinascimentale si ricorda il polittico del Maestro di Alkmaar (ca. 1504) fu realizzato per la chiesa di San Lorenzo a Alkmaar nei Paesi Bassi. I pannelli di legno mostrano le opere in questo ordine: dar mangiare agli affamati, dar da bere agli assetati, vestire gli ignudi, seppellire i morti, alloggiare i pellegrini, visitare i malati, e visitare i carcerati.

Per l'arte barocca, è doveroso ricordare uno dei più importanti esempi dell'iconografía dedicata a questo tema: la pala d’altare delle Sette opere di Misericordia di Caravaggio (1606/07) nel Pio Monte della Misericordia di Napoli. Nel quadro del maestro milanese, le opere della carità sono tutte condensate in un'unica scena[7]. Sulla parte superiore del dipinto, a supervisionare l'intera scena che si svolge nella parte bassa, vi è la Madonna col Bambino accompagnata da due angeli. Riguardo ai forti contrasti del chiaroscuro, si potrebbe interpretare la luce luminosa come metafora della misericordia che “aiuta il pubblico a cercarla nella propria vita”[8].

Note modifica

  1. ^ Mt 25, su La Parola - La Sacra Bibbia in italiano in Internet.
  2. ^ Giacomo 2:15-17, su La Parola - La Sacra Bibbia in italiano in Internet.
  3. ^ Il Catechismo della Dottrina Cristiana (PDF), su corsiadeiservi.it, p. 3. URL consultato il 26 novembre 2019 (archiviato il 26 novembre 2019).
  4. ^ Bühren, Die Werke der Barmherzigkeit in der Kunst des 12.–18. Jahrhunderts, 1998, pp. 25-68.
  5. ^ A. De Marchi e M. Mazzalupi, Pittori ad Ancona nel Quattrocento, Motta editore, Milano 2008, ISBN 978-88-7179-607-9
  6. ^ Pietro Zampetti, Pittura nelle Marche, Nardini editore, Firenze 1988
  7. ^ Le Opere della Misericordia, su artsandculture.google.com. URL consultato il 12 dicembre 2023.
  8. ^ Bühren, Caravaggio’s ‘Seven Works of Mercy’ in Naples 2017, pp. 79-80.

Bibliografia modifica

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