Ophrys scolopax apiformis

Ophrys scolopax subsp. apiformis (Desf.) Maire & Weiller, 1960 è una pianta erbacea della famiglia delle Orchidacee.[1]

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Ophrys scolopax apiformis
Ophrys scolopax subsp. apiformis
Classificazione APG IV
Dominio Eukaryota
Regno Plantae
(clade) Angiosperme
(clade) Mesangiosperme
(clade) Monocotiledoni
Ordine Asparagales
Famiglia Orchidaceae
Sottofamiglia Orchidoideae
Tribù Orchideae
Sottotribù Orchidinae
Specie O. scolopax
Sottospecie O. scolopax subsp. apiformis
Classificazione Cronquist
Dominio Eukaryota
Regno Plantae
Superdivisione Spermatophyta
Divisione Magnoliophyta
Classe Liliopsida
Sottoclasse Liliidae
Ordine Orchidales
Famiglia Orchidaceae
Genere Ophrys
Specie O. scolopax
Sottospecie O. scolopax subsp. apiformis
Nomenclatura trinomiale
Ophrys scolopax apiformis
(Desf.) Maire & Weiller, 1960
Sinonimi

Ophrys scolopax subsp. picta
(Link) Kreutz, 2004

Descrizione modifica

È una orchidea terrestre alta da 15 a 30 cm.

Presenta in genere 4 foglie basali e una caulina, di forma più o meno lanceolata.

I fiori sono irregolarmente zigomorfi, con petali e sepali di colore dal bianco al lilla. Il labello è rigonfio e pubescente nella parte apicale, di forma trilobata, con un apicolo verdastro. La macula centrale del labello ricorda vagamente la lettera “H” ed è contornata da linee chiare (giallo - ocra chiaro).

Biologia modifica

Si riproduce per impollinazione entomofila ad opera dell'imenottero apoideo Eucera barbiventris[2].Questo fiore è privo di nettare per cui a impollinazione avvenuta l'insetto non ottiene nessuna ricompensa; questa specie può quindi essere classificata tra i “fiori ingannevoli”[3].

Distribuzione e habitat modifica

Questa entità ha un areale stenomediterraneo occidentale: è presente nel Magreb, nella penisola iberica e in Italia, limitatamente a Sicilia e Sardegna.[1]

Note modifica

  1. ^ a b (EN) Ophrys scolopax subsp. apiformis, su Plants of the World Online, Royal Botanic Gardens, Kew. URL consultato il 5 maggio 2021.
  2. ^ GIROS, p. 202.
  3. ^ Strasburger, pp. 556, 771.

Bibliografia modifica

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