Ordinariato militare per l'Italia
L'ordinariato militare per l'Italia (OMI) è una circoscrizione personale della Chiesa cattolica, assimilata a una diocesi ed equiparata a un ufficio dello Stato; ha giurisdizione su tutti i militari delle forze armate italiane (Esercito, Marina Militare, Aeronautica, Carabinieri, insieme alla Guardia di Finanza, in quanto corpo di polizia a ordinamento militare), sui loro familiari conviventi e sul personale civile in servizio presso le forze armate. È retto dall'arcivescovo Santo Marcianò.
Ordinariato militare per l'Italia Chiesa latina | |||
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Arcivescovo | Santo Marcianò | ||
Vicario generale | Sergio Siddi | ||
Presbiteri | 140, di cui 132 secolari e 8 regolari | ||
Religiosi | 8 uomini, 8 donne | ||
Erezione | 6 marzo 1925 | ||
Rito | romano | ||
Cattedrale | Santa Caterina da Siena a Magnanapoli | ||
Santi patroni | Giovanni XXIII | ||
Indirizzo | Salita del Grillo 37, 00184 Roma | ||
Sito web | www.ordinariatomilitare.it | ||
Dati dall'Annuario pontificio 2022 (ch · gc) | |||
Chiesa cattolica in Italia |
StoriaModifica
Prima della nascita del Regno d'Italia, negli Stati preunitari in Italia la cura spirituale dei militari era affidata a cappellani militari facenti parte dell'organizzazione castrense. Nel Regno Lombardo-Veneto, prima delle guerre del Risorgimento, era in vigore l'ordinamento austriaco; nel 1803 la Repubblica Italiana napoleonica ripristinò i cappellani militari nell'esercito. Nel Ducato di Parma e Piacenza dal 1816 il Reggimento di linea aveva un Cappellano Tenente; nel 1839 nel Granducato di Toscana vi erano tre cappellani; nello Stato della Chiesa l'ufficio di Cappellano Maggiore fu istituito da Papa Pio IX nel 1850; nel Regno delle Due Sicilie, fino al 1861, era il Re a nominare i cappellani e il Cappellano Maggiore aveva giurisdizione quasi episcopale.
Con l'Unità d'Italia, il ruolo dei cappellani militari fu regolarmente introdotto nelle neonate forze armate unitarie e nel 1865 l'organico del clero castrense del Regno d'Italia era di 189 cappellani. Dopo la presa di Roma, le leggi italiane portarono a una progressiva, e nel 1878 definitiva, eliminazione dei cappellani.
Fu la circolare del 12 aprile 1915 firmata dal generale Luigi Cadorna, nell'imminenza dell'entrata dell'Italia nella prima guerra mondiale, a reintrodurre i cappellani militari. In seguito a ciò, la Congregazione per i vescovi, con decreto del 1º giugno 1915, nominò il primo vescovo di campo, ponendolo al vertice di tutti i cappellani militari d'Italia, Angelo Bartolomasi. Il governo italiano assegnò al vescovo castrense il grado di maggiore generale e ai cappellani quello di tenente.[1]
Nel 1918 i cappellani militari erano 2 738: 1 350 operanti al fronte, 742 dislocati negli ospedali territoriali, 18 nella riserva, 591 “aiuto-cappellani” negli ospedali territoriali, 37 in Marina. Ben 435 cappellani militari furono insigniti di una Medaglia al valor militare; 110 sacerdoti seguirono i propri reparti nei campi di prigionia e ne morirono 93.[2]
Al termine del conflitto, mons. Bartolomasi chiese a ogni cappellano una relazione finale sulla propria attività. Di queste se ne conservano ancora 180[3], raccolte recentemente in un volume sul ruolo dei cappellani militari nel primo conflitto mondiale[4].
Giovanni Minozzi, cappellano militare anche durante la guerra italo-turca, diede vita nel 1918 all'Opera Nazionale per il Mezzogiorno d'Italia, insieme al barnabita padre Giovanni Semeria, per ospitare i bambini orfani di guerra.
Nel 1922 il ruolo del cappellano militare fu nuovamente soppresso, ad eccezione del servizio svolto per la raccolta delle salme dei caduti e la sistemazione dei cimiteri di guerra.
In seguito a trattative tra la Santa Sede e il governo italiano, il 6 marzo 1925 nacque l'Ordinariato militare per l'Italia, con decreto della Congregazione per i vescovi e approvato dalla legge italiana n. 417 dell'11 marzo 1926[5], assegnando ad esso il compito dell'assistenza spirituale nelle forze armate. I Patti lateranensi del 1929 e la successiva legge n. 77 del 16 gennaio 1936[6] ne ribadirono il riconoscimento. Durante la seconda guerra mondiale, furono numerosi i cappellani militari morti nell'esercizio del loro ministero sacerdotale e vari coloro che furono insigniti di onorificenze; alcuni di essi furono coinvolti anche nella Resistenza, come Ettore Accorsi e Giuseppe Morosini. Oltre ad essi, cappellani come Giulio Facibeni e Carlo Gnocchi (proclamato beato dalla Chiesa cattolica) si impegnarono in opere assistenziali per coloro i quali avevano subito i gravi segni della guerra.
Con la nascita della Repubblica Italiana, l'Ordinariato fu assimilato dalla legislazione repubblicana inizialmente con la legge n. 1118 del 9 novembre 1955, recante modifiche alla legge 77/1936[7], poi con la legge n. 512 del 1º giugno 1961[8], con le sue successive modifiche, fino all'incorporamento nel vigente Codice dell'ordinamento militare del 2010[9], modificato ulteriormente nel 2012.[10]
Nel 1986 papa Giovanni Paolo II, con la Costituzione Apostolica Spirituali militum curae, ha elevato le organizzazioni castrensi a peculiari circoscrizioni ecclesiastiche con statuti propri, assimilate a diocesi, con la possibilità di erigere un proprio seminario. In seguito a ciò, il 6 agosto 1987 la Santa Sede ha approvato gli statuti dell'Ordinariato militare italiano.[11]
Dal 1996 al 1999 si è tenuto il primo sinodo della Chiesa Ordinariato Militare.[12] Nel 1998 è stato fondato il seminario castrense, con sede a Roma.
StrutturaModifica
Il clero dell'Ordinariato militare italiano è arruolato nelle forze armate, e i sacerdoti sono equiparati agli ufficiali. Per meglio prestare il proprio servizio, l'Ordinariato italiano è suddiviso oggi in sedici zone pastorali geografiche. La giurisdizione ecclesiastica dell'Ordinariato riguarda territorio e persone; dall'Ordinariato dipende una struttura gerarchica che ricomprende anche il personale degli ospedali militari.
L'Ordinario militareModifica
L'Ordinariato è guidato da un arcivescovo ordinario militare, designato dal papa e nominato con decreto del presidente della Repubblica, su proposta del presidente del Consiglio dei ministri e dei ministri della Difesa e dell'Interno.
Il conferimento dell'ufficio di assistenza spirituale alle forze armate comporta che la provvista (ovvero l'atto di conferimento dell'ufficio) spettante, di solito, all'autorità ecclesiastica sia sostituita da un paritario diritto dello Stato poiché l'ufficio in questione non può essere considerato sic et simpliciter come ecclesiastico, ma piuttosto ufficio dello Stato, cui la pubblica autorità concede l'annessa potestà giurisdizionale ecclesiastica[13].
La designazione dell'Ordinario avviene mediante una consultazione confidenziale tra Santa Sede (che propone nominativi) e il Governo italiano (che deve procedere alla nomina). In caso di disaccordo sul nome proposto, si procede a nuova designazione confidenziale finché non si raggiunge un accordo.
L'attuale Ordinario militare è Santo Marcianò, in carica dal 10 ottobre 2013.
I CappellaniModifica
L'Ordinario militare (che assume il grado militare di generale di corpo d'armata[14]) è assistito nella sua attività da un Vicario generale (che sostituisce l'Ordinario nelle sue funzioni in via rappresentativa, lo coadiuva nell'azione, fa le sue veci in caso di impedimento o assenza; assume il grado di generale di divisione[14]) e dagli Ispettori (con il grado di generale di brigata). A livello territoriale, le funzioni di assistenza spirituale sono svolte dai primi cappellani capi (con il grado di maggiore), dai cappellani capi (con il grado di capitano) e dai cappellani addetti (con il grado di tenente). I cappellani hanno giurisdizione di tipo parrocchiale.
Gradi militariModifica
I gradi militari previsti sono:
- ordinario militare - equivalente al grado di generale di corpo d'armata
- vicario generale militare - equivalente al grado di generale di divisione
- ispettore - equivalente al grado di generale di brigata
- 3º cappellano militare capo - equivalente al grado di colonnello
- 2º cappellano militare capo - equivalente al grado di tenente colonnello.
- 1º cappellano militare capo - equivalente al grado di maggiore
- cappellano militare capo - equivalente al grado di capitano
- cappellano militare addetto - equivalente al grado di tenente[15][16]
Scuola Allievi Cappellani MilitariModifica
L'8 dicembre 1998 è stato istituito il Seminario Maggiore dell'Ordinariato Militare per l'Italia, denominato “Scuola Allievi Cappellani Militari”, dall'allora Ordinario militare Giuseppe Mani, che è il seminario della diocesi castrense in cui dei giovani possono prepararsi a essere sacerdoti a servizio pieno dell'Ordinariato, incardinati in esso. Esistono così due categorie di cappellani militari: quelli che sono parte integrante dell'Ordinariato, essendo incardinati in esso, e quelli che prestano servizio nell'Ordinariato, restando però legati alle proprie diocesi di provenienza o agli istituti religiosi di cui fanno parte.
Il Seminario, collocato all'interno della città militare della Cecchignola, in Roma, e la cui struttura è stata ricavata da alloggi ceduti dalla vicina Scuola del Genio, conobbe un notevole impulso grazie all'opera instancabile dell'Ordinario fondatore, che le diede l'assetto definitivo, tuttora perdurante.[17] I primi allievi cappellani militari furono scelti grazie alle settimane vocazionali volute dall'Ordinario militare Giuseppe Mani. I primi due seminaristi furono Pasqualino Demitri, proveniente dai reparti speciali Folgore (187 Rgt.) e Michele Mastropaolo dall'Aeronautica militare.
Gli allievi cappellani militari sono equiparati agli allievi ufficiali delle forze armate e di polizia a ordinamento militare.
Disciplina normativaModifica
Dal punto di vista canonico, l'ordinariato militare è disciplinato dalla costituzione apostolica Spirituali militum curae del 21 aprile 1986 e dagli statuti propri, approvati dalla Santa Sede il 6 agosto 1987.
Dal punto di vista civile, il Decreto legislativo n. 66 del 15 marzo 2010[18], Codice dell'ordinamento militare, modificato dal D.Lgs n. 20 del 24 febbraio 2012[19], disciplina anche lo stato giuridico, l'avanzamento di carriera e il trattamento economico dell'Ordinario, del Vicario generale, degli ispettori e dei cappellani militari. Esso ha recepito, e dunque abrogato, le precedenti leggi:
- legge 11 marzo 1926 n. 417;
- legge 16 gennaio 1936 n. 44, modificata dalla legge 9 novembre 1955 n. 1118;
- legge 1º giugno 1961 n. 512, modificata dalla legge 22 novembre 1973 n. 873, dall'art. 69 del D.Lgs. 30 dicembre 1997 n. 490, a norma dell'art. 1, comma 97, della legge 23 dicembre 1996, n. 662, e dall'art. 29 del D.Lgs. 28 giugno 2000 n. 216, a norma dell'art. 9, comma 2, della legge 31 marzo 2000, n. 78.
Per decreto del 24 febbraio 1987 del Ministro dell'Interno, l'ordinariato militare italiano ha la qualifica di ente ecclesiastico civilmente riconosciuto.
Chiese dell'OrdinariatoModifica
- Chiesa principale: Chiesa di Santa Caterina a Magnanapoli a Roma
- Chiesa succursale: Chiesa del Santissimo Sudario dei Piemontesi a Roma
Alle suddette chiese si aggiunge la Basilica di Santa Maria ad Martyres (Pantheon) della quale l'Ordinario militare è preposto.
Cronotassi dei vescoviModifica
Vescovi castrensiModifica
- Angelo Bartolomasi † (18 luglio 1915 - 29 ottobre 1922)
Ordinari militariModifica
- Michele Cerrati † (2 marzo 1923 - 21 febbraio 1925 deceduto)
- Camillo Panizzardi, C.S.I. † (6 marzo 1925 - 22 aprile 1929 dimesso)
- Angelo Bartolomasi † (23 aprile 1929 - 1944 ritirato) (per la seconda volta)
- Carlo Alberto Ferrero di Cavallerleone † (28 ottobre 1944 - 4 novembre 1953 dimesso)
- Arrigo Pintonello † (4 novembre 1953 - 1º maggio 1965 nominato amministratore apostolico di Velletri)
- Luigi Maffeo † (16 gennaio 1966 - 7 maggio 1971 deceduto)
- Mario Schierano † (28 agosto 1971 - 27 ottobre 1981 ritirato)
- Gaetano Bonicelli (28 ottobre 1981 - 14 novembre 1989 nominato arcivescovo di Siena-Colle di Val d'Elsa-Montalcino)
- Giovanni Marra † (14 novembre 1989 - 31 gennaio 1996 ritirato)[20]
- Giuseppe Mani (31 gennaio 1996 - 20 giugno 2003 nominato arcivescovo di Cagliari)
- Angelo Bagnasco (20 giugno 2003 - 29 agosto 2006 nominato arcivescovo di Genova)
- Vincenzo Pelvi (14 ottobre 2006 - 11 agosto 2013 ritirato)[21]
- Santo Marcianò, dal 10 ottobre 2013
UniformiModifica
Le uniformi per i cappellani militari sono:
- Abiti talare e religioso;
- Clergyman;
- Uniformi ordinaria e di servizio;
- Uniforme da "campagna";
- Uniforme da cerimonia.
Composizione e uso degli abiti talare e religiosoModifica
Composizione: per i sacerdoti diocesani l'abito talare "romano"; per i sacerdoti religiosi l'abito talare previsto dall'Ordine religioso di appartenenza. Vengono indossati con l'aggiunta, sul colletto, di due stellette a cinque punte: dorate, per l'arcivescovo ordinario militare per l'Italia, per il vicario generale militare e per gli ispettori; argentate: per i cappellani militari. Quando si indossa questo abito, è possibile portare il copricapo militare di colore nero (basco) con applicato il fregio dei cappellani militari. È possibile indossare, sopra gli abiti Talare o Religioso, il soprabito, il cappotto o il mantello ecclesiastici, su quest'ultimo vengono apposte stellette come per gli abiti talare o religioso.
Uso: vanno indossati sempre in alternativa al clergyman, salvo quanto previsto negli artt. 44-45. Possono essere inoltre indossati in qualsiasi situazione, per motivi liturgici.
Composizione e uso del clergymanModifica
Composizione: completo di colore, preferibilmente, nero oppure grigio-scuro (abito: giacca, pantaloni e camicia ecclesiastica dello stesso colore, calze e scarpe nere. Viene indossato con l'aggiunta del distintivo metallico (croce latina in argento, con sfondo interno smaltato di colore bleu e crocetta interna in argento), applicato sulla parte alta del bavero sinistro della giacca.
Uso: va indossato sempre in alternativa agli abiti talare o religioso, salvo quanto previsto negli artt. 44-45.
Composizione e uso delle uniformi ordinaria e di servizio per i cappellani militariModifica
Composizione: si identificano con gli stessi capi di vestiario previsti per gli ufficiali delle FF.AA. comprese mostrine, alamari o fiamme proprie della Forza armata, dell'Arma, del Corpo o del Reparto che amministra il cappellano militare. Vengono indossate con l'aggiunta del distintivo metallico (croce latina in argento, con sfondo interno smaltato di colore bleu e crocetta interna in argento), applicato sulla parte alta del bavero sinistro della giacca.
Uso: è possibile indossarle durante l'orario di servizio, nei luoghi specificatamente militari e per motivi strettamente connessi con il servizio di cappellano militare. Rimane preminente quanto previsto negli artt. 42-43.
Composizione e uso dell'uniforme da campagnaModifica
Composizione: si identifica con lo stesso capo di vestiario prescritto per il personale militare del Corpo, Arma, Reparto che amministra il cappellano militare. Viene indossata con l'aggiunta del distintivo in stoffa a stretch (Croce latina ricamata argento con sfondo interno ricamato di colore bleu, su campo esterno di colore verde, per le uniformi verdi o mimetiche, e di colore bleu per le uniformi bleu, con bordo perimetrale ricamato argento) applicato nella parte centrale sopra il petto sinistro.
Uso: va indossata quando si partecipa direttamente a esercitazioni, operazioni e missioni, in patria e all'estero, salvo quanto previsto negli artt. 42-43.
Composizione e uso dell'uniforme da cerimoniaModifica
Fa testo quanto stabilito negli artt. 42-43 circa l'utilizzo delle uniformi in abito talare e/o religioso e clergyman.
FregiModifica
Due rami di olivo con la croce latina al centro caricati della corona turrita, costituiscono il fregio dei cappellani militari. Tale insegna si porta soltanto sul basco. Sugli altri copricapo i Cappellani portano, sul fregio dell'unità presso cui prestano servizio, un tondino con impressa la croce.
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Fregio da basco per ufficiali cappellani
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Fregio da berretto rigido per ufficiali cappellani di fanteria
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Fregio da berretto rigido per ufficiali cappellani di fanteria aeromobile
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Fregio da berretto rigido per ufficiali cappellani granatieri
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Fregio da berretto rigido per ufficiali cappellani Bersaglieri
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Fregio da berretto rigido per ufficiali cappellani alpini
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Fregio da berretto rigido per ufficiali cappellani lagunari
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Fregio da berretto rigido per ufficiali cappellani di cavalleria F.C.
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Fregio da berretto rigido per ufficiali cappellani dragoni
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Fregio da berretto rigido per ufficiali cappellani lancieri
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Fregio da berretto rigido per ufficiali cappellani cavalleggeri
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Fregio da berretto rigido per ufficiali cappellani carristi
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Fregio da berretto rigido per ufficiali cappellani di artiglieria f.c.
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Fregio da berretto rigido per ufficiali cappellani di artiglieria contraerei
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Fregio da berretto rigido per ufficiali cappellani del Genio pionieri f.c.
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Fregio da berretto rigido per ufficiali cappellani del Genio pontieri
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Fregio da berretto rigido per ufficiali cappellani del Genio ferrovieri
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Fregio da berretto rigido per ufficiali cappellani del Genio guastatori
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Fregio da berretto rigido per ufficiali cappellani delle trasmissioni
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Fregio da berretto rigido per ufficiali cappellani della guerra elettronica
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Fregio da berretto rigido per ufficiali cappellani dei trasporti e materiali
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Fregio da berretto rigido per ufficiali cappellani reparti autonomi e/o Corpo sanitario
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Fregio da berretto rigido per ufficiali cappellani dell'amministrazione e commissariato
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Fregio da berretto rigido per ufficiali cappellani dell'accademia militare di Modena e scuola sottufficiali
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Fregio da berretto rigido per ufficiali cappellani delle scuole militari
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Fregio da berretto rigido per ufficiali cappellani dell'aviazione dell'Esercito
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Fregio da berretto rigido per ufficiali cappellani del 28° Rgt Pavia
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Fregio da berretto rigido per ufficiali cappellani del CIMIC
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Fregio da berretto rigido per ufficiali cappellani dell'Aeronautica Militare
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Fregio da berretto rigido per ufficiali cappellani della Marina Militare
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Fregio da berretto rigido per ufficiali cappellani dei Carabinieri
GradiModifica
StatisticheModifica
anno | presbiteri | diaconi | religiosi | parrocchie | |||
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totale | secolari | regolari | uomini | donne | |||
1999 | 245 | 187 | 58 | 58 | 50 | ||
2000 | 235 | 170 | 65 | 65 | 80 | ||
2001 | 215 | 167 | 48 | 48 | 75 | ||
2002 | 209 | 162 | 47 | 47 | 61 | ||
2003 | 200 | 161 | 39 | 39 | 55 | ||
2004 | 194 | 159 | 35 | 35 | 58 | ||
2013 | 177 | 153 | 24 | 24 | 11 | ||
2016 | 162 | 143 | 19 | 19 | 8 | ||
2019 | 144 | 135 | 9 | 9 | 7 | ||
2021 | 140 | 132 | 8 | 8 | 8 |
Cappellani militari famosiModifica
- Angelo Bagnasco
- Francesco Bracci
- Giuseppe Buttà
- Lorenzo Bedeschi
- Domenico Bornigia
- Loris Francesco Capovilla
- Cesare Curioni
- Raffaele De Giuli
- Olindo Del Donno
- Aldo Del Monte
- Giulio Facibeni
- Bruno Fedi
- Clemente Gatti
- Mario Giannone
- Carlo Gnocchi
- Giuseppe Lanave
- Pietro Leoni
- Ottorino Marcolini
- Gaetano Mauro
- Giovanni Minozzi
- Giovanni Minzoni
- Adeodato Piazza
- Alfonso Reggiani
- Giuseppe Ricciotti
- Angelo Giuseppe Roncalli
- Pirro Scavizzi
- Antonio Seghezzi
- Giovanni Semeria
- Giacomo Vender
Decorati al valoreModifica
Medaglia d'oro al valor militare | |
NoteModifica
- ^ I cappellani militari, su grandeguerra.ccm.it. URL consultato l'8 febbraio 2015 (archiviato dall'url originale l'8 febbraio 2015).
- ^ Cristina Siccardi, I «soldati di Dio», in Radici cristiane, marzo 2014.
- ^ Gli ecclesiastici eugubini nella Grande Guerra, su cimeetrincee.it. URL consultato l'8 febbraio 2015.
- ^ Nelle lettere e nelle relazioni dei cappellani militari italiani durante la prima guerra mondiale - Dir messa in trincea, su news.va. URL consultato il 3 marzo 2015.
- ^ Legge 11 marzo 1926, n. 417
- ^ Legge 16 gennaio 1936, n. 77
- ^ Legge del 9 novembre 1955 n. 1118, su normattiva.it. URL consultato il 3 marzo 2015.
- ^ Legge 1 giugno 1961, n. 512
- ^ Decreto legislativo 15 marzo 2010, n. 66
- ^ D.Lgs. 15 marzo 2010 n. 66, Codice dell'ordinamento militare e successive modifiche (PDF), su difesa.it. URL consultato il 3 marzo 2015.
- ^ Statuti dell'Ordinariato militare per l'Italia, su ordinariatomilitare.chiesacattolica.it. URL consultato il 4 marzo 2015.
- ^ Presentazione. Primo Sinodo della Chiesa Ordinariato Militare, su ordinariatomilitare.chiesacattolica.it. URL consultato il 3 marzo 2015 (archiviato dall'url originale il 19 settembre 2015).
- ^ F. Del Giudice, F. Mariani Diritto ecclesiastico p. 127, VIII edizione Simone editore 2005
- ^ a b Decreto legislativo 15 marzo 2010, n. 66, articolo 1533, in materia di "Codice dell'ordinamento militare"
- ^ Codice dell'ordinamento militare. Decreto legislativo 15 marzo 2010, n. 66, articolo 1533 e seguenti
- ^ Salvatore Berlingò; Giuseppe Casuscelli, Codice del diritto ecclesiastico, Giuffrè Editore, 2009, p. 222, ISBN 978-88-14-15126-2.
- ^ La Curia. Seminario, su ordinariatomilitare.chiesacattolica.it. URL consultato il 27 gennaio 2015 (archiviato dall'url originale il 4 febbraio 2015).
- ^ D.Lgs. 15 marzo 2010 n. 66, Codice dell'ordinamento militare, su normattiva.it. URL consultato il 3 marzo 2015.
- ^ D.Lgs. 24 febbraio 2012 n. 20, Modifiche ed integrazioni al decreto legislativo 15 marzo 2010, n. 66, recante codice dell'ordinamento militare, a norma dell'articolo 14, comma 18, della legge 28 novembre 2005, n. 246., su normattiva.it. URL consultato il 3 marzo 2015.
- ^ Il 17 maggio 1997 è stato nominato arcivescovo di Messina-Lipari-Santa Lucia del Mela.
- ^ L'11 ottobre 2014 è stato nominato arcivescovo di Foggia-Bovino.
- ^ a b Articolo n. 1533 - Comma n. 2 del Decreto Legislativo n. 66 del 15 marzo 2010
- ^ a b c d Articolo n. 1546 - Comma n. 1 del Decreto Legislativo n. 66 del 15 marzo 2010
- ^ a b Articolo n. 1533 - Comma n. 4 del Decreto Legislativo n. 66 del 15 marzo 2010
- ^ a b Articolo n. 1624 - Comma n. 1 del Decreto Legislativo n. 66 del 15 marzo 2010
BibliografiaModifica
- Annuario pontificio del 2022 e precedenti, in (EN) David Cheney, Ordinariato militare per l'Italia, su Catholic-Hierarchy.org.
Voci correlateModifica
Altri progettiModifica
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Ordinariato militare per l'Italia
Collegamenti esterniModifica
Siti ufficialiModifica
- Sito ufficiale dell'Ordinariato militare per l'Italia, su ordinariatomilitare.it.
- Associazione nazionale cappellani militari d'Italia, su ancmi.org.
StoriaModifica
- Storia dei cappellani militari, cap. 1 "Pro Deo et Patria", su digilander.libero.it.
- Storia dei cappellani militari, cap. 2 "Nella grande guerra", su digilander.libero.it.
- Storia dei cappellani milirari, cap. 3 "La guerra e nient'altro", su digilander.libero.it.
- Storia dei cappellani militari, cap. 4 "Cappellani partigiani combattenti per la libertà", su digilander.libero.it.
- Storia dei cappellani militari, cap. 5 "Considerazioni finali", su digilander.libero.it.
PersonaggiModifica
- don Elio Monari, su digilander.libero.it.
- padre Reginaldo Giuliani, su digilander.libero.it.
- don Carlo Gnocchi, su digilander.libero.it.
- dom Enelio Franzoni, su digilander.libero.it.
- don Mario Borrello e padre Reginaldo Giuliani, su digilander.libero.it.
AltriModifica
- Documentazione su ordinariati militari, su prelaturaspersonales.org.