Oringa Menabuoi, in religione Cristiana da Santa Croce (Santa Croce sull'Arno, 1240 circa – Santa Croce sull'Arno, 4 gennaio 1310), è stata una religiosa italiana. Fondatrice del monastero agostiniano di Santa Croce, il suo culto come beata è stato confermato da papa Pio VI nel 1776.

Biografia modifica

Mostrò una certa inclinazione alla vita religiosa sin dalla fanciullezza. Rimasta orfana, per evitare che i fratelli la promettessero in sposa contro la sua volontà, fuggì di casa e si rifugiò a Lucca, dove si mise a servizio di un ricco signore. Si recò poi in pellegrinaggio nel santuario di san Michele sul Gargano e al ritorno si stabilì, per un certo periodo, a Roma. Dopo un pellegrinaggio sulla tomba di san Francesco ad Assisi, decise di ritornare nel suo paese di origine per fondarvi una comunità religiosa.[1]

Il 24 dicembre 1279, insieme con alcune compagne, diede inizio al monastero di Santa Maria Novella, posto sotto la regola di sant'Agostino. Ammalatasi, trascorse l'ultimo periodo della sua vita tra grandi sofferenze: morì nel 1310.[2]

Il culto modifica

Fu sepolta nella chiesa del suo monastero e la sua tomba divenne subito meta di pellegrinaggio. La città di Santa Croce sull'Arno la elesse sua patrona, dichiarò giorno festivo il suo dies natalis e la fece raffigurare sul gonfalone comunale.[2]

Da una lettera del 1587 di Alessandro Guidiccioni, vescovo di Lucca, pare che già papa Sisto V avesse riconosciuto il culto tributato ab immemorabili alla fondatrice.[2] Papa Pio VI, con decreto del 15 giugno 1776, ne confermò formalmente il culto con il titolo di beata.[3]

Il suo elogio si legge nel martirologio romano al 4 gennaio.[4]

Note modifica

  1. ^ Niccolò Del Re, BSS, vol. IV (1964), col. 324.
  2. ^ a b c Niccolò Del Re, BSS, vol. IV (1964), col. 325.
  3. ^ Index ac status causarum (1999), p. 419.
  4. ^ Martirologio romano (2004), p. 110.

Bibliografia modifica

  • Il martirologio romano. Riformato a norma dei decreti del Concilio ecumenico Vaticano II e promulgato da papa Giovanni Paolo II, LEV, Città del Vaticano 2004.
  • Congregatio de Causis Sanctorum, Index ac status causarum, Città del Vaticano 1999.
  • Filippo Caraffa e Giuseppe Morelli (curr.), Bibliotheca Sanctorum (BSS), 12 voll., Istituto Giovanni XXIII nella Pontificia Università Lateranense, Roma 1961-1969.

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