Ursus arctos nelsoni

sottospecie di animale della famiglia Ursidae
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Il grizzly messicano (Ursus arctos nelsoni Merriam, 1914) è una sottospecie di orso bruno ritenuta estinta. Il suo nome commemora il naturalista americano Edward William Nelson che uccise l'olotipo nei pressi di Chihuahua, nello stato omonimo, nel 1899.

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Grizzly messicano
Stato di conservazione
Estinto (1964)[1]
Classificazione scientifica
Dominio Eukaryota
Regno Animalia
Phylum Chordata
Classe Mammalia
Ordine Carnivora
Famiglia Ursidae
Genere Ursus
Specie U. arctos
Sottospecie U. a. nelsoni
Nomenclatura trinomiale
Ursus arctos nelsoni
Merriam, 1914

Descrizione modifica

Il grizzly messicano era uno dei mammiferi più pesanti e più grandi del Messico. Raggiungeva una lunghezza di 183 cm e un peso medio di 318 chilogrammi. A causa del suo mantello argentato veniva chiamato "el oso plateado = l'argentato" dai nativi.

Areale e habitat modifica

Il grizzly messicano abitava le regioni settentrionali del Messico, in particolare le praterie temperate e le foreste montane di pini. Il suo areale originario andava dall'Arizona al Nuovo Messico e al Messico.

Biologia modifica

La sua dieta consisteva soprattutto di piante, frutta e insetti. Occasionalmente si nutriva anche di piccoli mammiferi e di carogne. Ogni tre anni dava alla luce da uno a tre orsacchiotti.

Estinzione modifica

I primi europei che entrarono in contatto con il grizzly messicano furono i conquistadores del XVI secolo, quando Francisco Vásquez de Coronado compì una spedizione alla ricerca delle Sette Città d'Oro. La sua spedizione partì da Città del Messico nel 1540 e si diresse a nord fino al Nuovo Messico e alle Buffalo Plains in Texas e Kansas. Quando questi animali cominciarono a predare il bestiame, vennero considerati sempre di più animali nocivi dagli allevatori. Fino agli anni '30, quando erano già divenuti scarsi, vennero intrappolati, uccisi e avvelenati. L'areale originario si ridusse a tre monti isolati, Cerro Campano, Santa Clara e Sierra del Nido, 80 km a nord di Chihuahua, nello stato di Chihuahua. Dal 1960 erano rimasti solamente 30 individui. Nonostante fossero protetti la caccia continuò inflessibile. Dal 1964 l'orso grizzly messicano venne considerato estinto. Dopo un presunto avvistamento di alcuni individui in una fattoria sulle sorgenti del fiume Yaqui, nella provincia di Sonora, nel 1968, il biologo americano Dr. Carl Koford compì un sopralluogo di tre mesi, ma senza successo.

Note modifica

  1. ^ (EN) Bear Specialist Group 1996, Ursus arctos nelsoni, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020.

Bibliografia modifica

  • Walton Beacham: World Wildlife Fund Guide to Extinct Species of Modern Times, 1997, ISBN 0933833407
  • Julian Huxley, Martin Bramwell et al.: The Atlas of World Wildlife, 1974
  • David Day: The Doomsday Book of Animals. Ebury Press, London 1981, ISBN 0670279870.

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